Era prevedibile ... quello che non lo era ... solo dopo 9 mesi

brenin

Utente
Staff Forum
Quello che penso sulla Raggi lo scrissi in un post qualche tempo fa, la ritengo comunque inadeguata, sprovveduta, inconcludente e senza quell'equilibrio interno indispensabile, a mio avviso, per esercitare funzioni/cariche di rilevante importanza. Detto questo riporto un articolo di M. Magno, che condivido pienamente, sulla nostra magistratura.

" C’è lo psicodramma di Virginia Raggi in scena a Roma e c’è la commedia di Giuseppe Sala in scena a Milano. Due città, due personaggi e due situazioni sideralmente distanti tra loro. C’è tuttavia un sottile filo nero che unisce i due casi su cui si stanno versando fiumi d’inchiostro. Mi spiego. Discutiamo di parlamenti, elezioni, partiti come se fossero ancora i pilastri della vita politica. Non è più così. In Italia il gioco democratico è ormai regolato da un potere di corpo che trascende il circuito del voto: la magistratura. Insieme ai media e al web, la magistratura è ormai il colosso di una costituzione silenziosa in grado di trasformare, a proprio piacimento, le organizzazioni più solide in una cricca di malfattori. Essa, al contrario, resta intoccabile. Pena il rischio che venga messo in questione il tabù della sua autonomia.

È vero, non mancano le accorate considerazioni sulle lungaggini e sulle inefficienze dell’iter giudiziario. Senza però che i loro costi – sociali, economici, umani – varchino mai la soglia del piagnisteo impotente e della – altrettanto inconcludente – vaga proposta di riforma. Se non intervengono le manette, il politico, l’amministratore o il manager sotto accusa entrano nel cono d’ombra di un cammino processuale di cui si perderanno rapidamente le tracce. Salvo tornare – ma molto più marginalmente – sui giornali nel momento della condanna definitiva o, più spesso, del proscioglimento. Ne sanno qualcosa, solo per citare i casi più noti, Romano Prodi, Antonio Bassolino, Vincenzo De Luca e, da ultimi, Ilaria Capua e Ottaviano Del Turco (come si vede, è sbagliato parlare solo di “toghe rosse”).

Di fronte a risultati così deludenti, non sorprende che la magistratura tenda a privilegiare – nella scelta dei suoi obiettivi politici – personalità di maggior calibro istituzionale. Del resto, siamo in un’epoca in cui l’apertura di un fascicolo o un avviso di garanzia non si nega a nessuno, soprattutto se aspira a una poltrona di sindaco, di governatore, di ministro. E, mentre pm e giudici azzoppano il potere esecutivo, Consulta, Cassazione e Consiglio di Stato svuotano di fatto il potere legislativo. In questa palude melmosa sguazzano il populismo giudiziario, i verdetti emessi dal tribunale della Rete, la tentazione che la “gente” si faccia giustizia da sola. Questa, oggi, è in buona misura la nostra realtà repubblicana. Confesso che faccio fatica a riconoscerla e ad accettarla. "

Concludendo.... i solerti magistrati capitolini dov'erano in tutti questi anni, quando il comune di Roma ha accumulato debiti miliardari ? I flussi di denaro sono facilmente tracciabili, i contratti di affitto ( milionari ) che paga il comune di Roma sono atti pubblici, i bilanci delle partecipate sono visibili a tutti, eppure nulla si è mosso.
Per quanto ovvio la mia non è una difesa della Raggi ( che comunque resta innocente sino a sentenza passata in giudicato ), ma solo una riflessione su chi dovrebbe essere "super partes ",
istruire processi con fondate prove d'accusa e produrre sentenze in tempi ragionevolmente brevi, non passare copie dei verbali a parte della stampa, mantenere il segreto istruttorio,evitare comparsate in Tv, e - in particolar modo - applicare le leggi esistenti e non interpretarle a proprio insindacabile giudizio.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Quello che penso sulla Raggi lo scrissi in un post qualche tempo fa, la ritengo comunque inadeguata, sprovveduta, inconcludente e senza quell'equilibrio interno indispensabile, a mio avviso, per esercitare funzioni/cariche di rilevante importanza. Detto questo riporto un articolo di M. Magno, che condivido pienamente, sulla nostra magistratura.

