Consenso

danny

Utente di lunga data
Anche i serial killer sono disagiati.
Esistono persone con grossi disturbi della personalità.
Avere gli strumenti minimi per riconoscerle ti permette di evitare di finire in situazioni spiacevoli e a volte pericolose.
L'esempio che ho citato è molto chiaro.
I genitori negavano i problemi della figlia, e difatti erano parte del problema.
Tutte le persone che ne hanno compreso l'esistenza e hanno evitato di assecondare l'abuso, si sono dimostrare invece persone equilibrate.
Se non si fanno distinguo e si procede per macro categorie indefinite si aumenta la percentuale di rischio conseguenza della non riconoscibilità delle persone abusanti.
Purtroppo non è facile, e oggigiorno nemmeno così scontato ritenere sia accettabile, operare tali distinguo.
Eppure sono fondamentali.
Ah, è ovvio che le decisioni che sono state prese in merito sono state frutto di concertazione alla pari tra uomini e donne, ovvero l'unico modo per definire ciò che è consigliabile fare.
Quando vedi i comportamenti anomali di una quindicenne (che preferisco non narrare qui) nei confronti di 50enni è normale che scatti un segnale d'allarme, a cui la comunità dà una risposta che deve proteggere comunque la ragazzina e gli adulti oggetto di attenzione.
Ovviamente i suoi genitori anni dopo hanno incolpato le nostre figlie dello stesso comportamento, nel solito riflesso della negazione del problema attribuendolo ad altri.
 
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