E' come un sortilegio ...

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Brunetta

Utente di lunga data
Anche in negativo purtroppo...

Io sto avendo delle difficoltà di relazione con il mio attuale compagno. Perché il mio ex era "comodo". Lui era lo stronzo, il cattivo, il violento, e io in quel rapporto antagonista e conflittuale ero autoconfigurata come quella "migliore". Il mio lui attuale invece non è così. E mi sta facendo da specchio perché al l'aggressività risponde con la calma. Quindi mi rimanda indietro un'immagine di me che non riconosco.

Allora mi viene in mente anche: quando si soffre (come nel caso di Diletta) e non ci si separa, oltre al sentimento, alle ragioni pratiche e alle paure, c è anche paura di non riconoscerci più senza l'antagonista?
Però questo presuppone una valutazione di sé in rapporto all'altro un po' complicata.
Aprici un thread.
 

banshee

The Queen
Bella domanda... un rapporto "specchio" che ci aiuta a riconoscerci. Non avevo mai pensato ad una cosa del genere, può anche darsi che in certe coppie sia più vincolante dell'amore e dell'abitudine.
Più che aiuta a riconoscerci....che ci determina per come ci immaginiamo.
Sto elucubrando :D
L'antitesi con un antagonista (in questo caso, parlando di Diletta, suo marito) le da anche un ruolo e la configura in un certo modo.
 

Tessa

Escluso
Il film Gli equilibristi fa cagare. È un film a tema come uno di quelli anni '70 dove i padroni erano tutti laidi e gli operai nobili.
Nel film non solo lui è un incolpevole tradito per capriccio, ma perde pure il lavoro e, per orgoglio, nasconde questo fatto anche ai figli per mantenere loro un'immagine borghese.

Ci sono famiglie monoreddito con due o tre figli che campano.
Ognuno ha una sua scala di valori e può scegliere il benessere (piccolo, piccolissimo) borghese o la verità delle relazioni.
In realtà io non credo che qui racconta per anni il pantano in cui si dibatte voglia uscirne.
Lo sfogo ha proprio la funzione di rendere sopportabile il pantano perché comunque consente a chi vi si dibatte di sentirsi dentro qualcosa.
Là fuori vi è un mondo pieno di coppie che si separano e non sono tutte Silvio e Veronica.
Capisco quale sia il tuo obiettivo ma il film non fa cagare per niente.
Descrive uno scenario possibile, per un uomo che si separa, molto meno possibile che una donna si trovi nella stessa situazione. Certo parlando di persone responsabili, ci sono snche quelli che scompaiono oltreoceano mollando moglie e figli senza una lira.
 
Cara Mistral,
dovrei fare sforzo di credergli, di credere a quello che va dicendo ormai da anni.
Purtroppo, come insegna la storiella di "al lupo al lupo", si fa presto a perdere di credibilità...e magari, ora è anche in buona fede, ma è lo scotto che si paga quando si è passato il limite ad ingannare!
E' normale no?
Ho sempre creduto nel "riscatto" di una persona, com'è che non ci credo con lui?
Eppure mi piacerebbe lasciarmi andare alla fiducia, ma non me lo posso più permettere, lo devo a me stessa per cercare di evitare di considerarmi nuovamente una cogliona.
Quindi, avvedutezza senza sconfinare nell'ossessione (avendo molto altro di cui occuparmi!).
Mi sembra di leggere l'ennesimo cliente deluso, e il promotore finanziario che si ostina a dire, ma i mercati non possono continuamente a scendere.
Possiamo dire allora che quando scegliamo un compagno investiamo su di lui?
Perchè tu possa credere al riscatto ci vuole qualcosa di imprevisto.
Cioè provo a spiegarmi con un esempio.
Mettiamo Diletta che tu abbia scoperto che tuo marito sia un giocatore.
Scopri che lui ti diceva di investire il tuo stipendio in buoni fruttiferi.
E invece ci giocava le macchinette.
Allora tu gli dici, io rimango tua moglie, ma tu non potrai mai più avere accesso ad un centesimo di euro.
Io ora amministrerò il mio e il tuo stipendio.
 

