Cara Sbriciolata,
come al solito dimostri grande concretezza e capacità di farmi riflettere a fondo.
Mia moglie è una una donna molto intelligente ma ha sempre dimostrato allo stesso tempo fragilità ed egoismo. In fondo mi sono innamorato di lei proprio per questo, come uomo mi ha gratificato proteggerla ed assisterla. Probabilmente, come dici tu, questa alla fine può essere diventata una gabbia ed io posso non aver compreso a fondo il suo disagio.
Adesso si è chiusa completamente in se stessa, non parla mai dell'altro, almeno con me. L'unica cosa che mi ripete, se glielo chiedo, è che con lui si sente in sintonia, si capiscono al volo, che non sono mai andati oltre, che non capiscono che tipo di sentimento provano, ecc., e che il problema è in primis il nostro rapporto. Forse sbagliando mi è sembrato di intravedere una crepa, seppur piccola, nel suo atteggiamento inziale in cui mi ripeteva solo che il nostro rapporto era finito e intendeva continuare a vedere l'altra persona. Forse questa sua risolutezza è dettata proprio dalla consapevolezza di essere riuscita ad evadere dalla sua gabbia dorata, di essere riuscita a creare qualcosa solo per sè. Non lo so, potete immaginare quanti siano i miei pensieri in questo momento, passo dalla fiducia e dalla voglia di combattere a gravi momenti di depressione.
Credo però che qualcosa si stia muovendo, in qualsiasi direzione. Sabato pomeriggio c'è stata una furiosa litigata in cui ci siamo detti di tutto, io soprattutto che finalmente mi sono sfogato. Con infinita pazienza le ho fatto ammettere che i nostri anni di matrimonio, almeno fino agli ultimi periodi di crisi, sono stati meravigliosi e che anche lei tenterà di affrontare la terapia di coppia non solo per il bene dei figli e farmi realizzare il nuovo stato di cose, ma con la speranza, seppur remota, di tornare noi felici insieme. Continuava a ripetermi che le sembra impossibile ma sì, l'amore che ha provato per me è stato più grande di quello che sta vicendo in questo momento, che lei stessa non sa dove potrà portarla. Non so se fino a che punto fosse sincera ma è l'unica possibilità che ho, insieme alla tenacia e ad una ferrea volontà di dimostrarle non solo la mia voglia di combattere, ma allo stesso tempo la mia risolutezza eventualmente a ricominciare una nuova vita.
Abbiamo deciso di mantenere rapporti civili in casa e di ricominciare a farci qualche sorriso, magari anche fingendo per tentare di ricominciare un minimo di dialogo... Ieri me ne sono andato tutto il giorno di casa e lei mi ha cercato all'ora di pranzo per raccontarmi cosa stava facendo con i bambini. La sera il clima è stato sereno e mi sino sforzato addirittura di essere sorridente e scherzoso.
Stamattina abbiamo parlato un poco e mi ha detto, quasi piangendo, che la mattina e la sera si sente tanto depressa. Le ho detto che deve essere forte, che deve cercare le risposte dentro di sè e lottare ogni momento. Allo stesso tempo mi sino imposto di non cercarla per non pressarla e dimostrarle che lentamente sto prendendo anche io consapevolezza della situazione... Oggi non ci siamo sentiti, anche se mi manca tanto ma sto resistendo, lo farò solo stasera (non sarò a casa per altri miei impegni) per chiederle come stanno i miei figli.