Ho sbagliato

Emanuela

Utente di lunga data
lui è molto timido e non riesce immediatamente a fare amicizia con gli altri bimbi, talvolta succede che giochi da solo: io cerco di spronarlo ma tante volte quando vedo un suo rifiuto preferisco giocare con lui piuttosto che rimanga solo.
non mi sono mai intromessa se litiga con i suoi amichetti, anzi!
I denti se li lava da solo ma poi io glieli rilavo perchè so che ancora non li spazzola bene.
Si veste da solo, la doccia gliela faccio io.
Lui mi cerca per qualsiasi cosa, è come se avesse sempre bisogno della mia approvazione. mi fa ridere perchè mi chiede: ti piace questa cosa? in base a quello che dico anche lui dà la stessa risposta
 

spleen

utente ?
Lui mi cerca per qualsiasi cosa, è come se avesse sempre bisogno della mia approvazione. mi fa ridere perchè mi chiede: ti piace questa cosa? in base a quello che dico anche lui dà la stessa risposta
Chiedigli: -Tu che ne pensi?- 😁
 

Brunetta

Utente di lunga data
lui è molto timido e non riesce immediatamente a fare amicizia con gli altri bimbi, talvolta succede che giochi da solo: io cerco di spronarlo ma tante volte quando vedo un suo rifiuto preferisco giocare con lui piuttosto che rimanga solo.
non mi sono mai intromessa se litiga con i suoi amichetti, anzi!
I denti se li lava da solo ma poi io glieli rilavo perchè so che ancora non li spazzola bene.
Si veste da solo, la doccia gliela faccio io.
Lui mi cerca per qualsiasi cosa, è come se avesse sempre bisogno della mia approvazione. mi fa ridere perchè mi chiede: ti piace questa cosa? in base a quello che dico anche lui dà la stessa risposta
Tu hai paura della solitudine?
La solitudine dei bambini, non è la solitudine degli adulti.
Affrontare i coetanei significa accettare la possibilità di essere respinti oppure di essere accettati, ma doversi adeguare agli interessi dell’altro o del gruppo.
Se tu giochi con lui o ti adegui a lui o arricchisci il gioco.
Col cavolo poi che rischia con gli altri!
Ti ho fatto notare solo un punto della contraddittorietà del tuo comportamento.
 
Ultima modifica:

bravagiulia75

Utente di lunga data
denti se li lava da solo ma poi io glieli rilavo perchè so che ancora non li spazzola bene
I denti🤣🤣🤣
Il ns dentista cazziava tutti i genitori perché secondo lui non eravamo attenti all igiene dentale...
A volte obbligavo mio marito ad accompagnare lui i figli quando erano piccoli anche se potevo portarceli io...
Non volevo essere sgridata🤣🤣🤣
Per il discorso timidezza...
È figlio unico corretto?
Ci sta che sia maggiormente chiuso rispetto ad altri bimbi...
I fratelli sono la prima scuola di vita...
Imparano ad interagire subito con i simili...
Ti posso solo consigliare di cercare momenti con altre famiglie...in modo che i bambini possano stare insieme...
Magari organizza una merenda/aperitivo con un paio di famiglie con cui sei più in sintonia sia tu che lui...
Magari a casa in modo che si senta più sicuro...
Vedrai che inizierà a sciogliersi...
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Io e mio marito abbiamo un idea diversa per esempio. Quindi o sbaglio io o sbaglia lui :)
Il mio ragazzo più grande studia fino ad avere la sufficienza nonostante abbia possibilità di maggior riuscita (studia il minimo necessario). Mio marito pensa che sia il caso di intervenire in modo più deciso per dargli un metodo di studio adeguato e quindi magari richiedere anche un aiuto esterno nel caso.
Io sono più permissiva e dico che finchè prenderà la sufficienza e si riuscirà a gestire i suoi limiti è giusto dargli la possibilità di fare come crede, ovviamente sollecitandolo a dare di più, a motivarlo anche nella sua ambizione personale ma secondo me senza nessun intervento esterno.
Forse sarebbe più saggio fare come dice lui e imporgli dei voti più alti che si ritroverà dopo ma non mi sembrerebbe giusto.
Il problema è come si fa a capire chi ha ragione? Con il senno di poi è sicuramente più facile la valutazione ma non è nemmeno totalmente veritiera.
Ti rispondo da figlia (non sono genitore) sempre stata studiosa, dalle elementari all'università e oltre. Fresca di superamento di prova orale tfa, tra l'altro. Io ho sempre studiato molto, intendo ore e ore, però c'è stato un periodo, tra ginnasio e primo liceo, un cui alla quantità di ore dedicate non corrispondevano i voti. Sei e mezzo, qualche sette, non di più. Poi c'è stato lo "sboccio". Complice anche una prof di italiano e latino, che ha tirato fuori il meglio della classe (e ti assicuro che c'erano certi elementi che... fermati proprio) e tutto è migliorato, anche in quantità di valutazione. E ho anche ridotto le ore di studio, sensibilmente. Lo stesso metodo l'ho applicato dopo, con gli studi successivi. Perciò, a tuo marito direi... tempo al tempo. Se c'è qualcosa di buono, verrà fuori.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io e mio marito abbiamo un idea diversa per esempio. Quindi o sbaglio io o sbaglia lui :)
Il mio ragazzo più grande studia fino ad avere la sufficienza nonostante abbia possibilità di maggior riuscita (studia il minimo necessario). Mio marito pensa che sia il caso di intervenire in modo più deciso per dargli un metodo di studio adeguato e quindi magari richiedere anche un aiuto esterno nel caso.
Io sono più permissiva e dico che finchè prenderà la sufficienza e si riuscirà a gestire i suoi limiti è giusto dargli la possibilità di fare come crede, ovviamente sollecitandolo a dare di più, a motivarlo anche nella sua ambizione personale ma secondo me senza nessun intervento esterno.
Forse sarebbe più saggio fare come dice lui e imporgli dei voti più alti che si ritroverà dopo ma non mi sembrerebbe giusto.
Il problema è come si fa a capire chi ha ragione? Con il senno di poi è sicuramente più facile la valutazione ma non è nemmeno totalmente veritiera.
In educazione (ma temo anche nelle relazioni e pure nelle relazioni amorose) le intenzioni sono una cosa diversa dagli effetti reali .
Faccio un esempio.
Un bambino disordinato e disorganizzato non prepara lo zaino in modo adeguato, lo fa male, all’ultimo momento e mette i libri e quaderni a caso.
Più volte ha avuto “note” che evidenziano questo problema.
I genitori, mortificati per lui e per loro stessi, intervengono facendo loro lo zaino alla sera.
Il bambino al mattino è tranquillo, non riceve più note. Sono tutti contenti?
Apparentemente è la soluzione migliore.
MA il bambino non ha idea di come ci si debba organizzare come tempi, come si mettano i libri e i quaderni in ordine e non acquisisce autonomia.
L‘intervento dei genitori ha risolto i problemi adulti, ma il bambino è sì tranquillo, ma si sente dipendente e incapace.
 

iosolo

Utente di lunga data
Ti rispondo da figlia (non sono genitore) sempre stata studiosa, dalle elementari all'università e oltre. Fresca di superamento di prova orale tfa, tra l'altro. Io ho sempre studiato molto, intendo ore e ore, però c'è stato un periodo, tra ginnasio e primo liceo, un cui alla quantità di ore dedicate non corrispondevano i voti. Sei e mezzo, qualche sette, non di più. Poi c'è stato lo "sboccio". Complice anche una prof di italiano e latino, che ha tirato fuori il meglio della classe (e ti assicuro che c'erano certi elementi che... fermati proprio) e tutto è migliorato, anche in quantità di valutazione. E ho anche ridotto le ore di studio, sensibilmente. Lo stesso metodo l'ho applicato dopo, con gli studi successivi. Perciò, a tuo marito direi... tempo al tempo. Se c'è qualcosa di buono, verrà fuori.
Lui studia veramente poco, nel senso che utilizza magari cinque minuti per portare a casa un 6 e non 10 minuti per portare a casa un 8. Non ritiene necessario arrivare all'otto e questo un po' mi spaventa, perchè se poi alla fine il buono non verrà fuori, ti rendi conto che hai agito in modo errato ma è troppo tardi, forse per rimediare

