... e vissero per sempre felici e contenti

Brunetta

Utente di lunga data
Brunetta, io le ho detto tutto cio' che si dice quando si e' fidanzati e si decide di sposarsi.

Certe cose le analizzi e le comprendi con il tempo. Cosa e' la passione lo capisci solo quando provi passione per la prima volta, altrimenti non hai riferimenti.

Penso che dentro me stesso, in qualche angolo recondito, sapessi che era piu' una scelta progettuale che di pancia, ma forse mi era piu' semplice nascondermelo.

Quello che voglio dire, per non dilungarmi con la mia storia personale che poco interessa, e' che ci si sposa per un progetto ma - almeno in quel momento - ci deve essere qualcosa di piu'.

Passione, amore, farfalle nello stomaco. Tutto deve nascere da li.

Poi passeranno, restera' il progetto, l'affetto e il ricordo di quella passione che talvolta si riesce a far riafforare.

Ma se alla base c'e' solo il progetto, magari il matrimonio sara' piu' duraturo ma alla fine si riduce ad un contratto fra due persone.
Sei sicuro sicuro? Ma proprio sicuro sicuro?
Io no.
Io credo che l’entusiasmo di stare insieme sia fondamentale, la passione e l’emozione che fa tremare le ginocchia no.
Non lo credo perché non si sa bene da cosa nascono certe emozioni e penso anche che confondano le idee e portino a proiezioni non proprio sane per una relazione di lunga durata.
E poi dovremmo avere un po’, solo un pizzico, di senso di realtà e riconoscere che forse non siamo proprio così affascinanti da far perdere la testa e, allora, perché mai dovremmo aspettarci che l’altro perda la testa per noi.
Poi se succede per qualcun altro dovremmo da persone adulte analizzare quali situazioni o quali proiezioni ci fanno sentire così privi di discernimento.

Io penso che avere una persona che ci vuole bene, che ci sta vicino quando siamo insopportabili e cerca di capire, che ci fa la camomilla è da tenere ben stretta, altro che farsi guidare da emozioni effimere.
 

Rosarose

Utente di lunga data
Io tanta ovvietà non la vedo, in quanto si dovrebbe presupporre una scala di valori universalmente accettata che in realtà non esiste e neppure può avere modo di essere espressa, in quanto i sentimenti, rispetto al progetto, sono oggettivamente poco quantificabili.
Sui progetti: se a 30 anni vuoi una famiglia, una relazione che produca benessere e un progetto che sia durevole per tutta la vita hai il massimo delle possibilità: maggior disponibilità di persone single disposte a partecipare al progetto, maggiore attrattiva su di loro.
A 45/50 quest'ampia disponibilità non c'è più. Single equilibrati sono rari, quasi sempre giù transitati da un matrimonio fallito e spesso con figli non tuoi.
Tu come donna reduce dal fallimento del tuo matrimonio hai 2 figli, un fisico magari meno attraente e comprendi come sei decisamente meno competitiva rispetto una single molto più giovane. Inutile negare che va così. Quel progetto che è fallito ha limitato le tue possibilità di godere del benessere di una famiglia per gli anni a venire. Puoi farcela ancora, sicuramente, oppure riconvertirti e cercare relazioni differenti, ma percentualmente questo ha condizionato le tue aspettative di qualità di vita e le tue scelte.
Lo stesso vale per gli uomini: quante mie coetanee 50enni posso trovare che siano ugualmente attraenti per me come mia moglie, altrettanto disponibili a fare una coppia convivente? Meno di quando avevo 30 anni. E in ogni caso, la nuova coppia non sarebbe più costituita da un padre e da una madre. Questa parte di progetto non si ripresenterà più.
Poi nella vita si va avanti, certo. Ce ne si fa una ragione e si può vivere ugualmente bene.
Ma al momento i fallimenti pesano.
Denny le tue analisi sono molto lucide ma hanno il limite della razionalità estrema...sembra che tu abbia a priori l'idea che la felicità sia per forza nella famiglia padre, madre, figli comuni. Io credo che la felicità possa risiedere anche altrove, bisogna abbandonare questi schemi rigidi a maggior ragione a 50 anni, età in cui la vita ti avrebbe dovuto insegnare che le cose quasi mai vanno come le avevi immaginate...
Io ribalterei la tua idea e mi sentirei di consigliarti di sentirti maggiormente libero proprio perché 50 enne. Hai già sperimentato il matrimonio l'essere padre marito amante istituzionale...prova a pensarti libero di desiderare e amare chi vuoi, senza la progettualità dei 30 anni, senza l'immagine della famiglia da mulino bianco, non agrapparti a questa idea, lasciala andare...
 

