DPCM Conte 25/10: consapevolezza e strategia

Foglia

utente viva e vegeta
Indolore piangere per solitudine e doverli portare in ospedale per depressione.

Ma...... Io questa storia degli anziani la trovo assurda a dir poco
E allora che facciamo? Domando :)
Al di là del fatto che se chiedo a due gestori di palestre che conosco, non li trovo tanto su col morale, e non oso immaginare i baristi. Si tratta di trovare, secondo me, la soluzione che faccia meno morti. Sulla solitudine, e la tristezza, non è che non ne sappia niente. So di cosa si parla.
Tu che soluzione proporresti? Perché io ho l'impressione che - dovunque "si tocchi" - si faccia male. E che si tratti - forse - di saper scegliere il male minore. La massima resa con la minima spesa. Questo è, secondo me.

Diciamo che vorresti lavorare, che è ben che comprensibile, non certo correre il rischio di beccarti un virus.
Dico che correrei volentieri il rischio del virus (che tanto corro ugualmente in altri frangenti) per lavorare. E.... vorrei "solo" pensare al virus, senza dover non dormire la notte a pensare ANCHE al futuro lavorativo. Che il presente è un disastro. E sono stata comunque brava (per una volta me lo dico da sola ;) ) a non lasciarmi andare. tanto per tornare anche al discorso depressione.
 

Skorpio

Utente di lunga data
perché ha proposto PRIMA del DPCM.
Lui potrebbe (credo) a questo punto introdurre misure ULTERIORMENTE restrittive, e dubito abbia voglia di diventare impopolare. Non sono ingenua ;)
Guarda che non voglio fregarti eh :ROFLMAO:

Non mi danno la coppa

Dico semplicemente che sono abbastanza certo che un governatore di una regione o un presidente del consiglio, in Italia, oggi, non possono fare un provvedimento come quello che dici, e cioè limitare la assistenza sanitaria a un cittadino in base a una sua "adesione" a un fantomatico programma di protezione anticovid

NNon può tecnicamente, non ha il potere per farlo

Forse con una legge parlamentare, fra una decina d'anni.
Forse..
 

Foglia

utente viva e vegeta
Ritengo che le limitazioni alla libertà cui ti riferisci siano la logica conseguenza della diffusa intolleranza alla responsabilità personale.
Più che la calamità, sono miopia ed egoismo (a tutti i livelli) a rendere obbligato ciò che dovrebbe essere scelta individuale e responsabile.

Detto ciò, a mio parere, la toppa individuata, oltre che deprecabile, non conviene poi tanto. Siamo interdipendenti, in Italia, fortissimamente.
Ma capisco a cosa serva dire cose del genere, su Twitter eh, non nelle sedi cosiddette istituzionali ;).

Io leggo questi decreti, compulsivi e affannati, leggo cose che mi mandano mie amiche dai social...poi guardo la gente intorno a me e, per certi versi, ci trovo una società dissociata, al limite del delirio, in preda ad affabulazione.

Comprendo anche però che non sono un ristoratore, non sono un parrucchiere etc e neppure ho figli da seguire h24 (che a molti, pesano...dicono), quindi osservo tutto questo processo e mi auguro di non aver bisogno di entrare in una terapia intensiva, cosa che mi auguravo anche nel 2018 ovviamente, perché nemmeno a 40 anni si è certi di uscirne. :)
Ognuno credo abbia, per le scelte "individuali", differenti parametri e differenti soglie. Conosco gente che praticamente da febbraio non mette il naso fuori di casa se non per lo stretto indispensabile. Io sepolta in casa da così tanto tempo - credo - sarei già morta.
Figli piccoli (come il mio) da seguire a 24h pesano, te lo garantisco. E voglio un bene dell'anima al mio eh. Ma ti posso anche dire che quando ti dicono che hai perso il lavoro, ti ritrovi da sola, e un bimbo di 5 anni reclama tutta la tua attenzione, non è facile. nemmeno spiegargli perchè - quel giorno - mamma è un pò triste. E nei giorni seguenti pure, l'umore non è al massimo. A lui che (giustamente) chiede quando finirà il coronavirus, e io che non so che cazzo rispondergli. Non sono certo l'unica, eh, ad avere vissuto questo, non sto dicendo questo :)
 

Foglia

utente viva e vegeta
Guarda che non voglio fregarti eh :ROFLMAO:

Non mi danno la coppa

Dico semplicemente che sono abbastanza certo che un governatore di una regione o un presidente del consiglio, in Italia, oggi, non possono fare un provvedimento come quello che dici, e cioè limitare la assistenza sanitaria a un cittadino in base a una sua "adesione" a un fantomatico programma di protezione anticovid

NNon può tecnicamente, non ha il potere per farlo

Forse con una legge parlamentare, fra una decina d'anni.
Forse..

