domandina..

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Old chensamurai

Guest
Chen scusa, non dico che tu non abbia ragione...ma messa così, sembra davvero che siamo al mondo solo per usarci vicendevolmente.
...ciao amico mio... no, non siamo al mondo per usarci vicendevolmente... vedi, l'uomo è un essere "sociale"... questo significa che io ho bisogno di te e tu hai bisogno di me... abbiamo bisogno l'uno dell'altro... perché senza gli altri non abbiamo nemmeno un'identità... da qui, inizia tutto... da questa considerazione "a priori", inizia il "gioco sociale"... non significa "usare"... significa capire quale ruolo posso giocare io nei tuoi confronti e tu nei miei... ed è un ruolo che va rinnovato ogni giorno... mai scontato... mai definitivamente consolidato... sempre in pericolo... precario... ecco la difficoltà delle relazioni umane...
 

Nobody

Utente di lunga data
...ciao amico mio... no, non siamo al mondo per usarci vicendevolmente... vedi, l'uomo è un essere "sociale"... questo significa che io ho bisogno di te e tu hai bisogno di me... abbiamo bisogno l'uno dell'altro... perché senza gli altri non abbiamo nemmeno un'identità... da qui, inizia tutto... da questa considerazione "a priori", inizia il "gioco sociale"... non significa "usare"... significa capire quale ruolo posso giocare io nei tuoi confronti e tu nei miei... ed è un ruolo che va rinnovato ogni giorno... mai scontato... mai definitivamente consolidato... sempre in pericolo... precario... ecco la difficoltà delle relazioni umane...
Sono d'accordo...ma aver bisogno di una cosa, non porta necessariamente ad essere dipendente da essa? Alla fine, se ci riconosciamo solo nel rapporto con l'altro...quest'altro (qualunque volto abbia) ci è necessario. Poco conta se sia la stessa, o una nuova persona.
Non è possibile trovare in se stessi l'alfa e l'omega della propria identità? Con questo non voglio dire isolarsi. Anzi.
Perchè, io credo, se si ha bisogno di una cosa alla fine la si usa. E la si consuma. Non sei d'accordo?
 
O

Old DITBAN26

Guest
...ciao amico mio... no, non siamo al mondo per usarci vicendevolmente... vedi, l'uomo è un essere "sociale"... questo significa che io ho bisogno di te e tu hai bisogno di me... abbiamo bisogno l'uno dell'altro... perché senza gli altri non abbiamo nemmeno un'identità... da qui, inizia tutto... da questa considerazione "a priori", inizia il "gioco sociale"... non significa "usare"... significa capire quale ruolo posso giocare io nei tuoi confronti e tu nei miei... ed è un ruolo che va rinnovato ogni giorno... mai scontato... mai definitivamente consolidato... sempre in pericolo... precario... ecco la difficoltà delle relazioni umane...
ciao chen
impossibile non condividere le tue parole.. ma nella realtà ci scontriamo con il nostro egoismo e con il senso di soddisfare le nostre esigenze.
L'uomo è un essere sociale e per questo è talvolta vittima delle tentazione di una vita "sociale". Cerco di essere positivo, ma a volte credo che la teoria sia più forte della pratica e che vivere "eticamente" sia davvero arduo.
Non è una critica alle tue parole,.. anzi... forse hai provocato in me un analisi interiore
che ha evidenziato la mia debolezza...e la mia incoerenza.
a volte mi sento come l'Ecologista che butta la sigaretta dal finestrino dell'auto...
 
O

Old chensamurai

Guest
Sono d'accordo...ma aver bisogno di una cosa, non porta necessariamente ad essere dipendente da essa? Alla fine, se ci riconosciamo solo nel rapporto con l'altro...quest'altro (qualunque volto abbia) ci è necessario. Poco conta se sia la stessa, o una nuova persona.
Non è possibile trovare in se stessi l'alfa e l'omega della propria identità? Con questo non voglio dire isolarsi. Anzi.
Perchè, io credo, se si ha bisogno di una cosa alla fine la si usa. E la si consuma. Non sei d'accordo?
...no, non sono d'accordo... la dipendenza nasce dal fatto che, piano piano, una persona limita i ruoli che gioca nella vita e cerca la soddisfazione dei suoi bisogni in una persona sola... si chiama "insufficiente dispersione della dipendenza"... noi, esseri umani, come insegnano la psicologia e la sociologia, siamo esseri sociali... l'altro ti è necessario... su questo non ci sono dubbi... solamente in alcune situazioni ad alto contenuto "mistico" è possibile trovare se stessi nel più puro isolamento... gli eremiti, la meditazione... ma sono situazioni non comuni... situazioni limite... è specchiandoti nell'altro che tu scopri te stesso... e lo fai giorno dopo giorno... nell'interazione con gli altri... il problema sorge quando tu non disperdi a sufficienza la tua dipendenza... finendo per dipendere da una persona sola... se questa non risponde più ai tuoi bisogni... la tua identità viene gettata nel mondo... infranta... e allora, sono guai... fortunatamente la maggior parte della persone, possono giocare molti ruoli con persone diverse... amici, genitori, compagni... questo, preserva da una crisi di ruolo dagli effetti devastanti... amico mio, tu non "consumi" i tuoi compagni di viaggio... tu vivi, insieme a loro, l'esperienza stupenda della vita... un viaggio, che non puoi fare da solo... altrimenti, rischi di perderti... e di non ritrovarti più...
 
