E' come un sortilegio ...

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Tessa

Escluso
Perché questa contraddizione?
Che mezzi può avere una che non lavora?
Diletta, puoi spiegare meglio, che non ho capito.
Ha un'altra casa, dove puo' andare lei o spedirci il marito. Se non vuole lasciare casa sua qualsiasi giudice le attribuirebbe la casa dove vive attualmente, avendo figli minori. Poi avrebbe diritto all'assegno di mantenimento per lei e per le figlie.
Certo separarsi porterebbe disagio, scombussolamento, qualche rinuncia, ma non a situazioni di indigenza per nessuno, nel caso suo.
 

Diletta

Utente di lunga data
Diletta ha piu' volte scritto di avere i mezzi per andarsene. Ed anche tu se volessi una soluzione la troveresti.
Le necessita' economiche sono l'alibi che nasconde altre paure, iniziare a guardarle in faccia e a riconoscerle e' il primo passo per affrontarle. Non si puo' vivere cosi male.....


Se mai, per far andare via lui, e non finirebbe sotto un ponte, questo no.
Certo però che le cose cambierebbero parecchio e, comunque, il fatto che io non possa contare su di un lavoro fisso vuol dire tanto, aggiunge incertezza e la famiglia deve/dovrebbe viaggiare ben ancorata per terra.
Poi, come ha detto Danny, ci sono altri "spauracchi", l'età, per dirne uno.
E' ovvio che ci sono tante paure e io non ho mai negato di averle.
 

Tessa

Escluso
Per Danny la situazione e' piu' complicata.
Mi torna in mente un bellissimo film con Mastrandrea 'gli equilibristi'.
Non so se l'hai visto Danny. Forse e' meglio che tu non lo veda.....
 

Diletta

Utente di lunga data
Perché questa contraddizione?
Che mezzi può avere una che non lavora?
Diletta, puoi spiegare meglio, che non ho capito.

Danny, ha già risposto Tessa per me...
Tutto giusto quello che ha detto, non si finirebbe nell'abisso dell'indigenza, ed è ovvio che mio marito dovrebbe continuare a mantenerci, come del resto sta facendo.
E' indubbio che, però, con una propria indipendenza economica, ci si sente con le spalle protette...
 

mistral

Utente di lunga data
Diletta come ti capisco.
chi si é sposato credendo al giuramento "finché morte non ci separi " vive con profondo disagio queste situazioni.
Non dà pace il pensiero di accettare un compagno che tradisca o che abbia ripetutamente tradito ma non ne dà nemmeno il pensiero del divorzio e dello sfascio della famiglia che si é costruita con fatica e dedizione,credendoci.
Sarebbero comunque due mali.Nessuna delle due situazioni farebbe stare meglio.É una trappola purtroppo.
La tua situazione poi é particolarmente dolorosa perché sei stata vittima di un inganno che ha avuto inizio prima del matrimonio ,una persona che ti ha nascosto la sua reale natura .
Non sei stata vittima di un incidente di percorso che in quanto tale se si vuole lascia margini di superamento o perlomeno di recupero....:(
 

Diletta

Utente di lunga data
Per Danny la situazione e' piu' complicata.
Mi torna in mente un bellissimo film con Mastrandrea 'gli equilibristi'.
Non so se l'hai visto Danny. Forse e' meglio che tu non lo veda.....

La situazione si complica di brutto quando c'è un mutuo da pagare...non so se è il caso di Danny, mi sembra di sì.
Quando è così, bisogna starsene buoni buoni e trovare un proprio modo di vivere, un adattamento alla situazione, facendo leva su quanto crediamo, sulle priorità che ci siamo dati. Trovare in noi la forza d'animo e farla diventare granitica.
Perché fare la mossa di separarsi è VOLERSI MALE, ma tanto.
E poi, chissà cosa ha in serbo la vita per Danny...magari un incontro speciale, un innamoramento...o forse un bell'epilogo alla sua frustrazione col ritrovarsi come coppia.
 

