aristocat
Utente iperlogica
Oggi, proprio dall'ultima persona da cui me lo sarei aspettato, è partito un lungo discorso, sintetizzabile più o meno così:
Una separazione/divorzio, in genere, è più dura da metabolizzare rispetto al dolore per la morte del proprio coniuge :nuke:.
Che ve lo dico a fare... mi si è aperto un mondo. Ancora adesso che scrivo qui - e dopo lungo chiarimento e confronto con la persona in questione - queste parole continuano ad avere l'effetto di una sassata...
Il suo ragionamento, comunque, ha una sua logica, una sua coerenza. Parte dal presupposto che morte del coniuge e separazione-divorzio hanno in comune il distacco da chi si è amato (con tutto il dolore che ne consegue, of course).
Dopodichè, con la separazione si ha un effetto collaterale in più: cioè il senso di sconfitta/rabbia per un progetto fallito più o meno malamente.
Peccato che, in fondo, questo ragionamento continua a non convincermi.
Non foss'altro perchè, con una separazione, chi sceglie è sempre l'interessato, in piena coscienza... mentre diverso è il discorso quando, per un'ingiustizia del destino, resti solo... senza chi ami.
Insomma, per questo, e per tanti altri motivi; resto della mia idea.
Voi come la vedete?
Una separazione/divorzio, in genere, è più dura da metabolizzare rispetto al dolore per la morte del proprio coniuge :nuke:.
Che ve lo dico a fare... mi si è aperto un mondo. Ancora adesso che scrivo qui - e dopo lungo chiarimento e confronto con la persona in questione - queste parole continuano ad avere l'effetto di una sassata...
Il suo ragionamento, comunque, ha una sua logica, una sua coerenza. Parte dal presupposto che morte del coniuge e separazione-divorzio hanno in comune il distacco da chi si è amato (con tutto il dolore che ne consegue, of course).
Dopodichè, con la separazione si ha un effetto collaterale in più: cioè il senso di sconfitta/rabbia per un progetto fallito più o meno malamente.
Peccato che, in fondo, questo ragionamento continua a non convincermi.
Non foss'altro perchè, con una separazione, chi sceglie è sempre l'interessato, in piena coscienza... mentre diverso è il discorso quando, per un'ingiustizia del destino, resti solo... senza chi ami.
Insomma, per questo, e per tanti altri motivi; resto della mia idea.
Voi come la vedete?