Di capodanni ne abbiamo vissuto tanti quanti i nostri anni( ma va !!!)
ce ne è uno che ricordate particolarmente ?
Su raccontate![]()
A occhio e croce in quel capodanno ci siamo conosciute almeno a voce...2014...
dopo dieci anni in cui ero gradualmente finita nella paura di tutto, per arrivare negli ultimi due/tre anni in cui avevo paura a percorrere non più di 20 km in macchina, in cui avevo paura ad uscire di casa per cose che non riguardassero il lavoro o una qualche forma di dovere verso qualcuno, in cui tornavo indietro almeno 3/4 volte per controllare di aver chiuso la porta di casa e dovevo mettere in conto almeno mezz'ora prima di riuscire ad allontanarmi da casa definitivamente, in cui tornavo a casa col cuore in gola aspettandomi una qualche tragedia in mia assenza, dalla casa bruciata, ai gatti morti e altre cosucce piuttosto macabre....e quando uscivo, stavo tutto il tempo con lo stomaco chiuso, gestendo l'ansia della tragedia...aspettando il rientro a casa e cercando di smantellare le paranoie, percorrendo e ripercorrendo ogni mio passo prima di uscire di casa, cercando possibili dimenticanze ed errori, trovandoli e ripercorrendo ancora per minimizzarli e ridargli dimensione naturale nella mia testa...
Quell'ultimo dell'anno ho preso la macchina e in compagnia delle mie paranoie mi sono fatta tipo 200 km da sola per raggiungere due amici...
un'amico da lontano, molto lontano, mi ha fatto compagnia...buttando a ridere la mia paura che scoppiasse una gomma, il motore, il radiatore, il vetro, che si staccasse il volante....la fantasia non ha limiti in termini di tragedie
...e abbiamo chiacchierato di crateri nell'autostrada e ufo e raggi traenti che mi avrebbero portata via...
Ovviamente avevo impiegato la solita mezz'ora per riuscire a partire. Fra tentativi di partenza e ritorni a casa dopo aver percorso 100, 200 mt...per controllare di aver chiuso le porte, le finestre, spento sigarette, staccato gas, etc etc...per controllare che i miei gatti fossero in casa al sicuro, e ogni volta non ero mai sicura di aver controllato abbastanza...:unhappy:
G. era appena apparso nella mia vita, una presenza impalpabile, ma che era lì...da qualche parte...mi aveva fatto una silenziosa compagnia mentre facevo il giro di ricognizione, forse il quarto per casa, facendomi ad un certo punto presente il tempo e il fatto che sarebbe stato bene guidare prima che scendesse la temperatura...
E un altro amico mi ricordava la calma...e mi ripeteva che era lì...che non avrebbe parlato ma che era con me...
E mi ricordo che sentivo tutte queste presenze intorno...dopo un sacco di tempo in cui per me le persone erano solo da tenere a distanza, in cui mi sentivo come chiusa in una bolla che mi impediva di sentire presenze e vicinanze...
E credo di aver pianto per buona parte del viaggio...ridacchiando del fatto che era veramente ridicolo piangere mentre stavo andando a divertirmi...
Ed è stato un ultimo di rassegnazione alla Vita e alla presenza della Morte che sentivo costantemente aleggiare intorno a me.
E al netto della festa, semplice e intima, credo che mi ricorderò di quell'ultimo perchè è stato il primo in cui mi sono sentita libera, e contemporaneamente incatenata a tutto.
In cui i miei immaginari sulla Morte erano tutti lì. Vicini e presenti. E lentamente sono diventati un abbraccio caldo in cui rifugiarmi e in un qualche modo rasserenarmi.
Una sorta di linea di demarcazione fra quello che era stato e quello che sarebbe venuto...e non avevo la minima idea di quel che sarebbe venuto.
Ed è stata una prima volta...mi ero avventurata nella vita prima, prima del mio ex e con il mio ex, ma sempre velocemente, senza guardarmi intorno e senza ascoltare, incoscientemente, penetrando il tempo senza soffermarmi sulle soglie...che anche adesso mi spaventano molto....
