Confessare un tradimento

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Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Si tratta di due punti di vista opposti, entrambi fondati in qualche maniera, con alcuni punti condivisibili e altri meno. Come sempre, credo che molto dipenda dalle specificità delle vicende e delle relazioni.
Certo che fai soffrire il tuo partner se confessi un tradimento, ma è anche vero che sarebbe un suo diritto decidere in modo informato se restare o meno nella relazione, e tacendo si nega all'altro l'accesso a questo diritto.
Chiaro che se ci sono cose importanti costruite, progetti di vita avanzati, bambini e quant'altro, probabilmente non si ottiene altro che far sentire l'altro umiliato e "costretto" in qualche modo a restare in una situazione che sente di non potere abbandonare e quindi si toglie serenità al partner e al rapporto. E' altrettanto chiaro, però, che se la relazione ha solo progetti ancora da costruire, il nascondere certi elementi assomiglia molto a una "truffa", perché si toglie all'altro la possibilità di decidere di uscirne senza troppi "danni".
Vero anche che spesso ci si giustifica pensando al dolore che si potrebbe infliggere all'altro, mentre magari la vera motivazione interiore è solo quella di non mettere a rischio qualcosa che non si vuole perdere, quindi in realtà non si sta operando a "protezione" dell'altro, ma solo, egoisticamente, a "protezione" di se stessi.
IMHO comunque, la cosa più importante è la coerenza. La decisione di confessare o meno dovrebbe essere presa in tempi ragionevoli e poi mantenuta. Confessare a distanza di anni è insensato e spesso irresponsabile.
Nella decisione, comunque, andrebbe tenuto presente che un tradimento nasce per sua natura come segreto condiviso, visto che esiste, per ovvi motivi, almeno un'altra persona certamente al corrente. Come tale, non abbiamo in realtà il controllo di quello che emergerà, o quante altre persone ne verranno a conoscenza. Una verità scomoda che dovesse rivelarsi a distanza di tempo non confessata, potrebbe fare danni molto più gravi al partner e al rapporto di una confessione.
quoto
 

Ultimo

Escluso
Sai Ultimo, credo che in qst momento sia più importante concentrarsi sullo stato mentale del tradito per riprendersi un po di autostima e placare la rabbia piuttosto che sulla sofferenza del traditore, questo vorrei ribadire se prima non sono riuscito a farmi capire. Dici che sono egoista? Pazienza...

Ma no..! dico che hai ragione, in parte. Io sto soltanto partecipando cercando di trasmetterti concetti da me appresi con tanta difficoltà.

Forse non lo sai, ma io qua dentro sono entrato come persona tradita. Forse scriverti questo mi farà leggere un po diversamente.
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Grazie. Buon senso perchè, per quanto posso dire, l'unica vera necessità di confessare un tradimento è nel momento in cui tu voglia lasciare quella persona (ma anche lì bisognerebbe fare di distinguo, comunque). Se uno ha intenzione di recuperare il rapporto non ha senso scaricarsi la coscienza caricando l'altro di sofferenza. Non è "giusto" per ripartire al posizioni livellate. E' scemo perchè tu aggravi inutilmente una persona con la quale stai cercando di ritrovare TU un equilibrio. Tu, non lei o lui. E quindi, sei TU che devi darti da fare.
quoto
 

nicola

Utente di lunga data
Si, nicola, secondo me confessare dopo tanto tempo è inutile e dannoso. Presa la decisione di tacere (condivisibile o meno, si potrebbe discuterne, perché nelle circostanze della tua storia, il rischio di essere beccati per interposta persona era, IMO, piuttosto alto) il vaso di Pandora andava seppellito il più profondamente possibile sottoterra.
Come va adesso? Hai poi capito cosa ha spinto tua moglie a confessare dopo tanto tempo?
Sai la mia rabbia sta lasciando spazio al vivere me stesso in modo più "egoistico". Le attenzioni si sono spostate più sulla mia persona, ecco cosa intendo.
Sul cosa la abbia spinta dopo tanto tempo devo rifarmi a ciò che mi disse appena scoperchiato il coperchio e cioè che secondo lei il tempo trascorso (7 anni) dal tradimento non credeva potesse più farmi male...ma si può??
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Sai la mia rabbia sta lasciando spazio al vivere me stesso in modo più "egoistico". Le attenzioni si sono spostate più sulla mia persona, ecco cosa intendo.
Sul cosa la abbia spinta dopo tanto tempo devo rifarmi a ciò che mi disse appena scoperchiato il coperchio e cioè che secondo lei il tempo trascorso (7 anni) dal tradimento non credeva potesse più farmi male...ma si può??

