Il cibo dell'anima

Frithurik

utente deluso
Nostalgie

Non e' più il tempo
della nostra terra.
Indossavo i miei sogni
migliori
per correre sulle sue strade.
Nubi
galoppavano contro il sole
e piogge di parole
coprivano le nostre ore.
Mani nere e dolci
offrivano i gelsomini
dischiusi tra le dita
morbide della sera.
Il profumo
adagiato nel silenzio pigro
della mia memoria
cerca il suo tempo,
ancora,
tra sabbie bianche,
orizzonti di stelle
e fughe di pensieri.
 

Fantastica

Utente di lunga data
Non e' più il tempo
della nostra terra.
Indossavo i miei sogni
migliori
per correre sulle sue strade.
Nubi
galoppavano contro il sole
e piogge di parole
coprivano le nostre ore.
Mani nere e dolci
offrivano i gelsomini
dischiusi tra le dita
morbide della sera.
Il profumo
adagiato nel silenzio pigro
della mia memoria
cerca il suo tempo,
ancora,
tra sabbie bianche,
orizzonti di stelle
e fughe di pensieri.
Ma... è tua?
 

Flavia

utente che medita
Valore

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,
la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello
che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che.
Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord,
qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.

Erri De Luca​
 

Eratò

Utente di lunga data
E tutto insieme,tutte le voci
tutte le mete, tutti i desideri
tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male,
tutto insieme era il mondo.
Tutto insieme era il fiume del divenire,
era la musica della vita.

Herman Hesse da "Siddharta"
 

Flavia

utente che medita
​​
Ci sono cose che non smetteresti mai di guardare.

Cose che catturano il tuo sguardo e non lo lasciano andare.

Cose che lasciano un’impronta indelebile sulla tua retina.

Cose che lasciano un’impronta indelebile sulla tua Anima.

Cose che non ti sazi di guardare.

E mentre cerchi di scoprire il perché di tanto fascino,

scopri dopo e solo dopo, ripensandoci,

che le guardavi perché le amavi.

(Pedro Almodovar)
 

Flavia

utente che medita
​​
Quello che mi è sempre piaciuto di lei

era il suo silenzio,

non era un silenzio qualsiasi,

era un silenzio pieno di contrasti

e piccoli silenzi concentrici

come onde in uno stagno.

Lei non cercava di capirmi,

sapeva che era stupido pretenderlo.

Tra noi due non c’era bisogno di capire:

io avevo il mio dolore pieno di parole

e lei il suo silenzio.

(E. M. Reyes)
 

Frithurik

utente deluso
Non ti dimentichero' mai

[FONT=&quot]Mi avevi detto non ti dimenticherò mai!
Non voglio perderti! Dammi il tuo tutto, le tue parole,
La tua solitudine,la tua voce .Lontana senza dimensione.
Con la voglia di libertà nel cuore .Mi chiedi di lasciarti andare.,
Proprio a me che non ho alcun diritto su di te,
né sulla tua vita né sull'amore che nasce, Vive. Muore, in fondo ai tuoi occhi.
Come una scarpa consumata!
Come un abito dismesso! Mi butti via!
Tra i rifiuti dell'indifferenza!
Ma io, non ti ho mai legata a me,Mai costretta a rincorrere sogni,
Che non erano tuoi,voglie, desideri nascosti di donna che non erano tuoi, miseramente finiti negli inganni.
Di amori che rincorrevi!
Io ti parlavo., soltanto d'amore! E una colpa parlare d'amore? Trasmettere l'amore che hai.,
Dentro l'anima e distrugge?
Ma tu dicevi non ti dimenticherò mai!
Irragiungibile,poeta fottuto Mi chiedi di lasciarti andare,come rondini che volano nel cielo ,
Come un libro corroso dal tempo...
Come una rosa appassita nell'inverno...
Spoglia di sguardo amorevole negli occhi verdi...
Mi butti via! Nei cumuli di fanghiglia di strade senza nome.
Ma io in nessun modo potevo legarti a me.,
Non ho questa presunzione,né l'arroganza,
Ho soltanto creduto di difenderti...
Dai tuoi sogni., ingannevoli. dai tuoi sbagli,
Dal modo con il quale avresti potuto,
Bruciare la tua vita...
Ma tu dicevi non ti dimenticherò mai!
Non voglio perderti! Non devi morire in me!
Siamo la stessa vita,parlami, come tu soltanto sai parlarmi di amore[/FONT]
 

geko

Utente di lunga data
I
Era impossibile da immaginare, impossibile
da non immaginare; la sua azzurrezza, l'ombra che lasciava,
che cadeva, riempiva l'oscurità del proprio freddo,
il suo freddo che cadeva fuori da se stesso, fuori da qualsiasi idea
di sé descrivesse nel cadere; un qualcosa, una minuzia,
una macchia, un punto, un punto in un punto, un abisso infinito
di minuzia; una canzone, ma meno di una canzone, qualcosa che
affoga in sé, qualcosa che va, un'alluvione di suono, ma meno
di un suono; la sua fine, il suo vuoto,
il suo tenero, piccolo vuoto che colma la sua eco, e cade,
e si alza, inavvertito, e cade ancora, e così sempre,
e sempre perché, e solo perché, essendo stato, era...