Tessa

Escluso
Al realismo crudo di 'gli equilibristi' si puo' contrapporre un Pieraccioni sempre banalmente surreale ne 'un fantastico via vai', due visioni contrapposte di come puo' vivere un uomo i primi giorni dopo l'uscita di casa.
 

danny

Utente di lunga data
Per Danny la situazione e' piu' complicata.
Mi torna in mente un bellissimo film con Mastrandrea 'gli equilibristi'.
Non so se l'hai visto Danny. Forse e' meglio che tu non lo veda.....
Non l'ho visto, ho letto la trama e mi incuriosisce, e a me Mastandrea piace molto come attore (o perlomeno ho apprezzato altri suoi film).
Sì, il senso del film lo condivido.
Siamo stati molto vicini alla separazione, qualche settimana fa.
Volendo mia moglie potrebbe alienarmi la mia parte di casa (abbiamo un 3 locali in una zona popolare dell'hinterland), in maniera da darmi la possibilità di acquistarne una.
Il problema economico c'è: io non ho un grande stipendio, e lei ne ha uno sotto i 1000.
Insieme economicamente stiamo bene.
Eravamo arrivati a questo accordo, e io ho cominciato a guardarmi attorno per vedere cosa acquistare.
Diciamo che arrivando pelato potrei permettermi un 40 mq nella nostra zona, in maniera da stare vicino a mia figlia. Ovviamente senza ristrutturarlo, quindi accettando bagni e finiture più che quarantennali e chiudendo un occhio sui vicini.
Per i mobili, potrei fare come quando ero single e strapelato, 20 anni fa. Usati, o regalati di quelli dismessi.
Un affitto non potrei permettermelo, tolti gli alimenti dal mio stipendio coi soldi rimane una somma bastante forse per far la spesa.
Dovrei rinunciare all'auto. Per le vacanze, vabbè, ho la tenda. Ho un amico che dopo la separazione porta la figlia in campeggio facendo l'autostop, tutto si può fare.
Certo, non ho più 30 anni, e non sono condizioni facili da accettare.
Poi lei ha cambiato idea e la cosa è decaduta.
Posso avere tutta la volontà di questo mondo, ma senza soldi non faccio tanta strada.
Si possono dire tante cose, ma i matrimoni spesso sorreggono stipendi che non consentono più l'autosufficienza.
 

Diletta

Utente di lunga data
Diletta come ti capisco.
chi si é sposato credendo al giuramento "finché morte non ci separi " vive con profondo disagio queste situazioni.
Non dà pace il pensiero di accettare un compagno che tradisca o che abbia ripetutamente tradito ma non ne dà nemmeno il pensiero del divorzio e dello sfascio della famiglia che si é costruita con fatica e dedizione,credendoci.
Sarebbero comunque due mali.Nessuna delle due situazioni farebbe stare meglio.É una trappola purtroppo.
La tua situazione poi é particolarmente dolorosa perché sei stata vittima di un inganno che ha avuto inizio prima del matrimonio ,una persona che ti ha nascosto la sua reale natura .
Non sei stata vittima di un incidente di percorso che in quanto tale se si vuole lascia margini di superamento o perlomeno di recupero....:(

Cara Mistral,
dovrei fare sforzo di credergli, di credere a quello che va dicendo ormai da anni.
Purtroppo, come insegna la storiella di "al lupo al lupo", si fa presto a perdere di credibilità...e magari, ora è anche in buona fede, ma è lo scotto che si paga quando si è passato il limite ad ingannare!
E' normale no?
Ho sempre creduto nel "riscatto" di una persona, com'è che non ci credo con lui?
Eppure mi piacerebbe lasciarmi andare alla fiducia, ma non me lo posso più permettere, lo devo a me stessa per cercare di evitare di considerarmi nuovamente una cogliona.
Quindi, avvedutezza senza sconfinare nell'ossessione (avendo molto altro di cui occuparmi!).
 

Tessa

Escluso
Danny. Anche io adoro Mastandrea. Non sbaglia un film.
Per te, mi ha colpito una frase: eravamo molto vicini alla separazione.....
Poi lei ha cambiato idea......
Non smettere di fare i conti e di prospettarti dei futuri scenari, accarezza l'idea per fartela meno ostile, quando e se arrivera' il momento, sarai preparato....
 
