Ci hanno insegnato che l'amore è eterno e ora ...

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non prendevo distanza. Proprio mi vedevo deficiente.
Ma vale per la rabbia, non per altre emozioni.
Io sono sempre pervasa da dolcezza e tenerezza.
Ma ognuno ha la sua storia attraverso la quale ha acquisito una modalità di rapporto con il mondo. Io avevo una mamma che si bloccava, mentre camminavamo di fretta, per ammirare i fiori o i fili d’erba tra l’asfalto.
Era molto combattiva, ma non rabbiosa, era assertiva.
Mio padre un uomo affascinante e autorevole, aveva più esplosioni di rabbia per impulsività che rientravano subito, ma mi ha capito e amata nel profondo.
Tutte le volte che avrei potuto aspettarmi rabbia nei miei confronti, ho sempre trovato dolcezza e comprensione.
Questo è un giudizio.

Non è una percezione. :)

E riusciresti invece a descrivere dolcezza e tenerezza, con aggettivi, luci, colori, sensazioni fisiche?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io vedo un gran parlare per non dire niente, onestamente :)
Ma cosa si pretende dai bambini?!
Leggevo di una mamma che aveva comprato un libro sulla rabbia alla sua mite creatura e si era spaventato.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Questo è un giudizio.

Non è una percezione. :)

E riusciresti invece a descrivere dolcezza e tenerezza, con aggettivi, luci, colori, sensazioni fisiche?
Il Lindor 😂
Mi sento proprio sciogliere dentro con calore e come se quel calore uscisse e abbracciasse chi ho vicino.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Se non ricordo male una volta hai scritto, un po' a metà strada fra Ikea e Barilla, che per te G è Casa o qualcosa del genere.. Io direi questo come attribuzione di significato: la tua convinzione maturata nel tempo, presumo anche grazie alle emozioni che hai provato nel percorso, che per te G è Casa, ovvero il significato che tu hai dato alle emozioni che hai provato nel percorso stesso.
No...non esattamente. :)

Casa è Me. Lo scrivevo nei post con iosolo. La mia essenza.

In G. trovo la comprensione del mio spettro emozionale.
E G. trova in me la comprensione del suo.

La nostra relazione è designata di comune accordo alla Cura dei nostri spettri. :)

Dove per comprensione mi rifaccio al significato etimologico, cum-prendere.

Questo avviene non a livello sentimentale.

A livello sentimentale, semmai, decidiamo che nome dargli di volta in volta e come posizionarci rispetto alla condivisione dei rispettivi spettri e questo posizionamento si riflette di nuovo nello spettro, ampliandolo.

In altre relazioni invece di un ampliamento io trovavo una sterilizzazione del mio spettro.
Nessuna colpa.

Semplicemente non c'era la com-prensione dello spettro ma ricerca della soddisfazione di aspettative e immagini.
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma cosa si pretende dai bambini?!
Leggevo di una mamma che aveva comprato un libro sulla rabbia alla sua mite creatura e si era spaventato.
SE gli adulti la piantassero di usare i bambini per far fare ai bambini quello che non sono in grado di fare loro, ne usciremmo arricchiti.
Una di quelle volte in cui il non far niente sarebbe l'opzione migliore :D

Credo che mai come in questa epoca i giovani, bambini compresi, siano trattati come contenitori delle credenze e dei bisogni degli adulti.
Poi ci si stupisce dell'aumento delle diagnosi di narcisismo in sempre più giovane età...
 
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ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
No...non esattamente. :)

Casa è Me. Lo scrivevo nei post con iosolo. La mia essenza.

In G. trovo la comprensione del mio spettro emozionale.
E G. trova in me la comprensione del suo.

dove per comprensione mi rifaccio al significato etimologico, cum-prendere.

Questo avviene non a livello sentimentale.

A livello sentimentale semmai decidiamo che nome dargli e come posizionarci rispetto alla condivisione dei rispettivi spettri e questo posizionamento si riflette di nuovo nello spettro, ampliandolo.

In altre relazioni invece di un ampliamento io trovavo una sterilizzazione del mio spettro.
Nessuna colpa.

Semplicemente non c'era la com-prensione dello spettro ma ricerca della soddisfazione di aspettative e immagini.
E tu/voi che nome gli hai/avete dato?
 

Marjanna

Utente di lunga data
Lo sto facendo, con @iosolo :)

In aggettivi la mia aggressività è avvolgente, sensuale, calda, rassicurante.
colori tutti, meno vividi ma più lucidi, come in una fotografia e contorni delle figure intorno a me nitide.
La luce si abbassa e diventa fredda.

Cosa che mi piace moltissimo, perchè una delle sensazioni fisiche che sento immediatamente già dalla prima scossa al sacro è calore liquido che si diffonde e la luce fredda mi bilancia.

Mi cambia la percezione del tempo. Mi sembra più lento, come se ci fosse "più tempo" fra una cosa e l'altra e cambia ovviamente anche la percezione dello spazio che mi sembra più ampio intorno a me, come spazio personale, ma al contempo come se oggetti e persone fossero raggiungibili in meno lunghezza.