no
 

Ultimo

Escluso

Con tutto il rispetto e la sincerità che riesco a trasmetterti, provate a pensare a delle persone che qua dentro non ci sono, a delle persone che non sanno e non apprendono quello che qua dentro apprendiamo. Ora immedesimandovi in questi riesco a far capire che queste persone sono molto immature e incapaci di gestirsi situazioni che noi adesso sapremmo gestirci?
 

nicola

Utente di lunga data
Ma no..! dico che hai ragione, in parte. Io sto soltanto partecipando cercando di trasmetterti concetti da me appresi con tanta difficoltà.

Forse non lo sai, ma io qua dentro sono entrato come persona tradita. Forse scriverti questo mi farà leggere un po diversamente.
tranquillo Ultimo, ho letto i tuoi interventi e immagivo che anche tu fossi stato tradito. Non condivido solo che sembri soffermarti più sulle ragioni che può aver avuto un traditore e la sua sofferenza piuttosto che recuperare soprattutto il tuo (mio) status mentale.
 

Cattivik

Utente di lunga data
Ci sono mille motivi per cui uno decide di confessare un tradimento.

Alcuni possono avere il "doppio fine" come dici tu, altri posso essere "sinceri" nel senso che chi ha commesso il fattaccio si sente veramente pentito e ha capito di aver sbagliato.

Ragionando per assurdo magari il traditore decide come tu hai detto di "espiare" da solo in silenzio i suoi sensi di colpa... e se il tradito venisse a sapere del tradimento! Magari si potrebbe incazzare perchè il tutto gli è stato taciuto della serie... "non sei stato/a capace nemmeno di chiedermi scusa di confessare il tuo errore, avrei saputo con chi ho a che fare e magari avrei deciso di ricostruirmi una vita con una persona più onesta, hai preferito evitare di affrontarmi ecc. ecc."

Questo per dire che il bene o il male (utilità o inutilità visto che mi sono preso del mr ovvietà) alcune volte non stanno nel gesto in se ma nel perchè uno lo compie e come lo compie.

Cattivik
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Con tutto il rispetto e la sincerità che riesco a trasmetterti, provate a pensare a delle persone che qua dentro non ci sono, a delle persone che non sanno e non apprendono quello che qua dentro apprendiamo. Ora immedesimandovi in questi riesco a far capire che queste persone sono molto immature e incapaci di gestirsi situazioni che noi adesso sapremmo gestirci?

perdonami ultimo, ma non capisco a chi ti riferisci per cui non so risponderti
 

Ultimo

Escluso
tranquillo Ultimo, ho letto i tuoi interventi e immagivo che anche tu fossi stato tradito. Non condivido solo che sembri soffermarti più sulle ragioni che può aver avuto un traditore e la sua sofferenza piuttosto che recuperare soprattutto il tuo (mio) status mentale.

:) Te lo spiego subito, brevemente però.

Solamente per scrollare di dosso e cercare di abbreviare quel percorso di sofferenza che per molti è una strada comune.
 

Ultimo

Escluso
perdonami ultimo, ma non capisco a chi ti riferisci per cui non so risponderti

Non mi riferisco a nessuno.

