Brunetta
Utente di lunga data
Dimmi un film che hai vistoMi sembra un esercizio difficilissimo
Dimmi un film che hai vistoMi sembra un esercizio difficilissimo
Hai mollato quando il digitale ha preso il sopravvento? Io non me lo sono mai chiesta, è stato un percorso da quando sono nata in un certo senso. Quando mi capita di fare foto non penso a me, neppure ad altri. Ci sono senza esserci.Ho sempre pensato sia più importante leggere cercando di capire, che non scrivere.
Ho sempre pensato ci debbano essere delle motivazioni, delle forti motivazioni, sia per scrivere, sia per fotografare ed è per questo che per molti anni ho fatto foto, perchè sentivo l'esigenza inderogabile di fissare qualcosa della mia vita. Poi queste motivazioni sono venute meno, si sono assopite, e non ho più ripreso in mano la fotocamera, perchè non ho niente da dire, per ora.
La domanda cruciale è sempre il perchè si fanno queste cose. Per se stessi o per essere riconosciuti dagli altri? E cosa significa in sostanza farlo per se stessi?
No, ho mollato quando nel gruppo di cui facevo parte è cominciata a prevalere la discussione sulla tecnica e sulla qualità a discapito dei contenuti.Hai mollato quando il digitale ha preso il sopravvento? Io non me lo sono mai chiesta, è stato un percorso da quando sono nata in un certo senso. Quando mi capita di fare foto non penso a me, neppure ad altri. Ci sono senza esserci.
Ho pensato che anche scrivere nel forum può essere terapeutico... a ben pensarci.Non voglio parlare di fotografia, ma nemmeno di letteratura...![]()
L'incredibile storia di Vivian Maier, «la fotografa ritrovata» - Vanity Fair Italia
Sotto i panni grigi di un donnone alto e non particolarmente aggraziato, che ha passato la vita a fare la tata in benestanti famiglie americane, si nasconde uno dei talenti più sorprendenti della street-photography del Novecento. Scoperto per casowww.vanityfair.it
Avete mai pensato di scrivere?
Leggendo “il vincente“ ho pensato a quanto lui stia narrandosi una possibile avventura, un amore, una vita alternativa che noi vediamo bene che è irrealizzabile.
Però tutti abbiamo desideri, aspirazioni, sogni, fantasie, avete mai pensato di narrarle?
Se si prende in mano la penna o si comincia a digitare con l’idea di scrivere un’opera pubblicabile, non solo ci si sete inadeguati, ma si pensa che bisognerebbe cambiare troppe cose per non mettere particolari segreti o rendere riconoscibili gli altri.
Invece scrivere ho scoperto recentemente che è un atto molto liberatorio e che serve anche a vedere a una distanza leggibile, per miopi e presbiti della propria vita, certi vissuti con nitidezza.
Del resto tutti coloro che scrivono qui lo fanno.
Ah cosa c’entra Vivian Mayer? Beh anche lei cercava di mettere a fuoco la sua vita e il suo contesto, senza l’ambizione di essere capita. Anche se poi oggi ci sembra straordinaria.
Infatti lo è.Ho pensato che anche scrivere nel forum può essere terapeutico... a ben pensarci.
Il senso di smilla per la neveSe mi dite un film o una scena, vi faccio un esempio, almeno ci provo.
Non me lo ricordo.Il senso di smilla per la neve
I fantasmi di pietra sono le case coloniche abbandonate?No, ho mollato quando nel gruppo di cui facevo parte è cominciata a prevalere la discussione sulla tecnica e sulla qualità a discapito dei contenuti.
Ho sempre pensato alla fotografia come qualcosa di profondamente diverso dall' estetica sola, o meglio, che comprenda anche l'estetica ma che in definitiva sia qualcosa di molto più ampio.
E' come dire che tutte le fiat sono auto ma non tutte le auto sono fiat, non so se mi sono spiegato....
Un sistema innanzi tutto per comunicare, un sistema personale per dire qualcosa di non banale.
Da qual momento ho deciso che avrei ripreso in mano la fotocamera solo per un progetto preciso, non fare foto solo per fare.
Non ho alcun interesse ad immortalare un tramonto, ne ho ad immortalare i "fantasmi di pietra" che incontro girando in campagna ad esempio.
L'ultimo vero lavoro organico che ho fatto è una serie di foto scattate dentro la struttura di un capannone industriale messa in piedi anni fa e poi abbandonata alla natura, dove i pilastri di sostegno si alternano ad alberi cresciuti nel frattempo e dove il cielo è attraversato dalla trama delle travi di sostegno, un mondo ibrido e distopico. Al di là della suggestione ho trovato fosse rappresentativo della storia del paesaggio della zona dove vivo.
Ho pensato che per me (non mi sogno minimamente di estendere agli altri questo mio sentire) sia opportuno "dire" qualcosa solo quando provo la necessità di farlo.
In un momento storico che con l'avvento del digitale ha concesso la possibilità a milioni di persone di scattare e conservare milioni di immagini digitali, ho fatto una scelta diversa ed in controtendenza.
Che poi, giusto per dire, tante persone oggidì scattano talmente tante foto che non sapranno, dopo un po', nemmeno quello che hanno fatto, impossibilitati dalla mole di materiale, di rivedere, di autocriticarsi e di scegliere.
Ecco.
ScenaSe mi dite un film o una scena, vi faccio un esempio, almeno ci provo.
Nono, il senso di quello che ho fatto ti garantisco che lo hanno capito in molti...Infatti lo è.
Ma ci sono aspetti intimi che è più facile scandagliare attraverso un personaggio o una forma metaforica.