In educazione (ma temo anche nelle relazioni e pure nelle relazioni amorose) le intenzioni sono una cosa diversa dagli effetti reali .
Faccio un esempio.
Un bambino disordinato e disorganizzato non prepara lo zaino in modo adeguato, lo fa male, all’ultimo momento e mette i libri e quaderni a caso.
Più volte ha avuto “note” che evidenziano questo problema.
I genitori, mortificati per lui e per loro stessi, intervengono facendo loro lo zaino alla sera.
Il bambino al mattino è tranquillo, non riceve più note. Sono tutti contenti?
Apparentemente è la soluzione migliore.
MA il bambino non ha idea di come ci si debba organizzare come tempi, come si mettano i libri e i quaderni in ordine e non acquisisce autonomia.
L‘intervento dei genitori ha risolto i problemi adulti, ma il bambino è sì tranquillo, ma si sente dipendente e incapace.
Lui infatti vuole intervenire e più volte l'ho fermato in un equilibrio che secondo me lui deve trovare da solo e che nessuno può insegnarti. Lui ritiene che invece quell'equilibrio possa essere insegnato.
Tornando all'esempio dello zaino ad esempio, non farlo noi ma controllare lo zaino ogni volta e farglielo rifare in modo da evitare di prendere note. Il mio metodo sarebbe, prendi le note, finché alla fine non impari.
Quale sia quello giusto boh!
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Lui studia veramente poco, nel senso che utilizza magari cinque minuti per portare a casa un 6 e non 10 minuti per portare a casa un 8. Non ritiene necessario arrivare all'otto e questo un po' mi spaventa, perchè se poi alla fine il buono non verrà fuori, ti rendi conto che hai agito in modo errato ma è troppo tardi, forse per rimediare



Lui infatti vuole intervenire e più volte l'ho fermato in un equilibrio che secondo me lui deve trovare da solo e che nessuno può insegnarti. Lui ritiene che invece quell'equilibrio possa essere insegnato.
Tornando all'esempio dello zaino ad esempio, non farlo noi ma controllare lo zaino ogni volta e farglielo rifare in modo da evitare di prendere note. Il mio metodo sarebbe, prendi le note, finché alla fine non impari.
Quale sia quello giusto boh!
Come dire: prendi le bastonate fino a che non hai fatto il callo alle bastonate ;) :D

Usando l'esempio di brunetta sarebbe utile capire cosa comunica (e quindi cosa implica) quella disorganizzazione per accompagnare a renderla funzionale allo svolgimento delle proprie attività con una buona qualità della vita.

Che significa in soldoni: ok, mostrami come fai a fare il tuo zaino. E partendo dall'osservazione, per tentativi ed errori, trovare insieme la strategia per farlo in modo da raggiungere l'obiettivo dello zaino fatto. "proviamo così, che ne pensi? come ti trovi?"
Certo è un investimento di tempo, energia e risorse.

Ma.
Dietro questo tipo di accompagnamento c'è conoscenza reciproca, dialogo, reciproca compagnia e soprattutto crescita.

Che è molto diverso da: non sai fare lo zaino e allora ti supervisiono dicendoti come lo farei io (che le generazioni sagge si riassume in "lo so io come si fa!! e tutti zitti!!)

Ai bambini non piace nè prendere le note nè aver qualcuno che gli dice cosa e come fare senza ascoltare come e cosa farebbero loro. :)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Come dire: prendi le bastonate fino a che non hai fatto il callo alle bastonate ;) :D

Usando l'esempio di brunetta sarebbe utile capire cosa comunica (e quindi cosa implica) quella disorganizzazione per accompagnare a renderla funzionale allo svolgimento delle proprie attività con una buona qualità della vita.

Che significa in soldoni: ok, mostrami come fai a fare il tuo zaino. E partendo dall'osservazione, per tentativi ed errori, trovare insieme la strategia per farlo in modo da raggiungere l'obiettivo dello zaino fatto. "proviamo così, che ne pensi? come ti trovi?"
Certo è un investimento di tempo, energia e risorse.

Ma.
Dietro questo tipo di accompagnamento c'è conoscenza reciproca, dialogo, reciproca compagnia e soprattutto crescita.

