Fuori tema

danny

Utente di lunga data
Se accade è giusto che accada e ci si deve interrogare sul significato di quella attrazione.
Non concepisco il trattenersi. Semmai è una scelta evitare che un superficiale interesse o attrazione possa diventare altro, non è un sacrificio, è scegliere di essere fedeli alla scelta perché è stata una scelta libera nella consapevolezza che ci saranno mille sliding doors ma si è scelta una e si sa che ci sarebbero state anche altre possibilità.
Non ha senso che si decida di fare il chirurgo a mezzo servizio quando si è scelto di fare il magistrato.
E certo che la scelta avviene prima quando è ancora interesse e non certo quando si è alimentato il tutto abbastanza da farlo diventare innamoramento.
C'è sempre un inizio al quale si può evitare di dare proseguimento.
Se si vuole.
 

Lostris

Utente Ludica
E certo che la scelta avviene prima quando è ancora interesse e non certo quando si è alimentato il tutto abbastanza da farlo diventare innamoramento.
C'è sempre un inizio al quale si può evitare di dare proseguimento.
Se si vuole.
Certo che sì.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Parlo per me.
Io tutto questo sacrificio non l'avevo mai avvertito, e credo nemmeno dovrebbe esserci.

Ami una persona, ci fai progetti, condividi la tua quotidianità e sei talmente ricco in questo che nemmeno ti accorgi di stare sostenendo costi elevati, perché disponi di fondi illimitati.

Le tentazioni manco le vedi, o se le vedi non le qualifichi come tali. Non le prendi proprio in considerazione.

Quando senti un peso, cominci a notare qualcuno, fai alcuni pensieri, avverti di stare sacrificando qualcosa significa che già dovresti intervenire.
E certo che la scelta avviene prima quando è ancora interesse e non certo quando si è alimentato il tutto abbastanza da farlo diventare innamoramento.
C'è sempre un inizio al quale si può evitare di dare proseguimento.
Se si vuole.
Certo che sì.
Come dicevi giustamente sopra dipende da come ti senti nel matrimonio.
 

danny

Utente di lunga data
Come dicevi giustamente sopra dipende da come ti senti nel matrimonio.
Da come ti senti.... tu.
Perché non dipende dal matrimonio. A meno che non ti sia stato imposto, oggi puoi scegliere il compagno con cui vivere una vita e se questa scelta dovesse risultare sbagliata puoi anche lasciarlo.
Io nel mio matrimonio ci stavo bene, facevo sesso non quando volevo ma quando mia moglie ne aveva voglia (indi lei poteva sentirsi più desiderata rispetto a me), credevo di comunicare con lei, mi piaceva fisicamente e per la sua intelligenza, la stimavo, pensavo fosse migliore di molte altre donne e poi avevo una figlia che completava la mia felicità, adoravo fare il padre e mi sarebbe piaciuto avere almeno un altro figlio (ma mia moglie non voleva).
Non che fosse una gioia tutti i momenti, ma neppure mi veniva da desiderare altro.
Quello che aveva, lo ripeto, mi bastava.
Sto descrivendo lo stesso matrimonio in cui ha vissuto mia moglie, che avrebbe potuto scrivere: ho un marito che mi ama, mi desidera, quando gli chiedo una cosa mi risponde sempre sì con entusiasmo, è un buon padre, è fedele, è sincero e non è neanche male fisicamente per la sua età...
Eppure questo non lo ha visto. Io dico sempre che lei tende a guardare il bicchiere mezzo vuoto. Non si accorge di quello che ha ma soffre per quello che le manca.
In un rapporto tra due persone c'è sempre qualcosa che manca, può essere tanto, può essere poco, ma sei tu a dargli il giusto peso.
Se non hai la capacità di farlo qualsiasi situazione ti renderà infelice perché non ne saprai cogliere le opportunità.
Non è un caso che sia più infelice di me anche ora. E lo sarebbe stata comunque, prima o poi, anche se fosse andata a vivere con l'amante o fosse stata sposata con un altro uomo. Scelte che poteva fare.
Perché alla fine il matrimonio è il posto dove più spesso ognuno porta i propri problemi, non quello che li crea.
 
