Tebe
Egocentrica non in incognito
Ho sentito mio fratello Paolo. Non sapeva niente del contatto della genitrice a Mattia.
Poi ho sentito anche Sergio e nemmeno lui sapeva.
Si sono incazzati. Con lei. E con Mattia.
Sono protettivi i due...almeno qualcosa di buono quella donna l'ha fatto.
I miei fratelli. Con cui ho un rapporto...infinito. E colorato. Che sà di zucchero. E frittelle di mele.
Uno e trino in sostanza. Non un rapporto morboso. Anzi...tutti e tre siamo piuttosto piatti nelle nostre cose anche se Paolo è il più dolce.
La stronza è fuori dalla mia vita da anni e non voglio che ci rientri.
-Se scopro che hai rapporti con la genitrice ti lascio.- ho detto a Mattia stamattina dopo aver sentito i fratelli. Ero seria.
Perchè lei è un veleno. Che anche Mattia ha sperimentato. E ha visto bene.
-E' meglio che che cambi aria per un pò.- ha risposto.
-Infatti. Potresti andare a trovare Marco...partire domani sera tipo...e tornare domenica sera.-
-Si farò così. Tebe però...-
-Non c'è trattativa su questa questione. Se ti becco ancora ti lascio. Sono serissima.-
Ha tentato di scherzare un pò. Gli ho chiuso il telefono.
Mi parte l'embolo. Non ce la faccio. Esce la parte peggiore di me. Quella non del tutto ammaestrata.
Ho aperto il cassetto delle meraviglie e mi sono mangiata 6 baci perugina uno di seguito all'altro.
Alla facciazza della glicemia.
E poi mail. Di Manager.
puoi passare nel mio non ufficio?
Si Manager. Posso passare nel tuo non ufficio. E' la giornata giusta per chiederti dell'agguato. E si.
Faccia da stronzo. Ma forse lo vedevo io così.
Si è acceso una sigaretta. Me ne ha offerta una.
Parlava. Parlava. Di progetti. Di soldi. Di...non ascoltavo. E poi. Non l'ho più tenuta.
-Perchè non sono stata informata della riunione con il cliente? Era importante.-
-Ti ho chiamata per parlare di quello.-
-Dell'agguato?-
-Agguato? Non ti ho fatto nessun agguato.-
Mi sono alzata dalla sedia. Stavo sclerando -Ok...ne parliamo dopo pranzo.-
-Principessa...-
Mi è esplosa la merda al cervello. Meno male che non avevo una pistola in mano se no l'avrei usata.
Su di lui. Su Gelmy. Sul suo vice. Sull'altro in giacca e cravatta che pare un avvoloio, su...-Manager davvero non è giornata. Lascia stare...-
-Il cliente ha deciso per il tuo progetto eco bio bocciando il mio- ha sorriso.
Ho sentito come se mi fossi fatta la pipì addosso.
Lo so che non è un immagine consona ma rende l'idea del caldo che ho sentito al basso ventre e della sensazione di liberamento vescica quando proprio non ce la fai più.
-Stai..sorridendo?- gli ho chiesto. Non capivo.
Mi ha mostrizzata in riunione e...
-Che ne dici di lunedi sera?-
Io una cranio -Lunedi di che?-
-Io e te...lunedi sera...-
-Oh..si...lunedi...ok...certo...No guarda..devo andare. Si. Devo. Andare...-
Sono schizzata fuori dal suo non ufficio.
Non va bene.
Non va bene.
Non va bene.
Nell'open space mezzo vuoto...si è avvicinato.
Mi ha preso il viso tra le mani. Ero terrorizzata. Che cazzo fai?
Pensavo mi baciasse. Tipo film romantico:incazzato:.
Mi ha dato un bacio sulla fronte.
Lento.
Non erotico.
Ha lasciato le sue labbra appoggiate per un pò.
Io una statua di sale.
Imbarazzata. Inorridita. Ho cominciato a sudare.
Poi mi ha lasciata. Ha salutato un mio collega in assoluta tranquillità.
Mi ha sorriso -Buona giornata Tebe-
Portatemi via.
Non ci sto dentro.
Mi sento in una realtà parallela dove non c'è nulla che vada per il verso giusto.
Il bacio sulla fronte mi ha distrutto la giornata.
E' stato come sparare sulla croce rossa.
Mi ha fatta sentire fragile.
Non che non mi ci senta a volte. Ma è affrontabile. E poi non nascondo mai quando sono fragilizzata.
Ma lo dico a Mattia. Che poi mi coccola. E mi fa ridere.
Ma Mattia è meglio che mi stia lontano.
