la conoscevo dal 2004 per motivi di lavoro ma, dal 2005 fino al dicembre dell'anno scorso, non l'avevo più risentita.
ai tempi avevamo un buon rapporto lavorativo di tipo strettamente telefonico e nulla più.
nel 2012, quando ci siamo risentiti sempre per motivi di lavoro, è stato quasi naturale chiederci che cosa avessimo combinato in tutti questi anni.
io 34enne single, dedito al lavoro, con una vita tendenzialmente brillante (anche se la crisi economica si era già fatta pesantemente sentire).
lei, di 4 anni più grande di me, mi racconta, sempre telefonicamente, di convivere con un ragazzo più grande di lei di un paio di anni e, subito dopo aver riattaccato, mi manda una mail in cui si apre un po' di più: avrebbe desiderato sposarsi ed avere dei figli, facendo trapelare una certa scontentezza per la sua situazione setimentale e lavorativa.
iniziano così piacevoli e frequenti conversazioni telefoniche ed un intenso scambio di mail, fino a quando, a gennaio 2013, decidiamo, su sua proposta, di incontrarci a metà strada; lei, infatti, vive in un paesino dell'hinterland di milano mentre io mi trovo per lavoro a vivere a roma, sì che decidiamo di vederci a metà strada a firenze.
dovendo giustificare al suo lui la sua assenza accampando impegni lavorativi fuori sede, l'incontro fiorentino dura poche ore che, tuttavia, già bastano per fare nascere la scintilla.
il mese dopo mi invita dalle sue parti per una domenica, visto che il suo lui, grande tifoso di calcio, ha seguito, per quel giorno, la sua squadra del cuore in trasferta.
prendo un albergo dove mi viene a trovare e nel quale si consuma la nostra passione.
le trasferta si ripete, ancora da parte mia, per un giorno in occasione, di nuovo, di una partita dell'inter fuori casa.
intanto, fra i comprensibili rimorsi verso il compagno e le sue rassicurazioni sul fatto che non aveva mai tradito nessun partner, lei mi dice di aver cessato i rapporti con lui e di voler trovare il coraggio di lasciarlo, tanto da disdire la settimana bianca prenotata.
fra marzo ad aprile lei trova delle scuse lavorative per riuscire a passare due week end a roma che trascorre interamente con me e nel corso dei quali trovo anche l'occasione di presentarla ad amici e colleghi.
agli inizi di giugno trova il coraggio di troncare il rapporto con il compagno e, poco dopo, trascorriamo un week end al mare in compagnia di amici.
insisto per andarla a trovare ma lei sostiene che non è bene farsi vedere nel paesino insieme, che lo sarebbe venuto a sapere il suo ex il quale è stato lasciato senza ricevere alcun accenno alla sua relazione con me ed al quale non vuole procurare inutile sofferenza, tanto più in un momento in cui lui, con estrema dignità, sta via via traslocando in un nuovo appartamento.
verso la metà del mese di luglio, tuttavia, le sue telefonate cominciano a rarefarsi, riferendomi di essere confusa soprattutto dopo aver incontrato il compagno in casa che stava portando via alcuni effetti personali.
di lì a 2 giorni disdice il week end lungo che avevamo prenotato (me lo dice il mercoledì quando stavo per partire il giorno dopo); disdice anche il week end successivo che avevamo pianitficato di trascorrere alla casa sua al lago con comuni conoscenti (dicendo, anzi, che lei avrebbe ospitato questi conoscenti ma non me); disdice anche le vacanze che avevamo programmato di fare, in compagnia di comuni amici, a settembre; mi dice, con tono quasi livoroso, che è bene che non ci sentiamo per almeno un mese (ma che, se volessi, potrei chiamarla) in quanto molto confusa.
da quella volta l'ho sentita solo una volta - qualche giorno dopo - per dirle che ritenevo che fosse finita.... successivamente, nessun accenno da parte sua a qualche contatto con me.
ai tempi avevamo un buon rapporto lavorativo di tipo strettamente telefonico e nulla più.
nel 2012, quando ci siamo risentiti sempre per motivi di lavoro, è stato quasi naturale chiederci che cosa avessimo combinato in tutti questi anni.
io 34enne single, dedito al lavoro, con una vita tendenzialmente brillante (anche se la crisi economica si era già fatta pesantemente sentire).
lei, di 4 anni più grande di me, mi racconta, sempre telefonicamente, di convivere con un ragazzo più grande di lei di un paio di anni e, subito dopo aver riattaccato, mi manda una mail in cui si apre un po' di più: avrebbe desiderato sposarsi ed avere dei figli, facendo trapelare una certa scontentezza per la sua situazione setimentale e lavorativa.
iniziano così piacevoli e frequenti conversazioni telefoniche ed un intenso scambio di mail, fino a quando, a gennaio 2013, decidiamo, su sua proposta, di incontrarci a metà strada; lei, infatti, vive in un paesino dell'hinterland di milano mentre io mi trovo per lavoro a vivere a roma, sì che decidiamo di vederci a metà strada a firenze.
dovendo giustificare al suo lui la sua assenza accampando impegni lavorativi fuori sede, l'incontro fiorentino dura poche ore che, tuttavia, già bastano per fare nascere la scintilla.
il mese dopo mi invita dalle sue parti per una domenica, visto che il suo lui, grande tifoso di calcio, ha seguito, per quel giorno, la sua squadra del cuore in trasferta.
prendo un albergo dove mi viene a trovare e nel quale si consuma la nostra passione.
le trasferta si ripete, ancora da parte mia, per un giorno in occasione, di nuovo, di una partita dell'inter fuori casa.
intanto, fra i comprensibili rimorsi verso il compagno e le sue rassicurazioni sul fatto che non aveva mai tradito nessun partner, lei mi dice di aver cessato i rapporti con lui e di voler trovare il coraggio di lasciarlo, tanto da disdire la settimana bianca prenotata.
fra marzo ad aprile lei trova delle scuse lavorative per riuscire a passare due week end a roma che trascorre interamente con me e nel corso dei quali trovo anche l'occasione di presentarla ad amici e colleghi.
agli inizi di giugno trova il coraggio di troncare il rapporto con il compagno e, poco dopo, trascorriamo un week end al mare in compagnia di amici.
insisto per andarla a trovare ma lei sostiene che non è bene farsi vedere nel paesino insieme, che lo sarebbe venuto a sapere il suo ex il quale è stato lasciato senza ricevere alcun accenno alla sua relazione con me ed al quale non vuole procurare inutile sofferenza, tanto più in un momento in cui lui, con estrema dignità, sta via via traslocando in un nuovo appartamento.
verso la metà del mese di luglio, tuttavia, le sue telefonate cominciano a rarefarsi, riferendomi di essere confusa soprattutto dopo aver incontrato il compagno in casa che stava portando via alcuni effetti personali.
di lì a 2 giorni disdice il week end lungo che avevamo prenotato (me lo dice il mercoledì quando stavo per partire il giorno dopo); disdice anche il week end successivo che avevamo pianitficato di trascorrere alla casa sua al lago con comuni conoscenti (dicendo, anzi, che lei avrebbe ospitato questi conoscenti ma non me); disdice anche le vacanze che avevamo programmato di fare, in compagnia di comuni amici, a settembre; mi dice, con tono quasi livoroso, che è bene che non ci sentiamo per almeno un mese (ma che, se volessi, potrei chiamarla) in quanto molto confusa.
da quella volta l'ho sentita solo una volta - qualche giorno dopo - per dirle che ritenevo che fosse finita.... successivamente, nessun accenno da parte sua a qualche contatto con me.