Eliade
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IL CACAO - «theobroma cacao»
Fonte: http://www.dolceidea.com/?Albero sempreverde della famiglia delle Sterculiaceae;
il nome deriva dal greco «theos», dio, e «broma», cibo, e significa «cibo divino»
Probabilmente originario della zona dell’Amazzonia, oggi presente in tutte le zone tropicali;
albero molto grande, pianta sempreverde con foglie oblunghe verde lucido;
i fiori, di colore bianco o rosati, sono presenti direttamente sul tronco o sui vecchi rami;
i frutti sono grandi bacche ovoidali, di colore rosso bruno a maturazione avvenuta, contenenti molti semi appiattiti, disposti in cinque file.
I frutti, dopo il raccolto, vengono lasciati a fermentare fino a quando non sono pronti per la lavorazione.
Una delle sostanze che essi contengono, la teobromina, si usa in medicina.
Gli indiani facevano abbrustolire i semi e, dopo averli sfarinati sopra una pietra, impastavano la farina;
ne mettevano una piccola parte in una ciotola di legno, aggiungendo zucchero,
qualche aroma, come la vaniglia, e acqua bollente, il tutto mescolato con un bastoncello, ottenendo una deliziosa bevanda, la cioccolata.
Per le popolazioni precolombiane dell’America centrale, il cacao era considerato sacro;
per gli Aztechi era un dono del loro dio, il mitico serpente piumato;
per i Maya aveva un’origine divina e viene rappresentato con un simbolo in raffigurazioni religiose.
I termini «cacao» e «cioccolata» indicano la pianta e la bevanda in lingua centroamericana.
Nella capitale dell’impero azteco i chicchi del cacao venivano utilizzati come moneta.
Alla corte dell’imperatore Montezuma, il cacao della qualità soconusco o reale,
era consumato dai nobili, mentre al popolo era destinato il cacao di colore nero e amaro nominato patlax.
Fernando Cortez, conquistatore del Messico, mandò i grani all’imperatore Carlo V di Spagna che apprezzò particolarmente il «cibo degli dei»;
poi, giunse alla Corte imperiale di Germania e, molto presto, si diffuse tra le Corti di tutta Europa.
Agli inizi del 1600 imonaci italiani portarono il cacao in Francia e per circa tre secoli il cacao fu consumato come bevanda.
Solo con l’avvento delle macchine si iniziò la produzione del burro di cacao, con la pressatura dei semi, la pasta di cacao, la polvere di cacao, la cioccolata.
I primi autori di saggi sulla cioccolata e sul cacao furono,verso il 1550, il Girolamo Benzoni e, verso il 1600, Francesco Carletti.
All’inizio del 1800 la cioccolata italiana era considerata la migliore d’Europa.
A Torino lo svizzero Cailler imparò la fabbricazione del cioccolato.
Col cacao si può fare di tutto e anche di più, ingrediente spettacolare...wow.
Ne parliamo? Qual'è la migliore cioccolata da voi assaggiata? E la miglior cioccolateria?
Per me, senza dubbio il cioccolatino al pistacchio della cioccolateria della fonte di cui sopra. :smile:

