Ma veramente da timida ti dico che essere al centro dell'attenzione è l'ultimo dei miei desideri. Quando ho fatto esame di maturità e discussione della tesi di laurea, mi sarei sotterrata volentieri. Non sopporto di essere osservata con insistenza, mi sembra di essere vivisezionata.
L'asocialità non mi appartiene proprio, mi piace stare con gli altri, parlare e interagire. Certo, sono selettiva. Ma non ha niente a che fare con il narcisismo.
Hai ribadito la tua idea di narcisismo.
La maturità o la discussione della tesi sono momenti in cui si viene giudicati. Quasi tutti sono in tensione.
Tu sei particolarmente sensibile al giudizio.
Infatti dimostri di non aver considerato nulla di ciò che ho scritto, ma di aver pensato solo a difenderti da quello che hai interpretato come un giudizio negativo.
Non è che “timido” è una definizione carina e coccolosa e invece narcisista insicuro è un giudizio negativo.
Poi ho detto che ho fatto una osservazione su persone a me vicine (e poi ne ho trovato conferma in letture specialistiche) non ho detto che tutti i timidi chiamano timidezza il senso di inadeguatezza di fronte al loro desiderio di mostrarsi.
Non ho nulla nei confronti di chi vuole mostrarsi. Anzi lo trovò un tratto affascinante, forse perché era di mia madre, ho sposato un timido. Però ho imparato che non si deve sentire credere che quella tenera timidezza sia sta un tratto caratteriale stabile, ma spesso è solo una strategia, non volontaria (non si può simulare il rossore, ad esempio) per difendersi da giudizi che si danno su se stessi. Con il tempo si acquisisce sicurezza, almeno in alcune cose, e la timidezza gradualmente svanisce.
Ovviamente ci saranno anche forme di timidezza primarie, ma non le ho mai viste.