Ecco...è memorabile quel capodanno. Una sorta di liberazione di me da me.
E uno stare con me.
Con un mondo interiore che avevo schiacciato per anni. Lasciandolo uscire in mia presenza. Senza trucchi.
Senza distogliere lo sguardo. Senza usare rabbia e rivalsa per tenere la distanza da quei frammenti che mi giravano dentro e che giudicavo, profondamente cattivi, sbagliati, crudeli...
E mi fa tenerezza adesso quell'essere tremante e spaventato che guidava ascoltando ogni scricchiolio della macchina, pensando e ripensando se a casa sarebbe andato tutto bene in mia assenza.
Che sentiva di tradire andandosene da casa...
Non ripercorrerei più quelle strade interiori...adesso.
Ma sono grata a me stessa di averle percorse...alle persone che da lontano mi hanno osservata e in silenzio mi han fatto sentire presenza. Nel modo in cui avevo bisogno di sentirla io. Senza toccarmi. Senza avvicinarsi troppo. Lasciandomi lì. A sentire che c'è una differenza profonda fra la solitudine e l'isolamento...
sì...!!A occhio e croce in quel capodanno ci siamo conosciute almeno a voceo sbaglio ?
Ecco ricordavo bene. Ero malata e influenzata ah ah ah ah e tu hai passato il capodanno con due persone a me caresì...!!
C'era anche la tua voce...
Che periodo....![]()
E io ero appena atterrata dopo quel viaggio delirante :rotfl::rotfl:Ecco ricordavo bene. Ero malata e influenzata ah ah ah ah e tu hai passato il capodanno con due persone a me care![]()
Ti ha tenuto al freddo come Maria nella capanna ? :rotfl:E io ero appena atterrata dopo quel viaggio delirante :rotfl::rotfl:
sì...sono molto care anche a me...
e che freddo...porca puttana!!!![]()
Maria nella capanna secondo me stava più al caldo!! :rotfl::rotfl:...maledetti, neanche se ne accorgevano!!....Ti ha tenuto al freddo come Maria nella capanna ? :rotfl:
Io ero rinchiusa in casa causa influenza, mi sono vista i fuochi D artificio dalla finestra chiusa![]()
Siiiii veroooo, ho sempre avuto problemi di lineaMaria nella capanna secondo me stava più al caldo!! :rotfl::rotfl:...maledetti, neanche se ne accorgevano!!....
mi ricordo...quando ci eravamo sentiti avevi la voce mezza roca e la linea ballerina...![]()
Già...come un'altra vitaSiiiii veroooo, ho sempre avuto problemi di lineaMadonna davvero che ricordi
![]()
Si...per me di sicuroGià...come un'altra vita![]()
Di capodanni ne abbiamo vissuto tanti quanti i nostri anni( ma va !!!)
ce ne è uno che ricordate particolarmente ?
Su raccontate![]()
Anche per me...senza ombra di dubbioSi...per me di sicuro![]()
Verissimo, c'è proprio un abisso tra solitudine ed isolamento.... tanto può essere positiva la solitudine tanto può essere sintomo di forte negatività l'isolamento, sino a condurre - in casi estremi - ad un senso di malessere angosciante,quasi come fosse una sorta di rifiuto totale a tutto quello che ci circonda o, in altri casi, come un'autoassoluzione ed autogiustificazione su tutto quello che si è fatto sino adesso, oppure un forte senso di incomprensione da parte degli " altri "....2014...