Del resto è noto che in analisi viene data grande importanza ai sogni. In realtà i sogni sono più confusi e frammentati di come poi li ricordiamo. Nel raccontarli, anche solo a noi stessi, operiamo integrazioni e creiamo legami logici che ci rivelano il nostro modo di leggere noi stessi e la realtà.
Le forme letterarie di cui parlo hanno la funzione delle fotografie di cui dicevi. Tu sei affascinato da questo intreccio tra natura e manufatti e di questo riappropriarsi da parte della natura delle opere umane e come tali culturali. Ma questo sei tu! È ovvio che chi invece è teso a trovare un senso attraverso un equilibrio formale ed estetico, non riesca a vedere il senso dei tuoi prodotti.
Si, anche. (Ma non solo). Ho utilizzato volutamente il titolo di un romanzo di Mauro Corona che ho letto, forse uno dei suoi migliori.I fantasmi di pietra sono le case coloniche abbandonate?
Anche a me a volte capita di arrivare ad un punto di saturazione nelle discussione fotografiche rispetto alla tecnica, anche se la tecnica è fondamentale per fermare quello che vedi come tu lo vedi.
I giudici più spietati però alla fine siamo noi.
Scena
Bello! Però domani mattinaI fantasmi di pietra sono le case coloniche abbandonate?
Anche a me a volte capita di arrivare ad un punto di saturazione nelle discussione fotografiche rispetto alla tecnica, anche se la tecnica è fondamentale per fermare quello che vedi come tu lo vedi.
I giudici più spietati però alla fine siamo noi.
Scena
oppure
Scegli tu.
Nella "mia" campagna rimane ben poco, per questo ho pensato alle case coloniche.Si, anche. (Ma non solo). Ho utilizzato volutamente il titolo di un romanzo di Mauro Corona che ho letto, forse uno dei suoi migliori.
E' vero che la tecnica è fondamentale, io non ho mai rinnegato la tecnica, anzi. Solo ho trovato una grande quantità di fotografi che parlano solo di quello, che non hanno in pratica la minima intenzione di spendersi sul benchè minimo banco dei contenuti. E questo a me non interessa, non so se mi spiego...
Non a caso a me interessano grandemente le narrazioni, ad esempio in fotografia mi piacciono molto i lavori di Salgado, giusto per citarne uno famoso...
Prima proposta.
Pensate a una esperienza giovanile importante, triste o allegra, e trovate un modo per raccontarla non riconoscibile.
Se era il saggio di danza da ragazzina trasformatelo nell’esordio in squadra di un calciatore o pallavolista o viceversa.
Quindi dovreste descrivere il pubblico, la vestizione, lo spogliatoio e il mettersi in gioco adeguato.
Immaginate come sarà simile l’emozione di infilare il collant o i calzettoni o le scarpette e gli scarpini...
Mi sembra un esercizio difficilissimo
Non hai svolto l'esercizio che avevi proposto.Dimmi un film che hai visto![]()
O continuo a non capire cosa volevi dire....L’insegnante di danza stava facendo ripetere per l’ennesima volta lo stesso esercizio, bambine e bambini eseguivano diligentemente cercando di fare del loro meglio, nonostante la noia.
Solo Silvia era seduta in disparte e guardava con aria assente.
Era arrivata in ritardo ed era in punizione, secondo le regole della scuola.
Finalmente l’insegnante stava finendo la fase degli esercizi preparatori e di mosse verso il registratore per avviare il consueto pezzo musicale per la fase di prova per il saggio.
Toccò il tasto play e si diffuse una musica inaspettata...
Silvia aveva manomesso il registratore.
Dopo un attimo di esitazione tutti gli allievi scattarono a ballare disordinatamente sulla musica di Lady Gaga con Silvia in mezzo a loro che rideva felice.
Aspe mi sta venendo il dubbio che sia la versione della scena di "Qualcuno volò sul nido del cuculo"L’insegnante di danza stava facendo ripetere per l’ennesima volta lo stesso esercizio, bambine e bambini eseguivano diligentemente cercando di fare del loro meglio, nonostante la noia.
Solo Silvia era seduta in disparte e guardava con aria assente.
Era arrivata in ritardo ed era in punizione, secondo le regole della scuola.
Finalmente l’insegnante stava finendo la fase degli esercizi preparatori e di mosse verso il registratore per avviare il consueto pezzo musicale per la fase di prova per il saggio.
Toccò il tasto play e si diffuse una musica inaspettata...
Silvia aveva manomesso il registratore.
Dopo un attimo di esitazione tutti gli allievi scattarono a ballare disordinatamente sulla musica di Lady Gaga con Silvia in mezzo a loro che rideva felice.
Io ho preso un esempio di ribellione e l’ho trasferito in altro ambiente, sesso e altra età.Non hai svolto l'esercizio che avevi proposto.
Ergo quotiamo Lostris, non ci sei riuscita neppure tu
Ahi, ahi, ahi che peccato, mi è caduta sul...
O continuo a non capire cosa volevi dire....
A me da quando hai scritto non arriva niente della danza, sono tutti annoiati, Silvia è in disparte dagli annoiati, è stata punita, è arrivata in ritardo, però ha avuto tempo di manomettere il registratore, nonostante sia in punizione... ma ecco il miracolo sulla musica di Lady Gaga...
Chiamimo @Vera a pronunciarsi, che ne sa di più.
Eh sìAspe mi sta venendo il dubbio che sia la versione della scena di "Qualcuno volò sul nido del cuculo"![]()
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E per fortuna che ho proposto io la scenaEh sì![]()