Crisi dopo ripensamento sull’aver figli

Brunetta

Utente di lunga data
Un figlio non è né una cosa, né l'altra. Fortunatamente i figli esprimono sé stessi, non chi li ha generati, che si spera li abbia avuto per semplice desiderio di vivere un'esperienza bella e gratificante.
Se poi vi è antipatico chi non vuole figli, nessuno può discutere le preferenze, ma allora il problema non è che ha cambiato idea, è la sua idea.
No. I figli sono espressione di sé. Anche quando sono adottivi.
Per questo motivo si fanno.
Si fanno quando si pensa di avere qualcosa da dare, come amore e come visione di vita. Certo che poi con il bagaglio che abbiamo dato faranno quello che vorranno! Ma oltre all’amore e alla filosofia si dà anche la libertà, dopo aver spiegato come usarla.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Nicky

Utente di lunga data
non è una questione di antipatia è che un figlio non "un'esperienza bella e gratificante", ma l'evento principale della vita di una donna. ed anche di un uomo, sebbene non tutti ci vogliano credere.
Solo per precisione, quando parlo di esperienza bella e gratificante, non intendo sminuire l'evento, che è certamente centrale. Ma mi riferisco al fatto che un figlio, per me, lo devi fare perché lo desideri, lo senti, senti che ami l'altro così tanto che vuoi vivere con lui o lei qualcosa di miracoloso.
Non è qualcosa che fai per realizzarti o esprimerti
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non mi sono persa niente.


Vero scendi non di livello, ma in un campo conflittuale in cui si cerca di delegittimare la posizione dell’altra persona.
Un po’ come quando mi dicono “figa di legno“.
Dovrei rispondere che sbagliano perché invece scopo con gioia? Non sarebbe confermare che le mie affermazioni hanno va o no in base alla mia attività sessuale? Potrei anche rispondere “dici così perché probabilmente non te la nessuna da anni.”
Ma non sarebbe restare nello stesso ambito comunicativo in cui non si sta in argomento, ma si sceglie (non si scende) di farsi dettare l’ambito argomentativo e di utilizzarlo in modo aggressivo e distruttivo, invece che costruttivo?
Non è infrequente che questi scontri, più nel reale che nel virtuale, portino poi a relazioni e spesso relazioni che confermano i ruoli della savana.
Oggi @ParmaLetale sei particolarmente aggressivo e provocatorio. Forse la situazione di @Dissapear ti ha fatto riemergere ricordi, magari di silenzi dolorosi.
Tu @omicron sei reattiva di tuo. Io stessa ho avuto l‘impulso di rispondergli “Ma pensa ai cicli tuoi!” o anche cose più pesanti. Eppure sono generalmente ben disposta nei suoi confronti.
Non prendete questo post come una “lezioncina“, vi prego!
Solo stavamo giusto parlando di comunicazione qui e di stare o no nella savana, altrove.
Ho visto un esempio di comunicazione che porta allo stallo.

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Fammi esempio di un mio post in cui parto aggressivo di mia iniziativa non in risposta, giusto per capire
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Solo per precisione, quando parlo di esperienza bella e gratificante, non intendo sminuire l'evento, che è certamente centrale. Ma mi riferisco al fatto che un figlio, per me, lo devi fare perché lo desideri, lo senti, senti che ami l'altro così tanto che vuoi vivere con lui o lei qualcosa di miracoloso.
Non è qualcosa che fai per realizzarti o esprimerti
è una sommatoria di tutte le cose che hai elencato, comprese quelle che non credi che siano, tutto sta nel saper dosare le opzioni
 

Brunetta

Utente di lunga data
Insopportabile, per chi? Solo per una compagna/o che non condivide la tua visione altrimenti mi sembra non rilevante per chiunque altro.
Ho molte persone che non hanno avuto figli, alcune vicinissime, e lo hanno fatte tutte per un motivo, che per loro era legittimo e questo è sufficiente secondo me, nel momento che è condiviso con il proprio compagno.