danny

Utente di lunga data
Denny le tue analisi sono molto lucide ma hanno il limite della razionalità estrema...sembra che tu abbia a priori l'idea che la felicità sia per forza nella famiglia padre, madre, figli comuni. Io credo che la felicità possa risiedere anche altrove, bisogna abbandonare questi schemi rigidi a maggior ragione a 50 anni, età in cui la vita ti avrebbe dovuto insegnare che le cose quasi mai vanno come le avevi immaginate...
Io ribalterei la tua idea e mi sentirei di consigliarti di sentirti maggiormente libero proprio perché 50 enne. Hai già sperimentato il matrimonio l'essere padre marito amante istituzionale...prova a pensarti libero di desiderare e amare chi vuoi, senza la progettualità dei 30 anni, senza l'immagine della famiglia da mulino bianco, non agrapparti a questa idea, lasciala andare...
Quello che decido io per la mia vita non è applicabile ad altri: credo che ognuno di noi sappia da cosa è appagato maggiormente in un dato momento della vita. Quando scrivo cerco di astrarre concetti che non rappresentino fedelmente la mia visione personale delle cose, ma siano condivisibili anche da altri. Non da tutti, ovviamente.
Per esempio, potrei contestare l'uso del termine felicità, che rappresenta una delle utopie più fallaci dell'uomo.
La felicità semplicemente non esiste: esistono momenti felici, anche di piccola felicità, o attimi di grande gioia: nient'altro. Sono le luci che illuminano una vita che altrimenti sarebbe buia.
Quando queste luci vengono a mancare, l'individuo si sente infelice.
La nascita di un figlio può essere uno di questi, ma può essere una piccola felicità mettere a letto un figlio la notte.
Per altri potrebbe essere la conquista di una donna, il sapere di essere desiderato. O una vacanza in un posto da sogno. O cantare in pubblico. Vincere una partita a pallavolo. Un abbraccio da chi si ama.
Quello che è certo è che ognuno di noi tende a cercare la luce ove sa di trovarla.
 

danny

Utente di lunga data
Io penso che avere una persona che ci vuole bene, che ci sta vicino quando siamo insopportabili e cerca di capire, che ci fa la camomilla è da tenere ben stretta, altro che farsi guidare da emozioni effimere.
Dillo a una donna di accettare come attraenti queste condizioni a 20 o 30 anni.
Ma anche a 40...
 