E allora scusa, com'è che negli ospedali avevano graduatorie di priorità?
 

isabel

Utente di lunga data
A me sembra una cosa, innanzitutto, cioè che i limiti percettivi nei confronti della situazione (li chiamo così per semplicità) siano limiti personali, nell' ambito che attiene al singolo.
E mostrano tutti i deficit e le carenze di una società che nel suo complesso si crede evoluta e che invece, secondo me, è quella di sempre, del medioevo tecnologico.
Chi ha -voluto- capire la situazione, secondo me, ha compreso appieno la pericolosità dello stato in cui ci troviamo, ne ha avuti i mezzi e la possibilità.
Possibilità che una larga fetta della società non ha utilizzato, ebbra di quel mondo autoreferenziale e fittizio a cui è stata incoraggiata da anni e anni di diseducazione civica e culturale.
Stiamo raccogliendo solo i frutti di quello che siamo diventati e questo virus è solo il detonatore dell' esplosivo che abbiamo accumulato vicino i brandelli di quel che è rimasto della nostra civiltà.
Ad autoreferenziale e fittizio, aggiungerei patinato.

"Limiti personali nell'ambito che attiene al singolo", leggendo mi è spuntato un sorriso, triste.
La società che hai ben descritto, "accetta" un qualche limite?
Io non penso, limite è tradotto come ostacolo.
 

Foglia

utente viva e vegeta
A me sembra una cosa, innanzitutto, cioè che i limiti percettivi nei confronti della situazione (li chiamo così per semplicità) siano limiti personali, nell' ambito che attiene al singolo.
E mostrano tutti i deficit e le carenze di una società che nel suo complesso si crede evoluta e che invece, secondo me, è quella di sempre, del medioevo tecnologico.
Chi ha -voluto- capire la situazione, secondo me, ha compreso appieno la pericolosità dello stato in cui ci troviamo, ne ha avuti i mezzi e la possibilità.
Possibilità che una larga fetta della società non ha utilizzato, ebbra di quel mondo autoreferenziale e fittizio a cui è stata incoraggiata da anni e anni di diseducazione civica e culturale.
Stiamo raccogliendo solo i frutti di quello che siamo diventati e questo virus è solo il detonatore dell' esplosivo che abbiamo accumulato vicino i brandelli di quel che è rimasto della nostra civiltà.
Non sono "limiti percettivi", non li chiamerei così.
Senz'altro uno è più sensibile rispetto a ciò che vive sulla propria pelle, e il punto di vista non può non esserne influenzato.
Poi credo che - in questi frangenti "inediti" (per la nostra generazione, intendo) - ciascuno di noi vorrebbe trovare la soluzione che "si porti via al più presto il male". Così non è. Il grassetto me lo devi spiegare, se ti va, con esempi concreti (e Te ne ringrazio anticipatamente :) )
Perché se guardo alla Storia, personalmente, non è che poi veda molta più educazione civica e culturale. Nemmeno a livello istituzionale.
 

Skorpio

Utente di lunga data
E allora scusa, com'è che negli ospedali avevano graduatorie di priorità?
Non lo so

Posso immaginare che la graduatoria in un ospedale sia necessariamente correlata alla "disponibilità" di posti (ci son 10 letti, siete in 20, si fa una graduatoria con parametri vari)

Ma non puoi introdurre per legge elementi ideologici in queste graduatorie (hai votato alle ultime elezioni? Hai fatto il vaccino per l'influenza? Hai dati il 5 per mille allo stato nel 730? Hai scaricato l'app immuni? Sei follower di Conte su facebook?)

