Tebina
Utente di lunga data
Non mi sembrava vero di essere in azienda da Man.
Sono rimasta a parlare un pò con Gelmy, Pupillo che mi hanno raccontato notizie preoccupanti.
Non è più lui Tebe, non è tanto per dire.
Sempre incazzato come al solito, ma adesso quando è al picco embolo sembra che gli scatti qualcosa e smette tutto, fa un sorriso a tutti e si chiude nella cripta.
Non lo capiamo più.
Non è proprio più lui.
hanno ragione. Anche io è un pò che non lo percepisco più lui. E non perchè la non storia è finita ma...è davvero respingente.
Più del solito intendo. O più di quello che io normalmente avverto in lui e non è mai stato un gran simpaticone.
Comunque. Non mi sono fatta "annunciare", ho messo la testa ricciuta dentro il suo ufficio.
Era al telefono. Non mi ha vista subito. Stava attenendo in linea. Sentivo il vivavoce. E la sua faccia.
Nera mentre fissava lo schermo del pc come se lo stesse laserizzando.
ha percepito di essere osservato. Si è voltato.
Sembrava proprio un film del terrore. Giuro su Brunetta (non la nostra) che mi si sono rizzati tutti i peli superstiti in giro per il corpo.
Aveva una faccia...crotala. No. Affilata. E lui ha lineamenti marcati. Eppure sembrava affilato. Tipo vampirazzo incazzato proprio.
Poi è cambiato completamente, appena ha messo a fuoco che ero io.
E non me lo sono immaginato.
Si è alzato. Mi ha sorriso mi è venuto incontro.
Mi ha stritolata abbracciandomi -Splendore...-
Mi ha baciato sulla guancia. Poi sull'altra. Poi sulla bocca che non mi aspettavo.
Era caldo. Abbronzato. le sue sopracciglia già molto bionde erano quasi bianche.
Ci sono stata bene lì in mezzo a tutto quel mostrume.
Ma ormoni un cazzo. Il nulla. Come le amanti di Lothar.
nessun guizzo della guest. Nessun sussulto al basso ventre. Nessuna voglia di stringere le gambe e.
insomma. Si è capito.
Niente.
Abbiamo parlato. parlato. Poi caffè.
Fuori.
Poi usciti dal bar. Tornati in azienda.
Di nuovo nel suo ufficio.
-Devo andare...-
Si è di nuovo alzato dalla scrivania, mi stavo infilando la giacca e lui...lui...
ha chiuso la porta.
Mi ha fissata. Un sorriso.
Anche io l'ho fissato.
Ci siamo baciati. Si.
Ho riassaporato il suo sapore e mi è piaciuto. Mi è piaciuto quando si è chinato per avvolgermi meglio. Quando ha giocato come un gigolò navigato con la mia lingua e.
Che palle.
Sono condannata alla maledizione della patata secca e mortaccina.
magari sono solo in riposo vegetativo, pronta ad esplodere rigogliosa con i primi caldi.
Non lo so.
Non che sia stata completamente di marmo (come il pipino che speravo di trovare quando ancora ero tebe), però...niente a che vedere con prima.
Boh.
Non mi rimane che aspettare il bacio del Pipino azzurro.
Sono rimasta a parlare un pò con Gelmy, Pupillo che mi hanno raccontato notizie preoccupanti.
Non è più lui Tebe, non è tanto per dire.
Sempre incazzato come al solito, ma adesso quando è al picco embolo sembra che gli scatti qualcosa e smette tutto, fa un sorriso a tutti e si chiude nella cripta.
Non lo capiamo più.
Non è proprio più lui.
hanno ragione. Anche io è un pò che non lo percepisco più lui. E non perchè la non storia è finita ma...è davvero respingente.
Più del solito intendo. O più di quello che io normalmente avverto in lui e non è mai stato un gran simpaticone.
Comunque. Non mi sono fatta "annunciare", ho messo la testa ricciuta dentro il suo ufficio.
Era al telefono. Non mi ha vista subito. Stava attenendo in linea. Sentivo il vivavoce. E la sua faccia.
Nera mentre fissava lo schermo del pc come se lo stesse laserizzando.
ha percepito di essere osservato. Si è voltato.
Sembrava proprio un film del terrore. Giuro su Brunetta (non la nostra) che mi si sono rizzati tutti i peli superstiti in giro per il corpo.
Aveva una faccia...crotala. No. Affilata. E lui ha lineamenti marcati. Eppure sembrava affilato. Tipo vampirazzo incazzato proprio.
Poi è cambiato completamente, appena ha messo a fuoco che ero io.
E non me lo sono immaginato.
Si è alzato. Mi ha sorriso mi è venuto incontro.
Mi ha stritolata abbracciandomi -Splendore...-
Mi ha baciato sulla guancia. Poi sull'altra. Poi sulla bocca che non mi aspettavo.
Era caldo. Abbronzato. le sue sopracciglia già molto bionde erano quasi bianche.
Ci sono stata bene lì in mezzo a tutto quel mostrume.
Ma ormoni un cazzo. Il nulla. Come le amanti di Lothar.
nessun guizzo della guest. Nessun sussulto al basso ventre. Nessuna voglia di stringere le gambe e.
insomma. Si è capito.
Niente.
Abbiamo parlato. parlato. Poi caffè.
Fuori.
Poi usciti dal bar. Tornati in azienda.
Di nuovo nel suo ufficio.
-Devo andare...-
Si è di nuovo alzato dalla scrivania, mi stavo infilando la giacca e lui...lui...
ha chiuso la porta.
Mi ha fissata. Un sorriso.
Anche io l'ho fissato.
Ci siamo baciati. Si.
Ho riassaporato il suo sapore e mi è piaciuto. Mi è piaciuto quando si è chinato per avvolgermi meglio. Quando ha giocato come un gigolò navigato con la mia lingua e.
Che palle.
Sono condannata alla maledizione della patata secca e mortaccina.
magari sono solo in riposo vegetativo, pronta ad esplodere rigogliosa con i primi caldi.
Non lo so.
Non che sia stata completamente di marmo (come il pipino che speravo di trovare quando ancora ero tebe), però...niente a che vedere con prima.
Boh.
Non mi rimane che aspettare il bacio del Pipino azzurro.