Ho quotato quest'ultimo post perché fin dall'inizio ho provato un senso di vomito. Non c'è mai limite al peggio. Perlina, tu sei un Giano bifronte che, a forza di fingere (il verbo è tuo), non sai nemmeno più quale sia il tuo vero volto. Nella tua squallidissima storia, quello che più mi fa pena è tuo marito, al quale sostieni di volere bene. Pensa gli volessi male che gli faresti allora! Tu pensi solo a te stessa e questo finalmente l'ha capito pure il tuo amante. Vorresti continuare a tenere i piedi in 2 scarpe, ma la situazione ti sta sfuggendo di mano, quindi hai dovuto spararla più grossa e cioé che stai per separarti, ma il tuo amante non ti crede più e sta meditando di chiudere con te. E allora che farai? Meglio tenersi almeno il noioso maritino, è pur sempre un approdo sicuro in caso di tempesta. In questo atteggiamento assomigli così tanto alla mia signora che potrei dire di conoscerti: entrambe non avete le palle per mollare il marito, dopo che l'avete ripetutamente tradito, ma contemporaneamente volete continuare ad avere mano libera. Mi auguro solo, e normalmente va così, che la vita ti presenti il conto e che sia tanto salato quanto tu lo stai facendo pagare al tuo per ora ignaro marito.
Caro Luigi, all'inizio della mia storia, quando appresi del suo tradimento, ho provato più o meno quanto descrivi all'inizio. Poi ho preso coscienza ed ora, questa sensazione non la provo più. Molto ha aiutato prendere una decisione grossomodo onesta, molto ha aiutato capire, parlare, cercare i perché e darsi delle risposte veritiere e verosimili.
Certo, tutt'ora mi rammarica molto leggere le storie di tante persone che hanno tradito, hanno mancato di rispetto verso la persona alla quale hanno giurato fedeltà per tutta la vita. Posso dirlo in quanto parte "lesa". So solo che non c'è niente di meglio da fare che guardare avanti, sapere che nel torto non ci sono io, o tu, o chiunque dei mariti o mogli traditi. Evitare di alimentare un rancore, un risentimento che, in futuro, può dare ragione al traditore/traditrice. Che comunque, un giorno, ci sarà una sorta di giustizia che saprà dare una giusta compensazione al torto subito ed una giusta condanna al torto perpetrato. Ma, purtroppo, non c'è nulla da fare per coloro che continuano ad "avere mano libera", come dici tu, nel disporre non solo della propria vita, ma anche di quella dell'ignaro lui o lei. Sta a loro riconoscere e correggere l'errore, finché sono in tempo, pur sapendo che, da un lato, non potranno mai cancellarlo, e, dall'altro, chi l'ha subito potrebbe non perdonare, mai.
Non giustifico un comportamento come quello tenuto da mia moglie, ma non posso continuare a vivere corrodendomi la mente nel voler capirne il perché. Smetterei di vivere immediatamente...