Il compagno "cambiato"

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Ettore Petrolini

Utente di lunga data
Si, ad esempio, nel mio rapporto con la musica.
Là non voglio impicci di sorta.
Sono molto gouldiano:
«Non è che io sia asociale, ma credo che se un artista vuole utilizzare il cervello per un lavoro creativo, ciò che si chiama autodisciplina – che non è altro che un modo per sottrarsi alla società – sia assolutamente indispensabile. »
Ecco, questa citazione mi piace. E' così anche per me. Il lavoro mi riempie di amicizie, esperienze, soddisfazioni. Quando sono al lavoro sono felice. Non ho più posto per altro, se non occasionalmente e per rilassarmi e giocare.
Una eventuale compagna una cosa del genere non l'accetterebbe mai....
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Chi tradisce smaschera se stesso. Ha finto. Non ha fatto una scelta convinta e consapevole quando si è legato con la persona tradita.
C'è una gradualità nella finzione. Parlo di gradualità nella consapevolezza. Ti sposo,ma..... c'è un ma, da qualche parte.
Stare insieme è una cosa seria. I se e i ma sono l'anticamera del tradimento.
Mai accontentarsi, meglio star soli.
Su questo non sono d'accordo.
Quando mi sono sposata ero convinta, non avevo il minimo dubbio.
Ero certa che lui era l'uomo con cui volevo vivere e formare una famiglia.
Non so cos'è successo dopo, me lo sto ancora domandando e la strada è lunga. MA il cambiamento c'entra sicuramente qualcosa.
Sul non accontentarsi sono d'accordissimo invece:)
 
Su questo non sono d'accordo.
Quando mi sono sposata ero convinta, non avevo il minimo dubbio.
Ero certa che lui era l'uomo con cui volevo vivere e formare una famiglia.
Non so cos'è successo dopo, me lo sto ancora domandando e la strada è lunga. MA il cambiamento c'entra sicuramente qualcosa.
Sul non accontentarsi sono d'accordissimo invece:)
Ognuno ha la sua storia e il suo mondo sentimentale.
Per alcuni è tutto lineare. Per altri è tortuoso e periglioso.
Sei stata doppiamente fortunata tu: hai incontrato l'uomo che faceva per te, e in più hai avuto anche il surplus.
Tutto ha un senso comunque. Tu sai che l'amore ha molti volti.
 

aristocat

Utente iperlogica
Una storia comincia: passione, paure, fantasie, malesseri, litigi, introspezione, casini, intrecci, depressione, ancora entusiasmi, sesso, retrospettive, di nuovo paure, rancori, dubbi..........
Poi magari finisce, e ci si ritrova diversi a presentarsi di nuovo al proprio partner, magari ingnaro di tutto.

Le esperienze della vita ci cambiano, queste forse più di altre. Cosa può voler dire scoprire di essere diversi e sapere che il proprio partner potrebbe non riconoscerci, e nel peggiore dei casi, non accettarci?

Cosa può voler dire trovarsi di fronte una persona diversa? Magari sapendola reduce da un tradimento, magari no, il che forse, potrebbe essere peggio?
Prendere atto che evolversi vuol dire anche questo. :(
Ho sempre pensato che, se e quando mi "imbarcherò" per la più importante avventura della vita con il mio amore, un giorno potrebbe anche finire tra noi... perchè saremo cambiati, perchè ci saremo dati altre (divergenti) priorità, perchè la nostra scala di valori non sarà più quella di un tempo... :idea:
Sono i rischi che accetti (o meglio, metti in conto) nel momento stesso in cui ti butti in una storia più o meno importante. Maggiore sarà l'importanza della storia, maggiori saranno i rischi... così come il dolore, se le cose prendono una brutta piega.
Ma proprio per il lungo cammino fatto insieme - credo - la persona che si penserà di non poter più riconoscere non potrà mai diventare un estraneo. Ci sarà sempre quel fil rouge che - incredibilmente - tiene due persone unite ... a dispetto di tutto.
Stringi stringi, alla fine due compagni di una vita li vedo come una e una sola persona.
Nonostante - o soprattutto per?:rolleyes: - le antitesi e i contrasti della vita.
 
