E anche Costanzo...

Brunetta

Utente di lunga data

MariLea

Utente di lunga data
Ed e‘ stata pure gentile. hanno fatto più porcate con aspiranti tronisti lei, il morto e Signorini che non io e nono con tante mogli.
come lo so?
conosco personalmente uno delle vittime. nessuno denuncia con la speranza di arrivare al successo, ma non tutti vi arrivano. Molti si perdono nei meandri delle schiavitu di questo secolo.
@Pincopallino ti riferivi a questo nel tuo post?

 
Ultima modifica:

Foglia

utente viva e vegeta
Ho visto e riletto.
E ho visto anche che il tuo pensiero viene appoggiato e condiviso.

Tuttavia mi sfugge qualcosa nel passaggio tra i commenti, partiti da quello in risposta a @Pincopallino.
Lui si pone in modo "estremo" asserendo che solo chi è stato partecipe di cura in vita, dovrebbe esserlo "in morte", e quindi presenziare ad una funerale.
Tu rispondi che quanto lui esprime viene da un suo vissuto, e dici che se tu vai al funerale di una mamma di una persona che conosci non devi necessariamente esserti occupata della madre, ma ci vai solo per fare sentire la tua presenza alla persona.
Io, provo a rispiegare, ho pensato che anche il tuo pensiero parlasse di un tuo vissuto. Non mi stupisco sia condiviso da altri utenti, perchè è effettivamente una usanza diffusa. Mi pare non ci sia neppure una qualche motivazione specifica richiesta. Almeno dalle mie parti, può essere una notizia parta da un passaparola, o da qualche epigrafe.
Però, per quanto si possa decidere di permettere a chiunque di partecipare ad una cerimonia, personalmente trovo che il vissuto del rito rimanga quello degli affetti più stretti (quello che tu chiami "il senso del funerale").
In questo articolo https://www.cronachemaceratesi.it/2...-spettacolo-sullintimita-dei-funerali/397205/, scritto dieci anni fa, che potrebbe essere interessante da leggere, in relazione alla vicenda da cui sono sorti una serie di messaggi qui, mi sono trovata a soffermarmi su una frase in uno dei commenti all’articolo: E’ il momento in cui l’immanente si dissolve nel trascendente. Direi che in qualche modo questa frase descrive il senso del funerale. Poi prendo atto non sia condivisa dai più.
Io sono agnostica, tendenzialmente atea, e posso capire chi pensa solo "sono morti, è solo qualcosa che si fa per i vivi", però...
Comunque non è che volessi tirarla per le lunghe, ho solo espresso un parere come altri. Mi rendo conto che potrei farne anche a meno.

Un viaggio nel tempo, ma soprattutto negli usi e costumi legati al funerale, ci insegna che un rito di passaggio che muta a seconda dei luoghi e dei momenti non perde la sua centralità nell’identità di un popolo, e raccontando la morte in realtà racconta la visione della vita.
Guarda, per come la penso io trapassano con o senza funerale, con o senza partecipanti al funerale :)
Il funerale è pensiero (un'occasione di pensiero al defunto) o vicinanza (A un parente del defunto), o entrambe le cose :)
Poi nel caso dei vip (ma non solo) c'è chi partecipa per far numero, chi per convenienza, chi per mille mila altri motivi.
Concordo in parte con chi ha scritto l'articolo. Può essere UN MODO PER RICORDARE l'immanente che si fa trascendente, ma chi trapassa, e va tra i più, lo fa a prescindere ;)
 

Marjanna

Utente di lunga data
Guarda, per come la penso io trapassano con o senza funerale, con o senza partecipanti al funerale :)
Il funerale è pensiero (un'occasione di pensiero al defunto) o vicinanza (A un parente del defunto), o entrambe le cose :)
Poi nel caso dei vip (ma non solo) c'è chi partecipa per far numero, chi per convenienza, chi per mille mila altri motivi.
Concordo in parte con chi ha scritto l'articolo. Può essere UN MODO PER RICORDARE l'immanente che si fa trascendente, ma chi trapassa, e va tra i più, lo fa a prescindere ;)
Ciao Foglia, se esiste una qualche altra dimensione, il tuo pensiero è condivisibile.
Anche se la storia dell’uomo, sin dall’antichità, nei simbolismi che riporta (ne scrivo uno: i fiori) ci parla di una ritualità volta alle persone defunte.
Oggi la preparazione del rito viene gestita dalle imprese funebri, ma in passato era la famiglia, o persone che facevano parte della comunità, a doversene occupare. Anche la scelta di vestito da indossare rientra nel rito.
Non voglio dilungarmi ma la partecipazione rimane soggettiva. Poi si possono svolgere le stesse movenze, la presenza rimane eguale, ma partecipazione al rito interiore non penso si possa classificare in un per tutti.
Personalmente se la mia persona non è propensa a determinati canali, non mi sento di presenziare alla cerimonia. Non mi è mai capitato di conoscere qualcuno, che non avesse già persone a se vicino, da farmi pensare di partecipare per stare vicino ad un parente di un defunto.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Ciao Foglia, se esiste una qualche altra dimensione, il tuo pensiero è condivisibile.
Anche se la storia dell’uomo, sin dall’antichità, nei simbolismi che riporta (ne scrivo uno: i fiori) ci parla di una ritualità volta alle persone defunte.
Oggi la preparazione del rito viene gestita dalle imprese funebri, ma in passato era la famiglia, o persone che facevano parte della comunità, a doversene occupare. Anche la scelta di vestito da indossare rientra nel rito.
Non voglio dilungarmi ma la partecipazione rimane soggettiva. Poi si possono svolgere le stesse movenze, la presenza rimane eguale, ma partecipazione al rito interiore non penso si possa classificare in un per tutti.
Personalmente se la mia persona non è propensa a determinati canali, non mi sento di presenziare alla cerimonia. Non mi è mai capitato di conoscere qualcuno, che non avesse già persone a se vicino, da farmi pensare di partecipare per stare vicino ad un parente di un defunto.
Mah.... io vivo nella mia beata certezza di un'altra dimensione, ma giustamente ognuno è libero di pensarla come vuole ;)
I "riti" però, dicevo, servono sempre a chi sta qua ;)
 
Top