Che è molto diverso da: non sai fare lo zaino e allora ti supervisiono dicendoti come lo farei io (che le generazioni sagge si riassume in "lo so io come si fa!! e tutti zitti!!)

Ai bambini non piace nè prendere le note nè aver qualcuno che gli dice cosa e come fare senza ascoltare come e cosa farebbero loro. :)
Questo è il passo successivo.
Però sempre bisogna capire cosa ci si sta comunicando, al di là della rottura di balle dello zaino.
Voi a lui e lui a voi.
Lui studia veramente poco, nel senso che utilizza magari cinque minuti per portare a casa un 6 e non 10 minuti per portare a casa un 8. Non ritiene necessario arrivare all'otto e questo un po' mi spaventa, perchè se poi alla fine il buono non verrà fuori, ti rendi conto che hai agito in modo errato ma è troppo tardi, forse per rimediare



Lui infatti vuole intervenire e più volte l'ho fermato in un equilibrio che secondo me lui deve trovare da solo e che nessuno può insegnarti. Lui ritiene che invece quell'equilibrio possa essere insegnato.
Tornando all'esempio dello zaino ad esempio, non farlo noi ma controllare lo zaino ogni volta e farglielo rifare in modo da evitare di prendere note. Il mio metodo sarebbe, prendi le note, finché alla fine non impari.
Quale sia quello giusto boh!
Per intenderci non è che lui non sa, probabilmente in questa fase per lui sono importanti altre cose e lo vuole far capire a voi.
Magari non sa cosa pensa del mondo e quale ruolo vuole svolgervi.
Ma non lo sa cosa vuole e non vuole.
Il metodo di studio generico non esiste.
Come non esiste il cucchiaio (v. Matrix) ma ognuno deve trovare il proprio attraverso diverse esperienze in tutto il percorso di studi.
L’intervento con gli adolescenti è difficilissimo perché sono contraddittori.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Lui studia veramente poco, nel senso che utilizza magari cinque minuti per portare a casa un 6 e non 10 minuti per portare a casa un 8. Non ritiene necessario arrivare all'otto e questo un po' mi spaventa, perchè se poi alla fine il buono non verrà fuori, ti rendi conto che hai agito in modo errato ma è troppo tardi, forse per rimediare
Potrai rimediare e agire quanto vuoi, ma se è predisposto così, andrà così. Può darsi che non sia ambizioso, o poco competitivo. Può darsi che non gli interessi, al momento, eccellere a scuola ma gli interesserà dopo, scoprendo altre materie che lo coinvolgeranno. Così come potrebbe eccellere in altri campi della vita. Ora è presto per dirlo.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
lui è molto timido e non riesce immediatamente a fare amicizia con gli altri bimbi, talvolta succede che giochi da solo: io cerco di spronarlo ma tante volte quando vedo un suo rifiuto preferisco giocare con lui piuttosto che rimanga solo.
non mi sono mai intromessa se litiga con i suoi amichetti, anzi!
I denti se li lava da solo ma poi io glieli rilavo perchè so che ancora non li spazzola bene.
Si veste da solo, la doccia gliela faccio io.
Lui mi cerca per qualsiasi cosa, è come se avesse sempre bisogno della mia approvazione. mi fa ridere perchè mi chiede: ti piace questa cosa? in base a quello che dico anche lui dà la stessa risposta
può benissimo essere che non abbia ancora incontrato soggetti stimolanti per lui. l'unica cosa che trovo stonata è che gli lavi una seconda volta i denti
 

bravagiulia75

Utente di lunga data
può benissimo essere che non abbia ancora incontrato soggetti stimolanti per lui. l'unica cosa che trovo stonata è che gli lavi una seconda volta i denti
Il mio dentista sosteneva che bisognava lavare i denti ai bambini fino tipo a 10 anni perché loro non lo sanno fare🤣🤣🤣
Quante cazzate che abbiamo preso...
Non solo noi...tutti quelli che conosco che andavano dallo stesso dentista ..
 

Nicky

Utente di lunga data
Il mio dentista sosteneva che bisognava lavare i denti ai bambini fino tipo a 10 anni perché loro non lo sanno fare🤣🤣🤣
Quante cazzate che abbiamo preso...
Non solo noi...tutti quelli che conosco che andavano dallo stesso dentista ..
Però effettivamente lo fanno male, di corsa, o per finta.
Meglio stare lì di fianco e supervisionare.
 