Circe

Utente di lunga data
Ciao Diletta, ho iniziato a leggere i commenti e ho deciso di passare subito al commento mio. Quanto è brava la gente a giudicare, a pesare il tuo dolore, a dire l'hai scelto tu. Io credo che tu sia (come me) in un limbo, in una terra di nessuno. Dove decisione non è stata presa, dove ci si è trascinati nel tentativo di salvare il bene primario:i figli e l'idea di famiglia. E si va avanti tra alti e bassi che il mondo , superficiale e pratico (quando si tratta delle scelte degli altri) non vuole sentire. A chi piacciono le storie tristi? A chi piacciono le tristezze di un cuore deluso? È più bello ascoltare storie raccontate dai traditori fighi, quelli sprezzanti della paura, quelli che se la giocano. Mentre tu, io e altri che sono rimasti...che abbiamo da raccontare? Io non racconto più. Perché ho dato alla mia vita una impronta individualista pur restando in coppia. E lui è il mio compagno di viaggio. Punto. E adesso la mia vita è meravigliosa. Ma non c'è più un noi. E non potrebbe esserci con nessun altro perché una volta che ti svegli non credi più a nessuno. Trova il tuo tempo, la tua strada, le tue passioni....esci dalla routine e sorridi alla vita. Il mondo la fuori è ancora ricco di stimoli. Un abbraccio grande.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ciao Diletta, ho iniziato a leggere i commenti e ho deciso di passare subito al commento mio. Quanto è brava la gente a giudicare, a pesare il tuo dolore, a dire l'hai scelto tu. Io credo che tu sia (come me) in un limbo, in una terra di nessuno. Dove decisione non è stata presa, dove ci si è trascinati nel tentativo di salvare il bene primario:i figli e l'idea di famiglia. E si va avanti tra alti e bassi che il mondo , superficiale e pratico (quando si tratta delle scelte degli altri) non vuole sentire. A chi piacciono le storie tristi? A chi piacciono le tristezze di un cuore deluso? È più bello ascoltare storie raccontate dai traditori fighi, quelli sprezzanti della paura, quelli che se la giocano. Mentre tu, io e altri che sono rimasti...che abbiamo da raccontare? Io non racconto più. Perché ho dato alla mia vita una impronta individualista pur restando in coppia. E lui è il mio compagno di viaggio. Punto. E adesso la mia vita è meravigliosa. Ma non c'è più un noi. E non potrebbe esserci con nessun altro perché una volta che ti svegli non credi più a nessuno. Trova il tuo tempo, la tua strada, le tue passioni....esci dalla routine e sorridi alla vita. Il mondo la fuori è ancora ricco di stimoli. Un abbraccio grande.
Ti sei trovata un altro?!
 

Anonimo1523

Utente di lunga data
... ho dato alla mia vita una impronta individualista pur restando in coppia. E lui è il mio compagno di viaggio. Punto. E adesso la mia vita è meravigliosa. Ma non c'è più un noi. E non potrebbe esserci con nessun altro perché una volta che ti svegli non credi più a nessuno. Trova il tuo tempo, la tua strada, le tue passioni....esci dalla routine e sorridi alla vita. Il mondo la fuori è ancora ricco di stimoli ...
Ho fatto la stessa scelta di vita tanto tempo fa. E devo dire con amarezza che si sta bene. Quando in una coppia vivi in funzione della coppia e del suo benessere spesso perdi di vista il tuo benessere. È la soluzione giusta? È la soluzione sbagliata? Non è questo il punto. È la mia soluzione è mi fa stare bene. Cara Diletta, trova la tua soluzione e il Natale tornerà ad essere un bel periodo ... mai come prima, ma un bel periodo. È l'augurio di cuore che ti faccio.
 

danny

Utente di lunga data
Ti sei trovata un altro?!

Al di là del singolo caso non è necessario trovarsi un altro per dare un'impronta individualista alla propria vita.
Comprendo il discorso di Circe, e fa parte di un percorso lungo di comprensione delle proprie esigenze e delle risposte che si ottengono in merito.
In pratica lei ha ridimensionato le aspettative che riponeva nella coppia e verosimilmente nei rapporti amorosi.
Da lì in poi puoi trovare soddisfazione per un sé anche, che ne so, intraprendendo una carriera artistica canora o diventando fotografo freelance in giro per il mondo (sto estremizzando), ovvero attività interessanti che monopolizzino il tuo tempo ovviamente a scapito della vita di coppia.
Poi può anche avere un altro, ma non è necessario.
E' una risposta a un problema, una delle tante.
 

Diletta

Utente di lunga data
Ciao Diletta, ho iniziato a leggere i commenti e ho deciso di passare subito al commento mio. Quanto è brava la gente a giudicare, a pesare il tuo dolore, a dire l'hai scelto tu. Io credo che tu sia (come me) in un limbo, in una terra di nessuno. Dove decisione non è stata presa, dove ci si è trascinati nel tentativo di salvare il bene primario:i figli e l'idea di famiglia. E si va avanti tra alti e bassi che il mondo , superficiale e pratico (quando si tratta delle scelte degli altri) non vuole sentire. A chi piacciono le storie tristi? A chi piacciono le tristezze di un cuore deluso? È più bello ascoltare storie raccontate dai traditori fighi, quelli sprezzanti della paura, quelli che se la giocano. Mentre tu, io e altri che sono rimasti...che abbiamo da raccontare? Io non racconto più. Perché ho dato alla mia vita una impronta individualista pur restando in coppia. E lui è il mio compagno di viaggio. Punto. E adesso la mia vita è meravigliosa. Ma non c'è più un noi. E non potrebbe esserci con nessun altro perché una volta che ti svegli non credi più a nessuno. Trova il tuo tempo, la tua strada, le tue passioni....esci dalla routine e sorridi alla vita. Il mondo la fuori è ancora ricco di stimoli. Un abbraccio grande.


