Ieri sono stata al colloquio con le insegnanti di mia figlia, seconda elementare. I voti sono buoni ma non alti come dovrebbero essere (secondo loro). Si concentra poco durante le lezioni, sembra persa nel suo mondo. Mi hanno segnalato la sua amicizia con una bambina che ha difficoltà, quasi sconcertate da questo rapporto. Secondo loro dovrebbe mettersi in competizione con le bambine più brave, ma (sempre secondo loro) si sa che la competizione è faticosa... Alla fine, forse per darmi lo zuccherino, mi hanno detto, eh ma si vede che sua figlia è una creativa, è sempre così originale... Insomma le solite storie, è intelligente ma non si applica abbastanza. Me ne sono tornata a casa un po' sconcertata, e con l'idea che forse la scuola non aiuta a sviluppare i talenti ma ad uniformare... Lei intanto continua a dirmi che a scuola si annoia.
Intanto quello che riferisci è quello che ha colpito te e quindi dice più di te e delle maestre che di tua figlia.
Nei post seguenti dici infatti altre cose che qui accenni in positivo e che poi riconosci come un problema.
Tua figlia è una bambina normale, viva e che non risponde a tutte le aspettative ...meno male se no davvero sarebbe arrivata da marte!!
Sta facendo la seconda elementare e non il liceo quindi non è paragonabile il suo rapporto con la scuola e l'apprendimento di quello di un adolescente. Quando si ricostruiscono i propri ricordi lo si fa attribuendo al bambino consapevolezze che, ovviamente, non ha.
Ogni genitore ha convinzione che la scuola sia facile per suo figlio che è, ovviamente, particolarmente intelligente, ma la scuola è impegnativa per ogni bambino. Tra le tante richieste ve ne sono di quelle che (magari anche perché proposte male) fanno sentire il bambino in difficoltà e la reazione è la distrazione o il senso di estraneità che il bambino chiama noia.
Anch'io mi annoio se vado a seguire una lezione di fisica, ma non è perché è noiosa, ma perché io non capisco.
Il clima sembra piuttosto competitivo e probabilmente non l'aiuta a sentirsi sempre adeguata. Certamente una scuola privata (che personalmente mi fa schifo a partire dal nome e sulla cui pochezza potrei dilungarmi..) non sarebbe certo da meno in questo senso.
Probabilmente il rapporto con la bambina non brillante (secondo quei parametri) la rassicura e non dovrebbe certo essere scoraggiato.
Se non esegue le consegne è perché non le capisce. Può essere che vengano date in modo confuso o può essere che non le ritenga importanti perché comunque il lavoro le viene accettato anche se non eseguito come richiesto.
Eseguire le consegne non ha solo una funzione di formare spirito di obbedienza, ma anche, paradossalmente, di far cogliere aspetti diversi e metodologie varie di esecuzione e quindi sviluppa la creatività che non è "facciamo un po' come ci pare", ma è saper trovare soluzioni nuove; cosa possibile solo se se ne sono sperimentate diverse.
Aiutare la capacità di concentrazione, attenzione e di seguire sequenz di lavoro si può fare facilmente a casa facendo quello che facevano ...le nonne. Ovvero facendole preparare il caffé e verbalizzando le sequenze, facendola apparecchiare, facendo insieme i biscotti... e facendole verbalizzare i cartoni o le letture che ascolta.