Ripeto io non credo sia possibile oggi, non la ritengo una alternativa che sia tecnicamente praticabile per noi

In Cina non ci sarebbero problemi
 

isabel

Utente di lunga data
Ognuno credo abbia, per le scelte "individuali", differenti parametri e differenti soglie. Conosco gente che praticamente da febbraio non mette il naso fuori di casa se non per lo stretto indispensabile. Io sepolta in casa da così tanto tempo - credo - sarei già morta.
Figli piccoli (come il mio) da seguire a 24h pesano, te lo garantisco. E voglio un bene dell'anima al mio eh. Ma ti posso anche dire che quando ti dicono che hai perso il lavoro, ti ritrovi da sola, e un bimbo di 5 anni reclama tutta la tua attenzione, non è facile. nemmeno spiegargli perchè - quel giorno - mamma è un pò triste. E nei giorni seguenti pure, l'umore non è al massimo. A lui che (giustamente) chiede quando finirà il coronavirus, e io che non so che cazzo rispondergli. Non sono certo l'unica, eh, ad avere vissuto questo, non sto dicendo questo :)
Che dire. Mi spiace.
Capisco che certe circostanze possano segnare.
E' un bene che almeno tu abbia modo di parlarne.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
A me sembra una cosa, innanzitutto, cioè che i limiti percettivi nei confronti della situazione (li chiamo così per semplicità) siano limiti personali, nell' ambito che attiene al singolo.
E mostrano tutti i deficit e le carenze di una società che nel suo complesso si crede evoluta e che invece, secondo me, è quella di sempre, del medioevo tecnologico.
Chi ha -voluto- capire la situazione, secondo me, ha compreso appieno la pericolosità dello stato in cui ci troviamo, ne ha avuti i mezzi e la possibilità.
Possibilità che una larga fetta della società non ha utilizzato, ebbra di quel mondo autoreferenziale e fittizio a cui è stata incoraggiata da anni e anni di diseducazione civica e culturale.
Stiamo raccogliendo solo i frutti di quello che siamo diventati e questo virus è solo il detonatore dell' esplosivo che abbiamo accumulato vicino i brandelli di quel che è rimasto della nostra civiltà.
Stasera con G. guardavamo i gatti che dormivano. E rilevavamo come tendenzialmente o tutti dormono o tutti sono attivi.

Io pensavo che se prendi delle donne e le metti a stretto contatto domestico la tendenza è la sincronizzazione del ciclo. (credo ci siano anche studi a riguardo)

Ti leggevo e pensavo alla sincronizzazione - fra individui-- necessaria alla vita in comunità.

E poi pensavo alla differenza fra limite soggettivo e limite oggettivo.

A quell'é stata incoraggiata io aggiungerei si è lasciata incoraggiare.
Pensavo che forse mano a mano la comunità si sincronizza più è difficile uscire dalla comunità quel tanto che basta a fare una scelta.
Certo è che non vedere la scelta non significa che non c'è scelta.
Ogni scelta ha il suo prezzo. Anche questo è certo.
 

spleen

utente ?
Non sono "limiti percettivi", non li chiamerei così.
Senz'altro uno è più sensibile rispetto a ciò che vive sulla propria pelle, e il punto di vista non può non esserne influenzato.
Poi credo che - in questi frangenti "inediti" (per la nostra generazione, intendo) - ciascuno di noi vorrebbe trovare la soluzione che "si porti via al più presto il male". Così non è. Il grassetto me lo devi spiegare, se ti va, con esempi concreti (e Te ne ringrazio anticipatamente :) )
Perché se guardo alla Storia, personalmente, non è che poi veda molta più educazione civica e culturale. Nemmeno a livello istituzionale.
La novità, rispetto alla storia, è che siamo la prima società priva di (idea) di futuro. Il nostro futuro è un eterno presente, teso alla "demolizione" sistematica di tutto quello che abbiamo conosciuto. Si è contratto ad un concetto personale e privatistico, ha perso la sua dimensione sociale.
Ha smesso di interessarci, ha iniziato a farci paura.

Non mi riferisco alle conquiste tecnologiche, che altresì vengono "divinizzate", mi riferisco a quell' orizzonte ideale fatto di principi e di valori che sono stati (anche in contrasto tra loro) sia il motore delle società borghesi e reazionarie, sia delle lotte sociali ed individuali per il cambiamento e le trasformazioni via via nei secoli.

Mi spiego meglio: Non sento la nostalgia delle ideologie, sento la mancanza della loro elaborazione storica e politica, ed è per questo che tardi o tosto secondo me torneranno. Non è gridando oggi, inopinatamente al fascismo o al comunismo o alla reazionarietà del clero cattolico (mai parlare di islam però) che risolveremo i nostri problemi. Li risolveremo se - e l a b o r e r e m o - delle idee condivise e delle risposte ai bisogni umani. Se smetteremo di adorare questa forma di economia e di consumo che ci fa a pezzi moralmente e che stà demolendo la casa comune dove abitiamo. Se smetteremo di credere, colpevolmente, che siamo dei semidei a cui tutto e concesso, adesso. A scapito magari del futuro dei nostri figli (per chi ne ha).