Cercavo, o comunque percepivo che determinate risposte di quote o comunque certi ragionamenti non possiamo farli se nel caso specifico ci mettiamo noi stessi nella situazione di dover decidere. Perchè noi a priori siamo già formati e andati avanti in alcuni concetti basilari. Mentre chi vive la situazione senza la nostra maturata vicenda agisce molto differentemente da quello che teoricamente noi crediamo sia giusto.

Il nostro giusto viene da esperienze fatte, il loro no.

Madò spero di essermi fatto capire.
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Per rispondere posso tranquillamente quotare quanto ho scritto pochi minuti fa in un altro thread:
Libero di pensarla cosí, ma io non lo vorrei sapere.
Quando sono stata tradita mi sono incazzata a mina non per il tradimento ma perché si é fatto beccare come un pollo. E ho passato mesi a "non vedere" per dargli una via di fuga.

Non tutti siamo uguali. E non tutti vogliono sapere le stesse cose.
O dobbiamo adeguarci?


Ergo.
Fatti i cazzi tuoi che campi vecchio e valuta chi hai davanti.
Se hai la coscienza che ti rimorde scrostatela da solo e non mi mettere in mezzo.
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
io invece lo vedo solo come un lavarsi la coscienza
per la serie "te l'ho detto, sono stata/o onesta/o quindi tu devi perdonarmi e anzi, devi amarmi di più"
sei pentito? hai sbagliato? bene, paga le tue colpe in silenzio
vuoi espiare? nn farlo sulla pelle degli altri
se andare a letto con un altro/a ti andava bene, adesso fatti andare bene anche il pentimento e i sensi di colpa
Quoto.
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Non mi riferisco a nessuno.

Cercavo, o comunque percepivo che determinate risposte di quote o comunque certi ragionamenti non possiamo farli se nel caso specifico ci mettiamo noi stessi nella situazione di dover decidere. Perchè noi a priori siamo già formati e andati avanti in alcuni concetti basilari. Mentre chi vive la situazione senza la nostra maturata vicenda agisce molto differentemente da quello che teoricamente noi crediamo sia giusto.

Il nostro giusto viene da esperienze fatte, il loro no.

Madò spero di essermi fatto capire.

ok, ti sei fatto capire :smile:
ora devo scappare, ti risponderò con calma
 

Ataru

Utente di lunga data
Grazie. Buon senso perchè, per quanto posso dire, l'unica vera necessità di confessare un tradimento è nel momento in cui tu voglia lasciare quella persona (ma anche lì bisognerebbe fare di distinguo, comunque). Se uno ha intenzione di recuperare il rapporto non ha senso scaricarsi la coscienza caricando l'altro di sofferenza. Non è "giusto" per ripartire al posizioni livellate. E' scemo perchè tu aggravi inutilmente una persona con la quale stai cercando di ritrovare TU un equilibrio. Tu, non lei o lui. E quindi, sei TU che devi darti da fare.
Bene. Buon senso per il traditore quindi. Se non è egoismo questo... Chi dice al traditore che l'altro vorrebbe continuare la storia se sapesse del tradimento? Il traditore che ha intenzione di recuperare il rapporto dopo aver tradito... Chi ti dice che io mi farei operare da un medico se sapessi che è quello che mi ha sparato alle spalle?

Ma quando dite che confessare equivale a scaricarsi la coscienza, lo dite per esperienza? L'avete mai fatto? E vi ha fatto stare meglio? Confermi che il silenzio è una soluzione di comodo per chi ha tradito, ma non vuole lasciare.

C'è una certa arroganza di fondo nel pensare che la sofferenza la si crei solo nel momento in cui si confessa, nel pensare che non si sia già spezzato qualcosa nel momento in cui si tradisce. In realtà il seme della sofferenza è già stato piantato nel momento in cui si è tradito. Gli effetti si manifesteranno nel tempo, prima o poi, in un modo o nell'altro, ma il seme è già piantato.

Ed e' arrogante pensare di "passarla liscia". Come dice Marietto, in un tradimento c'è sempre almeno una persona di troppo che sa e quindi non si può avere il controllo totale della situazione.