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Old chensamurai

Guest
ciao chen
impossibile non condividere le tue parole.. ma nella realtà ci scontriamo con il nostro egoismo e con il senso di soddisfare le nostre esigenze.
L'uomo è un essere sociale e per questo è talvolta vittima delle tentazione di una vita "sociale". Cerco di essere positivo, ma a volte credo che la teoria sia più forte della pratica e che vivere "eticamente" sia davvero arduo.
Non è una critica alle tue parole,.. anzi... forse hai provocato in me un analisi interiore
che ha evidenziato la mia debolezza...e la mia incoerenza.
a volte mi sento come l'Ecologista che butta la sigaretta dal finestrino dell'auto...
...benissimo, amico mio... hai toccato il tema della "scelta"... benissimo... nulla ti vieta di percorrere il corridoio dal lato dei tuoi bisogni... ma... devi farlo con la consapevolezza che gli altri non te lo lascieranno fare tanto facilmente... perchè, vedi, esistono anche loro, e i loro bisogni... non esisti solo tu... allora, amico mio, scegli... nella consapevolezza... con lucidità... anticipandoti correttamente le conseguenze... sapendo che domani la vita ti restituirà quello che hai seminato oggi... puoi fare ogni scelta possibile a un essere umano... falla nella consapevolezza... e nella responsabilità... accetandone le conseguenze... il resto, conta poco... scegli, amico mio... scegli... qui e ora...
 

Nobody

Utente di lunga data
...no, non sono d'accordo... la dipendenza nasce dal fatto che, piano piano, una persona limita i ruoli che gioca nella vita e cerca la soddisfazione dei suoi bisogni in una persona sola... si chiama "insufficiente dispersione della dipendenza"... noi, esseri umani, come insegnano la psicologia e la sociologia, siamo esseri sociali... l'altro ti è necessario... su questo non ci sono dubbi... solamente in alcune situazioni ad alto contenuto "mistico" è possibile trovare se stessi nel più puro isolamento... gli eremiti, la meditazione... ma sono situazioni non comuni... situazioni limite... è specchiandoti nell'altro che tu scopri te stesso... e lo fai giorno dopo giorno... nell'interazione con gli altri... il problema sorge quando tu non disperdi a sufficienza la tua dipendenza... finendo per dipendere da una persona sola... se questa non risponde più ai tuoi bisogni... la tua identità viene gettata nel mondo... infranta... e allora, sono guai... fortunatamente la maggior parte della persone, possono giocare molti ruoli con persone diverse... amici, genitori, compagni... questo, preserva da una crisi di ruolo dagli effetti devastanti... amico mio, tu non "consumi" i tuoi compagni di viaggio... tu vivi, insieme a loro, l'esperienza stupenda della vita... un viaggio, che non puoi fare da solo... altrimenti, rischi di perderti... e di non ritrovarti più...
Ok, mi hai convinto
Anche se il rischio di consumarli, continuo a ritenerlo alto. Ma tant'è! Anche se fosse, la cosa sarebbe reciproca
 
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Old DITBAN26

Guest
...benissimo, amico mio... hai toccato il tema della "scelta"... benissimo... nulla ti vieta di percorrere il corridoio dal lato dei tuoi bisogni... ma... devi farlo con la consapevolezza che gli altri non te lo lascieranno fare tanto facilmente... perchè, vedi, esistono anche loro, e i loro bisogni... non esisti solo tu... allora, amico mio, scegli... nella consapevolezza... con lucidità... anticipandoti correttamente le conseguenze... sapendo che domani la vita ti restituirà quello che hai seminato oggi... puoi fare ogni scelta possibile a un essere umano... falla nella consapevolezza... e nella responsabilità... accetandone le conseguenze... il resto, conta poco... scegli, amico mio... scegli... qui e ora...

