Minerva
io
l'ultima parte la quoto tutta , mi permetto di riflettere su quella in rosso perchè, in effetti ,avere figli è una esperienza straordinaria.
totalizzante, defatigante, emozionante etc etc.
la grande banalità è che i figli si fanno se si desiderano. Non perché si deve.
Non c'è niente di peggio di chi non se la sente ma li fa lo stesso. il rischio è essere pessimi genitori.
Non credo per nulla a chi dice che farli o meno sia un gesto di altruismo o di egoismo.
Io almeno non ho pensato di essere nè egoista nè altruista. Desideravamo che la famiglia si allargasse, punto.
e' evidente che chi non ha avuto figli non sa di cosa sto parlando, non può comprendere cosa sia l'amore di un padre per un figlio, quanto grande sia, quanto istintivo, intimo e penetrante. Non può sapere l'emozione di vederli crescere, imparare a parlare, a camminare, la gioia nel vedere un figlio fidarsi di te quando dall'alto di un muretto gli dici "buttati" e lui si butta tra le tue braccia sicuro che non si farà mai male perché ci sei tu.
Non si può capire l'angoscia e la preoccupazione di un padre perché il proprio figlio cresca sereno, lontano dai tanti pericoli del quotidiano.
Come si fa a comprendere senza essere genitore?
Eppure chi non li desidera e non li fa ha tutta la mia stima a differenza, mi irpeto, di quegli sciagurati che figliano per costumanza e poi se ne sbattono di loro.
Perché alla fin fine essere genitori e tutt'altro che mettere al mondo dei figli. E' tirarli su.
nel pieno rispetto delle scelte come già detto,
penso anche che svariate volte mi è successo di incontrare donne che avevano manifestato prima con forza l'intenzione di non avere figli che cambiavano idea (chi per l'incontro con un uomo o altro)
e una volta diventate madri dichiaravano che mai avrebbero pensato ad un cambiamento così profondo nella loro anima.
è una scelta insomma che in qualche modo , nel prendere in considerazione la cosa...può farlo solo fino ad un certo punto.
non so come spiegare