Cosa avete preteso di sapere.....

danny

Utente di lunga data
...se sono qui è per sentirmi dire le cose che mi fa piacere sentirmi dire
Bon.
Chiarito il tuo approccio, ti do un consiglio ad hoc.
Tua moglie è stata sincera comportandosi con te con amore, rispetto e comprensione dopo la scoperta di quello che in fondo è solo un piccolo errore. I tuoi tormenti non hanno ragione d'esistere dopo 3 anni.
Non piangerti addosso e goditi ciò che hai, che non è morto nessuno.
 

Mir

Utente di lunga data
Perché io ho sempre avuto un approccio diverso.
Non mi interessano le attenzioni fini a sé stesse.
Le avevo, sono durate tutto il 2014.
Sono più portato ad avere il controllo della situazione e a operare scelte basandomi sull'attinenza col reale che a dar fede per mio comodo.
Se non avessi usato il keylogger, sarei rimasto fermo al tradimento di un mese.
Non traspariva altro.
Sarebbe stato meglio per me?
Assolutamente sì.
Meglio non sapere, sempre, ma dovrei avere un altro carattere.
Non vorrei passare per sprovveduto e totale credulone.... anch'io è da tre anni che tengo i radar ben accesi e sempre pronti a captare possibili allarmi....penso diventi una forma di autodifesa...al momento non posso contestare nulla da tre anni a questa parte....
Io sto cercando di eliminare quel malessere che riaffiora periodicamente determinato da quell'episodio...
 

danny

Utente di lunga data
Non vorrei passare per sprovveduto e totale credulone.... anch'io è da tre anni che tengo i radar ben accesi e sempre pronti a captare possibili allarmi....penso diventi una forma di autodifesa...al momento non posso contestare nulla da tre anni a questa parte....
Io sto cercando di eliminare quel malessere che riaffiora periodicamente determinato da quell'episodio...
Mir, è stato un episodio.
Non può essere così determinante per te che dichiari per il resto di stare bene con tua moglie.
 

Mir

Utente di lunga data
Bon.
Chiarito il tuo approccio, ti do un consiglio ad hoc.
Tua moglie è stata sincera comportandosi con te con amore, rispetto e comprensione dopo la scoperta di quello che in fondo è solo un piccolo errore. I tuoi tormenti non hanno ragione d'esistere dopo 3 anni.
Non piangerti addosso e goditi ciò che hai, che non è morto nessuno.
Hai estrapolato una frase in un discorso più articolato.... probabilmente non mi sono saputo spiegare.... Sappi che apprezzo la tua franchezza solo che secondo me ti stai rifacendo troppo alla tua specifica esperienza, che io non conosco.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Tu fai parte della categoria dei traditi che hanno ritenuto inaccettabile il tradimento e ti sei separata.
Ma nella vita difficilmente chi è tradito arriva a capire cosa è accaduto.
Non è affatto impossibile che storie di anni vengano derubricate a avventure da poco quando il tradimento viene a galla.
In assenza di prove e con la sola testimonianza del traditore, non è possibile altrimenti.
Non è necessario provare a nessuno la sussistenza del tradimento per procedere alla separazione. Ci saranno pure quelli che si separano perché lei ama il mare e lui la montagna.
 

danny

Utente di lunga data
Hai estrapolato una frase in un discorso più articolato.... probabilmente non mi sono saputo spiegare.... Sappi che apprezzo la tua franchezza solo che secondo me ti stai rifacendo troppo alla tua specifica esperienza, che io non conosco.
Non è mica una frase da poco.
Puoi inserirla in qualsiasi contesto ma è già di per sé rivelatrice.
Hai bisogno di rassicurazioni.
A mio parere tu hai subito un trauma.
Non lo stai risolvendo con la psicologa (non so nemmeno se il lavoro è incentrato su questo) e sei qui per lenire gli effetti che esso sta ancora producendo dopo 3 anni.
Ovviamente tua moglie non può risolverlo.
Quindi... Cosa resta?
Qualcuno che ti rassicuri e calmi i pensieri oscuri.
Io porto la mia esperienza perché non potrei fare altro.
Io sono la mia vita, non sono la tua.
Non sono qui per rassicurarti, ma per dare modo alla tua rabbia di uscire fuori, che sono 3 anni che la stai reprimendo.
 