Grazie Circe!
Anch'io ho dato la stessa impostazione alla mia vita con lui: un compagno di viaggio.
E' stata l'atmosfera natalizia che mi ha fregato...come sempre, ma poi si rientra nei binari, e forse queste tempeste emotive hanno la loro funzione per far capire che, nonostante l'indurimento del mio cuore, un cuore c'è sempre ed è pieno di emozioni.
Insomma...che sono ancora "umana"!
Sono contentissima di sapere che hai trovato la tua strada e lo si percepisce chiaramente dalle tue parole.
Ti abbraccio forte e ancora grazie! :)
 

Diletta

Utente di lunga data
Ho fatto la stessa scelta di vita tanto tempo fa. E devo dire con amarezza che si sta bene. Quando in una coppia vivi in funzione della coppia e del suo benessere spesso perdi di vista il tuo benessere. È la soluzione giusta? È la soluzione sbagliata? Non è questo il punto. È la mia soluzione è mi fa stare bene. Cara Diletta, trova la tua soluzione e il Natale tornerà ad essere un bel periodo ... mai come prima, ma un bel periodo. È l'augurio di cuore che ti faccio.

Grazie anche a te! :)
Anch'io la mia soluzione l'ho trovata e la perseguo da tempo e dovrei ormai essere in grado di convivere anche con i malesseri emotivi, cosa che non è, ma che ci lavorerò...
La forza va trovata dentro di noi, a volte la si ritrova subito, altre, va scandagliata perché si nasconde nel profondo.
Ma c'è.
 

danny

Utente di lunga data
Grazie Circe!
Anch'io ho dato la stessa impostazione alla mia vita con lui: un compagno di viaggio.
E' stata l'atmosfera natalizia che mi ha fregato...come sempre, ma poi si rientra nei binari, e forse queste tempeste emotive hanno la loro funzione per far capire che, nonostante l'indurimento del mio cuore, un cuore c'è sempre ed è pieno di emozioni.
Insomma...che sono ancora "umana"!
Sono contentissima di sapere che hai trovato la tua strada e lo si percepisce chiaramente dalle tue parole.
Ti abbraccio forte e ancora grazie! :)

Non so se è questo che si dovrebbe percepire.
Io leggo invece qualcosa di irrisolto.
Qualcosa che si reprime.
Sono il primo a sostenere che la vita di coppia necessariamente deve essere costruita su dei compromessi, ma il saldo deve essere comunque positivo.
 

Diletta

Utente di lunga data
Non so se è questo che si dovrebbe percepire.
Io leggo invece qualcosa di irrisolto.
Qualcosa che si reprime.
Sono il primo a sostenere che la vita di coppia necessariamente deve essere costruita su dei compromessi, ma il saldo deve essere comunque positivo.

Danny, per forza c'è qualcosa di irrisolto!
Come hai detto tu, si fa un compromesso, un aggiustamento della coppia che è qualcosa di completamente diverso dalle certezze del prima, di come era la nostra coppia e su cosa pensavo si fondasse.
 

danny

Utente di lunga data
Danny, per forza c'è qualcosa di irrisolto!
Come hai detto tu, si fa un compromesso, un aggiustamento della coppia che è qualcosa di completamente diverso dalle certezze del prima, di come era la nostra coppia e su cosa pensavo si fondasse.
Da come la vedo io (non riferendomi solo a te, ma in generale) spesso non si fa un aggiustamento della coppia ma di sé. Ci si adegua a quello che si ha a disposizione, e si reprime quello di cui si ha bisogno.
Il risultato è che la coppia funziona (più o meno, si intende), noi un po' meno.
Alla base del compromesso dovrebbe esserci sempre l'avvicinamento di entrambi verso l'altro, non lo spostamento di uno solo.
 

Diletta

Utente di lunga data
Da come la vedo io (non riferendomi solo a te, ma in generale) spesso non si fa un aggiustamento della coppia ma di sé. Ci si adegua a quello che si ha a disposizione, e si reprime quello di cui si ha bisogno.
Il risultato è che la coppia funziona (più o meno, si intende), noi un po' meno.
Alla base del compromesso dovrebbe esserci sempre l'avvicinamento di entrambi verso l'altro, non lo spostamento di uno solo.