Emanuela

Utente di lunga data
Con i suoi compagni di classe è molto attivo, talvolta le maestre sono costrette a dividerlo dal suo amichetto proprio perchè fanno troppa confusione e disturbano tutta la classe. Il problema è quando deve fare nuove amicizie, quando non ha i suoi amici .
Per quanto riguarda la solitudine: ho già notato che quando gli altri bimbi si avvicinano per giocare e lui non riesce a rispondere o a giocare lo allontanano, è una cosa del tutto normale per i bambini ma a me piange il cuore.
E' figlio unico, l'ho iscritto a diverse attività in modo che possa stare con gli altri bambini, spesso invito un suo amichetto a casa nostra, tutto luglio sarà al centro estivo, più di così non saprei come fare. anche la psicologa ha detto di aver pazienza che pian piano si aprirà anche con gli estranei
 

ologramma

Utente di lunga data
ha sei anni. mi preoccupo quando non sarò fisicamente accanto a lui e questo distacco secondo me sarà molto duro per entrambi ma soprattutto per lui perchè dovrà cavarsela da solo ( ad esempio a scuola, con gli amici). Per il momento sono piccole cose ma io ancora non riesco a non essere protettiva
Io ho un nipotino della stessa età ,vedo mia nuora che è come te ma quando lui fa il birbante è una donna severa fa bene perché bisogna fare capire se sbaglia o fa i capricci.
Acquietato e consapevole viene coccolato con la promessa di non rifarlo più, è molto giudizioso e capisce
 

Brunetta

Utente di lunga data
Con i suoi compagni di classe è molto attivo, talvolta le maestre sono costrette a dividerlo dal suo amichetto proprio perchè fanno troppa confusione e disturbano tutta la classe. Il problema è quando deve fare nuove amicizie, quando non ha i suoi amici .
Per quanto riguarda la solitudine: ho già notato che quando gli altri bimbi si avvicinano per giocare e lui non riesce a rispondere o a giocare lo allontanano, è una cosa del tutto normale per i bambini ma a me piange il cuore.
E' figlio unico, l'ho iscritto a diverse attività in modo che possa stare con gli altri bambini, spesso invito un suo amichetto a casa nostra, tutto luglio sarà al centro estivo, più di così non saprei come fare. anche la psicologa ha detto di aver pazienza che pian piano si aprirà anche con gli estranei
E la psicologa cosa ha detto di te?
 

ParmaLetale

Utente di lunga data
lui è molto timido e non riesce immediatamente a fare amicizia con gli altri bimbi, talvolta succede che giochi da solo: io cerco di spronarlo ma tante volte quando vedo un suo rifiuto preferisco giocare con lui piuttosto che rimanga solo.
non mi sono mai intromessa se litiga con i suoi amichetti, anzi!
I denti se li lava da solo ma poi io glieli rilavo perchè so che ancora non li spazzola bene.
Si veste da solo, la doccia gliela faccio io.
Lui mi cerca per qualsiasi cosa, è come se avesse sempre bisogno della mia approvazione. mi fa ridere perchè mi chiede: ti piace questa cosa? in base a quello che dico anche lui dà la stessa risposta
Con i suoi compagni di classe è molto attivo, talvolta le maestre sono costrette a dividerlo dal suo amichetto proprio perchè fanno troppa confusione e disturbano tutta la classe. Il problema è quando deve fare nuove amicizie, quando non ha i suoi amici .
Per quanto riguarda la solitudine: ho già notato che quando gli altri bimbi si avvicinano per giocare e lui non riesce a rispondere o a giocare lo allontanano, è una cosa del tutto normale per i bambini ma a me piange il cuore.
E' figlio unico, l'ho iscritto a diverse attività in modo che possa stare con gli altri bambini, spesso invito un suo amichetto a casa nostra, tutto luglio sarà al centro estivo, più di così non saprei come fare. anche la psicologa ha detto di aver pazienza che pian piano si aprirà anche con gli estranei
Se ho capito bene dovrebbe aver fatto la prima "elementare".. a scuola come va? è autonomo nei compiti per esempio?
 
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