dopo dieci anni in cui ero gradualmente finita nella paura di tutto, per arrivare negli ultimi due/tre anni in cui avevo paura a percorrere non più di 20 km in macchina, in cui avevo paura ad uscire di casa per cose che non riguardassero il lavoro o una qualche forma di dovere verso qualcuno, in cui tornavo indietro almeno 3/4 volte per controllare di aver chiuso la porta di casa e dovevo mettere in conto almeno mezz'ora prima di riuscire ad allontanarmi da casa definitivamente, in cui tornavo a casa col cuore in gola aspettandomi una qualche tragedia in mia assenza, dalla casa bruciata, ai gatti morti e altre cosucce piuttosto macabre....e quando uscivo, stavo tutto il tempo con lo stomaco chiuso, gestendo l'ansia della tragedia...aspettando il rientro a casa e cercando di smantellare le paranoie, percorrendo e ripercorrendo ogni mio passo prima di uscire di casa, cercando possibili dimenticanze ed errori, trovandoli e ripercorrendo ancora per minimizzarli e ridargli dimensione naturale nella mia testa...
Quell'ultimo dell'anno ho preso la macchina e in compagnia delle mie paranoie mi sono fatta tipo 200 km da sola per raggiungere due amici...
un'amico da lontano, molto lontano, mi ha fatto compagnia...buttando a ridere la mia paura che scoppiasse una gomma, il motore, il radiatore, il vetro, che si staccasse il volante....la fantasia non ha limiti in termini di tragedie
...e abbiamo chiacchierato di crateri nell'autostrada e ufo e raggi traenti che mi avrebbero portata via...
Ovviamente avevo impiegato la solita mezz'ora per riuscire a partire. Fra tentativi di partenza e ritorni a casa dopo aver percorso 100, 200 mt...per controllare di aver chiuso le porte, le finestre, spento sigarette, staccato gas, etc etc...per controllare che i miei gatti fossero in casa al sicuro, e ogni volta non ero mai sicura di aver controllato abbastanza...:unhappy:
G. era appena apparso nella mia vita, una presenza impalpabile, ma che era lì...da qualche parte...mi aveva fatto una silenziosa compagnia mentre facevo il giro di ricognizione, forse il quarto per casa, facendomi ad un certo punto presente il tempo e il fatto che sarebbe stato bene guidare prima che scendesse la temperatura...
E un altro amico mi ricordava la calma...e mi ripeteva che era lì...che non avrebbe parlato ma che era con me...
E mi ricordo che sentivo tutte queste presenze intorno...dopo un sacco di tempo in cui per me le persone erano solo da tenere a distanza, in cui mi sentivo come chiusa in una bolla che mi impediva di sentire presenze e vicinanze...
E credo di aver pianto per buona parte del viaggio...ridacchiando del fatto che era veramente ridicolo piangere mentre stavo andando a divertirmi...
Ed è stato un ultimo di rassegnazione alla Vita e alla presenza della Morte che sentivo costantemente aleggiare intorno a me.
E al netto della festa, semplice e intima, credo che mi ricorderò di quell'ultimo perchè è stato il primo in cui mi sono sentita libera, e contemporaneamente incatenata a tutto.
In cui i miei immaginari sulla Morte erano tutti lì. Vicini e presenti. E lentamente sono diventati un abbraccio caldo in cui rifugiarmi e in un qualche modo rasserenarmi.
Una sorta di linea di demarcazione fra quello che era stato e quello che sarebbe venuto...e non avevo la minima idea di quel che sarebbe venuto.
Ed è stata una prima volta...mi ero avventurata nella vita prima, prima del mio ex e con il mio ex, ma sempre velocemente, senza guardarmi intorno e senza ascoltare, incoscientemente, penetrando il tempo senza soffermarmi sulle soglie...che anche adesso mi spaventano molto....
Ecco...è memorabile quel capodanno. Una sorta di liberazione di me da me.
E uno stare con me.
Con un mondo interiore che avevo schiacciato per anni. Lasciandolo uscire in mia presenza. Senza trucchi.
Senza distogliere lo sguardo. Senza usare rabbia e rivalsa per tenere la distanza da quei frammenti che mi giravano dentro e che giudicavo, profondamente cattivi, sbagliati, crudeli...