Esempi? E' sufficiente guardare alla politica. Risulta a qualcuno che un politico attuale si spenda nel descrivere e nel progettare quale sia la sua idea di società, non dico tra 20 o 30 anni, ma soltanto tra cinque o dieci?

Oh si, genericamente ti promettono la luna. Meno tasse per Totti, meno vincoli per tutti. Tutti i diritti che vuoi (ce ne fosse uno che ti dice che ad ogni diritto corrispondono dei doveri). Ti promettono che i cattivoni spariranno, che non dovremo più avere paura, perchè è colpa dei cattivoni se le cose vanno così male.

Ed il bello è che siamo arrivati a credergli, e se non ci danno la luna, una volta che li abbiamo eletti, ci si incazza, pure.

Come disse il mai abbastanza compianto Ennio Flaiano, oggi l'individuo in società soffre di un inguaribile "complesso di uguaglianza". La competenza quando esiste è diventata un mero esercizio burocratico, svalutato e contestato.

Tutto è reso surreale dalla semplificazione, tutto reso alla portata di tutti, a quel uno vale uno, esteso ad ogni parametro della vita. Una volta ogni italiano era un allenatore della nazionale di calcio, oggi ognuno è un virologo. Mentre i virologi, quelli veri, quando parlano in TV dicono quello che pensano rispetto non tanto all' oggettività della situazione, ma rispetto a quello in cui credono personalmente.

Quando all' inizio pandemia una virologa in TV disse che il covid era poco più forte di una comune influenza stagionale e che il tasso di mortalità si aggirava "appena" al 2-3 % io sono saltato sulla sedia, i suoi ospiti alla trasmissione televisiva hanno fatto come niente fosse.
Che quella percentuale, solo nella popolazione italiana infettata in massa significasse quasi un paio di milioni di morti non interessava a nessuno?

O forse in quel momento nessuno lo aveva capito?

Sono le due di notte, mi sono svegliato, stavo dormendo sul divano, adesso vado a letto, domani mi aspetta un altro giorno di questo covid year.

Servono altri esempi pratici? Nell' altro 3d si parlava della eradicazione della malaria nel dopoguerra, da parte di una società perlopiù contadina, sofferente per un conflitto fratricida, esausta dopo una fase storica e politica devastante.
Priva di mezzi ma tesa ad uno sforzo, ad un obbiettivo, che coincideva al bene comune e ad una idea di futuro.
Non a caso quella generazione fu capace anche di un inatteso boom economico, che noi abbiamo, persino questo, snaturato, attribuendolo al "genio italico" e non invece, come fu la realtà, al sudore, alla fatica, alla sofferenza di una generazione che voleva riscattare il suo futuro e quello dei figli.
Questo è in sintesi (hahahhahah, sintesi... 😂) quello che penso @Foglia.
 
Ultima modifica:

Lara3

Utente di lunga data
La novità, rispetto alla storia, è che siamo la prima società priva di (idea) di futuro. Il nostro futuro è un eterno presente, teso alla "demolizione" sistematica di tutto quello che abbiamo conosciuto. Si è contratto ad un concetto personale e privatistico, ha perso la sua dimensione sociale.
Ha smesso di interessarci, ha iniziato a farci paura.

Non mi riferisco alle conquiste tecnologiche, che altresì vengono "divinizzate", mi riferisco a quell' orizzonte ideale fatto di principi e di valori che sono stati (anche in contrasto tra loro) sia il motore delle società borghesi e reazionarie, sia delle lotte sociali ed individuali per il cambiamento e le trasformazioni via via nei secoli.

Mi spiego meglio: Non sento la nostalgia delle ideologie, sento la mancanza della loro elaborazione storica e politica, ed è per questo che tardi o tosto secondo me torneranno. Non è gridando oggi, inopinatamente al fascismo o al comunismo o alla reazionarietà del clero cattolico (mai parlare di islam però) che risolveremo i nostri problemi. Li risolveremo se - e l a b o r e r e m o - delle idee condivise e delle risposte ai bisogni umani. Se smetteremo di adorare questa forma di economia e di consumo che ci fa a pezzi moralmente e che stà demolendo la casa comune dove abitiamo. Se smetteremo di credere, colpevolmente, che siamo dei semidei a cui tutto e concesso, adesso. A scapito magari del futuro dei nostri figli (per chi ne ha).

