danny
Utente di lunga data
Hot girls wanted è un film documentario presentato al Sundance del 2015. E' disponibile su Netflix.
Tratta di alcune ragazze appena maggiorenni che raccontano le loro esperienze nel mondo della pornografia.
Assomiglia, come atmosfera, ai reality come Vite al limite, tanto che a un certo punto ti aspetti di vedere il dottor Nowzaradan sul set con le ragazze e rimani deluso al termine del film perché questo non accade. (Non sarebbe stato male, come colpo di scena. Ma poi lui è tinto?)
La tesi del film, che ti mette addosso la solita tristezza infinita tipica dei documentari drammatici sulla provincia americana, che fanno strale decenni di cinematografia statunitense che l'aveva resa gloriosa, è che sempre più ragazze compiuti i 18 anni hanno interesse a entrare nel mondo del porno.
Qualche migliaio, alla fine. Attualmente va di moda la ragazza della porta accanto, dal fisico e dalla bellezza assolutamente normali.
Dimentichiamoci anni di Barbie alla Playboy e di tette sovradimensionate. Qui è tutto standard. Anche i brufoli. Rispondono a un annuncio on line, si recano in una villa che fa rimpiangere quelle progettate dai geometri nella Brianza, e da lì ricevono proposte per i film.
La maggior parte di loro è cresciuta a porno, visti abbondantemente su Internet, tanto da esserne assuefatte.
Pensano che non ci sia niente di umiliante nel fare questo lavoro - in fin dei conti si tratta di recitare - o perlomeno, niente che sia più umiliante di un qualsiasi lavoro come commessa o dipendente, dove vieni tra l'altro pagata 4 soldi.
E questa cosa già ci dà un'idea di come sia ridotto il mondo del lavoro alla base negli Stati Uniti (contro decenni di cinematografia che avevano esaltato il sogno americano). Certo, guadagnare 25.000 dollari in 4 mesi di lavoro può risultare allettante per molte ragazze. L'interesse prevalente per tutte loro è fare soldi, ovviamente. Questo non sarebbe neppure tanto strano lavorando.
Fanno sesso con persone con cui non lo avrebbero mai fatto e in modi in cui non sarebbe mai interessato loro farlo, ma non credo che nessuno di noi farebbe la commessa da Kiabi o il corriere da SDA per hobby.
Poi ci arrivano altre informazioni: i siti che vendono questi porno fanno più numeri di qualsiasi altro sito famoso. Possono arrivare a 60 milioni di click. Il giro d'affari è vastissimo. Tutti li guardano. Le ragazze possono diventare molto note, aumentare i loro follower su Twitter, fare carriera, ma di solito il loro sogno dura da uno a 6 mesi, terminati i quali devono trovarsi un lavoro in altri settori. Dipende ovviamente dal gradimento che ottengono dai follower. Un po' come i cantanti dei Talent, insomma.
Il 40% dei porno riguarda scene recitate di violenza. Una di loro per esempio recita in un Facial Abuse Vomit (giuro che non l'avevo mai neppure sentito nominare, noi di solito in nave ci portiamo dietro la Xamamina).
Non vi spiego cos'è perché fa abbastanza schifo, ma è facilmente immaginabile. Sembra piacciano molto nel mondo i video in cui ci siano degli abusi (ovviamente recitati, sono dei finti Snuff Movie). Alle ragazze interessa solo il fatto che per quei video prendono più soldi. Teoricamente sarebbero le ragazze ideali per andarci in campeggio perché sono poco schizzinose.
Alla fine mi sono reso conto di essere molto ingenuo: a me piace sognare su una persona che mi piace e mi eccita anche solo vederla nuda.
A certi estremi narrati nel film non sono arrivato e tenendo conto della mia età dubito ci arriverò mai. Non riesco a concepire come ci si possa eccitare umiliando una donna, ma evidentemente è solo un mio limite nella comprensione dei desideri altrui.
Al termine del film, ti passa la voglia di guardare qualsiasi porno - già prima mi annoiavano - , un po' come dopo aver visto Vite al Limite quasi quasi ti disgusta mangiare.
Forse lo scopo era quello.
