Il prezzo della verità

disincantata

Utente di lunga data
Ho conosciuto una famiglia al cui padre si era manifestata la corea di hadington (non sono certa della grafia). È ereditaria con alte probabilità. Bisogna dire a un bambino che diventerà demente a trent'anni?

Mi hai ricordato una conoscente che ha avuto il marito con una MALATTIA ereditaria di cui nulla sapeva, morto a 35 anni, ed avevano due figli maschi ed altissime probabilita' di ereditarla, non ricordo il nome, si ritirano i nervi, ereditaria solo tra maschi. Lei disperata ed intenzionata a non dirlo se non nel caso avessero deciso di sposarsi. Persa di vista ma oggi avranno (spero) i figli circa 35 anni.

La madre faceva miracoli per mantenerli. Una donna disperata ed allo stesso tempo forte.
 

Eratò

Utente di lunga data
Non metto in dubbio che tu sappia il fatto tuo, io non ho figli, quindi forse certe cose non riesco a capirle. Ma fidati di me, illudere una persona, un bambino, d'essere normale e poi dirgli la verità anni dopo, quando questo è sicuro o quasi d'essere normale è una brutta, bruttissima cosa. Se scoprire normalmente di non essere normale è brutto 10, scoprirlo in questo modo è brutto 1000! Fai vivere una persona in un mondo che non l'appartiene, quello della normalità, poi un giorno ti gira (non a te, parlo in generale) e lo catapulti nel mondo dei "diversi" mondo che non conosce a cui non è abituato. Mondo che avrebbe voluto conoscere da sempre, senza illusioni. Perché alla fine l'amaro in bocca resterà sempre e solo a lui che non capirà perché un genitore, persona di cui si dovrebbe fidare non gli abbia detto la verità, ma gli abbia solo mentito. Per proteggerlo? Ma da cosa? Da quello che è in realtà? Dal mondo di cui fa parte? Questa è solo illusione e non è una bella cosa.

Da piccolo ho subito qualcosa di simile e ti posso garantire che i miei genitori pensavano di proteggermi, ma non hanno fatto altro che farmi più male e basta. Poi io parlo di qualcosa che non è nemmeno paragonabile a malattie, ma la sensazione è la stessa.

Io la vedo in sta maniera, forse perché non sono padre, forse perché ho una visione cinica della vita, ma una menzogna è sempre una menzogna che sia fatta a fine di bene o meno, ma ai miei occhi porterà sempre del male.
La verità meglio dirla quando si hanno i mezzi per elaborarla e progressivamente accettarla.E in questo rientra anche la maturità che arriva con la crescita... Se non si prende in considerazione anche questo si rischia di condizionare una vita intera. Ci vuole delicatezza e riflessione prima di dire certe verità.
 

sienne

lucida-confusa
La verità meglio dirla quando si hanno i mezzi per elaborarla e progressivamente accettarla.E in questo rientra anche la maturità che arriva con la crescita... Se non si prende in considerazione anche questo si rischia di condizionare una vita intera. Ci vuole delicatezza e riflessione prima di dire certe verità.

Ciao

quoto

In più mi limiterei sull'oggi e non su un eventuale futuro.


sienne
 
Se un bambino ha moltii probpemi di salute, ovvio che non puoi fingere non li abbia, pero' da li a dire certe verita' ce ne passa, verita' crude intendo, nel senso che lo incoraggi sempre ad andare avanti e, come ha suggerito l'amico, a dirgli 'oggi e' una giornata no' passera'.
condivido
 

Piperita

Sognatrice
Hai fatto bene a dire la verità a tuo figlio, sarebbe stato peggio non farlo.

L'adulto fa da mediatore al bambino, filtrando le informazioni ,pertanto se l'adulto non si scandalizza e parla serenamente con il bambino, egli percepirà che tutto è normale e non si scandalizzerà a sua volta.
Avete presente quando un bimbo piccolo inizia a camminare e cade? Se la madre si spaventa e urla allora il bambino piangerà anche se non si è fatto nulla, se invece lo incoraggia, continuerà a camminare serenamente.
 

Nuvola71

Utente
Un mio caro amico, entrambe le gambe paralizzate a seguito di una vaccinazione dall'età di due anni, mi ripeteva, ogni volta che gli chiedevo cosa avrei dovuto fare per non rischiare di offenderlo in qualche modo, che l'unica cosa che avrei potuto fare era non considerarlo diverso e non pensare che ci fosse qualcosa che non potesse fare.
Ho letto nelle sue parole il grande altruismo e la profonda empatia che nutriva nei confronti dei "normali".
 

Piperita

Sognatrice
Un mio caro amico, entrambe le gambe paralizzate a seguito di una vaccinazione dall'età di due anni, mi ripeteva, ogni volta che gli chiedevo cosa avrei dovuto fare per non rischiare di offenderlo in qualche modo, che l'unica cosa che avrei potuto fare era non considerarlo diverso e non pensare che ci fosse qualcosa che non potesse fare.
Ho letto nelle sue parole il grande altruismo e la profonda empatia che nutriva nei confronti dei "normali".
Quoto. E' la pura verità
 
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