Rosarose

Utente di lunga data
Quello che decido io per la mia vita non è applicabile ad altri: credo che ognuno di noi sappia da cosa è appagato maggiormente in un dato momento della vita. Quando scrivo cerco di astrarre concetti che non rappresentino fedelmente la mia visione personale delle cose, ma siano condivisibili anche da altri. Non da tutti, ovviamente.
Per esempio, potrei contestare l'uso del termine felicità, che rappresenta una delle utopie più fallaci dell'uomo.
La felicità semplicemente non esiste: esistono momenti felici, anche di piccola felicità, o attimi di grande gioia: nient'altro. Sono le luci che illuminano una vita che altrimenti sarebbe buia.
Quando queste luci vengono a mancare, l'individuo si sente infelice.
La nascita di un figlio può essere uno di questi, ma può essere una piccola felicità mettere a letto un figlio la notte.
Per altri potrebbe essere la conquista di una donna, il sapere di essere desiderato. O una vacanza in un posto da sogno. O cantare in pubblico. Vincere una partita a pallavolo. Un abbraccio da chi si ama.
Quello che è certo è che ognuno di noi tende a cercare la luce ove sa di trovarla.
Hai ragione!! Ho sicuramente usato un termine improprio....le tue riflessioni mi stimolano e inducono anche me a pensare, non tanto però in termini astratti ma piuttosto facendo sempre riferimento alla mia personale esperienza.
Sono stata una persona guidata fino a pochissimo tempo fa da questa idea che tu, hai così bene espresso.
Mi sono sposata proprio perché la mia idea di progettualità coincideva con quella di mio marito, mi sentivo innamorata ma non era l'aspetto più importante...era proprio il volere costruire una famiglia che ci ha unito più di tutto! Poi il progetto va a monte per cause ( ho raccontato già la mia storia ) non imputabili a nessuno dei due....non esiste ne' può esistere più un noi..ho proprio 50 anni...due figli...che faccio?!! Che ho fatto?? Ho rivisto tutti i miei schemi mentali, ho dovuto per ricominciare a vivere, azzerare ogni mio preconcetto...e uno di questi è proprio la famiglia intesa in modo tradizionale..mi sento aperta a nuove esperienze a nuove forme di relazione, l' unico modo per andare avanti, e sperare in momenti di felicita'.
Ti leggo sempre con molto piacere!
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Io penso che avere una persona che ci vuole bene, che ci sta vicino quando siamo insopportabili e cerca di capire, che ci fa la camomilla è da tenere ben stretta, altro che farsi guidare da emozioni effimere.
Mah...
Secondo questi parametri e anche molti altri simili il mio matrimonio dovrebbe essere quanto di meglio una donna desideri
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Secondo me il problema di fondo nelle relazioni durature sono le idealizzazioni, le maschere e le aspettative.
Ci mettiamo con una persona in una certa fase della nostra vita, con delle aspettative..
Se l'altra persona corrisponde alle nostre aspettative allora andiamo avanti.
Per l'altro é lo stesso.. ma entrambi cercano di soddisfare le aspettative reciproche, a volte indossando la maschera giusta...che dopo un po' non regge piu'...come tutte le maschere.
Oppure sei stato tu ad aver appiccicato una maschera in faccia al tuo inconsapevole partner, facendolo assomigliare il piu' possibile al tuo ideale... e pretendendo da lui/lei, che ci andasse molto vicino...senza mai riuscirci.

Ci si sposa per molti motivi. Per passione, per convenienza, perché si vuole costruire una famiglia, perché si crede di aver trovato la persona che ci farà stare bene, o perché senza quella persona si crede di poter stare peggio.

Della mia esperienza personale mi ha stupito molto il fatto di essere stata per anni con una persona che non conoscevo, ed é stato così anche per lui. Ad un certo punto ci sono episodi che ci svelano, nonostante tutto...e quello che vedi puo' piacerti o meno...ma é strabiliante scoprire che non avevi condiviso niente di quello che credevi.

Devo dire la verità... quando sento dei ragazzini dire "voglio sposarmi", mi viene voglia di suggerire loro: "non farlo!"
Il matrimonio é la modalità piu' devastante per mettere impropriamente i propri desideri, ambizioni, aspettative, nelle mani di un'altra persona... e se poi non si avverano é colpa sua.

Certo, quando succede di vedere chi si é scelto e continua a scegliersi tutti i giorni, vedendo nel proprio progetto un grande successo di vita... quasi mi commuovo. Non ne vedo tanti, pero'.

standing ovation.jpg
 

HP72

Utente di lunga data
Dillo a una donna di accettare come attraenti queste condizioni a 20 o 30 anni.
Ma anche a 40...
Potrebbero non essere così attraenti nella vita di tutti i giorni, ma sono stranamente "indispensabili" a chi tradisce; con l'amante il traditore cerca l'avventura, ma se prova a chiedergli/le di capire un suo momento di sconforto, tristezza, stanchezza ecc. l'amante si scansa come un torero quando il toro lo punta, allora il marito o la moglie, così noiosi, tornano ad essere "attraenti".
 