Comunque ora mi guardo Fabio de Luigi.
Tratta di alcune ragazze appena maggiorenni che raccontano le loro esperienze nel mondo della pornografia.
Assomiglia, come atmosfera, ai reality come Vite al limite, tanto che a un certo punto ti aspetti di vedere il dottor Nowzaradan sul set con le ragazze e rimani deluso al termine del film perché questo non accade. (Non sarebbe stato male, come colpo di scena. Ma poi lui è tinto?)
La tesi del film, che ti mette addosso la solita tristezza infinita tipica dei documentari drammatici sulla provincia americana, che fanno strale decenni di cinematografia statunitense che l'aveva resa gloriosa, è che sempre più ragazze compiuti i 18 anni hanno interesse a entrare nel mondo del porno.
Qualche migliaio, alla fine. Attualmente va di moda la ragazza della porta accanto, dal fisico e dalla bellezza assolutamente normali.
Dimentichiamoci anni di Barbie alla Playboy e di tette sovradimensionate. Qui è tutto standard. Anche i brufoli. Rispondono a un annuncio on line, si recano in una villa che fa rimpiangere quelle progettate dai geometri nella Brianza, e da lì ricevono proposte per i film.
La maggior parte di loro è cresciuta a porno, visti abbondantemente su Internet, tanto da esserne assuefatte.
Pensano che non ci sia niente di umiliante nel fare questo lavoro - in fin dei conti si tratta di recitare - o perlomeno, niente che sia più umiliante di un qualsiasi lavoro come commessa o dipendente, dove vieni tra l'altro pagata 4 soldi.
E questa cosa già ci dà un'idea di come sia ridotto il mondo del lavoro alla base negli Stati Uniti (contro decenni di cinematografia che avevano esaltato il sogno americano). Certo, guadagnare 25.000 dollari in 4 mesi di lavoro può risultare allettante per molte ragazze. L'interesse prevalente per tutte loro è fare soldi, ovviamente. Questo non sarebbe neppure tanto strano lavorando.
Fanno sesso con persone con cui non lo avrebbero mai fatto e in modi in cui non sarebbe mai interessato loro farlo, ma non credo che nessuno di noi farebbe la commessa da Kiabi o il corriere da SDA per hobby.
Poi ci arrivano altre informazioni: i siti che vendono questi porno fanno più numeri di qualsiasi altro sito famoso. Possono arrivare a 60 milioni di click. Il giro d'affari è vastissimo. Tutti li guardano. Le ragazze possono diventare molto note, aumentare i loro follower su Twitter, fare carriera, ma di solito il loro sogno dura da uno a 6 mesi, terminati i quali devono trovarsi un lavoro in altri settori. Dipende ovviamente dal gradimento che ottengono dai follower. Un po' come i cantanti dei Talent, insomma.
Il 40% dei porno riguarda scene recitate di violenza. Una di loro per esempio recita in un Facial Abuse Vomit (giuro che non l'avevo mai neppure sentito nominare, noi di solito in nave ci portiamo dietro la Xamamina).
Non vi spiego cos'è perché fa abbastanza schifo, ma è facilmente immaginabile. Sembra piacciano molto nel mondo i video in cui ci siano degli abusi (ovviamente recitati, sono dei finti Snuff Movie). Alle ragazze interessa solo il fatto che per quei video prendono più soldi. Teoricamente sarebbero le ragazze ideali per andarci in campeggio perché sono poco schizzinose.
Alla fine mi sono reso conto di essere molto ingenuo: a me piace sognare su una persona che mi piace e mi eccita anche solo vederla nuda.
A certi estremi narrati nel film non sono arrivato e tenendo conto della mia età dubito ci arriverò mai. Non riesco a concepire come ci si possa eccitare umiliando una donna, ma evidentemente è solo un mio limite nella comprensione dei desideri altrui.
Al termine del film, ti passa la voglia di guardare qualsiasi porno - già prima mi annoiavano - , un po' come dopo aver visto Vite al Limite quasi quasi ti disgusta mangiare.
Forse lo scopo era quello.
Comunque ora mi guardo Fabio de Luigi.
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