Ultima modifica:

reverse

Utente
Perché alla fine il matrimonio è il posto dove più spesso ognuno porta i propri problemi, non quello che li crea.
alla fine è così.
e se è così io non avrei mai dovuto sposarmi, due volte, e non dovrei mai mettermi con qualcuno in futuro.
 

stany

Utente di lunga data
Da come ti senti.... tu.
Perché non dipende dal matrimonio. A meno che non ti sia stato imposto, oggi puoi scegliere il compagno con cui vivere una vita e se questa scelta dovesse risultare sbagliata puoi anche lasciarlo.
Io nel mio matrimonio ci stavo bene, facevo sesso non quando volevo ma quando mia moglie ne aveva voglia (indi lei poteva sentirsi più desiderata rispetto a me), credevo di comunicare con lei, mi piaceva fisicamente e per la sua intelligenza, la stimavo, pensavo fosse migliore di molte altre donne e poi avevo una figlia che completava la mia felicità, adoravo fare il padre e mi sarebbe piaciuto avere almeno un altro figlio (ma mia moglie non voleva).
Non che fosse una gioia tutti i momenti, ma neppure mi veniva da desiderare altro.
Quello che aveva, lo ripeto, mi bastava.
Sto descrivendo lo stesso matrimonio in cui ha vissuto mia moglie, che avrebbe potuto scrivere: ho un marito che mi ama, mi desidera, quando gli chiedo una cosa mi risponde sempre sì con entusiasmo, è un buon padre, è fedele, è sincero e non è neanche male fisicamente per la sua età...
Eppure questo non lo ha visto. Io dico sempre che lei tende a guardare il bicchiere mezzo vuoto. Non si accorge di quello che ha ma soffre per quello che le manca.
In un rapporto tra due persone c'è sempre qualcosa che manca, può essere tanto, può essere poco, ma sei tu a dargli il giusto peso.
Se non hai la capacità di farlo qualsiasi situazione ti renderà infelice perché non ne saprai cogliere le opportunità.
Non è un caso che sia più infelice di me anche ora. E lo sarebbe stata comunque, prima o poi, anche se fosse andata a vivere con l'amante o fosse stata sposata con un altro uomo. Scelte che poteva fare.
Perché alla fine il matrimonio è il posto dove più spesso ognuno porta i propri problemi, non quello che li crea.
Questa è da standing ovation!
 

Brunetta

Utente di lunga data
Da come ti senti.... tu.
Perché non dipende dal matrimonio. A meno che non ti sia stato imposto, oggi puoi scegliere il compagno con cui vivere una vita e se questa scelta dovesse risultare sbagliata puoi anche lasciarlo.
Io nel mio matrimonio ci stavo bene, facevo sesso non quando volevo ma quando mia moglie ne aveva voglia (indi lei poteva sentirsi più desiderata rispetto a me), credevo di comunicare con lei, mi piaceva fisicamente e per la sua intelligenza, la stimavo, pensavo fosse migliore di molte altre donne e poi avevo una figlia che completava la mia felicità, adoravo fare il padre e mi sarebbe piaciuto avere almeno un altro figlio (ma mia moglie non voleva).
Non che fosse una gioia tutti i momenti, ma neppure mi veniva da desiderare altro.
Quello che aveva, lo ripeto, mi bastava.
Sto descrivendo lo stesso matrimonio in cui ha vissuto mia moglie, che avrebbe potuto scrivere: ho un marito che mi ama, mi desidera, quando gli chiedo una cosa mi risponde sempre sì con entusiasmo, è un buon padre, è fedele, è sincero e non è neanche male fisicamente per la sua età...
Eppure questo non lo ha visto. Io dico sempre che lei tende a guardare il bicchiere mezzo vuoto. Non si accorge di quello che ha ma soffre per quello che le manca.
In un rapporto tra due persone c'è sempre qualcosa che manca, può essere tanto, può essere poco, ma sei tu a dargli il giusto peso.
Se non hai la capacità di farlo qualsiasi situazione ti renderà infelice perché non ne saprai cogliere le opportunità.
Non è un caso che sia più infelice di me anche ora. E lo sarebbe stata comunque, prima o poi, anche se fosse andata a vivere con l'amante o fosse stata sposata con un altro uomo. Scelte che poteva fare.
Perché alla fine il matrimonio è il posto dove più spesso ognuno porta i propri problemi, non quello che li crea.
Mio marito aveva detto che lui stava come un pascià...in effetti...in senso letterale :unhappy:
IMG_0762.JPG
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data