Lorella

Utente di lunga data
Potrebbero non essere così attraenti nella vita di tutti i giorni, ma sono stranamente "indispensabili" a chi tradisce; con l'amante il traditore cerca l'avventura, ma se prova a chiedergli/le di capire un suo momento di sconforto, tristezza, stanchezza ecc. l'amante si scansa come un torero quando il toro lo punta, allora il marito o la moglie, così noiosi, tornano ad essere "attraenti".
Olèèèèè!
Ovvio. Il caro buon vecchio coniuge è sempre il porto sicuro in cui rifugiarsi. Le uniche tempeste concesse agli amanti sono quelle ormonali. Le rotture di palle quotidiane spettano al legittimo consorte. D'altra parte la moglie colf che ti lava e stira gli indumenti, tiene la casa in ordine e fa trovare il piatto pronto è una gran comodità.
Durante una discussione chiesi a mio marito perchè fosse rimasto con me, dopo la scoperta del tradimento, anzichè andare via con l'amante e cominciare una relazione con lei. Mi disse che lei andava bene solo per momenti di evasione e che mai e poi mai aveva pensato di costruire qualcosa di serio con lei, giudicandola inaffidabile (in quanto capace di tradire) frivola ed egocentrica
 

Skorpio

Utente di lunga data
Olèèèèè!
Ovvio. Il caro buon vecchio coniuge è sempre il porto sicuro in cui rifugiarsi. Le uniche tempeste concesse agli amanti sono quelle ormonali. Le rotture di palle quotidiane spettano al legittimo consorte.
Beh.. ma è così..

È una questione di posizione.. vale x tutti

Nessuno ha obbligato nessuno a fare il coniuge

È come se scegliessi di andare a lavorare al pronto soccorso, e mi lamentassi che le tope che si vogliono rifare il seno vanno tutte dal mio collega chirurgo plastico
 
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Cuore2018

Utente di lunga data
Tutto questo non nega anzi conferma il fallimento che c'è stato di un progetto che aveva altre finalità.
Che poi la vita ci riservi nuove esperienze dopo ogni fallimento è indiscutibile, ma è assolutamente certo che a 50 anni una eventuale nuova coppia non sarà più una famiglia.
Ogni volta che ti leggo avverto una sensazione di profondo disagio. Mostri, almeno per me, certezze granitiche su esperienze che magari non hai fatto, o non hai vissuto in modo diretto e su cui ha soltanto riflettuto. E le tue parole danno proprio il senso di una barriera di certezza che tu metti davanti per non far entrare dubbi o incertezze che, forse, minerebbe l'equilibrio che ti sei costruito. Capisco possa essere una forma di difesa, ma mi lascia un po' perplessa.

Detto questo, quella che hai scritto è una grandissima cazzata.
A 50 anni, anche se hai un progetto fallito alle spalle, se hai la botta di fortuna di trovare la persona giusta, una famiglia ce l'hai eccome.

È diró che è proprio esaltante sposarsi per la seconda volta dopo che la vita ti ha preso a calci in faccia. Non ti accontenti del primo arrivato, non ti importa più del progetto, perché hai toccato con mano quanto sia effimero un rapporto basato solo sulla condivisione di obiettivi comuni: una casa, dei figli, le vacanze. Sono tutte cazzate.

Cominci a capire il valore dell'autenticità oltre l'apparenza. Vuoi felicità, passione, sesso coinvolgente. Sei più maturo e, quindi, capace di dirti cosa non ti piace dell'altro e di affrontarlo a viso aperto.

