Questo è il suo messaggio copiato ed incollato così come me lo ha inviato. Lo lascerò solo per un periodo breve, per motivi di privacy lo eliminerò. Vi prego di leggerlo e non quotarlo, così non resterà salvato.
Chiaramente ho censurato io i nomi. Non le ho ancora risposto oltretutto
“Ciao. Ti scrivo questo messaggio perché son sicura che a voce non riuscirei a dirti tutto ciò che provo e sento in questo momento, così come è stato nell’ultima settimana. Porto rispetto ai nostri 8 anni passati assieme, che per me non si possono e non si dovrebbero cancellare con un semplice colpo di spugna. So come sei fatto, so quanto sei dannatamente orgoglioso e so quanto la mia reazione ti abbia lasciato senza parole. Voglio essere sincera dicendoti che io stessa sono rimasta scioccata dalla mia reazione, mai in vita mia ho dato di matto in quel modo. Questo dovrebbe farti capire quanto io tenga a te, perché la mia reazione credo sia stata direttamente proporzionale ai sentimenti che provo verso i tuoi confronti. Mi son dovuta prendere una settimana di ferie perché non sto bene, non posso negarlo, la causa del mio dolore sei tu. Mia madre mi ha detto che ti ha chiamato e mi ha aiutata ad avere un quadro generale leggermente più nitido, mi ha aiutata a capire anche i miei errori riguardo tutta questa situazione, ed io faccio mea culpa, avrei dovuto indagare e capire cosa ti passi per la testa, piuttosto che aggredirti, ma la mia reazione è stata incontrollata. Mi pesa un pochino scriverti questo messaggio, perché come sempre sono io che devo ingoiare il mio orgoglio e fare un passo verso di te, ma lo faccio per il bene di entrambi, soprattutto il tuo. Ti ho osservato, vissuto e goduto per 8 anni, ed ho capito, anche se non te l’ho mai detto chiaramente, quanto tu sia una persona fragile, sensibile e ferita. Una persona che per sopravvivere alle cattiverie della vita si è creato un armatura “da grande uomo” per evitare di soffrire ulteriormente, ma così facendo non tieni fuori solo il brutto della vita, anche le cose belle. Senza contare che non puoi andare avanti in questo modo, non è mettendo un cerotto su una ferita da granata che smetterà di sanguinare. Le ferite vanno pulite, disinfettate e purificate altrimenti non guariranno mai. Perché ti è venuta sta paranoia che non vuoi aver figli? Dimmelo, ti ascolterò. Non ci credo che mi hai mentito per 8 anni, cosa ti è successo? La tua mente non funziona come la mia, quindi spiegati. Non ci credo che tu non voglia diventare padre, non ci credo. Cosa ti spaventa? Sei così bravo con i bambini, ti brillano gli occhi quando stai con loro, saresti un padre eccezionale, ne sono sicura, quindi non riesco proprio a comprendere questo cambio improvviso di direzione. Ho sempre avuto paura di farti venire in mente brutti ricordi, ma in questi anni ho visto atteggiamenti particolari di cui ti avrei voluto parlare, ma penso che sia stato un errore non farlo, perché non ti ho aiutato. Ti ricordi l’anno scorso al compleanno di ***, quando ad un certo punto hai abbracciato lui e *** e ti sei messo a piangere? Cosa hai provato in quel momento? In pochi si sono accorti, perché stavi giocando con loro in giardino, ma io ho visto tutto. Ho visto come li abbracciavi, in modo protettivo. Mi hai sbolognata dicendo che era solo emozione, ma non ti credo, sei freddo tu, almeno così vuoi far credere no? Che poi tutta questa freddezza con me l’hai avuta si e no.
Mi ha chiamata anche *** ieri, mi ha detto che Domenica ti ha visto turbato come non mai e che ti sei preso dei rischi che mai ti eri preso. Mi ha detto che sei caduto, che volevi tornare in pista e che lui e gli altri ti hanno dovuto trattenere per non farti rientrare perché avevano capito che c’era qualcosa che non quadrava. Avevi detto che in pista non ci saresti mai entrato se non in stato di lucidità perfetta, allora perché l’hai fatto? C’è da ringraziare che in moto vai con gente ben più grande ed esperta di te ed immagino che non li avrai nemmeno ringraziati…
Devi smetterla di dire che sai arrangiarti, di dire che sei forte, di sminuire tutto ciò che hai vissuto. Hai avuto un’infanzia terribile!
Due anni fa quando hai vinto a *** cosa ha significato il tuo fermarti a bordo pista nella ghiaia e lo star seduto affianco la moto con la testa chinata? Stavi piangendo? Ti sentivi d’aver fatto qualcosa di impossibile? Ti sentivi di non essere il fallito che tua madre ha detto che saresti sempre stato?
Parla.
Sappi che io non mi reputo single, né ti ho detto che ti stavo mollando. Sono andata via e basta. Mi auguro che pure per te valga lo stesso. Sei tu l’uomo con cui vorrei stare, ma non voglio rinunciare al desiderio di diventare madre, così come mi pare assurdo che ci stia rinunciando te. Per me essere odiato dalla tua famiglia, eccetto il tuo Papi, non aver mai saputo chi sia il tuo padre biologico, tutte le bugie che ti hanno detto e l’aver subito tutta la violenza gratuita che hai subito, ti ha distrutto in mille pezzi e tu ti sei sistemato alla buona, con un po’ di Attack. Diventare genitore è la svolta che ha fatto riemergere tutto lo schifo che non hai mai affrontato e difronte allo schifo, la tua reazione è stata quella di scappare. Rompi quelle catene e cerca di diventare libero, magari facendoti aiutare da uno specialista.
Io sto provando a gettare il cuore oltre l’ostacolo, tu sei disposto a fare lo stesso?
Io mi colpevolizzo e lo farò per sempre per non aver avuto il coraggio di prendere l’iniziativa nella nostra storia per parlarti anche delle cose di cui non vuoi mai discutere. In questo sono stata una pessima fidanzata, non ho attenuanti e mi scuso. Rispondi con calma, quando vuoi, ma fallo in modo sincero e a cuore aperto.
Ciao”