Ecco, questa citazione mi piace. E' così anche per me. Il lavoro mi riempie di amicizie, esperienze, soddisfazioni. Quando sono al lavoro sono felice. Non ho più posto per altro, se non occasionalmente e per rilassarmi e giocare.
Una eventuale compagna una cosa del genere non l'accetterebbe mai....
Ascolta Ettore, tu sai che non sono di animo nobile come te e sono cazzone. Se tu incroci un'altra donna nelle tue condizioni il gioco è fatto eh?
Per esempio guarda: Appena sposati mia moglie vedeva tutto figo e bello di stare con un concertista, oddio, giro il mondo.
Ok, per il primo anno mi ha seguito, poi ha lasciato perdere, perchè era sempre sola, con uno che se ne sta in albergo nervosissimo a ripassare le partiture fino all'ultimo. Insomma io dovevo lavorare eh? E non ero in gita di piacere.
Trovati una che goda della tua presenza solo per rilassarsi e giocare eh? Occasionalmente.
 

aristocat

Utente iperlogica
Ascolta Ettore, tu sai che non sono di animo nobile come te e sono cazzone. Se tu incroci un'altra donna nelle tue condizioni il gioco è fatto eh?
Per esempio guarda: Appena sposati mia moglie vedeva tutto figo e bello di stare con un concertista, oddio, giro il mondo.
Ok, per il primo anno mi ha seguito, poi ha lasciato perdere, perchè era sempre sola, con uno che se ne sta in albergo nervosissimo a ripassare le partiture fino all'ultimo. Insomma io dovevo lavorare eh? E non ero in gita di piacere.
Trovati una che goda della tua presenza solo per rilassarsi e giocare eh? Occasionalmente.
OT: mi ricorda tanto "Lost in Translation" ...:condom:
 

Alce Veloce

Utente di lunga data
Ho sempre voluto una famiglia.
Ho sempre desiderato un rapporto di coppia che fosse basato sulla complicità.
Ho sempre pensato che le persone cambiano nel senso che crescono ed evolvono, e che questo sia un bene, ma che alla radice ognuno conservi la parte più importante di sè stesso.
Ho sempre pensato che un rapporto di coppia solido sia basato sugli elementi fondamentali delle due persone, e che il resto facesse solo da contorno.
Ho sempre pensato che la complicità fosse la forza che tiene unite due persone le cui caratteristiche di base fossero sinergiche, e che permettesse di prendere anche strade completamente diverse in termini di interessi, lavoro, hobbies, mantenendo però solido il legame, e mettendo in condizioni entrambi di godere anche di quelle cose di uno che sono del tutto aliene all'altro.
Mi sono sempre fatto l'imagine di due metà che alla fine della giornata si riuniscono e si scambiano in termini di emozioni tutto ciò che hanno fatto ognuno nel suo campo. Due entità indipendenti ed autonome capaci però di rappresentare, una volta insieme, ben più della somma delle parti. Insieme si osserva il mondo, ci si scambia tutto ciò che di esso si vive, e si sorride o si piange insieme.
Utopia, evidentemente.
Il cambiamento, che è evoluzione o involuzione, rappresenta sempre e solo un allontanamento. Questo perchè troppe volte il rapporto è basato non sulla sostanza della persona, ma su quello che su di essa il partner ha proiettato e che non coincide mai con la realtà.
 
Ho sempre voluto una famiglia.
Ho sempre desiderato un rapporto di coppia che fosse basato sulla complicità.
Ho sempre pensato che le persone cambiano nel senso che crescono ed evolvono, e che questo sia un bene, ma che alla radice ognuno conservi la parte più importante di sè stesso.
Ho sempre pensato che un rapporto di coppia solido sia basato sugli elementi fondamentali delle due persone, e che il resto facesse solo da contorno.
Ho sempre pensato che la complicità fosse la forza che tiene unite due persone le cui caratteristiche di base fossero sinergiche, e che permettesse di prendere anche strade completamente diverse in termini di interessi, lavoro, hobbies, mantenendo però solido il legame, e mettendo in condizioni entrambi di godere anche di quelle cose di uno che sono del tutto aliene all'altro.
Mi sono sempre fatto l'imagine di due metà che alla fine della giornata si riuniscono e si scambiano in termini di emozioni tutto ciò che hanno fatto ognuno nel suo campo. Due entità indipendenti ed autonome capaci però di rappresentare, una volta insieme, ben più della somma delle parti. Insieme si osserva il mondo, ci si scambia tutto ciò che di esso si vive, e si sorride o si piange insieme.
Utopia, evidentemente.
Il cambiamento, che è evoluzione o involuzione, rappresenta sempre e solo un allontanamento. Questo perchè troppe volte il rapporto è basato non sulla sostanza della persona, ma su quello che su di essa il partner ha proiettato e che non coincide mai con la realtà.
Ho sempre ridimensionato le mie aspettative.
Mi sono sempre accontentato di quello che passava il convento.
Alla fine diventa l'unica mia filosofia di vita praticabile.
Del resto che mi costava? Nulla.
 