E manager è meglio che mi scopi.
Ok.
stasera serata:canna:
Poi ho sentito anche Sergio e nemmeno lui sapeva.
Si sono incazzati. Con lei. E con Mattia.
Sono protettivi i due...almeno qualcosa di buono quella donna l'ha fatto.
I miei fratelli. Con cui ho un rapporto...infinito. E colorato. Che sà di zucchero. E frittelle di mele.
Uno e trino in sostanza. Non un rapporto morboso. Anzi...tutti e tre siamo piuttosto piatti nelle nostre cose anche se Paolo è il più dolce.
La stronza è fuori dalla mia vita da anni e non voglio che ci rientri.
-Se scopro che hai rapporti con la genitrice ti lascio.- ho detto a Mattia stamattina dopo aver sentito i fratelli. Ero seria.
Perchè lei è un veleno. Che anche Mattia ha sperimentato. E ha visto bene.
-E' meglio che che cambi aria per un pò.- ha risposto.
-Infatti. Potresti andare a trovare Marco...partire domani sera tipo...e tornare domenica sera.-
-Si farò così. Tebe però...-
-Non c'è trattativa su questa questione. Se ti becco ancora ti lascio. Sono serissima.-
Ha tentato di scherzare un pò. Gli ho chiuso il telefono.
Mi parte l'embolo. Non ce la faccio. Esce la parte peggiore di me. Quella non del tutto ammaestrata.
Ho aperto il cassetto delle meraviglie e mi sono mangiata 6 baci perugina uno di seguito all'altro.
Alla facciazza della glicemia.
E poi mail. Di Manager.
puoi passare nel mio non ufficio?
Si Manager. Posso passare nel tuo non ufficio. E' la giornata giusta per chiederti dell'agguato. E si.
Faccia da stronzo. Ma forse lo vedevo io così.
Si è acceso una sigaretta. Me ne ha offerta una.
Parlava. Parlava. Di progetti. Di soldi. Di...non ascoltavo. E poi. Non l'ho più tenuta.
-Perchè non sono stata informata della riunione con il cliente? Era importante.-
-Ti ho chiamata per parlare di quello.-
-Dell'agguato?-
-Agguato? Non ti ho fatto nessun agguato.-
Mi sono alzata dalla sedia. Stavo sclerando -Ok...ne parliamo dopo pranzo.-
-Principessa...-
Mi è esplosa la merda al cervello. Meno male che non avevo una pistola in mano se no l'avrei usata.
Su di lui. Su Gelmy. Sul suo vice. Sull'altro in giacca e cravatta che pare un avvoloio, su...-Manager davvero non è giornata. Lascia stare...-
-Il cliente ha deciso per il tuo progetto eco bio bocciando il mio- ha sorriso.
Ho sentito come se mi fossi fatta la pipì addosso.
Lo so che non è un immagine consona ma rende l'idea del caldo che ho sentito al basso ventre e della sensazione di liberamento vescica quando proprio non ce la fai più.
-Stai..sorridendo?- gli ho chiesto. Non capivo.
Mi ha mostrizzata in riunione e...
-Che ne dici di lunedi sera?-
Io una cranio -Lunedi di che?-
-Io e te...lunedi sera...-
-Oh..si...lunedi...ok...certo...No guarda..devo andare. Si. Devo. Andare...-
Sono schizzata fuori dal suo non ufficio.
Non va bene.
Non va bene.
Non va bene.
Nell'open space mezzo vuoto...si è avvicinato.
Mi ha preso il viso tra le mani. Ero terrorizzata. Che cazzo fai?
Pensavo mi baciasse. Tipo film romantico:incazzato:.
Mi ha dato un bacio sulla fronte.
Lento.
Non erotico.
Ha lasciato le sue labbra appoggiate per un pò.
Io una statua di sale.
Imbarazzata. Inorridita. Ho cominciato a sudare.
Poi mi ha lasciata. Ha salutato un mio collega in assoluta tranquillità.
Mi ha sorriso -Buona giornata Tebe-
Portatemi via.
Non ci sto dentro.
Mi sento in una realtà parallela dove non c'è nulla che vada per il verso giusto.
Il bacio sulla fronte mi ha distrutto la giornata.
E' stato come sparare sulla croce rossa.
Mi ha fatta sentire fragile.
Non che non mi ci senta a volte. Ma è affrontabile. E poi non nascondo mai quando sono fragilizzata.
Ma lo dico a Mattia. Che poi mi coccola. E mi fa ridere.
Ma Mattia è meglio che mi stia lontano.
E manager è meglio che mi scopi.
Ok.
stasera serata:canna: