altro episodio:
giorno 26 giugno. Io sono uscita con un amica avevo bisogno di staccare un attimo. lui mi dice vai tranquilla, stacca pure.
torno a casa, dopo aver bevuto una bottiglia di vino

, direi alticcia, mi infilo nel letto. Allungo una mano, lo sento sveglio, scherzosamente lo chiamo per cognome e gli dico: " ....... ho voglia".
lui schizza male perchè dice che chiamarlo per cognome è squallido ecc ecc io basita. non facciamo nulla, mi addormento.
il giorno dopo, la sera lo raggiungo in un bar. Lui aveva gia bevuto, io ero appena stata in terapia intensiva da mio padre. ero sotto terra.
lui inizia a raccontare a degli estranei (li conoscevo di vista, ma comunque estranei), l'episodio dell'averlo chiamato per cognome. Loro, persone comunque intelligenti, prima lo criticano perchè i panni sporchi si lavano in casa, e soprattutto entrambi gli dicono che non ci vedono niente di male.
Lui inizia con le sue teorie da pazzo, e poi non contento si siede a fianco a me, che avevo già gli occhi gonfi per gli affari miei, e inizia a dirmi che non valgo niente, che il suo "cazzo" piace alle 25 enni... che se vuole ne può avere 100 meglio di me ma io non posso avere niente di meglio di lui ecc ecc.
ps: in quel momento il riferimento alla 25 enne non mi sembrava importante anzi credevo che lo avesse detto solo per farmi arrabbiare... invece poi come sapete ho scoperto che esisteva davvero... e da qualche mese.
ho aspettato 3 giorni, e poi me ne sono andata di casa. e in quel frangente la sua più bella uscita fu: "bene brava, vai. ti dico solo una cosa: tu non sai amare".
sipario