danny

Utente di lunga data
Mi son soffermato a riflettere a come ero messo io a un mese dalla scoperta che mia moglie aveva un altro.
A dire il vero, ero talmente ancora impregnato di fiducia e dedizione nei suoi confronti che non avevo ancora intuito che avesse un amante. Le sue spiegazioni volutamente mi portavano fuori strada.
Io puntualmente arrivavo qui per cercare di ricostruire un puzzle composto da tessere che non combaciavano, frutto di un abile e costante rimescolatura.
Mi addentravo in impossibili meandri dove le contorsioni mentali suggerivano labirintiche deduzioni per uscirne frullato, decomposto, frammentato.
Ma io l'amavo. E le dedicavo questo amore dove la fiducia non veniva scalfita neppure dalla più lampante evidenza.
Ho riflettuto su quante volte ho accettato le sue dichiarazioni di ricostruzione, io che ero divenuto sabbia da granito qual ero.
Sono passati anni e fatico a riconoscermi in quell'incanto.
Non so dove sia finita la contraddittoria timidezza di colei che amavo credo follemente, nell'irrazionalità che questo avverbio sottintende. Neppure dove giaccia quella fiducia sconfinata che le concedevo.
Da qualche parte, in qualche cimitero dell'anima.

Mi sono fermato a riflettere.
E ho pensato che mentre noi osserviamo la corrente del fiume, l'acqua sfugge dalla nostra mano a cucchiaio che ne increspa la superficie. E per quanto cerchiamo di fermare questo defluire, non potremo opporci a qualcosa che non possiamo governare. Qualcosa che ha le fonti da qualche parte, e altrove muore.

A volte i fiumi si seccano.
Ma tu devi comunque placare la tua sete.
 

reverse

Utente
Ti torna....che sia così? Sta finendo anche il secondo matrimonio?
non lo so, ma adesso lo scopro.

faccio due righe qui, la mia storia è di una banalità tale che non merita un thread:

traditore, non scoperto.
due anni di relazione con una donna sposata.
le ho proposto qualcosa di più, ha detto di no. E allora ho chiuso.

e adesso è ora di fare i conti...
 

patroclo

Utente di lunga data
Mi son soffermato a riflettere a come ero messo io a un mese dalla scoperta che mia moglie aveva un altro.
A dire il vero, ero talmente ancora impregnato di fiducia e dedizione nei suoi confronti che non avevo ancora intuito che avesse un amante. Le sue spiegazioni volutamente mi portavano fuori strada.
Io puntualmente arrivavo qui per cercare di ricostruire un puzzle composto da tessere che non combaciavano, frutto di un abile e costante rimescolatura.
Mi addentravo in impossibili meandri dove le contorsioni mentali suggerivano labirintiche deduzioni per uscirne frullato, decomposto, frammentato.
Ma io l'amavo. E le dedicavo questo amore dove la fiducia non veniva scalfita neppure dalla più lampante evidenza.
Ho riflettuto su quante volte ho accettato le sue dichiarazioni di ricostruzione, io che ero divenuto sabbia da granito qual ero.
Sono passati anni e fatico a riconoscermi in quell'incanto.
Non so dove sia finita la contraddittoria timidezza di colei che amavo credo follemente, nell'irrazionalità che questo avverbio sottintende. Neppure dove giaccia quella fiducia sconfinata che le concedevo.
Da qualche parte, in qualche cimitero dell'anima.

Mi sono fermato a riflettere.
E ho pensato che mentre noi osserviamo la corrente del fiume, l'acqua sfugge dalla nostra mano a cucchiaio che ne increspa la superficie. E per quanto cerchiamo di fermare questo defluire, non potremo opporci a qualcosa che non possiamo governare. Qualcosa che ha le fonti da qualche parte, e altrove muore.

A volte i fiumi si seccano.
Ma tu devi comunque placare la tua sete.


...è il secondo post di oggi dove usi ripetutamente il passato...tutto bene?
 

danny

Utente di lunga data
...è il secondo post di oggi dove usi ripetutamente il passato...tutto bene?

Tutto al solito...
Diciamo che fortunatamente è passato.
Sforzarsi di comprendere le storie degli altri mi obbliga a ridestarlo.
Può anche servire, per capire alcune cose di adesso.
Sinceramente se penso a me quattro anni fa, mi viene da dire a Francoff... "Hai fatto bene. Goditi questo TUO momento con questa donna.
E' la tua vita.
Non tornerà più questo momento".
Ma è una riflessione che faccio ora.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
non lo so, ma adesso lo scopro.

faccio due righe qui, la mia storia è di una banalità tale che non merita un thread:

traditore, non scoperto.
due anni di relazione con una donna sposata.
le ho proposto qualcosa di più, ha detto di no. E allora ho chiuso.

e adesso è ora di fare i conti...
Nessuna storia è banale. Due matrimoni poi...
Apri un thread, dai.
 