cleo81

Utente di lunga data
Ho sempre voluto una famiglia.
Ho sempre desiderato un rapporto di coppia che fosse basato sulla complicità.
Ho sempre pensato che le persone cambiano nel senso che crescono ed evolvono, e che questo sia un bene, ma che alla radice ognuno conservi la parte più importante di sè stesso.
Ho sempre pensato che un rapporto di coppia solido sia basato sugli elementi fondamentali delle due persone, e che il resto facesse solo da contorno.
Ho sempre pensato che la complicità fosse la forza che tiene unite due persone le cui caratteristiche di base fossero sinergiche, e che permettesse di prendere anche strade completamente diverse in termini di interessi, lavoro, hobbies, mantenendo però solido il legame, e mettendo in condizioni entrambi di godere anche di quelle cose di uno che sono del tutto aliene all'altro.
Mi sono sempre fatto l'imagine di due metà che alla fine della giornata si riuniscono e si scambiano in termini di emozioni tutto ciò che hanno fatto ognuno nel suo campo. Due entità indipendenti ed autonome capaci però di rappresentare, una volta insieme, ben più della somma delle parti. Insieme si osserva il mondo, ci si scambia tutto ciò che di esso si vive, e si sorride o si piange insieme.
Utopia, evidentemente.
Il cambiamento, che è evoluzione o involuzione, rappresenta sempre e solo un allontanamento. Questo perchè troppe volte il rapporto è basato non sulla sostanza della persona, ma su quello che su di essa il partner ha proiettato e che non coincide mai con la realtà.
la prima frase in grassetto è stupenda.

Sul cambiamento, invece, non sono d'accordo: non sempre è un allontanamento, magari è un cambiamento che ci porta positivamente verso l'altro.
O magari un imparare dalla propria esperienza di vita delle lezioni che ci permettono di migliorarci, e di conseguenza di migliorare anche il rapporto di coppia.
 

Alce Veloce

Utente di lunga data
la prima frase in grassetto è stupenda.

Sul cambiamento, invece, non sono d'accordo: non sempre è un allontanamento, magari è un cambiamento che ci porta positivamente verso l'altro.
O magari un imparare dalla propria esperienza di vita delle lezioni che ci permettono di migliorarci, e di conseguenza di migliorare anche il rapporto di coppia.
La prima frase è utopistica, la seconda, per quanto pessimista, molto più legata alla realtà dei fatti.
Certo questo in senso generale, non specifico. Non tutto allontana, ci mancherebbe, ma tendono quasi certamente ad allontanare tutte quelle cose che non riescono ad essere incastrate nelle figura che uno si fa dell'altro.
Come dico sempre: ciò che frega sono le aspettative.

Cleo, io sono di mia natura un ottimista incorreggibile. Trovo il bene in tutto, ma..... non chiudo gli occhi.
 

dave.one

Utente di lunga data
Una storia comincia: passione, paure, fantasie, malesseri, litigi, introspezione, casini, intrecci, depressione, ancora entusiasmi, sesso, retrospettive, di nuovo paure, rancori, dubbi..........
Poi magari finisce, e ci si ritrova diversi a presentarsi di nuovo al proprio partner, magari ingnaro di tutto.

Le esperienze della vita ci cambiano, queste forse più di altre. Cosa può voler dire scoprire di essere diversi e sapere che il proprio partner potrebbe non riconoscerci, e nel peggiore dei casi, non accettarci?

