Il coraggio di tradire, la viltà di rimanere

Falcor

Escluso
Oggi una mia amica, tradita di recente, ha condiviso questo su FB:

"Perché si tradisce? Forse, per cercare un altro al di fuori dall’equilibrio familiare, o per sfuggire alla tristezza, all’insoddisfazione, alla mancanza di gratitudine, ad emozioni che rimandano un senso di inutilità, di poca desiderabilità, di solitudine, di costrizione. In questo modo, non essendo liberi di esprimersi, di sentirsi se stessi, prevale la paura, l’ansia in cui, purtroppo, si perde anche la stima, l’amore e la dignità dell’altro.
Il traditore è spesso privo di capacità di fondare la propria esistenza intorno ad un proprio centro interiore e ha la compulsione a riempire i vuoti con punti di riferimento esterni, col partner prima e, quando questo non corrisponde più ai suoi bisogni, con altri partner, oppure con il lavoro, con sostanze, con il gioco, con l’alcool, in una fuga continua da sé stesso. E’ una persona che non appartiene a nulla e nulla mai gli apparterrà totalmente, se non l’inutilità e il vuoto del suo essere evanescente. Quindi, mentre il traditore nega e scappa, perché non riesce a stare in ascolto di sé, il tradito pretende e attanaglia l’altro a causa della sua insicurezza e, d’altra parte, l’amante rincorre e sogna il mondo che non c’è. Nessuno dei tre, in definitiva, è presente a sé stesso e nessuno è in grado di rimanere da solo, di fare i conti con la propria incapacità di bastare a se stesso.

Ciò che è importante imparare dalle nostre vite è la certezza di poter attraversare anche la solitudine."

(Aldo Carotenuto)
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Oggi una mia amica, tradita di recente, ha condiviso questo su FB:

"Perché si tradisce? Forse, per cercare un altro al di fuori dall’equilibrio familiare, o per sfuggire alla tristezza, all’insoddisfazione, alla mancanza di gratitudine, ad emozioni che rimandano un senso di inutilità, di poca desiderabilità, di solitudine, di costrizione. In questo modo, non essendo liberi di esprimersi, di sentirsi se stessi, prevale la paura, l’ansia in cui, purtroppo, si perde anche la stima, l’amore e la dignità dell’altro.
Il traditore è spesso privo di capacità di fondare la propria esistenza intorno ad un proprio centro interiore e ha la compulsione a riempire i vuoti con punti di riferimento esterni, col partner prima e, quando questo non corrisponde più ai suoi bisogni, con altri partner, oppure con il lavoro, con sostanze, con il gioco, con l’alcool, in una fuga continua da sé stesso. E’ una persona che non appartiene a nulla e nulla mai gli apparterrà totalmente, se non l’inutilità e il vuoto del suo essere evanescente. Quindi, mentre il traditore nega e scappa, perché non riesce a stare in ascolto di sé, il tradito pretende e attanaglia l’altro a causa della sua insicurezza e, d’altra parte, l’amante rincorre e sogna il mondo che non c’è. Nessuno dei tre, in definitiva, è presente a sé stesso e nessuno è in grado di rimanere da solo, di fare i conti con la propria incapacità di bastare a se stesso.

Ciò che è importante imparare dalle nostre vite è la certezza di poter attraversare anche la solitudine."

(Aldo Carotenuto)
Non so se sia estendibile a tutti, certo che la paura di restare soli può indurre a fare scelte che ci danneggiano.
 

oro.blu

Never enough
Oggi una mia amica, tradita di recente, ha condiviso questo su FB:

"Perché si tradisce? Forse, per cercare un altro al di fuori dall’equilibrio familiare, o per sfuggire alla tristezza, all’insoddisfazione, alla mancanza di gratitudine, ad emozioni che rimandano un senso di inutilità, di poca desiderabilità, di solitudine, di costrizione. In questo modo, non essendo liberi di esprimersi, di sentirsi se stessi, prevale la paura, l’ansia in cui, purtroppo, si perde anche la stima, l’amore e la dignità dell’altro.
Il traditore è spesso privo di capacità di fondare la propria esistenza intorno ad un proprio centro interiore e ha la compulsione a riempire i vuoti con punti di riferimento esterni, col partner prima e, quando questo non corrisponde più ai suoi bisogni, con altri partner, oppure con il lavoro, con sostanze, con il gioco, con l’alcool, in una fuga continua da sé stesso. E’ una persona che non appartiene a nulla e nulla mai gli apparterrà totalmente, se non l’inutilità e il vuoto del suo essere evanescente. Quindi, mentre il traditore nega e scappa, perché non riesce a stare in ascolto di sé, il tradito pretende e attanaglia l’altro a causa della sua insicurezza e, d’altra parte, l’amante rincorre e sogna il mondo che non c’è. Nessuno dei tre, in definitiva, è presente a sé stesso e nessuno è in grado di rimanere da solo, di fare i conti con la propria incapacità di bastare a se stesso.

Ciò che è importante imparare dalle nostre vite è la certezza di poter attraversare anche la solitudine."

(Aldo Carotenuto)

...mi calza a pennello.......
 

spleen

utente ?
Definizione di coraggio, da internet:

Forza d'animo connaturata, o confortata dall'altrui esempio, che permette di affrontare, dominare, subire situazioni scabrose, difficili, avvilenti, e anche la morte, senza rinunciare alla dimostrazione dei più nobili attributi della natura umana: un c. da leone; dar prova di c. di fronte a una disgrazia; andare con c. incontro alla morte; avere il c. di dire la verità.

La primaria definizione di coraggio è questa, capisco che si possa usare l'accezione anche in maniera negativa, tipo: Hai un bel coraggio..... definendo in questo modo una imprudenza, ma non è l'uso principale.

Bisognerebbe che io capissi cosa ha a che fare il tradimento con -i più nobili attributi della natura umana- ma proprio non riesco a collegare.
Se poi per coraggio si intende l'impegno a perseguire i propri scopi a qualunque costo, beh, c'è anche tenacia, protervia, etc, che possono essere usate, come espressioni.
 

disincantata

Utente di lunga data
allora è come dice Ross, si fa del male volontariamente...?

Se tradisci lo sai benissimo che stai facendo del male, poi la voglia di tradire ti fa pensare che dopotutto e' un tuo diritto farlo, che tanto non lo sapra' mai l'altro, che non durera' molto la nuova avventura, poi vedi che ti sta andando bene, e continui, chi te lo fa fare di smettere se stai benissimo in entrambe le storie?

IO credo abbia ragionato così mio marito e altri qui dentro e molti traditori. Poi ci sono le eccezioni, si pentono quasi subito e confessano, o fanno in modo di essere scoperti. Rarita'.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il coraggio, anche nell'accezione positiva, ha molte forme. È uno stilema tipico del cinema italiano il vigliacco che comprendiamo benissimo che in condizioni estreme diventa eroico dimostrando un coraggio che non sapeva di avere. Ed è una situazione diffusa ovunque da David Bowie a Eroe per caso.
Io ho coraggio di affrontare situazioni lavorative, ma sono tremebonda di fronte alle blatte.
Resta che sentirsi coraggiosi piace moltissimo. Può pure che ci sia chi si senta coraggioso nel tradire.
Forse lo è. Dovremmo non dare automaticamente una connotazione positiva al termine. Del resto oggi consideriamo ancora coraggioso in senso positivo chi esce dalla trincea urlando "avanti Savoia!"?