E come attraversare una soglia ed entrare in una dimensione leggermente spostata da quella in cui sono abitualmente.

Conosco molto bene la scossa iniziale...che mi piace da impazzire.
Parte dal sacro e si allarga nei muscoli pelvici diffondendosi velocemente fino alla punta delle dita di mani e piedi. Anche i capelli mi sembrano più "vivi". Li sento nella cute.

Questo per darne una descrizione superficiale. Appena sotto la punta dell'iceberg e rimanendo a oscillare mollemente fra fisico e spirituale. Poi ci sarebbe tutta la parte di attivazione emotiva. :)
A me la tua descrizione ha fatto pensare a questo (o qualcosa di simile)

 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Quindi Appartenenza è il nome che date a livello sentimentale, giusto?

Allora cosa risponderesti alla domanda: che significato dai ad Appartenenza, per te?
Non è sentimentale...non solo sentimentale.

E' circolarmente spettro emotivo e sentimento...i nostri spettri trovano collocazione in un luogo di cui abbiamo Cura insieme, il famoso Noi, lì emergono apertamente e riconfermano il nome nel fare, Appartengono allo stesso luogo e, fra le varie manifestazioni, si manifestano in sentimenti, per poi tornare ognuno allo spettro di ognuno e ripetere il giro.

SE dovessi darne una descrizione per immagine userei questa

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La definizione non per me, o per lui...la definizione è il prodotto delle nostre interpretazioni nella Cura. E' frutto delle nostre interazioni...

Potrei usare amore. Non avrebbe nulla in contrario neppure G.
Credo che comunemente per la nostra relazione si potrebbe usare quella parola lì.

Ma amore è un termine così abusato, da risultare sporco. Questo più per me che per G., lui si sa collocare in modo più stabile rispetto ai significati di me ed è meno legato alle parole di me.
Usarlo per descrivere il legame che cuciamo con G. in ogni singolo momento mi sembra...riduttivo.

E' Casa. :)
 

Marjanna

Utente di lunga data
A me la tua descrizione ha fatto pensare a questo (o qualcosa di simile)

Nei felini l’aggressività è funzionale.
Spesso come uomini si prova aggressività scatenata da rabbia o per altri motivi, e si può dare seguito a questa aggressività, urlando o andando anche oltre, in un quadro che si può rivelare ben poco funzionale.
Ma anche la dolcezza non è detto sia necessariamente funzionale.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non è sentimentale...non solo sentimentale.

E' circolarmente spettro emotivo e sentimento...i nostri spettri trovano collocazione in un luogo di cui abbiamo Cura insieme, il famoso Noi, lì emergono apertamente e riconfermano il nome nel fare, Appartengono allo stesso luogo e, fra le varie manifestazioni, si manifestano in sentimenti, per poi tornare ognuno allo spettro di ognuno e ripetere il giro.

SE dovessi darne una descrizione per immagine userei questa

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La definizione non per me, o per lui...la definizione è il prodotto delle nostre interpretazioni nella Cura. E' frutto delle nostre interazioni...

Potrei usare amore. Non avrebbe nulla in contrario neppure G.
Credo che comunemente per la nostra relazione si potrebbe usare quella parola lì.

Ma amore è un termine così abusato, da risultare sporco. Questo più per me che per G., lui si sa collocare in modo più stabile rispetto ai significati di me ed è meno legato alle parole di me.
Usarlo per descrivere il legame che cuciamo con G. in ogni singolo momento mi sembra...riduttivo.

E' Casa. :)
Si ma in definitiva emozione è un sinonimo di sentimento o sono 2 cose differenti pur se interdipendenti in qualche modo?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Si ma in definitiva emozione è un sinonimo di sentimento o sono 2 cose differenti pur se interdipendenti in qualche modo?
Potremmo dire che, per esempio, attraverso le tecniche di imaging le emozioni sono rilevabili mentre i sentimenti non lo sono meccanicamente e possono invece essere rilevati attraverso questionari di autovalutazione.
Potremmo dire che le prime sono immediate e veloci e i secondi sono a medio periodo.
E che uno degli effetti del lungo periodo è la stabilità ma fra gli effetti collaterali possiamo mettere per esempio gli effetti dei condizionamenti, dei giudizi.

Insomma...non c'è ad oggi una chiara risposta a questa tua domanda. Ci sono piuttosto parecchie domande inevase. E costanti domande in emersione. A partire dal ruolo della coscienza.
C'è ricerca. Proprio perchè non è chiaro come funzionino questi sistemi e come siano in interdipendenza.

Quel che sembra appurato è che sono interdipendenti e non sono collocabili in una scala di importanza (le emozioni sono effimere e inaffidabili e i sentimenti sono duraturi e affidabili, per intenderci).
Quel che pare appurato è che le emozioni sono universali (ossia sono un set comune di risposte selezionate dall'evoluzione a determinati stimoli) mentre i sentimenti sono quanto di più soggettivo possa esistere, si sviluppano nelle nostre teste, fondamentalmente si tratta di associazioni mentali e reazioni a un’emozione che sono personali e si acquisiscono attraverso le esperienze.