Ultima modifica:

Diletta

Utente di lunga data
Non l'ho visto, ho letto la trama e mi incuriosisce, e a me Mastandrea piace molto come attore (o perlomeno ho apprezzato altri suoi film).
Sì, il senso del film lo condivido.
Siamo stati molto vicini alla separazione, qualche settimana fa.
Volendo mia moglie potrebbe alienarmi la mia parte di casa (abbiamo un 3 locali in una zona popolare dell'hinterland), in maniera da darmi la possibilità di acquistarne una.
Il problema economico c'è: io non ho un grande stipendio, e lei ne ha uno sotto i 1000.
Insieme economicamente stiamo bene.
Eravamo arrivati a questo accordo, e io ho cominciato a guardarmi attorno per vedere cosa acquistare.
Diciamo che arrivando pelato potrei permettermi un 40 mq nella nostra zona, in maniera da stare vicino a mia figlia. Ovviamente senza ristrutturarlo, quindi accettando bagni e finiture più che quarantennali e chiudendo un occhio sui vicini.
Per i mobili, potrei fare come quando ero single e strapelato, 20 anni fa. Usati, o regalati di quelli dismessi.
Un affitto non potrei permettermelo, tolti gli alimenti dal mio stipendio coi soldi rimane una somma bastante forse per far la spesa.
Dovrei rinunciare all'auto. Per le vacanze, vabbè, ho la tenda. Ho un amico che dopo la separazione porta la figlia in campeggio facendo l'autostop, tutto si può fare.
Certo, non ho più 30 anni, e non sono condizioni facili da accettare.
Poi lei ha cambiato idea e la cosa è decaduta.
Posso avere tutta la volontà di questo mondo, ma senza soldi non faccio tanta strada.
Si possono dire tante cose, ma i matrimoni spesso sorreggono stipendi che non consentono più l'autosufficienza.


Perché tua moglie voleva separarsi?
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Danny. Anche io adoro Mastandrea. Non sbaglia un film.
Per te, mi ha colpito una frase: eravamo molto vicini alla separazione.....
Poi lei ha cambiato idea......
Non smettere di fare i conti e di prospettarti dei futuri scenari, accarezza l'idea per fartela meno ostile, quando e se arrivera' il momento, sarai preparato....
E soprattutto perché restare ancora in balia dei suoi umori..
Anche perché può farsi mille conti ma se lei decide lui ha ben poco da scegliere
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il film Gli equilibristi fa cagare. È un film a tema come uno di quelli anni '70 dove i padroni erano tutti laidi e gli operai nobili.
Nel film non solo lui è un incolpevole tradito per capriccio, ma perde pure il lavoro e, per orgoglio, nasconde questo fatto anche ai figli per mantenere loro un'immagine borghese.

Ci sono famiglie monoreddito con due o tre figli che campano.
Ognuno ha una sua scala di valori e può scegliere il benessere (piccolo, piccolissimo) borghese o la verità delle relazioni.
In realtà io non credo che qui racconta per anni il pantano in cui si dibatte voglia uscirne.
Lo sfogo ha proprio la funzione di rendere sopportabile il pantano perché comunque consente a chi vi si dibatte di sentirsi dentro qualcosa.
Là fuori vi è un mondo pieno di coppie che si separano e non sono tutte Silvio e Veronica.
 

Brunetta

Utente di lunga data
In alcune sezioni non pertinenti all'argomento escono fuori discorsi molto interessanti.
Tipo la discussione sulla dipendenza che si può avere nei confronti di un antagonista senza il quale non riesci ad identificare il tuo sé.
Potrebbe forse anche essere uno spunto interessante per le storie di persone che non riescono a separarsi da chi le fa soffrire. Tipo per me è stato cosi.
Mi è sfuggito.

O.T. Penso che ci sia troppa permalosità. È un fatto che se guardi "nuovi messaggi" 1 su 10 è in argomento. Era fuori luogo il mio moto di solidarietà verso Diletta?
 

banshee

The Queen
Mi è sfuggito.

O.T. Penso che ci sia troppa permalosità. È un fatto che se guardi "nuovi messaggi" 1 su 10 è in argomento. Era fuori luogo il mio moto di solidarietà verso Diletta?
No assolutamente!
Non è permalosità...è per dire che (a parte i cazzeggi scemi per alleggerire e sdrammatizzare che sono utili solo a ciò) ogni tanto capita che ci si addentri a sviscerare ed approfondire anche in 3d partiti per altro.

