danny
Utente di lunga data
Lo penso anch'io.Io credo che non si ami nessuno dei due. Penso che semplicemente si trovino alcuni articoli all'esselunga e altri alla Lidl.
Lo penso anch'io.Io credo che non si ami nessuno dei due. Penso che semplicemente si trovino alcuni articoli all'esselunga e altri alla Lidl.
Non ho mai voluto interrogarmi sul significato dell'amore per anni.Non lo so perché le persone stanno insieme. Possono esserci tante ragioni.
Ma, nonostante scariche di rabbia, in tanti leggo disorientamento, dissonanza cognitiva, dolore, delusione, ma una dolente delicatezza nei confronti del partner traditore anche quando c'è lo sforzo di razionalizzazione, come in Danny, o uno strazio ribollente, come in Francoff. In te vedo forse il trionfo di aver vinto, orgoglio, ma non vedo nessuna cura per lui.
Non ce l'ho con te e non voglio attaccarti o farti male, ma se fosse giusta la mia percezione sarebbe sano per te prenderne consapevolezza.
Chiedo io, di nuovo, cos'è per te amore?
Per anni è stato il mio sentire.danny: Per me l'amore è la capacità di trovare la felicità nella felicità dell'altro, la gioia della vicinanza, la condivisione dei desideri e dei piaceri.
Ho estrapolato questa frase e sono d'accordo al 1000 x 100, ma mi domando tutto questo altruismo pensi tu di averlo o è la tua metà a non sentirlo?
Che bel post, Danny!Non ho mai voluto interrogarmi sul significato dell'amore per anni.
Mi bastava percepire un attaccamento a una persona e la necessità di averla vicina oltre al desiderio fisico per essere soddisfatto di ciò ed evitare di approfondire l'argomento.
La mancanza di valutazione mi ha impedito però di valutare l'amore degli altri, di comprendere se chi avevo accanto mi amava.
Per me l'amore è la capacità di trovare la felicità nella felicità dell'altro, la gioia della vicinanza, la condivisione dei desideri e dei piaceri.
Sulla base di ciò, ho dovuto constatare che mia moglie non mi amava.
Il fatto che mi abbia tradito ed abbia continuato a farlo significa che dava più importanza al suo piacere che al mio dolore. La sua infelicità le impediva di vedere la mia gioia. E d'altra parte, io rifiutavo la sua infelicità perché negatrice dell'amore che desideravo ricevere in cambio.
Vi è l'amore e il desiderio di essere amati, e spesso le cose si confondono, e quasi sempre però si nutrono l'uno dell'altro.
Ma se quando a un certo punto mi guardo allo specchio (metaforicamente) e vedo sempre e solo solo il mio riflesso, non avrò dubbi sulla mia capacità di amare.
Ho centinaia di foto del volto e del corpo di mia moglie, da quando aveva solo 17 anni.
Ogni volta fissare sulla pellicola (e successivamente sul supporto digitale) l'immagine di lei era un modo per dare un volto alla memoria, rendere immortale quello che vivevo, non far morire ciò a cui tenevo di più, e poteva essere il suo sorriso, quella giornata vissuta insieme, una sensazione, un'emozione, un desiderio.
Ancor oggi a distanza di anni, quando riguardo le foto del passato rivedo tutte queste cose.
Ma man mano che mi avvicino agli ultimi anni, quelli del tradimento, provo invece una sensazione di disagio.
E associo l'amore col dolore, e in questo è come se vedessi un altra persona in quelle immagini che ho continuato a scattare, con un ritmo superiore al solito, come chi si mette a fare incetta di quel che teme possa rarefarsi.
A un certo punto ho avuto paura di amare.
Evidentemente quando scrivo trasmetto altro .Non lo so perché le persone stanno insieme. Possono esserci tante ragioni.
Ma, nonostante scariche di rabbia, in tanti leggo disorientamento, dissonanza cognitiva, dolore, delusione, ma una dolente delicatezza nei confronti del partner traditore anche quando c'è lo sforzo di razionalizzazione, come in Danny, o uno strazio ribollente, come in Francoff. In te vedo forse il trionfo di aver vinto, orgoglio, ma non vedo nessuna cura per lui.
Non ce l'ho con te e non voglio attaccarti o farti male, ma se fosse giusta la mia percezione sarebbe sano per te prenderne consapevolezza.
Chiedo io, di nuovo, cos'è per te amore?
Ma manco per sogno.Evidentemente quando scrivo trasmetto altro .
Non ho l'orgoglio di aver vinto,sono incazzata nel constatare che avessi ragione da vendere.
.........
PS. Non credo che gli altri non condividano più o meno gli stessi pensieri ,semplicemente sono più concentrati a descrivere le loro sensazioni e poco dell'altra o delle presunte cause che hanno portato al tonfo.Hanno più lo stile monologo e poco riportano dei loro scambi ,dei loro confronti e di ciò che sostengono le controparti.La differenza è che io la rabbia e ciò che ho pensato di lui la descrivo e la scrivo anche troppo.Aldilà del fair play ,più o meno pensiamo tutti le stesse cose di chi ci ha traditi,dirle o non dirle cambia poco ,tanto meno su di un forum anonimo
Quello che tu descrivi essere amore ,invece a noi non è mai mancato.Non ho mai voluto interrogarmi sul significato dell'amore per anni.
Mi bastava percepire un attaccamento a una persona e la necessità di averla vicina oltre al desiderio fisico per essere soddisfatto di ciò ed evitare di approfondire l'argomento.
La mancanza di valutazione mi ha impedito però di valutare l'amore degli altri, di comprendere se chi avevo accanto mi amava.
Per me l'amore è la capacità di trovare la felicità nella felicità dell'altro, la gioia della vicinanza, la condivisione dei desideri e dei piaceri.
Sulla base di ciò, ho dovuto constatare che mia moglie non mi amava.
Il fatto che mi abbia tradito ed abbia continuato a farlo significa che dava più importanza al suo piacere che al mio dolore. La sua infelicità le impediva di vedere la mia gioia. E d'altra parte, io rifiutavo la sua infelicità perché negatrice dell'amore che desideravo ricevere in cambio.
Vi è l'amore e il desiderio di essere amati, e spesso le cose si confondono, e quasi sempre però si nutrono l'uno dell'altro.
Ma se quando a un certo punto mi guardo allo specchio (metaforicamente) e vedo sempre e solo solo il mio riflesso, non avrò dubbi sulla mia capacità di amare.
Ho centinaia di foto del volto e del corpo di mia moglie, da quando aveva solo 17 anni.
Ogni volta fissare sulla pellicola (e successivamente sul supporto digitale) l'immagine di lei era un modo per dare un volto alla memoria, rendere immortale quello che vivevo, non far morire ciò a cui tenevo di più, e poteva essere il suo sorriso, quella giornata vissuta insieme, una sensazione, un'emozione, un desiderio.
Ancor oggi a distanza di anni, quando riguardo le foto del passato rivedo tutte queste cose.
Ma man mano che mi avvicino agli ultimi anni, quelli del tradimento, provo invece una sensazione di disagio.
E associo l'amore col dolore, e in questo è come se vedessi un altra persona in quelle immagini che ho continuato a scattare, con un ritmo superiore al solito, come chi si mette a fare incetta di quel che teme possa rarefarsi.
A un certo punto ho avuto paura di amare.
Non credo di aver afferratoMa manco per sogno.
Non sono assolutamente d'accordo con il tuo post scriptum.Non credo di aver afferrato![]()
Vedi io sostituisco "diabete" con mancanza di amore. Tu sentivi mancanza di cura, di rispetto per gli impegni, mancanza di condivisione. Tutto questo è mancanza di cura, di attenzione per i tuoi bisogni, per la tua stanchezza, per la tua solitudine. Questo per me è mancanza di amore. Da parte di lui? Certo, ma anche da parte tua che ti sei trovata a fargli da madre. Ma tu non sei sua madre. Infatti da un marito ci si può separare, da un figlio no e proprio anche per legge.Evidentemente quando scrivo trasmetto altro .
Non ho l'orgoglio di aver vinto,sono incazzata nel constatare che avessi ragione da vendere.
Non sono mai stata in silenzio in un angolo ,ho sempre esternato ma dall'altra parte c'era il rifiuto anche solo di dubitare che qualcosa di vero ci fosse.La mamma ed il fratello approvavano e coprivano quindi...
Alla fine sono stata io ad instillarmi il dubbio che mi sbagliassi,lo speravo pure che gli epiloghi che mi prefiguravo fossero mie esagerazioni.
E invece no,tutto vero.Magra consolazione .Come se fossero 20 anni che notavo i sintomi del diabete e il medico mi avesse liquidato come ipocondriaca.Poi arriva la diagnosi e il diabete c'era davvero.Le visioni le aveva il medico,magari in buona fede,per incapacità ,non per cattiveria .Aver vinto il diabete che nel frattempo ha fatto danni è una vittoria?
Al massimo l'amaro postumo riconoscimento di ciò che si sosteneva ,ma vittoria na sega.
Forse tutta quella struggente dolcezza non traspare perché gli ampi preavvisi che prima o poi si finiva nel tritacarne ci sono stati e si poteva evitare e la cosa non mi impietosisce più .Non mi voglio più sostituire a lui,lo sostengo,quello si ma non faccio più anche la sua parte.Fine dell'adolescenza.