Condividi la vita con una persona che scegli ogni giorno, perché ormai il tuo primo matrimonio, quello che dovevi salvare a tutti i costi, è andato. E allora ti prendi solo quello che vuoi veramente.

E la famiglia? Tornare a casa stanco, trovare le persone che ami, condividere le difficoltà, conquistare ogni cosa e godersela tutti insieme, gioire dei successi degli altri, litigare e mandarsi a quel paese... Non è forse famiglia tutto questo?
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Mah...
Secondo questi parametri e anche molti altri simili il mio matrimonio dovrebbe essere quanto di meglio una donna desideri
A te sembrano cose di poco conto?
 

Cuore2018

Utente di lunga data
Quando qualcuno parla del matrimonio, proprio, altrui, sereno o con tradimento, mi sembra che ci sia sempre un implicita idea di storia d’amore e di matrimonio nato da premesse simili.
Ma le premesse che ognuno ha in mente mi sembra che siano del tutto più che fantasiose, fiabesche.

Lasciamo perdere la nostra personale storia per la quale possiamo aver creato un mito fondatore del tutto irreale.
Pensiamo a coppie che conosciamo o, meglio che non conosciamo, vicini di casa o coppie di sposi intravisti per strada o al ristorante, ci sembra davvero che siano nate sulla base di un sentimento amoroso è una attrazione forte?
A me no.
Penso che le persone si sposino per molti motivi validi e rispettabili, ma che non comprendano necessariamente una forte attrazione e un sentimento d’amore profondo.

Intendo che se poi questi diventassero amici o capitassero qui raccontando di una crisi, sbaglieremmo cercando di capire come può essere che siano crollate quelle premesse che presupponiamo e magari mai ci sono state e ugualmente sarebbe assurdo pensare di ripristinare una attrazione o un sentimento che non erano mai stati come nel nostro pensiero fiabesco.

Se riuscissimo a liberarci di quei pregiudizi, magari poi potremmo anche pensare a noi stessi con maggiore senso della realtà.
Io l'unica cosa che so con certezza è che non bisognerebbe sposarsi prima dei 40 anni.

Si è troppo condizionati dalle aspettative che gli altri hanno su di noi: famiglia, casa, figli. La pressione non è una buona consigliera.
Inoltre tra i 20 e i 30 anni si è troppo giovani per conoscersi davvero e per capire cosa davvero fa per noi. Io ho creduto di amare un uomo per quasi vent'anni, era tutto per me, pensavo di essere felice con lui. Eppure, innamorandomi a 40 anni, ho capito che fino ad allora non avevo mai amato davvero.

La consapevolezza e la forza che hai a 40 anni, l'autonomia, l'indipendenza, la capacità di stare anche da solo, ti permettono di scegliere con molta più consapevolezza.

Per il resto, non condivido affatto la visione di un matrimonio solido basato solo su affinità e progetti comuni, ma non sulla passione.
La passione, se è vera e profonda, è un potentissimo collante, se manca alla prima occasione la si cercherá altrove, penso sia quasi inevitabile.
 

Moni

Utente di lunga data
Denny le tue analisi sono molto lucide ma hanno il limite della razionalità estrema...sembra che tu abbia a priori l'idea che la felicità sia per forza nella famiglia padre, madre, figli comuni. Io credo che la felicità possa risiedere anche altrove, bisogna abbandonare questi schemi rigidi a maggior ragione a 50 anni, età in cui la vita ti avrebbe dovuto insegnare che le cose quasi mai vanno come le avevi immaginate...
Io ribalterei la tua idea e mi sentirei di consigliarti di sentirti maggiormente libero proprio perché 50 enne. Hai già sperimentato il matrimonio l'essere padre marito amante istituzionale...prova a pensarti libero di desiderare e amare chi vuoi, senza la progettualità dei 30 anni, senza l'immagine della famiglia da mulino bianco, non agrapparti a questa idea, lasciala andare...
Penso la stessa cosa è gia ti dissi danny che sei troppo rigido in sto benedetto schema
Mi ricordi tanto la mia amica che senza la famiglia si sente persa in più lei ha L aggravante di un marito che si rifiuta per il sesso categoricamente lei è palesemente succube di lui anche X altro e adesso pure delle due figlie adolescenti
Tutte noi le consigliamo vivamente un amante 😂

Insomma viva le coppie felici il sostegno reciproco ma Non essere succubi

Guarda danny io ti trovo molto tenero ma ...un filo troppo dipendente
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io l'unica cosa che so con certezza è che non bisognerebbe sposarsi prima dei 40 anni.

