E' questione anche di coscienza, personale e professionale. Potrei raccontare un po' di escamottaggi con cui il mio ex sta facendo sparire il suo patrimonio. Lo farò magari, prima o poi, ma desidero che resti in una sezione privata. L'obiettivo? Diminuire l'assegno, ovvio.
Ma non solo. Mi sono scoperta "morosa" di spese al tempo a suo carico, ho evitato di querelarlo per appropriazione indebita e tante altre amenità. Non dico quotidiane ma quasi. Ve le racconterò
Ma... Quello che voglio dire è che PURE PER ME, al di là della serenità di mio figlio (e della necessità di avere una comunicazione con l'ex il più possibile serena NON PERCHÉ SONO TANTO BRAVA, ma appunto per il figlio) quello che rimane e' solo, soltanto, meramente.... Un discorso di interessi finanziari. Tolto il figlio, e tolti quelli, non ci sarebbe per parte mia più alcun interesse, per la persona. Giocoforza però resta il padre.
Detto questo, ognuno l'acqua la tira al proprio mulino come vuole e come può. Io bene avrei fatto molto tempo fa, a denunciare. Ma sarebbe stato prodromico, rispetto alla separazione (nel senso che per me sarebbe significato non andare avanti più nel matrimonio... ), non rafforzativo di una posizione giudiziale. Non ho mai consigliato a nessuno questo genere di querele. Se all'epoca avessi querelato, testimoni non ne avrei avuti. Ci fu una volta in cui rimediai un ematoma esteso per metà della gamba. Mi aveva fatta cadere a terra, in malo modo (visto che peraltro sono abituata a cadere meglio, di solito). A casa soli noi due. Cosa avrei potuto dimostrare? Avrei dovuto andarmene dalla casa (all'epoca in affitto), e basta. Questo avrei dovuto fare. Il resto? Ho le prove ex post (sue ammissioni registrate), in cui peraltro ha sempre minimizzato. E' arrivato anche a dire che gliene ho fatte di cotte e di crude. Poraccio.