Esempi? E' sufficiente guardare alla politica. Risulta a qualcuno che un politico attuale si spenda nel descrivere e nel progettare quale sia la sua idea di società, non dico tra 20 o 30 anni, ma soltanto tra cinque o dieci?

Oh si, genericamente ti promettono la luna. Meno tasse per Totti, meno vincoli per tutti. Tutti i diritti che vuoi (ce ne fosse uno che ti dice che ad ogni diritto corrispondono dei doveri). Ti promettono che i cattivoni spariranno, che non dovremo più avere paura, perchè è colpa dei cattivoni se le cose vanno così male.

Ed il bello è che siamo arrivati a credergli, e se non ci danno la luna, una volta che li abbiamo eletti, ci si incazza, pure.

Tutto reso surreale dalla semplificazione, tutto reso alla portata di tutti, a quel uno vale uno, esteso ad ogni parametro della vita. Una volta ogni italiano era un allenatore della sua nazionale di calcio, oggi ognuno è un virologo. Mentre i virologi, quelli veri, quando parlano in TV dicono quello che pensano rispetto non tanto all' oggettività della situazione, ma rispetto a quello in cui credono personalmente.

Quando all' inizio pandemia una virologa in TV disse che il covid era poco più forte di una comune influenza stagionale e che il tasso di mortalità si aggirava "appena" al 2-3 % io sono saltato sulla sedia, i suoi ospiti alla trasmissione televisiva come niente fosse.
Che quella percentuale, solo nella popolazione italiana infettata in massa significasse quasi un paio di milioni di morti non interessava a nessuno?

O forse in quel momento nessuno lo aveva capito?

Sono le due di notte, mi sono svegliato, stavo dormendo sul divano, adesso vado a letto, domani mi aspetta un altro giorno di questo covid year.

Servono altri esempi pratici? Nell' altro 3d si parlava della eradicazione della malaria nel dopoguerra, da parte di una società perlopiù contadina, soffrente per un conflitto fratricida. Esausta dopo una fase storica e politica devastante.
Priva di mezzi ma tesa ad uno sforzo, ad un obbiettivo, che coincideva al bene comune e ad una idea di futuro.
Non a caso quella generazione fu capace di un inatteso boom economico, che noi abbiamo, persino questo, snaturato, attribuendolo al genio italico e non invece, come fu la realtà, al sudore, alla fatica, alla sofferenza di una generazione che voleva riscattare il suo futuro e quello dei figli.
Questo è in sintesi (hahahhahah, sintesi... 😂) quello che penso @Foglia.
La figura di quella “ virologa”.... insomma dopo la figura che ha fatto almeno se stava alla larga dai salotti televisivi. La dimostrazione che la meritocrazia non è un criterio di avanzamento di carriera. Bastava avere un po’ di buon senso e di saper leggere per evitare la figura che aveva fatto. Dall’inizio era evidente che non era come un’influenza.
E il libro di Speranza?
Sapete perché è stato bloccato?
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
E allora che facciamo? Domando :)
Al di là del fatto che se chiedo a due gestori di palestre che conosco, non li trovo tanto su col morale, e non oso immaginare i baristi. Si tratta di trovare, secondo me, la soluzione che faccia meno morti. Sulla solitudine, e la tristezza, non è che non ne sappia niente. So di cosa si parla.
Tu che soluzione proporresti? Perché io ho l'impressione che - dovunque "si tocchi" - si faccia male. E che si tratti - forse - di saper scegliere il male minore. La massima resa con la minima spesa. Questo è, secondo me.



Dico che correrei volentieri il rischio del virus (che tanto corro ugualmente in altri frangenti) per lavorare. E.... vorrei "solo" pensare al virus, senza dover non dormire la notte a pensare ANCHE al futuro lavorativo. Che il presente è un disastro. E sono stata comunque brava (per una volta me lo dico da sola ;) ) a non lasciarmi andare. tanto per tornare anche al discorso depressione.
Sono le fasce di età che sfuggano in questo giudizio.
Una persona tra i 60 e 70 anni non si ritiene anziano. Nelle palestre c'è ne sono molti .
Gli anziani che alimentano le statistiche sono quelli nelle RSA, che in teoria dovrebbero essere blindate.
Sentivo proprio adesso che il Pio albergo Trivulzio, è un condizioni disastrose, 64 dipendenti positivi, per quello ti dico che i numeri vengono dalle strutture e chiudete in casa chi è a rischio fuori da questi posti a me pare una sciocchezza.
Trovo più utile responsabilizzare i più giovani.
Pensa che ci sono nonni che tengono ancora i nipotini quando escono dalla scuola
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Stasera con G. guardavamo i gatti che dormivano. E rilevavamo come tendenzialmente o tutti dormono o tutti sono attivi.