Mir

Utente di lunga data
Non è mica una frase da poco.
Puoi inserirla in qualsiasi contesto ma è già di per sé rivelatrice.
Hai bisogno di rassicurazioni.
A mio parere tu hai subito un trauma.
Non lo stai risolvendo con la psicologa (non so nemmeno se il lavoro è incentrato su questo) e sei qui per lenire gli effetti che esso sta ancora producendo dopo 3 anni.
Ovviamente tua moglie non può risolverlo.
Quindi... Cosa resta?
Qualcuno che ti rassicuri e calmi i pensieri oscuri.
Io porto la mia esperienza perché non potrei fare altro.
Io sono la mia vita, non sono la tua.
Non sono qui per rassicurarti, ma per dare modo alla tua rabbia di uscire fuori, che sono 3 anni che la stai reprimendo.
Si però devo tirare fuori la rabbia e per quello che è successo, che è già a mio modo di vedere molto grave.....per incazzato che sia non posso imputare cose che non ha compiuto o almeno di cui io non sono riuscito a trovare traccia... Che io non abbia superato completamente il trauma siamo perfettamente d'accordo altrimenti non sarei qui a cercare consigli.
Non cerco necessariamente rassicurazioni ma esperienze da chi ci è passato...chiaro che da quelle più simili cerco di trarne consigli utili.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Si però devo tirare fuori la rabbia e per quello che è successo, che è già a mio modo di vedere molto grave.....per incazzato che sia non posso imputare cose che non ha compiuto o almeno di cui io non sono riuscito a trovare traccia... Che io non abbia superato completamente il trauma siamo perfettamente d'accordo altrimenti non sarei qui a cercare consigli.
Non cerco necessariamente rassicurazioni ma esperienze da chi ci è passato...chiaro che da quelle più simili cerco di trarne consigli utili.
Di natura tendo più a reagire al dolore con la tristezza piuttosto che con la rabbia.
Anzi ho osservato che la rabbia è un modo per sentirsi attivi rispetto al dolore, ma, secondo me, è un modo per negarlo.
So bene che non vi è una educazione al dolore, soprattutto negli ultimi cinquant’anni, si cerca di evitare ai bambini ogni frustrazione e dolore e persino le letture per bambini e i cartoni dedicati hanno cercato di mostrare sempre reazioni al dolore prima rabbiose e poi costruttive. Non dico che sia un male in sé, ma mi pare che poi si sia impreparata al dolore e a consolare il dolore degli altri. Io stessa sono insofferente nei confronti del dolore altrui, più di quanto vorrei. Ma vedo troppa rabbia inconcludente.
Tu hai accettato il tuo dolore?
Sei certo di voler sapere e non aver invece bisogno di piangere ed essere abbracciato?
 

danny

Utente di lunga data
Di natura tendo più a reagire al dolore con la tristezza piuttosto che con la rabbia.
Anzi ho osservato che la rabbia è un modo per sentirsi attivi rispetto al dolore, ma, secondo me, è un modo per negarlo.
So bene che non vi è una educazione al dolore, soprattutto negli ultimi cinquant’anni, si cerca di evitare ai bambini ogni frustrazione e dolore e persino le letture per bambini e i cartoni dedicati hanno cercato di mostrare sempre reazioni al dolore prima rabbiose e poi costruttive. Non dico che sia un male in sé, ma mi pare che poi si sia impreparata al dolore e a consolare il dolore degli altri. Io stessa sono insofferente nei confronti del dolore altrui, più di quanto vorrei. Ma vedo troppa rabbia inconcludente.
Tu hai accettato il tuo dolore?
Sei certo di voler sapere e non aver invece bisogno di piangere ed essere abbracciato?
Per me invece la rabbia è una reazione all'annichilimento della tristezza.
La rabbia è attiva, porta al cambiamento, anche solo interiore.
La tristezza è una fase post traumatica, ma che è immobile.
La rabbia è successiva e porta al distacco.
Solo con la rabbia ti sei separata.
 