Per quanto mi riguarda, è molto peggio scoprirlo da solo. Se non altro, confessando, dimostrerebbe per me quel rispetto che non ha avuto tradendomi. E vedrei una persona che ha sbagliato ed è pronta a prendersi le sue responsabilità. Meriterebbe ancora il mio rispetto per questo.
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Sì, la tua è la visione completamente opposta della cosa, e, ripeto, ha il suo fondamento.
Ma Ataru ha veramente colto l'essenza.
E ribadisco anch'io che confessando, dai all'altro la libertà di scegliere, se non lo fai lo fai vivere nell'illusione di un qualcosa che non è, e quindi continui ad ingannarlo.
Il silenzio è solo una soluzione di comodo per chi tradisce.
Io ho sempre pensato che chi è ignaro viene umiliato proprio per questo e il traditore non deve permettersi di farlo.
Troppo facile fare le cose alle spalle, è davvero da vili.
Uno schifo totale!
Non credobproprio sia solo una situazione di comodo.
In molti casi i traditi non superano e fai peggio.
Hai fatto una stronzata ok. Non sei stato beccato ok.
Non confessi. Ritorni nei ranghi con i tuoi rimorsi e vai avanti con la donna che ami.
Che hai scelto e quindi amindi piú.
E lei é felice.

Lo confessi. Lei/lui non supera.
Vita rovinata di entrambi.


Mah.
Per me é da fuori di testa.
 
Ultima modifica:

Ataru

Utente di lunga data
Tebe, forse ti sfugge che io parlo da potenziale tradito. Ergo, sono cazzi miei e voglio sapere. Chiaro che rispetto chi invece vuole vivere felicemente nell'ignoranza e probabilmente, dovesse succedere, non lo direi alla mia compagna, perché lei non vorrebbe saperlo. Ma tanto non si pone il problema.

Chiara, non capisco come tu possa quotare prima Marietto e poi JB :confused:
 

Joey Blow

Escluso
Bene. Buon senso per il traditore quindi. Se non è egoismo questo... Chi dice al traditore che l'altro vorrebbe continuare la storia se sapesse del tradimento? Il traditore che ha intenzione di recuperare il rapporto dopo aver tradito... Chi ti dice che io mi farei operare da un medico se sapessi che è quello che mi ha sparato alle spalle?

Ma quando dite che confessare equivale a scaricarsi la coscienza, lo dite per esperienza? L'avete mai fatto? E vi ha fatto stare meglio? Confermi che il silenzio è una soluzione di comodo per chi ha tradito, ma non vuole lasciare.

C'è una certa arroganza di fondo nel pensare che la sofferenza la si crei solo nel momento in cui si confessa, nel pensare che non si sia già spezzato qualcosa nel momento in cui si tradisce. In realtà il seme della sofferenza è già stato piantato nel momento in cui si è tradito. Gli effetti si manifesteranno nel tempo, prima o poi, in un modo o nell'altro, ma il seme è già piantato.

Ed e' arrogante pensare di "passarla liscia". Come dice Marietto, in un tradimento c'è sempre almeno una persona di troppo che sa e quindi non si può avere il controllo totale della situazione.

Per quanto mi riguarda, è molto peggio scoprirlo da solo. Se non altro, confessando, dimostrerebbe per me quel rispetto che non ha avuto tradendomi. E vedrei una persona che ha sbagliato ed è pronta a prendersi le sue responsabilità. Meriterebbe ancora il mio rispetto per questo.
Infatti è molto meglio non scoprirlo affatto. Per tenerla in piedi, quella coppia. Altrimenti parliamo di aria fritta. Se e ma non fanno la felicità, solo casini. Tu, traditore pentito, vuoi che la coppia vada avanti? Bene, allora impegnati e soprattutto tieni presente quando aprire bocca e quando no. Altrimenti, che ti tenga o meno, che l'altro ti mandi a fare in culo o no, hai comunque sfasciato o alterato in maniera magari irreparabile un rapporto per entrambi, è l'egoismo è prorio quello.
 
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