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utente viva e vegeta
A volte mi sembra di vedere persone dentro una casa in fiamme domandarsi se c’è da fidarsi dei pompieri.
Eh.
E' che intanto provi a metterti in salvo, poi ben vengano i pompieri a darti una mano
A volte mi sembra di vedere persone dentro una casa in fiamme domandarsi se c’è da fidarsi dei pompieri.
Ma qui c’è chi chiede all’incendiario di risolvere la situazione mentre sta spargendo benzina... :facepalm:Eh.
E' che intanto provi a metterti in salvo, poi ben vengano i pompieri a darti una mano![]()
Questo è una forma diffusa. Se si è sereni si considera la situazione piatta.È un problema psichico, spesso di natura educativa. Non c’è vittima di lunga data che non sia in qualche modo complice del suo carnefice; non in fatti come quelli che racconti.
Spesso alla base c’è un disturbo affettivo (generatosi per predisposizione e/o fatti vissuti in famiglia) tale per cui si riconosce come amore una relazione disfunzionale, violenta o anche solo estremamente drammatica.
In buona parte di questi casi violenti la vittima ricalca un copione all’infinito. Questo copione prevede un (impossibile) tentativo di cambiare il partner violento per “raddrizzare” le cose.
Tutto ciò a prescindere che la violenza sia fisica o psicologica e a prescindere da chi la commette (uomo o donna).
Il copione disfunzionale tipicamente deriva da qualche esperienza dell’infanzia vissuta direttamente o indirettamente (i genitori), ma può anche essere semplicemente l’interpretazione distorta di ciò a cui si è assistito.
Il racconto deviato di uno dei due genitori può far credere al bambino (futuro disfunzionale affettivo) che vi sia stata una dinamica vittima/carnefice che in realtà non c’è stata o addirittura era ribaltata. Questo tipo di esperienza educativa genera un adulto che imita il genitore “vittima” e va in cerca di partner violenti.
Oltre a questo va considerato che in molti casi manca la forza economica di separarsi dal partner violento (che sia esso il più forte economicamente o meno). Ignoranza e povertà possono essere gabbie più efficaci di un carcere vero e proprio.
infatti non e' amore ma dipendenzaLeggo delle storie di tradimento e mi pare di leggere storie di donne picchiate che uscendo dall’ospedale dicono che lo amano tanto e che lui le ha portato le rose.
Come è possibile subire veri abusi da parte di chi avrebbe dovuto proteggere la relazione?
Non si fa del male solo tirando pugni.
Considerare una persona un elettrodomestico e raccontare che ci si scoperebbe tutto ciò che si muove non è abusare di una persona?
Perché una persona accetta di essere trattata così?
Che cavolo c’entra l’amore in una relazione in cui non c’è rispetto?
sta storia del narcisista esce fuori ogni 2x3 e sembra che sia una condizione che si ripete nel vissuto di diverse personeQuando ci sei dentro ad un rapporto sbilanciato... Non hai la lucidità sufficiente per mettere a fuoco il muro in cui ti stai schiantando. Almeno a me capita di rendermi conto di essere perfettamente lucido nel valutare le situazioni altrui, ma di non esserlo affatto per le mie.
E così mi trovo a sostenere la mia migliore amica quando scopre che l'amante per cui ha mandato a monte la sua famiglia era solo un narciso stronzo... E quando invece finisco io nelle grinfie di una narcisa... Non riesco ad uscirne, e rischio di comporre il suo stesso errore.
quototiQuoto.
E dirò di più.. spesso l'amore è il passaporto per la mancanza di rispetto.
Ma a volte basta anche il fregiarsi del fatto di voler bene.
Sarebbe importante capire come si identifica la mancanza di rispetto.
Per fare questo serve una comune visione su cosa vuol dire per ciascuno di noi rispetto
Che ancora per troppi esiste nella misura in cui c'è il bacino del buongiorno, o il regalino per Natale.
O il cenone a base di pesce nel ristorante esclusivo per l'onomastico.
l'osservazione di Cielo e' la realta'La mia era una riflessione su fatti narrati qui e sulle persone con cui posso interagire.
Spostare il riflettore su altri mi pare poco interessante. Del resto potremmo anche desiderare la pace nel mondo o discutere di politica internazionale, dubito però con qualche utilità.
Riflettere invece sui nostri meccanismi psichici che ci possono portare a voler sopportare situazioni che noi stessi troviamo insopportabili, mi sembra molto interessante.
L’osservazione di Cielo sulla difficoltà di comprensione della situazione che si vive, anche in prospettiva la trovo centrata.
Perché non se ne accorge. O meglio se ne accorge ma non ne prende coscienza. Si arrabbia per le singole gocce di benzina che macchiano il pavimento ma non per il rogo. E' così.Ma qui c’è chi chiede all’incendiario di risolvere la situazione mentre sta spargendo benzina... :facepalm:
Lo abbiamo fatto tutti.Perché non se ne accorge. O meglio se ne accorge ma non ne prende coscienza. Si arrabbia per le singole gocce di benzina che macchiano il pavimento ma non per il rogo. E' così.
L'ho fatto pure io.
Quotosta storia del narcisista esce fuori ogni 2x3 e sembra che sia una condizione che si ripete nel vissuto di diverse persone
resta che se becchi un narcisista una o piu' volte, il problema non e' il narcisista ma tu ( generico)
Io mi riferivo più che altro a chi ha reso il matrimonio un inferno... e poi scopertosi tradito/a si strappa i capelli, si mette l'aureola e si crogiola nel ruolo di vittima...Io parlavo proprio di questo.
Senza tradimento o post tradimento sono forme di svilimento del partner per me intollerabili.
Chi si è lasciato svilire per troppo tempo deve trovare un sussulto di ribellione per salvarsi.
il ripetersi nella scelta di determinate tipologie di partners...È un problema psichico, spesso di natura educativa. Non c’è vittima di lunga data che non sia in qualche modo complice del suo carnefice; non in fatti come quelli che racconti.
Spesso alla base c’è un disturbo affettivo (generatosi per predisposizione e/o fatti vissuti in famiglia) tale per cui si riconosce come amore una relazione disfunzionale, violenta o anche solo estremamente drammatica.
In buona parte di questi casi violenti la vittima ricalca un copione all’infinito. Questo copione prevede un (impossibile) tentativo di cambiare il partner violento per “raddrizzare” le cose.
Tutto ciò a prescindere che la violenza sia fisica o psicologica e a prescindere da chi la commette (uomo o donna).
Il copione disfunzionale tipicamente deriva da qualche esperienza dell’infanzia vissuta direttamente o indirettamente (i genitori), ma può anche essere semplicemente l’interpretazione distorta di ciò a cui si è assistito.
Il racconto deviato di uno dei due genitori può far credere al bambino (futuro disfunzionale affettivo) che vi sia stata una dinamica vittima/carnefice che in realtà non c’è stata o addirittura era ribaltata. Questo tipo di esperienza educativa genera un adulto che imita il genitore “vittima” e va in cerca di partner violenti.
Oltre a questo va considerato che in molti casi manca la forza economica di separarsi dal partner violento (che sia esso il più forte economicamente o meno). Ignoranza e povertà possono essere gabbie più efficaci di un carcere vero e proprio.
Scusa ma c'è caso e caso, e non lo metterei allo stesso livello delle botte, tant'è che le botte rientrano nel penale il tradimento non è manco più motivo di addebito se non ricordo male, inoltre mettici anche (sempre a meno di miei ricordi errati) che il non consumare rientra fra i motivi validi di divorzio e perfino il russare lo è...Leggo delle storie di tradimento e mi pare di leggere storie di donne picchiate che uscendo dall’ospedale dicono che lo amano tanto e che lui le ha portato le rose.
Come è possibile subire veri abusi da parte di chi avrebbe dovuto proteggere la relazione?
Non si fa del male solo tirando pugni.
Considerare una persona un elettrodomestico e raccontare che ci si scoperebbe tutto ciò che si muove non è abusare di una persona?
Perché una persona accetta di essere trattata così?
Che cavolo c’entra l’amore in una relazione in cui non c’è rispetto?
Lo so benissimo che c’è chi è contenta di essere considerata una lavatrice.Scusa ma c'è caso e caso, e non lo metterei allo stesso livello delle botte, tant'è che le botte rientrano nel penale il tradimento non è manco più motivo di addebito se non ricordo male, inoltre mettici anche (sempre a meno di miei ricordi errati) che il non consumare rientra fra i motivi validi di divorzio e perfino il russare lo è...
Ci sono sicuramente aspetti simili nei tradimenti, alcuni accettano di fare un nuovo rapporto, altri no, altri comunque riprovano ma va male; se non si valica l'imponderabile e uno pensa che sia davvero una cosa superabile, non capisco di cosa tu ti scandalizzi o ti turbi se si attua l'ipotesi del 'perdonare'.