Cos'è l'amore.....anche cercare di farti capire se ti stai facendo del male,come la stessa cosa mi aspetto dall'altro.Cura e non protagonismo.Ma l'amore è un sentimento non classificabile ,è qualcosa che ti fa desiderare di stare con quella persona ,di stare bene pur con tutte le problematiche e gli errori che facciamo.Finchè c'è voglia di recuperare .
L'amore non è certo l'unione di due persone perfette intente a riprodurre l'Eden .Ci saranno sempre aspetti di lui meno graditi e altri che lui non gradisce in me.Si lavora per limare possibilmente senza distruggere.
PS. Non credo che gli altri non condividano più o meno gli stessi pensieri ,semplicemente sono più concentrati a descrivere le loro sensazioni e poco dell'altra o delle presunte cause che hanno portato al tonfo.Hanno più lo stile monologo e poco riportano dei loro scambi ,dei loro confronti e di ciò che sostengono le controparti.La differenza è che io la rabbia e ciò che ho pensato di lui la descrivo e la scrivo anche troppo.Aldilà del fair play ,più o meno pensiamo tutti le stesse cose di chi ci ha traditi,dirle o non dirle cambia poco ,tanto meno su di un forum anonimo
Tempo fa ho letto il tuo primo post.Come concausa del tradimento in tuo marito riconoscevi la tendenza a farsi abbindolare dalle sirene.Non sono assolutamente d'accordo con il tuo post scriptum.
E onestamente nemmeno sul fatto che pensare di aver vinto o di aver avuto ragione sia tanto diverso.
Ma porca miseria io il vincere lo associo ad un premio,una coppa,un milione di euro,un prosciutto al banco di beneficenza della parrocchia.Non sono assolutamente d'accordo con il tuo post scriptum.
E onestamente nemmeno sul fatto che pensare di aver vinto o di aver avuto ragione sia tanto diverso.
Sai nel tempo le cose si comprendono meglio. Io non sono la stessa persona di tre anni fa.Tempo fa ho letto il tuo primo post.Come concausa del tradimento in tuo marito riconoscevi la tendenza a farsi abbindolare dalle sirene.
Ma se i fatti mi hanno dato ragione che devo fare.Negarlo?
MAGARI avessi avuto torto,magari........purtroppo gli antefatti confermano.
No brunetta,non ne ha avuto cura.L'ha usata per un suo ritorno,esattamente come lei ha fatto con lui.Una cura di facciata che nella realtà non comportava il minimo sacrificio o abnegazione..Cio che descrivevo come "dedicato " a lei era altro.Dimostrarsi ragionevole e maturo dinnanzi a lei ,ma dietro pensare che fosse mezza psicopatica.Elargire consigli di economia quando avrebbe avuto tanto bisogno lui di andare a lezione.Vedi io sostituisco "diabete" con mancanza di amore. Tu sentivi mancanza di cura, di rispetto per gli impegni, mancanza di condivisione. Tutto questo è mancanza di cura, di attenzione per i tuoi bisogni, per la tua stanchezza, per la tua solitudine. Questo per me è mancanza di amore. Da parte di lui? Certo, ma anche da parte tua che ti sei trovata a fargli da madre. Ma tu non sei sua madre. Infatti da un marito ci si può separare, da un figlio no e proprio anche per legge.
Poi hai scoperto che nel tradimento lui, recitando o no, ha proprio assunto nei confronti di un'altra comportamenti di cura. Ridicolizzi quegli aspetti proprio perché insopportabili.
Dicono che il tradimento avviene già quando si realizza la menzogna e la comunanza di pensieri, figurati la cura.*
Ma il nodo per me è che già prima del tradimento la tua stanchezza ti aveva allontanata da lui e l'uno dall'altra.
Colpa di lui? Responsabilità di entrambi? Io dico: chi se ne frega!
Non mi interessa per me, figuriamoci per gli altri, fare processi, dare voti attribuire responsabilità con il bilancino.
Però tu poi scopri che, dopo tutto quello che hai sopportato da lui, quasi fosse un figlio incapace, è stato capace di avere cura per un'altra.
Il fatto che lei fosse indegna, moralmente squallida e insincera, non sminuisce che lui abbia avuto cura di lei.
E adesso tu lo ami?
Per me no ed è più che comprensibile. Tu avevi sentito che c'era questa malattia di mancanza di amore, ma la famiglia doveva funzionare lo stesso, la vita deve andare avanti. Lo so bene anch'io come passano veloci gli anni mentre si aspetta che passi la nuttata.