Si è troppo condizionati dalle aspettative che gli altri hanno su di noi: famiglia, casa, figli. La pressione non è una buona consigliera.
Inoltre tra i 20 e i 30 anni si è troppo giovani per conoscersi davvero e per capire cosa davvero fa per noi. Io ho creduto di amare un uomo per quasi vent'anni, era tutto per me, pensavo di essere felice con lui. Eppure, innamorandomi a 40 anni, ho capito che fino ad allora non avevo mai amato davvero.

La consapevolezza e la forza che hai a 40 anni, l'autonomia, l'indipendenza, la capacità di stare anche da solo, ti permettono di scegliere con molta più consapevolezza.

Per il resto, non condivido affatto la visione di un matrimonio solido basato solo su affinità e progetti comuni, ma non sulla passione.
La passione, se è vera e profonda, è un potentissimo collante, se manca alla prima occasione la si cercherá altrove, penso sia quasi inevitabile.
Non è che i figli li puoi fare in menopausa.
 

Moni

Utente di lunga data
Mah...
Secondo questi parametri e anche molti altri simili il mio matrimonio dovrebbe essere quanto di meglio una donna desideri
Anche molti che conosco io
Forse dipende dai parametri appunto
Le amiche che ho in matrimoni così sono depresse invece .
Ad altre può stare bene
 

Cuore2018

Utente di lunga data
Sei sicuro sicuro? Ma proprio sicuro sicuro?
Io no.
Io credo che l’entusiasmo di stare insieme sia fondamentale, la passione e l’emozione che fa tremare le ginocchia no.
Non lo credo perché non si sa bene da cosa nascono certe emozioni e penso anche che confondano le idee e portino a proiezioni non proprio sane per una relazione di lunga durata.
E poi dovremmo avere un po’, solo un pizzico, di senso di realtà e riconoscere che forse non siamo proprio così affascinanti da far perdere la testa e, allora, perché mai dovremmo aspettarci che l’altro perda la testa per noi.
Poi se succede per qualcun altro dovremmo da persone adulte analizzare quali situazioni o quali proiezioni ci fanno sentire così privi di discernimento.

Io penso che avere una persona che ci vuole bene, che ci sta vicino quando siamo insopportabili e cerca di capire, che ci fa la camomilla è da tenere ben stretta, altro che farsi guidare da emozioni effimere.
Le emozioni non sono affatto effimere. Le emozioni sono una parte importantissima di noi. Certo occorre avere la maturità per distinguere l'emozione effimera e passeggera da quella che ha il suo fondamento in un sentimento profondo.
Ma solo l'esperienza e la conoscenza di noi stessi possono aiutarci in questo.

E le cose che tu hai citato, importantissime, possono coesistere anche con una grande passione. Non sono incompatibili, anzi. Per me è ció che caratterizza l'amore. Per questo credo sia una cosa molto rara.
 

Cuore2018

Utente di lunga data
Non è che i figli li puoi fare in menopausa.
Non è obbligatorio sposarsi per fare figli. Conosco una meravigliosa e intelligentissima bimba, figlia di madre single, che è il ritratto della felicità.
 

Cuore2018

Utente di lunga data
Non è che i figli li puoi fare in menopausa.
Questa è proprio una delle richieste sociali che condizionano e inducono a fare scelte sbagliate. I figli.

Gli stessi che poi pagano a caro prezzo le separazioni devastanti dei genitori.
 
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