Lo stavamo esaminando con Ryoga e Spot nel fumetto, partendo dal personaggio di Joker in Batman. La consapevolezza di lui di poter esistere per come si percepisce solo in rapporto all'antagonista che lo determina in quanto tale.
Mi ha portata a pensare a molte relazioni conflittuali e dipendenti, in cui da fuori si dice "perché non lasci? Perché non te ne vai"? E dentro c è questo moto contrario che impedisce la separazione. Non concreta, separazione interna. Come se fosse l'altro a determinare chi sei.

E penso a Danny e Diletta...mie elucubrazioni :)
 

Brunetta

Utente di lunga data
No assolutamente!
Non è permalosità...è per dire che (a parte i cazzeggi scemi per alleggerire e sdrammatizzare che sono utili solo a ciò) ogni tanto capita che ci si addentri a sviscerare ed approfondire anche in 3d partiti per altro.

Lo stavamo esaminando con Ryoga e Spot nel fumetto, partendo dal personaggio di Joker in Batman. La consapevolezza di lui di poter esistere per come si percepisce solo in rapporto all'antagonista che lo determina in quanto tale.
Mi ha portata a pensare a molte relazioni conflittuali e dipendenti, in cui da fuori si dice "perché non lasci? Perché non te ne vai"? E dentro c è questo moto contrario che impedisce la separazione. Non concreta, separazione interna. Come se fosse l'altro a determinare chi sei.

E penso a Danny e Diletta...mie elucubrazioni :)
Vedi? La mia ignoranza dei fumetti mi ha fatto perdere questa perla.

È verissimo. È nel discorso degli specchi. E Biancaneve resta una fiaba geniale.
La necessità di avere qualcuno, uno specchio, che ci dica chi siamo o non siamo.
 

banshee

The Queen
Vedi? La mia ignoranza dei fumetti mi ha fatto perdere questa perla.

È verissimo. È nel discorso degli specchi. E Biancaneve resta una fiaba geniale.
La necessità di avere qualcuno, uno specchio, che ci dica chi siamo o non siamo.
Anche in negativo purtroppo...

Io sto avendo delle difficoltà di relazione con il mio attuale compagno. Perché il mio ex era "comodo". Lui era lo stronzo, il cattivo, il violento, e io in quel rapporto antagonista e conflittuale ero autoconfigurata come quella "migliore". Il mio lui attuale invece non è così. E mi sta facendo da specchio perché al l'aggressività risponde con la calma. Quindi mi rimanda indietro un'immagine di me che non riconosco.

Allora mi viene in mente anche: quando si soffre (come nel caso di Diletta) e non ci si separa, oltre al sentimento, alle ragioni pratiche e alle paure, c è anche paura di non riconoscerci più senza l'antagonista?
 

Nobody

Utente di lunga data
Anche in negativo purtroppo...

Io sto avendo delle difficoltà di relazione con il mio attuale compagno. Perché il mio ex era "comodo". Lui era lo stronzo, il cattivo, il violento, e io in quel rapporto antagonista e conflittuale ero autoconfigurata come quella "migliore". Il mio lui attuale invece non è così. E mi sta facendo da specchio perché al l'aggressività risponde con la calma. Quindi mi rimanda indietro un'immagine di me che non riconosco.

Allora mi viene in mente anche: quando si soffre (come nel caso di Diletta) e non ci si separa, oltre al sentimento, alle ragioni pratiche e alle paure, c è anche paura di non riconoscerci più senza l'antagonista?
Bella domanda... un rapporto "specchio" che ci aiuta a riconoscerci. Non avevo mai pensato ad una cosa del genere, può anche darsi che in certe coppie sia più vincolante dell'amore e dell'abitudine.
 

danny

Utente di lunga data
Anche in negativo purtroppo...

Io sto avendo delle difficoltà di relazione con il mio attuale compagno. Perché il mio ex era "comodo". Lui era lo stronzo, il cattivo, il violento, e io in quel rapporto antagonista e conflittuale ero autoconfigurata come quella "migliore". Il mio lui attuale invece non è così. E mi sta facendo da specchio perché al l'aggressività risponde con la calma. Quindi mi rimanda indietro un'immagine di me che non riconosco.

Allora mi viene in mente anche: quando si soffre (come nel caso di Diletta) e non ci si separa, oltre al sentimento, alle ragioni pratiche e alle paure, c è anche paura di non riconoscerci più senza l'antagonista?

Sicuramente sì.
Perché antagonista o no, noi ci specchiamo nell'altro.
Il percorso per riacquistare una nostra identità passa è lungo.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Top