Più che altro, si potrebbe anche pensare ad una società organizzata in modo tale che le madri non rinuncino alla loro carriera per avere figli, come accade ancora e purtroppo, nella stragrande maggioranza dei casi!
Quando due genitori non hanno nessun tipo di aiuto esterno, chi è che rimane con il pargoletto a casa mentre l'altro va a lavorare?
Indovina indovinello?
Con la presenza di coppie omo genitoriali, benché marginali e generalmente benestanti, si vede che il genitore che si occupa dell’accudimento può essere anche il padre.
Poi è “naturale“ che la madre senta un legame carnale più stretto e preferisca essere lei presente.
Direi che la “carriera“ difficilmente è una strada che non possa prevedere qualche sosta, solo, appunto come dicevo, la società deve prevederlo, senza espellere in pratica chi si assenta per un anno.
Le spese relative a queste assenze non possono però essere a carico del datore di lavoro, ma della società tutta.
Sono passati pochi decenni dal baby boom, non riusciamo a superare i pregiudizi del tempo, quando chi faceva figli veniva svalutato , come ignorante o incapace di controllo, e i pochi vantaggi (tipo il punteggio per le case popolari) venivano considerati privilegi per gente disprezzabile. Forse oggi possiamo riconoscere che il rinnovamento della popolazione è una funzione sociale importante che va in qualche misura retribuita con qualche beneficio.