[h=2]La nuova legge riduce il periodo di tempo tra separazione e divorzio, anticipa il momento dello scioglimento della comunione dei beni e vale anche per le cause in corso[/h]
23 aprile 2015
Mercoledì 22 aprile la Camera ha approvato definitivamente il disegno di legge che introduce in Italia il cosiddetto divorzio breve. Il testo, che semplifica e velocizza le procedure per divorziare, era stato approvato dalla Camera il 29 maggio del 2014 e modificato dal Senato il 18 marzo 2015. Il provvedimento era dunque tornato alla Camera per la lettura finale dove è stato votato con 398 voti a favore, 28 contrari e 6 astensioni.
La nuova legge è composta da tre articoli:
- prevede che i tempi della separazione vengano ridotti dagli attuali tre anni a dodici mesi in caso di “separazione giudiziale” (quando cioè il divorzio viene chiesto da uno dei due coniugi) e a sei mesi quando la separazione è invece consensuale.
- fa decorrere la separazione dalla comparsa dei coniugi davanti al presidente del tribunale (e non, come approvato la prima volta alla alla Camera, dalla notifica dell’atto).
- anticipa il momento dello scioglimento della comunione dei beni tra i coniugi: prima si realizzava solo con il passaggio in giudicato della sentenza di separazione, ora la comunione «si scioglie nel momento in cui il presidente del tribunale autorizza i coniugi a vivere separati».
- disciplina la fase transitoria: la nuova legge si applica anche ai procedimenti in corso.
- la nuova legge non prevede il cosiddetto “divorzio immediato” o “divorzio breve”, in assenza cioè di un periodo di separazione: al Senato il Partito Democratico e la relatrice del disegno di legge, Rosanna Filippin, avevano ritirato il comma 2 dell’articolo 1 che lo prevedeva poiché diversi senatori del PD, NCD, FI e UDC si erano dichiarati contrari.
Il divorzio in Italia è stato introdotto il primo dicembre del 1970, al termine di una seduta parlamentare di oltre 18 ore, con la legge n. 898 detta “Baslini-Fortuna” dal nome dei due parlamentari promotori. Quattro anni dopo, il 12 e 13 maggio 1974, dopo che 1 milione e 300mila firme furono depositate alla Cassazione per chiedere il referendum abrogativo della legge, l’87 per cento degli italiani andarono a votare: i “no” ottennero il 59,30 per cento, i “sì” il 40,7. La Baslini-Fortuna fu definitivamente confermata. Vi furono successive modifiche, in particolare con le leggi 436/1978 e 74/1987: con quest’ultima si ridussero i tempi necessari per arrivare alla sentenza definitiva.
il testo della nuova legge:
http://www.camera.it/leg17/465?tema=divorzio#m
il link dell'articolo del Post:
http://www.ilpost.it/2015/04/23/divorzio-breve-legge/
23 aprile 2015
Mercoledì 22 aprile la Camera ha approvato definitivamente il disegno di legge che introduce in Italia il cosiddetto divorzio breve. Il testo, che semplifica e velocizza le procedure per divorziare, era stato approvato dalla Camera il 29 maggio del 2014 e modificato dal Senato il 18 marzo 2015. Il provvedimento era dunque tornato alla Camera per la lettura finale dove è stato votato con 398 voti a favore, 28 contrari e 6 astensioni.
La nuova legge è composta da tre articoli:
- prevede che i tempi della separazione vengano ridotti dagli attuali tre anni a dodici mesi in caso di “separazione giudiziale” (quando cioè il divorzio viene chiesto da uno dei due coniugi) e a sei mesi quando la separazione è invece consensuale.
- fa decorrere la separazione dalla comparsa dei coniugi davanti al presidente del tribunale (e non, come approvato la prima volta alla alla Camera, dalla notifica dell’atto).
- anticipa il momento dello scioglimento della comunione dei beni tra i coniugi: prima si realizzava solo con il passaggio in giudicato della sentenza di separazione, ora la comunione «si scioglie nel momento in cui il presidente del tribunale autorizza i coniugi a vivere separati».
- disciplina la fase transitoria: la nuova legge si applica anche ai procedimenti in corso.
- la nuova legge non prevede il cosiddetto “divorzio immediato” o “divorzio breve”, in assenza cioè di un periodo di separazione: al Senato il Partito Democratico e la relatrice del disegno di legge, Rosanna Filippin, avevano ritirato il comma 2 dell’articolo 1 che lo prevedeva poiché diversi senatori del PD, NCD, FI e UDC si erano dichiarati contrari.
Il divorzio in Italia è stato introdotto il primo dicembre del 1970, al termine di una seduta parlamentare di oltre 18 ore, con la legge n. 898 detta “Baslini-Fortuna” dal nome dei due parlamentari promotori. Quattro anni dopo, il 12 e 13 maggio 1974, dopo che 1 milione e 300mila firme furono depositate alla Cassazione per chiedere il referendum abrogativo della legge, l’87 per cento degli italiani andarono a votare: i “no” ottennero il 59,30 per cento, i “sì” il 40,7. La Baslini-Fortuna fu definitivamente confermata. Vi furono successive modifiche, in particolare con le leggi 436/1978 e 74/1987: con quest’ultima si ridussero i tempi necessari per arrivare alla sentenza definitiva.
il testo della nuova legge:
http://www.camera.it/leg17/465?tema=divorzio#m
il link dell'articolo del Post:
http://www.ilpost.it/2015/04/23/divorzio-breve-legge/