Prima voglio rispondere unavolta e per tutte alla questione "frivola" che mi è stata posta da quanti ne hanno fatto una questione di aspetto e/o età... Non è ne' uno nè l'altro. Il mio compagno, che è mio coetano , è il classico belloccio (alto, palestrato, zigomo e mandibola squadrati, biondo con gli occhi chiari- stile giocatore di football da college americano per capisci), e il collega si, ha 58 anni, ma anche lui è molto affascinante (fisico atletico, leggermente meno alto del mio compagno, ma altrettanto curato nell'abbigliamento e nel portamento, abbronzato, con barba e capelli brizzolati tenuti in modo impeccabile)...Insomma non sono minimamente paragonabili, ma affascinanti entrambi. Quindi no. Non è questione di questo...
Camunque, poco cambia. Aggiornamenti.. Oggi giornata ordinaria di lavoro. Ho riflettuto molto sulle vostre lunghe digressioni, e sì: avete ragione. Io ho TUTTO da perdere. Lui niente, anzi. Mi sento una poco di buono a provare attrazione per uno che non sia il mio uomo, e probabilmente ho "confessato" qui per scaricare un po' di quel senso di colpa. Sinceramente non credo di riuscire nemmeno a tollerare un contatto fisico "intimo" con un altro. I suoi gesti (gli sfioramenti, le strusciate etc), per quanto mi lusinghino e mi facciano anche un po' sussultare, NON mi fanno stare bene, anzi, mi creano un grande fastidio. E' assurdo scrivere e rileggere quanto dico, ma è proprio così: esistono sentimenti contrastanti (quello della donna oca e della compagna innamorata), che stanno facendo a pugni. Però io so cosa voglio e cosa NON voglio.
Lui però incalza. Oggi è entrato nel mio studio chiudendosi la porta alle spalle. Non appena ho notato il gesto ho fatto per alzarmi e andare a riaprire la porta e lui si è un po'infastidito, mi ha trattenuto il polso (mai fatto prima,ma siamo matti??) chiedendomi se avessi qualche problema. Sono rimasta calma cercando di non far trapelare il fatto che fossi molto imbarazzata, e gli ho risposto che semplicemente è un posto di lavoro comune e non mi piace chiudermi coi colleghi nelle stanze, già che non c'è nulla da nascondere. Lui ha sorriso come se nulla fosse , e mi ha detto una cosa come (parafrasandola) "lo hai capito che ci sto a perdere la testa eh, ma dove vogliamo andare?". Ho risposto semplicemente "Io da nessuna parte. Anzi mi scuso se ti ho dato un'impressione diversa ma ero in buona fede. Direi che possiamo dimenticarti quanto mi hai detto adesso e quanto ti ho dato modo di percepire prima di oggi , perchè sono impegnata e non sono il genere di donna che si fa avventure". E lui sapete cosa ha detto? (intanto ero andata a riaprire quella maledetta porta ovviamente) "Ma guarda che X non lo sa cosa ti serve, cosa te ne fai di un marcantonio , che sarà pure un brillantone, ma non sa apprezzarti? Fidati che quello non ha capito cos'ha". Posto che MAI E POI MAI io ho parlato del mio compagno a lui, MA MAI (in realtà apparte del jogging non gli ho mai detto niente di me!), e nè tantomeno credo abbiano parlato tra di loro,la cosa mi ha fatto saltare i nervi. Gli ho detto di andarsene se non aveva nulla da dirmi del lavoro in corso e che avevo da fare, e gli ho cheisto se possibile di non permettersi mai più di parlare della mia relazione. Lui di tutta risposta è uscito ridendo
Ecco ora sono imbestialita contro di lui e contro di me, che sono una cretina, e mi sono lasciata turbare da uno stronzo che si permette di insinuarasi da serpe.