Sei molto brava a vedere i limiti degli altri, ma non usare i tuoi come metro non sono per forza l'unità di misura universale per tutti.
Dovrebbe essere così,come dici. Ma figli,casa...Alla base di tutto c'é comunque il grado di sopportazione individuale.
Sia chiaro so per certo che chi entra qui suona la propria univoca campana senza contraddittorio, ma chi lo fa é comunque in grave stato di sofferenza e si lascia abbia il beneficio di inventario della verità, quindi da questo presupposto si offrono pareri e valutazioni.
Quello che mi preme dire sulla sopportazione é che va appaiata alla sudditanza affettiva... é un fatto che chi ama in modo malsano ed eccessivo sopporta l'insopportabile, dall'altra parte ovviamente si approfitta della situazione.
Non ci sono altre eventualità ...
Per me resta sempre in piedi il problema perdono ... si perdona di tutto pur di restare nello status quo.
Cosa é veramente il perdono, il ritorno della fiducia ... non lo é mai! Il rapporto di coppia ante tradimento? Impossibile,
La speranza che non accadrà più? Appunto speranza spesso vana.
Cosa resta del perdono?
La sua parte migliore che spesso é malintesa, l'uscire dal tunnel della sofferenza che quella persona può infliggerci perché lo si consegna alla sua realtà, alla sua pochezza impedendogli di ferisci ulteriormente non permettendole che ancora interferisca nella nostra vita.
Non si dimentica ma si accetta che l'altro/a possa essere esattamente come é e si supera quella prova esistenziale, ma non ricomponendo la coppia bensì chiudendo un rapporto che non ha ragione di essere.
In fondo perdonare é estraniarsi affinché quella persona non ci disturbi neppure attraverso i ricordi continuando la sua vita senza imbrattare ancora la nostra. Il perdono non é una scelta generosa o debole, anzi é egoistica e cinica perché si consegna letteralmente a sé stesso l'altro/a impedendogli di nuocere ancora e questo diventa per noi assolutamente liberatorio. Se l'altro ha fatto le sue scelte, perché dovremmo pagarle nel nostro futuro, quando liberarcene riapre i giochi della vita e le prospettive future?
Si perdona veramente quando ci si libera, non restando in un rapporto le cui pastoie non smetteranno mai di crearci intoppi... altre modalità di perdono sono solo cerotti messi qua e là che possono anche tenere in piedi un rapporto ma la cui evidenza non cessa comunque di interferire.
Allora torniamo al matrimonio combinato, che magari i genitori, saggi e non coinvolti dagli ormoni, sapranno scegliere meglio.Dovrebbe essere così,come dici. Ma figli,casa...
Il dopo è solo sopravvivenza, galleggiando.
Bello il richiamo al valore ed al contenuto del "perdono"
E il discorso ci sta.Ho presupposto sempre che la base sia l' indipendenza economica e la protezione dei figli... ma spesso accade che l'indipendenza economica non la sì abbia per varie motivazioni o per mancanza di incentivi ed i figli in qualche caso diventano davvero un deterrente ma... spesso sono oggetto di ricatto e di manipolazione sia nella coppia "salvata" che nella separazione ... sta alla maturità ed alla consapevolezza dei soggetti genitoriali capire quando la loro "faida matrimoniale" si spalma sui figli.
Ho visto tantissimi matrimoni finire in un limbo esistenziale con le più alte motivazioni, ed anche altri finiti nell'inferno della separazione con continue rivendicazioni reciproche fino a rovinare le ulteriori unioni che i due intraprendono dopo il divorzio. Questo dipende dal grado di civiltà e dalla equità caratteriale delle persone.
Non tifo per la separazione ad oltranza, ognuno ha una storia peculiare diversa ma... sono per la rivendicazione della vita vissuta pienamente e dignitosamente e non come catalizzatore di una coppia che sta insieme con la colla della spesso malintesa responsabilità... I figli cresciuti in un ambito di coppie separate ma civili e ragionevoli, spesso sono più felici ed equilibrati di altri costretti a vedere una coppia genitoriale che si sopporta o divenuta anaffettiva...
Io a suo tempo feci una scelta ragionata e ponderata, smisi semplicemente di consegnare la mia vita a chi mi danneggiava e volevo evitare degli inutili futuri rimpianti, conoscendone l'indole e le attitudini caratteriali.
Non voglio convincere nessuno, non sto conducendo alcuna crociata pro o contro nulla, vorrei evitare che per malintesi sensi di responsabilità o speranze ipotetiche non si abbia un confronto onesto con la realtà oggettiva.