danny

Utente di lunga data
Credimi, la tua è inezia, per come l'hai raccontata.
Una deviazione breve di un percorso di coppia altrimenti lineare.
Qui abbiamo più persone pluritradite (ovvero con tante relazioni di diversa importanza) e persone tradite con relazioni lunghe e coinvolgenti.
Il tradimento di una volta sola, lo classificherei tra quelli accettabili. Nessuno è perfetto fino in fondo.
Mi occuperemo piuttosto di capire cosa cercava lei. Non credo la tua presenza, solamente.
Voleva un altro. Perché?
Forse era una fase. Forse era necessario per lei confrontarsi con un'altra sé.
Ne avete parlato?
Le hai chiesto cosa è cambiato in lei?
 
Ultima modifica:

Etta

Utente di lunga data
Bon.
Chiarito il tuo approccio, ti do un consiglio ad hoc.
Tua moglie è stata sincera comportandosi con te con amore, rispetto e comprensione dopo la scoperta di quello che in fondo è solo un piccolo errore. I tuoi tormenti non hanno ragione d'esistere dopo 3 anni.
Non piangerti addosso e goditi ciò che hai, che non è morto nessuno.
Sì ma non è stata nemmeno una leggerezza.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Per me invece la rabbia è una reazione all'annichilimento della tristezza.
La rabbia è attiva, porta al cambiamento, anche solo interiore.
La tristezza è una fase post traumatica, ma che è immobile.
La rabbia è successiva e porta al distacco.
Solo con la rabbia ti sei separata.
Per me la rabbia è solo iniziale.
La tristezza dura nel tempo ed è lutto, consapevolezza di ciò che si è perso. Principalmente si perde quella parte di noi fiduciosa che non tornerà più.
Questo è molto triste perché riguarda l’accettazione di un io diverso.
La rabbia non c’entra niente. La rabbia si rivolge verso l’esterno, non coccola il nostro morticino interiore.


Cambia il cielo
Cambia la musica dell'anima
Ma tu resti qui con me
Tra lo stomaco e i pensieri più invisibili
E da lì non te ne andrai
La vita cambia idea, cambia le intenzioni
E mai nessuno sa come fa
Quando una stella muore
Che brucia, ma non vuole
Un bacio se ne va
L'universo se ne accorgerà
Quando una stella muore
Fa male, fa male
Troppe notti sotto agli occhi porto livide
Ho imparato a modo mio
A leccarmi le ferite più invisibili
Perché è così che si fa
Ma la via cambia idea e cambia le intenzioni
E mai nessuno sa come fa
Quando una stella muore
Che brucia, ma non vuole
Un bacio se ne va
L'universo se ne accorgerà
Quando una stella muore, fa male
A metà tra il destino e casa mia
Arriverà la certezza che non è mai stata colpa mia
Non è stata colpa mia
Un bacio se ne va
E l'universo se ne accorgerà
Quando una stella muore
Fa male
 

danny

Utente di lunga data
Per me la rabbia è solo iniziale.
La tristezza dura nel tempo ed è lutto, consapevolezza di ciò che si è perso. Principalmente si perde quella parte di noi fiduciosa che non tornerà più.
Questo è molto triste perché riguarda l’accettazione di un io diverso.
La rabbia non c’entra niente. La rabbia si rivolge verso l’esterno, non coccola il nostro morticino interiore.


