Fallimento

feather

Utente tardo
La vittoria mi imbarazza, è quasi come se mi facesse sentire in debito.
Anche io ho quella sensazione di debito. Come se ci fosse un prezzo da pagare per quella vittoria. Se non lo ho già pagato allora è lì che mi aspetta alla cassa, quanto sarà?
Questo prezzo incognito mi spaventa. Mentre la sconfitta arriva sempre gratis.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Anche io ho quella sensazione di debito. Come se ci fosse un prezzo da pagare per quella vittoria. Se non lo ho già pagato allora è lì che mi aspetta alla cassa, quanto sarà?
Questo prezzo incognito mi spaventa. Mentre la sconfitta arriva sempre gratis.
Hai letto quello che ho postato sulla sindrome dell'impostore?
Che ne pensi?
 

feather

Utente tardo
Hai letto quello che ho postato sulla sindrome dell'impostore?
Che ne pensi?
Che rientro in pieno nella descrizione.
Mi ha colpito la parte sui complimenti, anche a me viene istintivo sminuirli quando non rifiutarli. Come se accettarli creasse una specie di debito che poi dovrò estinguere.
Anche nella parte delle aspettative mi riconosco. Accettare il complimento mi mette poi nella spiacevolissima condizione di "dover tener alto il nome". Cosa di cui non devo preoccuparmi se sono già catalogato come sfigato-perdente.
Facendo l'IT è molto facile rientrare in quella categoria per cui solitamente il problema non si presenta.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Che rientro in pieno nella descrizione.
Mi ha colpito la parte sui complimenti, anche a me viene istintivo sminuirli quando non rifiutarli. Come se accettarli creasse una specie di debito che poi dovrò estinguere.
Anche nella parte delle aspettative mi riconosco. Accettare il complimento mi mette poi nella spiacevolissima condizione di "dover tener alto il nome". Cosa di cui non devo preoccuparmi se sono già catalogato come sfigato-perdente.
Facendo l'IT è molto facile rientrare in quella categoria per cui solitamente il problema non si presenta.
Io l'ho vissuta sul piano estetico. Ho sempre pubblicizzato i miei difetti. Ammetto adesso che non lo sono più di essere stata figa.
 

iosolo

Utente di lunga data
Anche io ho quella sensazione di debito. Come se ci fosse un prezzo da pagare per quella vittoria. Se non lo ho già pagato allora è lì che mi aspetta alla cassa, quanto sarà?
Questo prezzo incognito mi spaventa. Mentre la sconfitta arriva sempre gratis.
Avrei descritto anch'io perfettamente così questa emozione. Anch'io ho una visione della vita che è una sorta di bilancere. Tanto buono, tanto di cattivo. La vita mi chiede sempre il conto.
Quando "vinco", quando sono "felice" lo vivo sempre con la paura di quando arriverà il momento della sconfitta, della perdita.

Ma c'è qualcosa altro che amo della sconfitta è che quando sono in difficoltà dò il meglio di me. Mi riconosco profondamente, sento di essere completamente e solamente io.
La forza che deriva da una "sconfitta" mi rende meravigliosamente bene con me stessa, dirmi ce l'hai fatta sei ancora in piedi è qualcosa di ancora più perfetto che aver "solamente" vinto.

Lascio un altra meravigliosa citazione questa di Pier Paolo Pasolini:

Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All’umanità che ne scaturisce. […] A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo. In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell’apparire, del diventare…. A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde. È un esercizio che mi riesce bene. E mi riconcilia con il mio sacro poco.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Avrei descritto anch'io perfettamente così questa emozione. Anch'io ho una visione della vita che è una sorta di bilancere. Tanto buono, tanto di cattivo. La vita mi chiede sempre il conto.
Quando "vinco", quando sono "felice" lo vivo sempre con la paura di quando arriverà il momento della sconfitta, della perdita.

Ma c'è qualcosa altro che amo della sconfitta è che quando sono in difficoltà dò il meglio di me. Mi riconosco profondamente, sento di essere completamente e solamente io.
La forza che deriva da una "sconfitta" mi rende meravigliosamente bene con me stessa, dirmi ce l'hai fatta sei ancora in piedi è qualcosa di ancora più perfetto che aver "solamente" vinto.


Lascio un altra meravigliosa citazione questa di Pier Paolo Pasolini:

Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All’umanità che ne scaturisce. […] A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo. In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell’apparire, del diventare…. A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde. È un esercizio che mi riesce bene. E mi riconcilia con il mio sacro poco.
:up:
 
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