LA SCELTA
sto giocando in difesa, con un uomo in meno...difendo il risultato.
Ma..
L'arbitro ha assegnato un cacio di rigore a mio favore all'ultimo minuto. Nella squadra avversaria gioca il mio migliore amico, siamo davvero inseparabili fuori dal campo..
Se segno l'altra squadra retrocede.. Cosa mi suggerisci?? Calcio fuori???

morale??? boh..mi andava di scriverlo e l'ho fatto


 

Bruja

Utente di lunga data
Chen

...benissimo, amico mio... hai toccato il tema della "scelta"... benissimo... nulla ti vieta di percorrere il corridoio dal lato dei tuoi bisogni... ma... devi farlo con la consapevolezza che gli altri non te lo lascieranno fare tanto facilmente... perchè, vedi, esistono anche loro, e i loro bisogni... non esisti solo tu... allora, amico mio, scegli... nella consapevolezza... con lucidità... anticipandoti correttamente le conseguenze... sapendo che domani la vita ti restituirà quello che hai seminato oggi... puoi fare ogni scelta possibile a un essere umano... falla nella consapevolezza... e nella responsabilità... accetandone le conseguenze... il resto, conta poco... scegli, amico mio... scegli... qui e ora...

Insomma, in sintesi bisognerebbe essere funamboli fra l'educazione civica e le aspirazione che rivendichiamo per la nostra vita. La vera problematica sociale è la scelta, e più sottilmente la sua... persuasione (come la intendeva, solo concettualmente, Michelstaetder)
Bruja
 
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Old chensamurai

Guest
LA SCELTA
sto giocando in difesa, con un uomo in meno...difendo il risultato.
Ma..
L'arbitro ha assegnato un cacio di rigore a mio favore all'ultimo minuto. Nella squadra avversaria gioca il mio migliore amico, siamo davvero inseparabili fuori dal campo..
Se segno l'altra squadra retrocede.. Cosa mi suggerisci?? Calcio fuori???

morale??? boh..mi andava di scriverlo e l'ho fatto
...nulla, amico mio... non posso suggerirti nulla... scegli... tu solo puoi farlo... ed è giusto che solo tu lo faccia... ascoltati dentro... e agisci... con consapevolezza... e ricorda: E' UN TUO DIRITTO SBAGLIARE... un diritto ONTOLOGICO... tu, amico mio, sei solo un uomo... ricordatelo...
 
O

Old chensamurai

Guest
Insomma, in sintesi bisognerebbe essere funamboli fra l'educazione civica e le aspirazione che rivendichiamo per la nostra vita. La vera problematica sociale è la scelta, e più sottilmente la sua... persuasione (come la intendeva, solo concettualmente, Michelstaetder)
Bruja
...amica mia... la vita E' funambolica... fragile... sempre in discussione... una conquista quotidiana... in equilibrio tra i nostri bisogni e quelli degli altri... tra le nostre fragilità e quelle altrui... tolleranza e comprensione... condivisione... consapevolezza che il tuo dolore è come il mio... che la tua carne e il tuo sangue sono la mia carne e il mio sangue... non siamo déi... siamo solo uomini e donne... capaci di compiere gli atti più sublimi... così come le peggiori nefandezze... sempre in lotta contro le nostre miserie... imperfetti... eppure... siamo tutti fratelli... accumunati da un unico destino... che ci sovrasta e ci rende tutti eguali... e bisognosi uno dell'altro... praticate l'umiltà, amici miei... praticate l'umiltà...
 

Miciolidia

Utente di lunga data
...ciao amico mio... no, non siamo al mondo per usarci vicendevolmente... vedi, l'uomo è un essere "sociale"... questo significa che io ho bisogno di te e tu hai bisogno di me... abbiamo bisogno l'uno dell'altro... perché senza gli altri non abbiamo nemmeno un'identità... da qui, inizia tutto... da questa considerazione "a priori", inizia il "gioco sociale"... non significa "usare"... significa capire quale ruolo posso giocare io nei tuoi confronti e tu nei miei... ed è un ruolo che va rinnovato ogni giorno... mai scontato... mai definitivamente consolidato... sempre in pericolo... precario... ecco la difficoltà delle relazioni umane...
quoto.


Chen il tuo tono è cambiato, mi fa assai piacere!
 
O

Old DITBAN26

Guest
quote

cosa significa quoto?
non ho fatto il training.. grazie anticipatamente
 
Stato
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