Io pensavo che se prendi delle donne e le metti a stretto contatto domestico la tendenza è la sincronizzazione del ciclo. (credo ci siano anche studi a riguardo)

Ti leggevo e pensavo alla sincronizzazione - fra individui-- necessaria alla vita in comunità.

E poi pensavo alla differenza fra limite soggettivo e limite oggettivo.

A quell'é stata incoraggiata io aggiungerei si è lasciata incoraggiare.
Pensavo che forse mano a mano la comunità si sincronizza più è difficile uscire dalla comunità quel tanto che basta a fare una scelta.
Certo è che non vedere la scelta non significa che non c'è scelta.
Ogni scelta ha il suo prezzo. Anche questo è certo.
e tutto questo t'è venuto in mente guardando i gatti che dormivano
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Sono le fasce di età che sfuggano in questo giudizio.
Una persona tra i 60 e 70 anni non si ritiene anziano. Nelle palestre c'è ne sono molti .
Gli anziani che alimentano le statistiche sono quelli nelle RSA, che in teoria dovrebbero essere blindate.
Sentivo proprio adesso che il Pio albergo Trivulzio, è un condizioni disastrose, 64 dipendenti positivi, per quello ti dico che i numeri vengono dalle strutture e chiudete in casa chi è a rischio fuori da questi posti a me pare una sciocchezza.
Trovo più utile responsabilizzare i più giovani.
Pensa che ci sono nonni che tengono ancora i nipotini quando escono dalla scuola
magari lo fanno perchè non c'è alternativa, perchè non ci sono abbastanza babysitter per tutti e perchè alla fine non tutti i nonni sono malaticci e tremebondi
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
magari lo fanno perchè non c'è alternativa, perchè non ci sono abbastanza babysitter per tutti e perchè alla fine non tutti i nonni sono malaticci e tremebondi
È proprio così, però se per disgrazia si dovessero ammalare, subito colpevolizzati di non esserne Stati a casa da soli.
Diciamo che gli anziani vengono sempre tirati in ballo per scaricare qualcosa.
 

Lara3

Utente di lunga data
Oggi è uscito il tanto atteso decreto che tuttoi aspettavamo, dato il prevedibile aumento dei contagi nel paese

Finalmente, vien da dire, un provvedimento serio e fatto con consapevolezza e strategia

La consapevolezza è sotto gli occhi di tutti, e cioè che circa i luoghi e i modi di diffusione di questo virus, nessuno ci capisce un cazzo.

E la consapevolezza di non capirci un cazzo, e di avere consulenti tecnici che bontà loro, anche loro non ci capiscono in cazzo, è importante

Perché dire: "chiudiamo tutto e muriamoci in casa" significa dire che non ci si capisce un cazzo e quindi facendo così (grazie al cazzo) sicuramente le cose migliorano..

È come dire di uno che soffre: spariamogli vedrai che dopo non soffre più

Strategia, perché limitando fortemente alcune PRESUNTE situazioni pericolose, si sta esattamente andando nella direzione giusta : ricercare il problema con iniziative sperimentali di blocco mirato

Si fosse chiuso tutto, non si sarebbe capito un cazzo, come a marzo, perché se era evidente che la curva contagi sarebbe scesa, era altrettanto evidente che non si sarebbero individuati luoghi modalità e atteggiamenti a rischio focolaio

Si parla di luoghi di lavoro, di mezzi pubblici, di ristoranti e di piscine, ma laddove la trasmissione letteralmente "esplode" non si sa

Con questo provvedimento, diversamente dalla scorsa primavera, tra 15 20 giorni avremo risposte importanti, sia che i contagi scendano, sia che NON scendano

Voi cosa vi aspettate?

E vi piace l'impostazione del decreto del governo?

UN INTERVISTA CHE SPIEGA BENISSIMO LA REALTÀ.
 
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