" C’è lo psicodramma di Virginia Raggi in scena a Roma e c’è la commedia di Giuseppe Sala in scena a Milano. Due città, due personaggi e due situazioni sideralmente distanti tra loro. C’è tuttavia un sottile filo nero che unisce i due casi su cui si stanno versando fiumi d’inchiostro. Mi spiego. Discutiamo di parlamenti, elezioni, partiti come se fossero ancora i pilastri della vita politica. Non è più così. In Italia il gioco democratico è ormai regolato da un potere di corpo che trascende il circuito del voto: la magistratura. Insieme ai media e al web, la magistratura è ormai il colosso di una costituzione silenziosa in grado di trasformare, a proprio piacimento, le organizzazioni più solide in una cricca di malfattori. Essa, al contrario, resta intoccabile. Pena il rischio che venga messo in questione il tabù della sua autonomia.

È vero, non mancano le accorate considerazioni sulle lungaggini e sulle inefficienze dell’iter giudiziario. Senza però che i loro costi – sociali, economici, umani – varchino mai la soglia del piagnisteo impotente e della – altrettanto inconcludente – vaga proposta di riforma. Se non intervengono le manette, il politico, l’amministratore o il manager sotto accusa entrano nel cono d’ombra di un cammino processuale di cui si perderanno rapidamente le tracce. Salvo tornare – ma molto più marginalmente – sui giornali nel momento della condanna definitiva o, più spesso, del proscioglimento. Ne sanno qualcosa, solo per citare i casi più noti, Romano Prodi, Antonio Bassolino, Vincenzo De Luca e, da ultimi, Ilaria Capua e Ottaviano Del Turco (come si vede, è sbagliato parlare solo di “toghe rosse”).

Di fronte a risultati così deludenti, non sorprende che la magistratura tenda a privilegiare – nella scelta dei suoi obiettivi politici – personalità di maggior calibro istituzionale. Del resto, siamo in un’epoca in cui l’apertura di un fascicolo o un avviso di garanzia non si nega a nessuno, soprattutto se aspira a una poltrona di sindaco, di governatore, di ministro. E, mentre pm e giudici azzoppano il potere esecutivo, Consulta, Cassazione e Consiglio di Stato svuotano di fatto il potere legislativo. In questa palude melmosa sguazzano il populismo giudiziario, i verdetti emessi dal tribunale della Rete, la tentazione che la “gente” si faccia giustizia da sola. Questa, oggi, è in buona misura la nostra realtà repubblicana. Confesso che faccio fatica a riconoscerla e ad accettarla. "

Concludendo.... i solerti magistrati capitolini dov'erano in tutti questi anni, quando il comune di Roma ha accumulato debiti miliardari ? I flussi di denaro sono facilmente tracciabili, i contratti di affitto ( milionari ) che paga il comune di Roma sono atti pubblici, i bilanci delle partecipate sono visibili a tutti, eppure nulla si è mosso.
Per quanto ovvio la mia non è una difesa della Raggi ( che comunque resta innocente sino a sentenza passata in giudicato ), ma solo una riflessione su chi dovrebbe essere "super partes ",
istruire processi con fondate prove d'accusa e produrre sentenze in tempi ragionevolmente brevi, non passare copie dei verbali a parte della stampa, mantenere il segreto istruttorio,evitare comparsate in Tv, e - in particolar modo - applicare le leggi esistenti e non interpretarle a proprio insindacabile giudizio.
Sostanzialmente ha ragione
:)
 

ologramma

Utente di lunga data
Quello che penso sulla Raggi lo scrissi in un post qualche tempo fa, la ritengo comunque inadeguata, sprovveduta, inconcludente e senza quell'equilibrio interno indispensabile, a mio avviso, per esercitare funzioni/cariche di rilevante importanza. Detto questo riporto un articolo di M. Magno, che condivido pienamente, sulla nostra magistratura.

