Haiti, monta la protesta Morti in fosse comuni
Migliaia di corpi in fosse comuni. Saccheggi a Port-au-Prince. Farnesina, contattati 130 italiani
15 gennaio, 12:45
ROMA - Sono saliti ad oltre centotrenta gli italiani contattati ed in salvo ad Haiti, mentre ne mancano all'appello qualche decina. Lo riferisce la Farnesina. "Stiamo lavorando per completare il quadro il prima possibile", ha riferito il capo dell'Unità di Crisi, Fabrizio Romano, ricordando che sul posto opera da ieri un team italiano che è incaricato di verificare la situazione dei connazionali anche attraverso sopralluoghi, casa per casa, e presso gli hotel, gli ospedali e gli obitori.
TERZA NOTTE IN STRADA, RABBIA TRA POPOLAZIONE
ROMA - Quarto giorno dell'anno zero ad Haiti, come scrivono quei pochi che oramai riescono ad accedere ad internet sull'isola, e terza notte passata all'aperto per migliaia di sopravvissuti, mentre cresce la rabbia per il ritardo nei soccorsi e la carenza di coordinamento da parte delle autorità locali. Identificata anche la prima vittima italiana, Gigiola Martino, 70 anni, nata a Port-au-Prince "conosciutissima nella comunità francese ed haitiana: era una delle ultime italiane di Haiti. Un italiana vera che continuava a parlare la lingua di Dante", ha scritto il quotidiano online "La Gente d'Italia".
Nella capitale, dai cumuli di macerie si levano ancora lamenti, voci e rumori. Un filo di speranza che arriva anche dall'Hotel Christopher di Port-au-Prince, lo stesso dove si teme siano rimasti intrappolati due italiani: una equipe di soccorso filippina (l'albergo era sede della missione Onu Minustah, circa 200 gli uomini di Manila schierati) ha riferito di aver udito lamenti e rumori provenire da sotto le macerie dell'edificio distrutto. "Manca tutto, acqua, cibo, carburante", scrivono su Twitter i vari Carel Pedre, Troy e Tara Livesay, Frederic Dupoux. I twit da Haiti sono ripresi ieri nella tarda serata italiana: i protagonisti temono che la carenza di carburante possa spegnere la finestra telematica che hanno aperto con il mondo.
"I distributori sono tutti chiusi", scrive Darryltkps. E sale la rabbia tra la popolazione: esasperati per i ritardi negli aiuti, gruppi di superstiti hanno eretto a Port-au-Prince blocchi stradali utilizzando anche i cadaveri delle vittime del sisma, come riferito da Shaul Schwartz, un fotografo del settimanale americano Time. Il mantenimento dell'ordine pubblico è indispensabile per coordinare la macchina degli aiuti, sottolineano i soccorritori, per i quali le prossime 24-48 ore sono decisive per impedire una catastrofe umanitaria legata alle epidemie. L'Italia potrebbe concorrere agli aiuti anche con una nave militare, ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che presenterà oggi la proposta al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Un magazzino del Programma alimentare mondiale (Pam) ad Haiti è stato saccheggiato. Lo riferisce un portavoce dell'organizzazione.
Il coordinamento degli aiuti è stato anche al centro dell'incontro tra il presidente haitiano Renee Preval ed il suo collega dominicano, Leonel Fernandez. Intanto, l'ex presidente di Haiti, Jean Bertrand Aristide, che vive in esilio in Sudafrica, si è detto pronto a tornare nel suo paese per "portare aiuto alla ricostruzione" dopo il devastante terremoto. Un annuncio che rischia di creare ulteriore instabilità in un Paese che non c'é più.
ANSIA PER GLI ITALIANI NON CONTATTATI - La Farnesina invita chiunque sia a conoscenza di amici o parenti italiani che si trovano ad Haiti a contattare l'Unita' di crisi al numero
06-36225 per accelerare la ricerca dei nostri connazionali.
http://www.ansa.it/
A questi qua SI!
Medici Senza Frontiere lancia un appello straordinario di raccolta fondi per le sue attività a Haiti.
Appello straordinario di raccolta fondi per Haiti
https://www.medicisenzafrontiere.it/donazionionline/default.asp?codiceCausale=30