Ci sono cose che non si fanno non per etica, ma per sola paura.
 

spleen

utente ?
Il coraggio, anche nell'accezione positiva, ha molte forme. È uno stilema tipico del cinema italiano il vigliacco che comprendiamo benissimo che in condizioni estreme diventa eroico dimostrando un coraggio che non sapeva di avere. Ed è una situazione diffusa ovunque da David Bowie a Eroe per caso.
Io ho coraggio di affrontare situazioni lavorative, ma sono tremebonda di fronte alle blatte.
Resta che sentirsi coraggiosi piace moltissimo. Può pure che ci sia chi si senta coraggioso nel tradire.
Forse lo è. Dovremmo non dare automaticamente una connotazione positiva al termine. Del resto oggi consideriamo ancora coraggioso in senso positivo chi esce dalla trincea urlando "avanti Savoia!"?

Ci sono cose che non si fanno non per etica, ma per sola paura.
Monicelli, -La grande guerra-.
 

Heathcliff

Utente di lunga data
Se tradisci lo sai benissimo che stai facendo del male, poi la voglia di tradire ti fa pensare che dopotutto e' un tuo diritto farlo, che tanto non lo sapra' mai l'altro, che non durera' molto la nuova avventura, poi vedi che ti sta andando bene, e continui, chi te lo fa fare di smettere se stai benissimo in entrambe le storie?

IO credo abbia ragionato così mio marito e altri qui dentro e molti traditori. Poi ci sono le eccezioni, si pentono quasi subito e confessano, o fanno in modo di essere scoperti. Rarita'.
più che un tuo diritto.. lo fai e basta perché ti piace.
 

Ross

Utente Yuppie
Il coraggio, anche nell'accezione positiva, ha molte forme. È uno stilema tipico del cinema italiano il vigliacco che comprendiamo benissimo che in condizioni estreme diventa eroico dimostrando un coraggio che non sapeva di avere. Ed è una situazione diffusa ovunque da David Bowie a Eroe per caso.
Io ho coraggio di affrontare situazioni lavorative, ma sono tremebonda di fronte alle blatte.
Resta che sentirsi coraggiosi piace moltissimo. Può pure che ci sia chi si senta coraggioso nel tradire.
Forse lo è. Dovremmo non dare automaticamente una connotazione positiva al termine. Del resto oggi consideriamo ancora coraggioso in senso positivo chi esce dalla trincea urlando "avanti Savoia!"?

Ci sono cose che non si fanno non per etica, ma per sola paura.
Perfetta Brunetta.

Quoto pienamente.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Definizione di coraggio, da internet:

Forza d'animo connaturata, o confortata dall'altrui esempio, che permette di affrontare, dominare, subire situazioni scabrose, difficili, avvilenti, e anche la morte, senza rinunciare alla dimostrazione dei più nobili attributi della natura umana: un c. da leone; dar prova di c. di fronte a una disgrazia; andare con c. incontro alla morte; avere il c. di dire la verità.

La primaria definizione di coraggio è questa, capisco che si possa usare l'accezione anche in maniera negativa, tipo: Hai un bel coraggio..... definendo in questo modo una imprudenza, ma non è l'uso principale.

Bisognerebbe che io capissi cosa ha a che fare il tradimento con -i più nobili attributi della natura umana- ma proprio non riesco a collegare.
Se poi per coraggio si intende l'impegno a perseguire i propri scopi a qualunque costo, beh, c'è anche tenacia, protervia, etc, che possono essere usate, come espressioni.
Si... Condivido.
E comprendo il tuo interrogativo.
Il punto è che la natura umana è diversa in ciascuno di noi, e peraltro fluttuante e mutevole a seconda di eventi e circostanze...

La mia natura umana ad esempio, è cambiata totalmente a un certo punto della mia vita, e io lo so.

Non riuscendo a intercettare una natura umana diversa da noi, ci può risultare difficile collegare concetti come coraggio, tenacia, egoismo.. Che per noi possono avere significato e collocazioni completamente diverse dal prossimo, a livello pratico.

Cosi ..uno stesso identico gesto che per la tua natura umana può esser considerato nobile, per una diversa natura umana può esser considerato vile...

Un mio gesto di amore, una natura umana non uguale alla mia lo può scambiare per una umiliante provocazione..

E potremmo sprecarci le ore di esempi..

Da qui forse.. Il tuo disorientamento...
 
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