" C’è lo psicodramma di Virginia Raggi in scena a Roma e c’è la commedia diGiuseppe Sala in scena a Milano. Due città, due personaggi e due situazioni sideralmente distanti tra loro. C’è tuttavia un sottile filo nero che unisce i due casi su cui si stanno versando fiumi d’inchiostro. Mi spiego. Discutiamo di parlamenti, elezioni, partiti come se fossero ancora i pilastri della vita politica. Non è più così. In Italia il gioco democratico è ormai regolato da un potere di corpo che trascende il circuito del voto: la magistratura. Insieme ai media e al web, la magistratura è ormai il colosso di una costituzione silenziosa in grado di trasformare, a proprio piacimento, le organizzazioni più solide in una cricca di malfattori. Essa, al contrario, resta intoccabile. Pena il rischio che venga messo in questione il tabù della sua autonomia.

È vero, non mancano le accorate considerazioni sulle lungaggini e sulle inefficienze dell’iter giudiziario. Senza però che i loro costi – sociali, economici, umani – varchino mai la soglia del piagnisteo impotente e della – altrettanto inconcludente – vaga proposta di riforma. Se non intervengono le manette, il politico, l’amministratore o il manager sotto accusa entrano nel cono d’ombra di un cammino processuale di cui si perderanno rapidamente le tracce. Salvo tornare – ma molto più marginalmente – sui giornali nel momento della condanna definitiva o, più spesso, del proscioglimento. Ne sanno qualcosa, solo per citare i casi più noti, Romano Prodi, Antonio Bassolino, Vincenzo De Luca e, da ultimi, Ilaria Capua e Ottaviano Del Turco (come si vede, è sbagliato parlare solo di “toghe rosse”).

Di fronte a risultati così deludenti, non sorprende che la magistratura tenda a privilegiare – nella scelta dei suoi obiettivi politici – personalità di maggior calibro istituzionale. Del resto, siamo in un’epoca in cui l’apertura di un fascicolo o un avviso di garanzia non si nega a nessuno, soprattutto se aspira a una poltrona di sindaco, di governatore, di ministro. E, mentre pm e giudici azzoppano il potere esecutivo, Consulta, Cassazione e Consiglio di Stato svuotano di fatto il potere legislativo. In questa palude melmosa sguazzano il populismo giudiziario, i verdetti emessi dal tribunale della Rete, la tentazione che la “gente” si faccia giustizia da sola. Questa, oggi, è in buona misura la nostra realtà repubblicana. Confesso che faccio fatica a riconoscerla e ad accettarla. "

Concludendo.... i solerti magistrati capitolini dov'erano in tutti questi anni, quando il comune di Roma ha accumulato debiti miliardari ? I flussi di denaro sono facilmente tracciabili, i contratti di affitto ( milionari ) che paga il comune di Roma sono atti pubblici, i bilanci delle partecipate sono visibili a tutti, eppure nulla si è mosso.
Per quanto ovvio la mia non è una difesa della Raggi ( che comunque resta innocente sino a sentenza passata in giudicato ), ma solo una riflessione su chi dovrebbe essere "super partes ",
istruire processi con fondate prove d'accusa e produrre sentenze in tempi ragionevolmente brevi, non passare copie dei verbali a parte della stampa, mantenere il segreto istruttorio,evitare comparsate in Tv, e - in particolar modo - applicare le leggi esistenti e non interpretarle a proprio insindacabile giudizio.
ma mica solo per roma vale credo che ce ne siano di casi ecco che ritorniamo alle sentenze ad orologeria come se fossero preparate , comunque mi sembra che il clientelismo ,da condannare , non era che una cosa diffusa a roma e in italia .
A Roma vedi le assunzioni , nella sanità con medici e personale , atac , enel , alitalia ecc ecc.
vedi come è facile se uno denuncia come si mette tutto in moto, la giustizia sta sorniona e poi inizia ma di suo non fa niente.
AH l'ultima visitato un luogo del vaticano a domanda ad uno che vigilava gli ho chiesto cosa bisognava fare per entrare a farne parte mi ha detto se non conosci nessuno è difficile, quindi se il merito non vale lì siamo messi male , per cui io che non conoscevo nessuno non ho mai trovato il posto per cui ho studiato rimasto a fare l'artigiano per cui il malcostume c'era prima , c'è adesso e difficilmente andrà via:mexican:
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Fiammetta scusami ma non ho capito chi ha ragione....
ha ragione chi ha scritto l'articolo. il caso Raggi certifica che in Italia oggi è praticamente impossibile governare per chiunque senza incorrere in un avviso di garanzia.

