Un’altra pubblicità.
La pubblicità è narrazione (vero
@Jacaranda ?) di ciò che vorremmo.
Lo scopo della pubblicità è vendere, per questo vendono sogni.
Il problema non è sorridere è immaginare di avere un sorriso bellissimo come Virna Lisi, o di altro modello o testimonial, ed essere altrettanto affascinante e con un aria pulita insieme.
Mentre il nostro sorriso è così così, anche se abbiamo pagato una villa al dentista, e non è sempre spontaneo.
Il Mulino Bianco è la famiglia che vogliamo, dove ci si vuole bene, non si litiga e si fanno con piacere cose semplici insieme, come una gita in bicicletta, anche se non abitiamo in campagna, nel mulino ristrutturato, ma in un condominio di periferia. E per crederlo possiamo almeno mangiare i biscotti o le merendine.
La pubblicità attuale degli stessi prodotti è la narrazione della nostalgia della infanzia e di poter fare liberamente piccole ritualità infantili (un po’ ossessive compulsive) come fare scoppiare l’involucro o mangiare prima le estremità. Piccole cose individuali che magari nella famiglia ingrugnata, invece che sorridente come nella vecchia pubblicità, ci rassicuravano da piccoli.
Se ci irrita la rappresentazione della famiglia armoniosa è perché la nostra famiglia non lo è e non sogniamo nemmeno più che possa esserlo, anche di domenica o in vacanza.
Ogni narrazione è falsa ed è vera, perché è una rappresentazione di desideri e bisogni.
Perché ci irrita una e non un’altra, perché narrazioni assurde ci coinvolgono e altre no, racconta di noi.
Ormai io vedo in modo chiaro questa cosa e mi imbarazza come le persone siano riservate e poi non si rendano conto di quanto rivelino parlando di film, canzoni, pubblicità.
Ad esempio recentemente ho letto recensioni dell’ultimo 007, che io ho visto a metà e mi sono sorpresa di alcune cose che ho pensato e della conversazione che ho avuto in proposito con mia figlia, proprio perché mi ha stupito ciò che è uscito dalla mia bocca.
@Dave800 che libri, film, canzoni, pubblicità piacciono a tua moglie?
Qual era, qual è il suo sogno?
E il tuo?
Una delle prime volte che sono uscita con quello che poi è diventato mio marito e poi traditore ed ex, siamo andati al cinema. Abbiamo discusso sul film che a me aveva irritato molto e che invece a lui era piaciuto.
Anni dopo poi, scoperto il tradimento, ho pensato che era stato un momento in cui avrei dovuto capire che non avremmo dovuto stare insieme.
Il film non è importante in sé, era importante cosa veicolava e che non rappresentava me.
Quante cose abbiamo voluto ignorare per stare con la persona che ci piaceva e che razionalmente, a parole, in modo formale e ufficiale, condivideva con noi un progetto, ma intimamente, magari inconsapevolmente, avrebbe voluto essere 007 di Sean Connery?