Cambia il cielo
Cambia la musica dell'anima
Ma tu resti qui con me
Tra lo stomaco e i pensieri più invisibili
E da lì non te ne andrai
La vita cambia idea, cambia le intenzioni
E mai nessuno sa come fa
Quando una stella muore
Che brucia, ma non vuole
Un bacio se ne va
L'universo se ne accorgerà
Quando una stella muore
Fa male, fa male
Troppe notti sotto agli occhi porto livide
Ho imparato a modo mio
A leccarmi le ferite più invisibili
Perché è così che si fa
Ma la via cambia idea e cambia le intenzioni
E mai nessuno sa come fa
Quando una stella muore
Che brucia, ma non vuole
Un bacio se ne va
L'universo se ne accorgerà
Quando una stella muore, fa male
A metà tra il destino e casa mia
Arriverà la certezza che non è mai stata colpa mia
Non è stata colpa mia
Un bacio se ne va
E l'universo se ne accorgerà
Quando una stella muore
Fa male
Quindi dovrei passare il tempo a coccolare un defunto dentro me?
Ma anche no.
La rabbia manda affanculo il defunto e ti spiana la strada verso ciò che è vivo.
Non necessariamente un'altra donna, si intende.
 

Divì

Utente senza meta
Per me invece la rabbia è una reazione all'annichilimento della tristezza.
La rabbia è attiva, porta al cambiamento, anche solo interiore.
La tristezza è una fase post traumatica, ma che è immobile.
La rabbia è successiva e porta al distacco.
Solo con la rabbia ti sei separata.
Io che sono stata in terapia so invece che la rabbia non è una emozione sempre positiva, e non porta a nessun cambiamento, di solito, proprio perché impedìsce l'elaborazione e il passaggio alle fasi successive, compresa la depressione reattiva.

Infatti tu pari ancora incazzato nero (e non dire di no.... 😘) perché rifuggi la depressione, che invece essendo una fase necessaria è una via di uscita verso il principio di realtà e verso una decisione ponderata per la propria vita.
 

danny

Utente di lunga data
Io che sono stata in terapia so invece che la rabbia non è una emozione sempre positiva, e non porta a nessun cambiamento, di solito, proprio perché impedìsce l'elaborazione e il passaggio alle fasi successive, compresa la depressione reattiva.

Infatti tu pari ancora incazzato nero (e non dire di no.... 😘) perché rifuggi la depressione, che invece essendo una fase necessaria è una via di uscita verso il principio di realtà e verso una decisione ponderata per la propria vita.
Ma io non sono incazzato nero.
Mi interesso di altro, non focalizzo più la mia vita sugli equilibri di un tempo, non li pretendo più.
La depressione è il pantano, non la via d'uscita.
Invocarla significa non conoscerla.
La rabbia è energia. È quella che genera rivoluzioni. È una reazione di rifiuto a quel che non funziona, che porta ad allontanarsi e a ricercare nuovi equilibri.
È ovviamente una fase, quella che precede l'equilibrio, quello nuovo, raggiunto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Quindi dovrei passare il tempo a coccolare un defunto dentro me?
Ma anche no.
La rabbia manda affanculo il defunto e ti spiana la strada verso ciò che è vivo.
Non necessariamente un'altra donna, si intende.
Ho detto questo?
😳🤔
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma io non sono incazzato nero.
Mi interesso di altro, non focalizzo più la mia vita sugli equilibri di un tempo, non li pretendo più.
La depressione è il pantano, non la via d'uscita.
Invocarla significa non conoscerla.
La rabbia è energia. È quella che genera rivoluzioni. È una reazione di rifiuto a quel che non funziona, che porta ad allontanarsi e a ricercare nuovi equilibri.
È ovviamente una fase, quella che precede l'equilibrio, quello nuovo, raggiunto.
Il male psicologico non è una moltiplicazione in cui cambiare l’ordine dei fattori non cambia il risultato.
È una espressione in cui vanno risolte le operazioni con un ordine preciso, altrimenti il risultato è sbagliato.
 
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