soprattutto in realtà amministrativamente disastrate come Roma.

per non prenderti un avviso di garanzia devi fare niente. oppure farti dettare l'agenda da una certa lobby.

detto questo, la Raggi in 7 mesi ha battuto qualsiasi record negativo. da tutti i punti di vista.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Fiammetta scusami ma non ho capito chi ha ragione....
Magno, nel senso che condivido quello che ha scritto :)
Siamo un paese da riformare in diversi ambiti, la giustizia soprattutto
Sarà che frequento i tribunali e veramente il caos regna sovrano
 

brenin

Utente
Staff Forum
ma mica solo per roma vale credo che ce ne siano di casi ecco che ritorniamo alle sentenze ad orologeria come se fossero preparate , comunque mi sembra che il clientelismo ,da condannare , non era che una cosa diffusa a roma e in italia .
A Roma vedi le assunzioni , nella sanità con medici e personale , atac , enel , alitalia ecc ecc.
vedi come è facile se uno denuncia come si mette tutto in moto, la giustizia sta sorniona e poi inizia ma di suo non fa niente.
AH l'ultima visitato un luogo del vaticano a domanda ad uno che vigilava gli ho chiesto cosa bisognava fare per entrare a farne parte mi ha detto se non conosci nessuno è difficile, quindi se il merito non vale lì siamo messi male , per cui io che non conoscevo nessuno non ho mai trovato il posto per cui ho studiato rimasto a fare l'artigiano per cui il malcostume c'era prima , c'è adesso e difficilmente andrà via:mexican:
Verissimo, è un malcostume generalizzato. Scrivevo di Roma perchè il pm ha aperto un fascicolo per delle nomine ( suo sacrosanto diritto ) mentre tutti i pm della prcura capitolina negli anni passati hanno soprasseduto su tante vicende discutibili...
 

brenin

Utente
Staff Forum
ha ragione chi ha scritto l'articolo. il caso Raggi certifica che in Italia oggi è praticamente impossibile governare per chiunque senza incorrere in un avviso di garanzia.

soprattutto in realtà amministrativamente disastrate come Roma.

per non prenderti un avviso di garanzia devi fare niente. oppure farti dettare l'agenda da una certa lobby.

detto questo, la Raggi in 7 mesi ha battuto qualsiasi record negativo. da tutti i punti di vista.
Ci si poteva forse aspettare qualcosa di diverso ?
 

brenin

Utente
Staff Forum
sinceramente pensavo che almeno un paio d'anni avrebbero tenuto botta, prima di implodere.
Non ci si iscrive ad un campionato di calcio ( di qualsiasi livello, anche amatoriale ) se non si ha la squadra e tutto l'organico pronto... la sindaca non aveva nemmeno le scarpe adatte....:rotfl:figuriamoci i giocatori !
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Non ci si iscrive ad un campionato di calcio ( di qualsiasi livello, anche amatoriale ) se non si ha la squadra e tutto l'organico pronto... la sindaca non aveva nemmeno le scarpe adatte....:rotfl:figuriamoci i giocatori !
questa storia ce la ritroveremo sui libri di strategia politica come il trabocchetto perfetto.

era fin troppo chiaro che Berlusconi ed il PD abbiano giocato a perdere le elezioni a Roma con l'intento di mettere nel sacco il M5S.

mi sa che lo stadio della Roma lo vedremo costruire nel 200mai
 
Top