Invece qui a lavoro ho una coppia sposata, che lei non ha voluto figli, lo ha detto al marito, che pensando a una sua paura era convinto di farle cambiare idea, non c'è riuscito e ora è un continuo rinfacciare il mancato progetto pur rimanendo con lei. Questo è assolutamente insopportabile: lei che lo ha sposato sapendo che lui voleva figli, lui che l'ha sposata sapendo che lei non voleva figli, entrambi sperando in un cambiamento.
Per te è insopportabile rinfacciare.
Direi che è insopportabile a tutti, invece so bene che può funzionare come collante. Perché tutti sono liberi di andare.
Ovviamente nessuno va a rompere le scatole a chi non vuole fare figli (almeno io non lo faccio) anche perché, al di là dei motivi razionali esplicitati, il più delle volte si tratta di motivazioni molto profonde.
Ma qui non si sta discutendo se è lecito o no fare o non fare figli.
A me fa ridere quando sento o leggo sui social delle pressioni sociali per fare figli? Ma di cosa parliamo? Sono più le coppie che non ne fanno di quelle che le fanno! Queste proclamazioni di essere vittime e di non sentirsi liberi di non avere figli, mi fanno pensare a dolori personali e profondi su cui non mi sento di intervenire.
Ma qui è lui che ha espresso la sua vicenda, chiedendo un parere.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Solo per precisione, quando parlo di esperienza bella e gratificante, non intendo sminuire l'evento, che è certamente centrale. Ma mi riferisco al fatto che un figlio, per me, lo devi fare perché lo desideri, lo senti, senti che ami l'altro così tanto che vuoi vivere con lui o lei qualcosa di miracoloso.
Non è qualcosa che fai per realizzarti o esprimerti
È una espressione a due.
Ma non andrei a criticare chi lo fa da sola, assumendosi una responsabilità grande.
Vedi bene che LEI si è sentita rifiutata come persona, non era una cosa su cui discutere.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Fammi esempio di un mio post in cui parto aggressivo di mia iniziativa non in risposta, giusto per capire
Ho fatto un’altra analisi.
”Ha cominciato prima lui/lei” non era in discussione.
 

iosolo

Utente di lunga data
Solo per precisione, quando parlo di esperienza bella e gratificante, non intendo sminuire l'evento, che è certamente centrale. Ma mi riferisco al fatto che un figlio, per me, lo devi fare perché lo desideri, lo senti, senti che ami l'altro così tanto che vuoi vivere con lui o lei qualcosa di miracoloso.
Non è qualcosa che fai per realizzarti o esprimerti
Non è detto che la condivisione del miracolo è sempre necessaria e nemmeno che sia necessario tutto questo amore.
C'è chi sceglie di avere un figlio, perché capitato o perché scelto, per un proprio desiderio, anche di realizzarti ed esprimerti.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ho fatto un’altra analisi.
”Ha cominciato prima lui/lei” non era in discussione.
Si ma se tu dici che oggi sono particolarmente questo o quello vorrei capire quali post hanno dato tale idea, se sono risposte, se sono di mia iniziativa o quello che è
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Si ma se tu dici che oggi sono particolarmente questo o quello vorrei capire quali post hanno dato tale idea, se sono risposte, se sono di mia iniziativa o quello che è
Ho osservato degli scambi che erano in un campo comunicativo conflittuale e reattivo.
Anche se non hai cominciato tu, resta che sei stato su quel campo.
Per me è non produttivo idee e confronto.
È come le guerre in corso. Se vogliamo risalire a chi ha cominciato, ci vogliono millenni e non si risolve nulla.
 

iosolo

Utente di lunga data
Per te è insopportabile rinfacciare.
Direi che è insopportabile a tutti, invece so bene che può funzionare come collante. Perché tutti sono liberi di andare.
Ovviamente nessuno va a rompere le scatole a chi non vuole fare figli (almeno io non lo faccio) anche perché, al di là dei motivi razionali esplicitati, il più delle volte si tratta di motivazioni molto profonde.
Ma qui non si sta discutendo se è lecito o no fare o non fare figli.
A me fa ridere quando sento o leggo sui social delle pressioni sociali per fare figli? Ma di cosa parliamo? Sono più le coppie che non ne fanno di quelle che le fanno! Queste proclamazioni di essere vittime e di non sentirsi liberi di non avere figli, mi fanno pensare a dolori personali e profondi su cui non mi sento di intervenire.
Ma qui è lui che ha espresso la sua vicenda, chiedendo un parere.
Tu fai un discorso sociale, le persone parlano a livello individuale e la pressione può essere anche il disagio evidente di dover in qualche modo sostenere e giustificare una motivazione del tutto personale.
I social a volte sono uno specchio distorto, ma avendo avuto alcune persone care e vicine, ti posso assicurare che la pressione e il disagio è ancora forte. Anche in una città come Roma.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ho osservato degli scambi che erano in un campo comunicativo conflittuale e reattivo.
Anche se non hai cominciato tu, resta che sei stato su quel campo.
Per me è non produttivo idee e confronto.
È come le guerre in corso. Se vogliamo risalire a chi ha cominciato, ci vogliono millenni e non si risolve nulla.
Era quello che volevo sapere, e concordo che è meglio e ben più costruttivo uscire da quel campo... E magari imparare pure a mettere le faccine onde chiarire maggiormente il senso
 

Brunetta

Utente di lunga data
Tu fai un discorso sociale, le persone parlano a livello individuale e la pressione può essere anche il disagio evidente di dover in qualche modo sostenere e giustificare una motivazione del tutto personale.
I social a volte sono uno specchio distorto, ma avendo avuto alcune persone care e vicine, ti posso assicurare che la pressione e il disagio è ancora forte. Anche in una città come Roma.
Ma è pressione famigliare, i discorsi sui figli alla patria fanno ridere.
Prima di averne so benissimo che c’era chi chiedeva quando e anche chi spingeva per il no. Ma non è questo che fa soffrire.
 
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