Altra cosa chiara, è che non possono essere considerati separatamente.
Sarebbe come considerare stomaco e intestino in modo separato e considerarli separati a loro volta dall'organismo in cui sono.

Sarebbe riduttivo.

Damasio (2001) descrive i sentimenti come “rappresentazioni mentali dei cambiamenti fisiologici che caratterizzano le emozioni”. I sentimenti infatti amplificano l’impatto di una determinata situazione, rafforzano l’apprendimento e aumentano la probabilità che situazioni simili a quelle sperimentate vengano anticipate.

Secondo la prospettiva di Damasio (2013), i sentimenti sono connessi alla regolazione omeostatica, che va dai processi di base, come il metabolismo, alle più complesse emozioni sociali. Una caratteristica cruciale dei sentimenti è la loro valenza, positiva o negativa e questa, insieme all’intensità dei cambiamenti omeostatici, aiuta a spiegare perché l’organismo segua l’orientamento dato da un sentimento (Damasio e Carvalho, 2013).

Non mi piace completamente, ma la sua la trovo una prospettiva interessante.
 
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ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Potremmo dire che, per esempio, attraverso le tecniche di imaging le emozioni sono rilevabili mentre i sentimenti non lo sono meccanicamente e possono invece essere rilevati attraverso questionari di autovalutazione.
Potremmo dire che le prime sono immediate e veloci e i secondi sono a medio periodo.
E che uno degli effetti del lungo periodo è la stabilità ma fra gli effetti collaterali possiamo mettere per esempio gli effetti dei condizionamenti, dei giudizi.

Insomma...non c'è ad oggi una chiara risposta a questa tua domanda. Ci sono piuttosto parecchie domande inevase. E costanti domande in emersione. A partire dal ruolo della coscienza.
C'è ricerca. Proprio perchè non è chiaro come funzionino questi sistemi e come siano in interdipendenza.

Quel che sembra appurato è che sono interdipendenti e non sono collocabili in una scala di importanza (le emozioni sono effimere e inaffidabili e i sentimenti sono duraturi e affidabili, per intenderci).
Quel che pare appurato è che le emozioni sono universali (ossia sono un set comune di risposte selezionate dall'evoluzione a determinati stimoli) mentre i sentimenti sono quanto di più soggettivo possa esistere, si sviluppano nelle nostre teste, fondamentalmente si tratta di associazioni mentali e reazioni a un’emozione che sono personali e si acquisiscono attraverso le esperienze.

Altra cosa chiara, è che non possono essere considerati separatamente.
Sarebbe come considerare stomaco e intestino in modo separato e considerarli separati a loro volta dall'organismo in cui sono.

Sarebbe riduttivo.

Damasio (2001) descrive i sentimenti come “rappresentazioni mentali dei cambiamenti fisiologici che caratterizzano le emozioni”. I sentimenti infatti amplificano l’impatto di una determinata situazione, rafforzano l’apprendimento e aumentano la probabilità che situazioni simili a quelle sperimentate vengano anticipate.

Secondo la prospettiva di Damasio (2013), i sentimenti sono connessi alla regolazione omeostatica, che va dai processi di base, come il metabolismo, alle più complesse emozioni sociali. Una caratteristica cruciale dei sentimenti è la loro valenza, positiva o negativa e questa, insieme all’intensità dei cambiamenti omeostatici, aiuta a spiegare perché l’organismo segua l’orientamento dato da un sentimento (Damasio e Carvalho, 2013).

Non mi piace completamente, ma la sua la trovo una prospettiva interessante.
Mi pare che la mia ex ex non fosse così tanto fuori strada
 

Divì

Utente senza meta
Si chiama principio di realtà.
Io ho la consapevolezza di non essere stata amata. Pazienza, ho amato io.
@Divì vuoi completare?
Il discorso è lungo....
In breve: tutto e niente, sempre e mai non fanno parte del principio di realtà, semplicemente non esistono nel mondo reale, ma solo nel pensiero magico.
Cominciamo da questa consapevolezza.
@ipazia certo che si può avere consapevolezza delle proprie emozioni. Essere consapevoli non vuol dire essere controllanti. Né essere sopraffatti.
Scusate la risposta frettolosa.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Mi pare che la mia ex ex non fosse così tanto fuori strada
La tua ex semplicemente si basava su quello che sapeva quando te l'ha detto.
Non è nè male nè bene.
Ma le conoscenze e volvono, e non è mai soltanto questione lessicale.

Mica erano cattivi o stupidi quelli che dicevano che il sole ruota intorno alla terra.
Dopo Galileo è servito il tempo perchè l'informazione si diffondesse.
Oggi tutti ( o quasi) sanno che la terra non è il centro del cosmo.

:)
 
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