Sì, in generale succede questo.
Infatti, io voglio, esigo, che anche lui si avvicini nei modi che mi fanno stare meglio e che lui conosce.
Ci deve essere un impegno reciproco e lui deve fare la sua parte.
Vediamo...in questi giorni la sta facendo, vediamo se dura.
E poco m'importa se tale impegno è costruito, per forza di cose lo è, almeno in parte, altrimenti non si parlerebbe di venirsi incontro e di compromessi.
Ciò che conta è il fine per cui si fa, secondo me.
 

Sbriciolata

Escluso
Mi sembra di leggere l'ennesimo cliente deluso, e il promotore finanziario che si ostina a dire, ma i mercati non possono continuamente a scendere.
Possiamo dire allora che quando scegliamo un compagno investiamo su di lui?
Perchè tu possa credere al riscatto ci vuole qualcosa di imprevisto.
Cioè provo a spiegarmi con un esempio.
Mettiamo Diletta che tu abbia scoperto che tuo marito sia un giocatore.
Scopri che lui ti diceva di investire il tuo stipendio in buoni fruttiferi.
E invece ci giocava le macchinette.
Allora tu gli dici, io rimango tua moglie, ma tu non potrai mai più avere accesso ad un centesimo di euro.
Io ora amministrerò il mio e il tuo stipendio.

... Si farà finta di passare per bischeri
 

Brunetta

Utente di lunga data

Leda

utente Olimpi(c)a
Allora facciamo un altro esempio.
O scegli di entrare in amministrazione controllata o portiamo i libri in tribunale.
Scegli.
Se abbandoniamo il compagno di una vita abbandoniamo anche tutto quello che lui ha rappresentato per noi per tanti anni.
Io penso che il dolore di Diletta non riguardi più tanto le umiliazioni da tradimento, quanto una sorta di sofferenza interiore.
Cioè lei direbbe a suo marito: Ma guarda in che condizione mi hai messo.
Cioè è come se dicessi a mio padre, rifatti una vita con una nuova compagna e il dolore ti passerà.
Scusami Diletta, ma secondo me la frase di Kassia in neretto è da ribaltare su di te.

Se abbandoniamo il nostro ruolo di una vita - nel tuo caso moglie e madre - abbandoniamo anche tutto quello che abbiamo rappresentato di noi stessi per tanti anni.

Secondo me il problema risiede in questo.

Non hai un lavoro, una realizzazione professionale e anche un'identità professionale.
Tutto ciò che hai realizzato è stato investimento in rapporti affettivi, con tuo marito anzitutto.
Non è senza di lui che non sapresti stare; è che non sapresti più chi sei se ti pensassi fuori dal tuo ruolo di moglie (e madre), perché non hai mai avuto nessun altro ruolo che quello.

Fossi in te, comincerei a pensare di trovarmi un lavoretto qualunque o anche solo un'attività di volontariato seria e impegnativa che ti restituisca una visione di te come essere nel mondo svincolata dai tuoi ruoli canonici.
Penso che tante cose finora impensabili comincerebbero a prendere dimensione nella tua testa prima, e nella realtà poi.

Se ho scritto cazzate, fammelo pure notare senza problemi.
Se invece senti che c'è della verità, pensaci e poi fai.

P.S. Fanculo il Natale con annessi e connessi :D
 

Ryoga74

Utente sperduto
Scusami Diletta, ma secondo me la frase di Kassia in neretto è da ribaltare su di te.

Se abbandoniamo il nostro ruolo di una vita - nel tuo caso moglie e madre - abbandoniamo anche tutto quello che abbiamo rappresentato di noi stessi per tanti anni.

Secondo me il problema risiede in questo.

Non hai un lavoro, una realizzazione professionale e anche un'identità professionale.
Tutto ciò che hai realizzato è stato investimento in rapporti affettivi, con tuo marito anzitutto.
Non è senza di lui che non sapresti stare; è che non sapresti più chi sei se ti pensassi fuori dal tuo ruolo di moglie (e madre), perché non hai mai avuto nessun altro ruolo che quello.

Fossi in te, comincerei a pensare di trovarmi un lavoretto qualunque o anche solo un'attività di volontariato seria e impegnativa che ti restituisca una visione di te come essere nel mondo svincolata dai tuoi ruoli canonici.
Penso che tante cose finora impensabili comincerebbero a prendere dimensione nella tua testa prima, e nella realtà poi.

Se ho scritto cazzate, fammelo pure notare senza problemi.
Se invece senti che c'è della verità, pensaci e poi fai.

P.S. Fanculo il Natale con annessi e connessi :D
quoto ogni singola sillaba di questo post [emoji106]
Natale compreso [emoji28]
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Top