Lostris

Utente Ludica
Mi son soffermato a riflettere a come ero messo io a un mese dalla scoperta che mia moglie aveva un altro.
A dire il vero, ero talmente ancora impregnato di fiducia e dedizione nei suoi confronti che non avevo ancora intuito che avesse un amante. Le sue spiegazioni volutamente mi portavano fuori strada.
Io puntualmente arrivavo qui per cercare di ricostruire un puzzle composto da tessere che non combaciavano, frutto di un abile e costante rimescolatura.
Mi addentravo in impossibili meandri dove le contorsioni mentali suggerivano labirintiche deduzioni per uscirne frullato, decomposto, frammentato.
Ma io l'amavo. E le dedicavo questo amore dove la fiducia non veniva scalfita neppure dalla più lampante evidenza.
Ho riflettuto su quante volte ho accettato le sue dichiarazioni di ricostruzione, io che ero divenuto sabbia da granito qual ero.
Sono passati anni e fatico a riconoscermi in quell'incanto.
Non so dove sia finita la contraddittoria timidezza di colei che amavo credo follemente, nell'irrazionalità che questo avverbio sottintende. Neppure dove giaccia quella fiducia sconfinata che le concedevo.
Da qualche parte, in qualche cimitero dell'anima.

Mi sono fermato a riflettere.
E ho pensato che mentre noi osserviamo la corrente del fiume, l'acqua sfugge dalla nostra mano a cucchiaio che ne increspa la superficie. E per quanto cerchiamo di fermare questo defluire, non potremo opporci a qualcosa che non possiamo governare. Qualcosa che ha le fonti da qualche parte, e altrove muore.

A volte i fiumi si seccano.
Ma tu devi comunque placare la tua sete.
mi viene da abbracciarti

:abbraccio:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi son soffermato a riflettere a come ero messo io a un mese dalla scoperta che mia moglie aveva un altro.
A dire il vero, ero talmente ancora impregnato di fiducia e dedizione nei suoi confronti che non avevo ancora intuito che avesse un amante. Le sue spiegazioni volutamente mi portavano fuori strada.
Io puntualmente arrivavo qui per cercare di ricostruire un puzzle composto da tessere che non combaciavano, frutto di un abile e costante rimescolatura.
Mi addentravo in impossibili meandri dove le contorsioni mentali suggerivano labirintiche deduzioni per uscirne frullato, decomposto, frammentato.
Ma io l'amavo. E le dedicavo questo amore dove la fiducia non veniva scalfita neppure dalla più lampante evidenza.
Ho riflettuto su quante volte ho accettato le sue dichiarazioni di ricostruzione, io che ero divenuto sabbia da granito qual ero.
Sono passati anni e fatico a riconoscermi in quell'incanto.
Non so dove sia finita la contraddittoria timidezza di colei che amavo credo follemente, nell'irrazionalità che questo avverbio sottintende. Neppure dove giaccia quella fiducia sconfinata che le concedevo.
Da qualche parte, in qualche cimitero dell'anima.

Mi sono fermato a riflettere.
E ho pensato che mentre noi osserviamo la corrente del fiume, l'acqua sfugge dalla nostra mano a cucchiaio che ne increspa la superficie. E per quanto cerchiamo di fermare questo defluire, non potremo opporci a qualcosa che non possiamo governare. Qualcosa che ha le fonti da qualche parte, e altrove muore.

A volte i fiumi si seccano.
Ma tu devi comunque placare la tua sete.
Sei poetico e profondo come sempre.
La mia vicenda mi ha insegnato, con il caso di mio marito apparentemente timido, che spesso interpretiamo come timidezza una forma di evitamento, una modalità di essere sfuggenti rispetto a situazioni e responsabilità mischiate a una forma di insicurezza/narcisismo.
I timidi e i narcisisti vedono sempre gli occhi degli altri su di loro, occhi giudicanti. Ma forse timido/narcisista convivono, sono facce della stessa medaglia. Solo un narcisista può immaginare che il mondo sia interessato a lui è impegnato a giudicarlo! Per questo chi si dichiara timido è capace in circostanze favorevoli di esibirsi in modo che può risultare eccessivo e imbarazzante per persone che non sono timide.
Quindi si può essere sorpresi dell'esibizionismo, della sfacciataggine, del bisogno smodato di mettersi in mostra e di provocare di chi credevamo una mammoletta.
 
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