Cosa può voler dire trovarsi di fronte una persona diversa? Magari sapendola reduce da un tradimento, magari no, il che forse, potrebbe essere peggio?
come ha scritto senzasperanze nel 2° post, il peggio è trovarsi davanti una persona che ti dice: sapevo di sbagliare, ma ho sbagliato lo stesso con te.
Il fatto di essere cambiati, dopo anni di convivenza o matrimonio, è solamente una facciata per nascondere la vera realtà, ovvero ciò che citi nel 2° paragrafo: il compagno non ci ha accettato.
Mi domando: perché, quella persona che dopo 14 abbondanti anni di conoscenza e 9 abbondanti anni di matrimonio, ti rinfaccia ora i giorni prima del matrimonio in cui rispolverava i suoi dubbi sulla coppia? Ed io che, invece, cercavo ingenuamente di rassicurare il mio "cambiamento caratteriale in meglio", perché spaventato dall'idea di perdere quella persona che sarebbe poi diventata la madre dei miei figli?
Che senso ha ora tirar fuori questo discorso, specie dopo che c'è un amante di troppo?
Credo semplicemente che non abbia mai avuto la forza di accettare il "compromesso del matrimonio", e che, pur lottando durante gli anni contro la sua parte emotiva, alla lunga sia rimasta sconfitta. Questo per dire che non è che uno dei due membri di una coppia cambi carattere con il tempo, ma bensì che abbia ammesso con riprovevole ritardo il riconoscimento di questo carattere come fattore principale di incompatibilità della coppia.
 
come ha scritto senzasperanze nel 2° post, il peggio è trovarsi davanti una persona che ti dice: sapevo di sbagliare, ma ho sbagliato lo stesso con te.
Il fatto di essere cambiati, dopo anni di convivenza o matrimonio, è solamente una facciata per nascondere la vera realtà, ovvero ciò che citi nel 2° paragrafo: il compagno non ci ha accettato.
Mi domando: perché, quella persona che dopo 14 abbondanti anni di conoscenza e 9 abbondanti anni di matrimonio, ti rinfaccia ora i giorni prima del matrimonio in cui rispolverava i suoi dubbi sulla coppia? Ed io che, invece, cercavo ingenuamente di rassicurare il mio "cambiamento caratteriale in meglio", perché spaventato dall'idea di perdere quella persona che sarebbe poi diventata la madre dei miei figli?
Che senso ha ora tirar fuori questo discorso, specie dopo che c'è un amante di troppo?
Credo semplicemente che non abbia mai avuto la forza di accettare il "compromesso del matrimonio", e che, pur lottando durante gli anni contro la sua parte emotiva, alla lunga sia rimasta sconfitta. Questo per dire che non è che uno dei due membri di una coppia cambi carattere con il tempo, ma bensì che abbia ammesso con riprovevole ritardo il riconoscimento di questo carattere come fattore principale di incompatibilità della coppia.
:up::up::up:
Ma non sottovalutare mai i risvegliatori...
Tu sei lì, oramai come un "oggetto" dimenticato e svalorizzato, dato per scontato, sei lì che ti dici, ma porco cazzo, è proprio tutta qui la mia vita, solo qui, solo questo? Cazzo c'è dell'altro.
Ecco arriva lì, come una voce, quella di DIo con Adamo: " Dove sei?".

Dio Santo, ma guarda come sei ridotto, dai vieni qua, lascia perdere queste assurde questioni...la vita è anche altrove!
 

Cat

Utente di lunga data
come ha scritto senzasperanze nel 2° post, il peggio è trovarsi davanti una persona che ti dice: sapevo di sbagliare, ma ho sbagliato lo stesso con te.
Il fatto di essere cambiati, dopo anni di convivenza o matrimonio, è solamente una facciata per nascondere la vera realtà, ovvero ciò che citi nel 2° paragrafo: il compagno non ci ha accettato.
Mi domando: perché, quella persona che dopo 14 abbondanti anni di conoscenza e 9 abbondanti anni di matrimonio, ti rinfaccia ora i giorni prima del matrimonio in cui rispolverava i suoi dubbi sulla coppia? Ed io che, invece, cercavo ingenuamente di rassicurare il mio "cambiamento caratteriale in meglio", perché spaventato dall'idea di perdere quella persona che sarebbe poi diventata la madre dei miei figli?
Che senso ha ora tirar fuori questo discorso, specie dopo che c'è un amante di troppo?
Credo semplicemente che non abbia mai avuto la forza di accettare il "compromesso del matrimonio", e che, pur lottando durante gli anni contro la sua parte emotiva, alla lunga sia rimasta sconfitta. Questo per dire che non è che uno dei due membri di una coppia cambi carattere con il tempo, ma bensì che abbia ammesso con riprovevole ritardo il riconoscimento di questo carattere come fattore principale di incompatibilità della coppia.

bravissimo. ti straquoto.
mai trovare una giustificazione.
e...mai mai rinnegare il passato.
 
Stato
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