II
Era l'inizio di una sedia;
era il divano grigio; era i muri,
il giardino, la strada di ghiaia; era il modo in cui
i ruderi di luna le crollavano sulla chioma.
Era quello, ed era altro ancora; era il vento che azzannava
gli alberi; era la congerie confusa di nubi, la bava
di stelle sulla riva. Era l'ora che pareva dire
che se sapevi in che punto esatto del tempo si era, non avresti
mai più chiesto nulla. Era quello. Senz'altro era quello.
Era anche l'evento mai avvenuto – un momento tanto pieno
che quando se ne andò, come doveva, nessun dolore riusciva
a contenerlo. Era la stanza che pareva la stessa
dopo tanti anni. Era quello. Era il cappello
dimenticato da lei, la penna che lei lasciò sul tavolo.
Era il sole sulla mia mano. Era il caldo del sole. Era come
sedevo, come attendevo per ore, per giorni. Era quello. Solo quello.

Mark Strand - "Cos'era"
 

Flavia

utente che medita
..Nel fondo della sua anima, Emma aspettava che qualche cosa accadesse.

Come i marinai in pericolo, volgeva gli occhi disperati sulla solitudine della sua vita e cercava, lontano, una vela bianca tra le brume dell’orizzonte.

Non sapeva che cosa l’aspettasse, quale vento avrebbe spinto quelle vele fino a lei, su quale riva l’avrebbe portata, né sapeva se sarebbe stata una scialuppa o un vascello a tre ponti, carico di angosce o pieno di felicità fino ai bordi.

(Gustave Flaubert)
 

Flavia

utente che medita
La memoria delle donne somiglia a certi loro antichi tavolini da lavoro per cucire.
Ci sono dei cassetti segreti: ce ne sono di chiusi da molto tempo che non si possono più aprire;
ci sono dentro fiori secchi che sono ormai solo polvere di rose;
e ci si ritrovano anche matasse imbrogliate, a volte qualche spillo

Marguerite Yourcenar
 

Fantastica

Utente di lunga data
La memoria delle donne somiglia a certi loro antichi tavolini da lavoro per cucire.
Ci sono dei cassetti segreti: ce ne sono di chiusi da molto tempo che non si possono più aprire;
ci sono dentro fiori secchi che sono ormai solo polvere di rose;
e ci si ritrovano anche matasse imbrogliate, a volte qualche spillo

Marguerite Yourcenar
:)... bello che di puntuto ci sia solo qualche spillo e nemmeno sempre :)
Grazie per queste note, carissima.
 

Brunetta

Utente di lunga data
La memoria delle donne somiglia a certi loro antichi tavolini da lavoro per cucire.
Ci sono dei cassetti segreti: ce ne sono di chiusi da molto tempo che non si possono più aprire;
ci sono dentro fiori secchi che sono ormai solo polvere di rose;
e ci si ritrovano anche matasse imbrogliate, a volte qualche spillo

Marguerite Yourcenar
Stupendo.
 

Flavia

utente che medita
Caddi in uno dei miei patetici periodi di chiusura.
Spesso, con gli esseri umani, buoni e cattivi,
i miei sensi semplicemente si staccano, si stancano: lascio perdere.
Sono educato. Faccio segno di si.
Fingo di capire, perché non voglio ferire nessuno.
Questa è la debolezza che mi ha procurato più guai.
Cercando di essere gentile con gli altri spesso mi ritrovo con l'anima a fettucce,
ridotta ad una specie di piatto di tagliatelle spirituali.
Non importa... Il mio cervello si chiude.
Ascolto. Rispondo.
E sono troppo ottusi per rendersi conto che io non ci sono...


Charles Bukowski

 

Fantastica

Utente di lunga data
Testamento


Non voglio che tu sia lo zimbello del mondo.
Ti lascio il sole che lasciò mio padre
a me. Le stelle brilleranno uguali, e uguali
t’indurranno le notti a dolce sonno,
il mare t’empirà di sogni. Ti lascio
il mio sorriso amareggiato: fanne scialo,
ma non tradirmi. Il mondo è povero
oggi. S’è tanto insanguinato questo mondo
ed è rimasto povero. Diventa ricco tu
guadagnando l’amore del mondo.
Ti lascio la mia lotta incompiuta
e l’arma con la canna arroventata.
Non l’appendere al muro. Il mondo ne ha bisogno.
Ti lascio il mio cordoglio. Tanta pena
vinta nelle battaglie del mio tempo.
E ricorda. Quest’ordine ti lascio.
Ricordare vuol dire non morire.
Non dire mai che sono stato indegno, che
disperazione m’ha portato avanti e son rimasto
indietro, al di qua della trincea.
Ho gridato, gridato mille e mille volte no,
ma soffiava un gran vento, e pioggia, e grandine:
hanno sepolto la mia voce. Ti lascio
la mia storia vergata con la mano
d’una qualche speranza. A te finirla.
Ti lascio i simulacri degli eroi
con le mani mozzate, ragazzi che non fecero a tempo
ad assumere austera forma d’uomo,
madri vestite di bruno, fanciulle violentate.
Ti lascio la memoria di Belsen e di Auschwitz.
Fa’ presto a farti grande. Nutri bene
il tuo gracile cuore con la carne
della pace del mondo, ragazzo, ragazzo.
Impara che milioni di fratelli innocenti
svanirono d’un tratto nelle nevi gelate
in una tomba comune e spregiata.
Si chiamano nemici: già! i nemici dell’odio.
Ti lascio l’indirizzo della tomba
perché tu vada a leggere l’epigrafe.
Ti lascio accampamenti
d’una città con tanti prigionieri:
dicono sempre sì, ma dentro loro mugghia
l’imprigionato no dell’uomo libero.
Anch’io sono di quelli che dicono, di fuori,
il sì della necessità, ma nutro, dentro, il no.
Così è stato il mio tempo. Gira l’occhio
dolce al nostro crepuscolo amaro.
Il pane è fatto pietra, l’acqua fango,
la verità un uccello che non canta.
È questo che ti lascio. Io conquistai il coraggio
d’essere fiero. Sfòrzati di vivere.
Salta il fosso da solo e fatti libero.
Attendo nuove. È questo che ti lascio.


Kriton Athanasulis, traduzione di Filippo Maria Pontani
 

Brunetta

Utente di lunga data
AVRAI (Claudio Baglioni)
avrai sorrisi sul tuo viso come ad agosto grilli e stelle
storie fotografate dentro un album rilegato in pelle
tuoni d'aerei supersonici che fanno alzar la testa
e il buio all'alba che si fa d'argento alla finestra
avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare
schiuma di cavalloni pazzi che s'inseguono nel mare
e pantaloni bianchi da tirare fuori che è già estate
un treno per l'America senza fermate
avrai due lacrime più dolci da seccare
un sole che si uccide e pescatori di telline
e neve di montagne e pioggia di colline
avrai un legnetto di cremino da succhiare
avrai una donna acerba e un giovane dolore
viali di foglie in fiamme ad incendiarti il cuore
avrai una sedia per posarti ore
vuote come uova di cioccolato
ed un amico che ti avrà deluso tradito ingannato
avrai avrai avrai
il tuo tempo per andar lontano
camminerai dimenticando
ti fermerai sognando
avrai avrai avrai
la stessa mia triste speranza
e sentirai di non avere amato mai abbastanza
se amore amore avrai
avrai parole nuove da cercare quando viene sera
e cento ponti da passare e far suonare la ringhiera
la prima sigaretta che ti fuma in bocca un po' di tosse
Natale di agrifoglio e candeline rosse
avrai un lavoro da sudare
mattini fradici di brividi e rugiada
giochi elettronici e sassi per la strada
avrai ricordi di ombrelli e chiavi da scordare
avrai carezze per parlare con i cani
e sarà sempre di domenica domani
e avrai discorsi chiusi dentro mani
che frugano le tasche della vita
ed una radio per sentire che la guerra è finita
avrai avrai avrai
il tuo tempo per andar lontano
camminerai dimenticando ti fermerai sognando
avrai avrai avrai
la stessa mia triste speranza
e sentirai di non avere amato mai abbastanza
se amore amore amore avrai

 

patroclo

Utente di lunga data
ecco .....

"Ma io volevo baci larghi come oceani in cui perdermi e affogare, volevo baci grandi e baci lenti come un respiro cosmico, volevo bagni di baci in cui rilassarmi e finalmente imparare i suoi movimenti d'amore"

Pier Vittorio Tondelli da "biglietti agli amici"
 

Flavia

utente che medita
​​
[h=3]Ti faccio dono di tutto, se vuoi,[/h][h=3]tanto io sono solo una fanciulla[/h][h=3]piena di poesia[/h][h=3]e coperta di lacrime salate.[/h][h=3]Io voglio solo addormentarmi[/h][h=3]sulla ripa del cielo stellato[/h][h=3]e diventare un dolce vento[/h][h=3]di canti d’amore per te.[/h][h=3](Alda Merini)[/h]
 

passante

Utente di lunga data
“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue. ”

(Eugenio Montale
 
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