Va be'. Farò la voce fuori dal coro. Ma se lei in questo momento si sente realizzata a fare la mamma e il pane.... che male c'è? Che sottrae tempo per essere la donna sempre ingrifata e vogliosa del marito che la cornifica? [MENTION=6817]Arcistufo[/MENTION], perdona la franchezza.... Che nella vita chi non cambia si estingue.
Vedi cara Foglia il discorso non è questo. Mi sembra abbastanza ovvio che, non avessimo avuto figli, l'estinzione come la chiami tu sarebbe stata la logica conclusione di un comportamento del genere. Perché vedi, all'origine del mio profondo rodimento di culo, non ci sta soltanto il fatto che prima di metter su famiglia, le prospettive fossero totalmente diverse.
Non ci sta soltanto il fatto che la signora mi ha venduto una se stessa completamente diversa da ciò in cui si è evoluta. Ci sta anche il fatto che la signora mi ha sempre detto e ribadito (oltre ad avermelo fatto capire, ma lo ha anche esplicitato) che io le piacevo proprio per quelle mie caratteristiche di maschio alfa che adesso sembrano essere diventate un problema.
E questo è un tema.
Poi è chiaro che, su un forum in cui si raccontano sempre soltanto parti di verità e punti di vista soggettivi, io possa passare per il marito assente psicopatico che torna e vuole che all'improvviso una mamma è una moglie si trasformi in una specie di ragazzina di vent'anni innamorata dell'amore.
Ma ti assicuro che non è così. Sicuramente sarò un egoista insofferente nei confronti del sacrosanto diritto di una donna di rincoglionirsi appresso ai propri mondi, però nel mio quotidiano il problema è che c'è una sproporzione immensa tra il ruolo di padre presente, di marito a servizio della famiglia, di manutentore di carrozzoni vari, rispetto al tempo in cui posso essere me stesso e recuperare ciò che secondo me da un autentico senso alla mia vita. Cioè il riconoscermi come Me. Non come il padre di, il marito di, ecc. ecc...
È proprio il fatto che è estremamente complicato parlare di sentimenti, sensazioni, e più in generale cose intime parlando con la schiena di qualcuno che è perennemente indaffarato a fare altro. Poi se questo deve essere etichettato come infantile da parte mia la risposta è soltanto, con o senza irritazione, che se diventare adulti vuol dire smarrire la propria identità come persona in favore di qualcosa che viene soltanto definito dalle pressioni degli altri purtroppo non sono fatto di pongo, non prendo la forma del contenitore, quando lo faccio mi fa stare male, doverlo fare tutta la vita non è applicabile.
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