Credo che non sia centrata la narrazione delle sensazioni che prova un maschio nello scoprire di essere stato tradito. Quello che riporti di tuo marito non vale per tutti gli uomini traditi. Non si può generalizzare, siamo tutti diversi come sono diverse le situazioni nelle quali avviene il tradimento. Ci sono infinite gradazioni nei sentimenti che traditore e tradito provano.
Quelle dichiarazioni riportate dal marito sono accessorie, almeno secondo il mio sentire, mentre la reazione principale è che crolla la fiducia nel partner e si ha la sensazione che la coppia sia finita per decisione unilaterale mantenuta nascosta con inganno. Decidi per me tradito come se fossi un deficiente, incapace di comprendere ed assumere decisioni. È un tuo atto di presunzione che realizza una colossale mancanza di rispetto.
Posso capire che ti innamori di un altro, nella vita niente è per sempre, ma allora si comunica che il rapporto di coppia come era stato portato avanti è finito o, quantomeno lo si intende modificare, se si vuole tenere coniuge ed amante. Nel senso che si deve dare al partner il diritto di sapere con chi si vive in famiglia e la possibilità di decidere se accettare questo nuovo equilibrio relazionale o no. Senza che si affoghi nella menzogna e e la presa in giro.
Quello che mi ha fatto incazzare come una bestia, dopo la tristezza dell'apprendere che il matrimonio era fallito, è stata proprio la disinvoltura della menzogna propinata per settimane e mesi. Dopo 25 anni mi ha detto che la relazione extra era in corso da due mesi.
A parte che non credo a quel dato, visto che avevo avuto indicazioni che fossero circa 4 mesi, il giochetto di comparare i 2-4 mesi con la durata quasi ventennale della nostra relazione non ha mai funzionato. È una balla che non trova riscontro nella realtà. Il tradimento comporta la fine del matrimonio, comunque. Se qualcosa riprende, è altro.
Che gli altri lo sapessero, che lei fosse stata penetrata, che avesse fatto pratiche sessuali nuove, sono stati pensieri successivi e del tutto accessori. Non mi hanno creato particolare disagio, in tutta onestà. Per me la cosa più avvilente e grave è stata l'inganno, scoperto il quale il mio amore si è disgregato pezzo dopo pezzo.
Se avesse dichiarato di lasciare immediatamente l'amante, scusandosi e proclamandosi pentita, avrei certamente dubitato della sua sincerità ma avrei percepito l'intenzione di rimediare e cercare di ricostruire. Almeno valeva la pena di fare un tentativo. Invece, la dichiarazione del suo innamoramento per l'altro, ed il rifiuto (onesto, in fondo) di non lasciarlo, non mi ha lasciato alternativa, per il mio sistema di valori, che di separarmi e cercare di rifarmi una vita.
Quando a distanza di 8-10 mesi mi ha chiesto di ritornare a casa ho accettato per la figlia, chiarendo che il nostro rapporto di coppia non c'era più e potevo impegnarmi in una nuova relazione con lei, senza alcuna garanzia che la riuscita fosse scontata (tra l'altro,ho lasciato un' altra donna per tornare in famiglia). I due anni successivi hanno provato che quello che lei cercava era il mantenimento della comfort zone, per fare i suoi comodi, con il rimpianto per l'amante (con il quale avrà sicuramente mantenuto rapporti, ma non mi ha più interessato). Ho finito con completare la destrutturazione del mio amore e sono tornato pienamente libero.
La comfort zone è divenuta una discomfort zone, purtroppo, ed è finita definitivamente la coppia. Non c' era più sostanza nella relazione, solo apparenza.