E mi fa tenerezza adesso quell'essere tremante e spaventato che guidava ascoltando ogni scricchiolio della macchina, pensando e ripensando se a casa sarebbe andato tutto bene in mia assenza.
Che sentiva di tradire andandosene da casa...
Non ripercorrerei più quelle strade interiori...adesso.
Ma sono grata a me stessa di averle percorse...alle persone che da lontano mi hanno osservata e in silenzio mi han fatto sentire presenza. Nel modo in cui avevo bisogno di sentirla io. Senza toccarmi. Senza avvicinarsi troppo. Lasciandomi lì. A sentire che c'è una differenza profonda fra la solitudine e l'isolamento...
Eh già...come entrare in una cripta prima del tempo...e non per esplorare...la Terra di Mezzo...dove la Vita non è Vita e la Morte non è Morte...Verissimo, c'è proprio un abisso tra solitudine ed isolamento.... tanto può essere positiva la solitudine tanto può essere sintomo di forte negatività l'isolamento, sino a condurre - in casi estremi - ad un senso di malessere angosciante,quasi come fosse una sorta di rifiuto totale a tutto quello che ci circonda o, in altri casi, come un'autoassoluzione ed autogiustificazione su tutto quello che si è fatto sino adesso, oppure un forte senso di incomprensione da parte degli " altri ".
Cattivo1984 – ero in Marocco in un viaggio organizzato, verso sera prima del cenone telefonata dall’Italia che ero arrivato primo al concorso che avevo dato, prima del cenone giù alle sale sguardi maliziosi nell’Hotel di una tedeschina (che però era col suo ragazzo(??)) e che poi a mezzanotte mi viene a cercare allo scoccar di mezzanotte e mi bacia su una guancia, poi sull’altra .. e poi.. ci baciamo in bocca! (prima volta.. tutto in una notte!!)
Niente sesso, eh.. Calma!! ero ancora giovane..
però fu una notte a passeggiare e sbaciucchiarci in riva al mare che non ebbe ai miei occhi nulla da invidiare a una notte di sesso sfrenato..
Almeno credo…
Anche perché la sera dopo si era fortunatamente riappacificata col suo ragazzo (ma vaffanculo)
Siamo perfino amici di Facebook.. è sposata, separata con 2 figlie e attualmente ha l’aspetto di una balena..
bellissima immagine te la ruboAnche per me...senza ombra di dubbio
E mi fa dolcezza...credo sia un gran Dono Ri-Nascere a sè...
![]()
E' dedicata anche a te...bellissima immagine te la rubo![]()
Vero, il corpo cerca di ribellarsi alla mente "parlandoci" come solo lui può fare, come se volesse autoproteggerc(s)i , e poi ci si trova - presto o tardi - davanti ad un bivio.... o si ritorna alla vita o si corre il pericolo di annullarsi completamente percorrendo una strada - il più delle volte - di "non ritorno" . Il discorso andrebbe completamente OT, se si dovesse parlare dei motivi per cui una persona davanti la bivio scelga la strada dell'autodistruzione anzichè la vita ( con tutto quello che ci riserva ovviamente ).Eh già...come entrare in una cripta prima del tempo...e non per esplorare...la Terra di Mezzo...dove la Vita non è Vita e la Morte non è Morte...
E' angosciante...molto.
...ed è una angoscia che si riflette anche sul corpo...fa freddo, in quelle sensazioni...anche se è un freddo che abbraccia...e per paradosso il caldo fa soffrire e fa sentire ancora più freddo...ad agosto mettevo la felpa in quel periodo...è stranissimo come sia il corpo a dare i segni più forti...il mio urlava...anche se non sentivo.
Per accorgermi di come stavo, sono dovute iniziare le paranoie...e per fortuna...a volte mi chiedo se, senza le paranoie, mi sarei accorta o avrei continuato a stare in quello stato di non Vita...di cui però avevo assolutamente bisogno...che prima avevo bruciato tutto, freneticamente e a velocità siderali...