E ora? Fate quello che si deve fare. Ma tu hai cura per lui? Lo rispetti? Non dico che non riconosci che ora si assume la sua parte di gestione della famiglia, ma sono cose che potresti riconoscere a una governante, non è necessario amarsi per farlo. Fate sesso soddisfacente? Non è necessario amarsi per farlo. L'amore è un'altra cosa. L'amore è quella luce negli occhi che nasce alla vista, al pensiero dell'altro, il piacere di condividere fatiche, la cura di valorizzare per sé e con gli altri la bellezza dell'anima dell'altro.
Cos'è l'amore se no?
*io mi sono trovata a vedere cura per me da un uomo. Sono stravolta da questo è so che lui facendo questo ha tradito. Se vuoi in privato posso esplicitare.
Appunto.No brunetta,non ne ha avuto cura.L'ha usata per un suo ritorno,esattamente come lei ha fatto con lui.Una cura di facciata che nella realtà non comportava il minimo sacrificio o abnegazione..Cio che descrivevo come "dedicato " a lei era altro.Dimostrarsi ragionevole e maturo dinnanzi a lei ,ma dietro pensare che fosse mezza psicopatica.Elargire consigli di economia quando avrebbe avuto tanto bisogno lui di andare a lezione.
Fare il saggio paciere quando lei sputava veleno su suocera,e parentame vario mentre con la sua estrema gelosia e possessivita nei miei confronti non reggeva che io avessi rapporti amorevoli e civili con una parte della mia famiglia con cui lui si sentiva non so perché in perenne competizione.Era una cura con dinamiche che stavano in piedi perché non messe alla prova nella realtà.Non costavano niente se non chiacchiere.Anche nello scaricarla in 30 secondi al telefono non ha dimostrato troppa cura .Ho insistito per un loro confronto a quattr'occhi perché a me sarebbe parso impossibile troncare una storia ,di qualunque spessore potesse essere,in quel modo.Ma entrambi hanno optato per fuga ,insabbiamento e da parte di lei invettive velenose ed umilianti.Non ne ha avuto cura ,ha finto di essere sotto molti aspetti come io avrei desiderato.
Si vince anche quando si vince una guerra, anche se si hanno solo macerie.Ma porca miseria io il vincere lo associo ad un premio,una coppa,un milione di euro,un prosciutto al banco di beneficenza della parrocchia.
Una vagonata di merda non riesco e vederla come un premio e tanto meno ad una vittoria.
Quando la sola cosa che vorrei poter dire è che "mi sbagliavo" e vivere d'orgoglio riflesso tutti i miei giorni.
Hai un modo di esporre le cose meraviglioso!Non ho mai voluto interrogarmi sul significato dell'amore per anni.
Mi bastava percepire un attaccamento a una persona e la necessità di averla vicina oltre al desiderio fisico per essere soddisfatto di ciò ed evitare di approfondire l'argomento.
La mancanza di valutazione mi ha impedito però di valutare l'amore degli altri, di comprendere se chi avevo accanto mi amava.
Per me l'amore è la capacità di trovare la felicità nella felicità dell'altro, la gioia della vicinanza, la condivisione dei desideri e dei piaceri.
Sulla base di ciò, ho dovuto constatare che mia moglie non mi amava.
Il fatto che mi abbia tradito ed abbia continuato a farlo significa che dava più importanza al suo piacere che al mio dolore. La sua infelicità le impediva di vedere la mia gioia. E d'altra parte, io rifiutavo la sua infelicità perché negatrice dell'amore che desideravo ricevere in cambio.
Vi è l'amore e il desiderio di essere amati, e spesso le cose si confondono, e quasi sempre però si nutrono l'uno dell'altro.
Ma se quando a un certo punto mi guardo allo specchio (metaforicamente) e vedo sempre e solo solo il mio riflesso, non avrò dubbi sulla mia capacità di amare.
Ho centinaia di foto del volto e del corpo di mia moglie, da quando aveva solo 17 anni.
Ogni volta fissare sulla pellicola (e successivamente sul supporto digitale) l'immagine di lei era un modo per dare un volto alla memoria, rendere immortale quello che vivevo, non far morire ciò a cui tenevo di più, e poteva essere il suo sorriso, quella giornata vissuta insieme, una sensazione, un'emozione, un desiderio.
Ancor oggi a distanza di anni, quando riguardo le foto del passato rivedo tutte queste cose.
Ma man mano che mi avvicino agli ultimi anni, quelli del tradimento, provo invece una sensazione di disagio.
E associo l'amore col dolore, e in questo è come se vedessi un altra persona in quelle immagini che ho continuato a scattare, con un ritmo superiore al solito, come chi si mette a fare incetta di quel che teme possa rarefarsi.
A un certo punto ho avuto paura di amare.