Si può prendere o lasciare, o prendere e lasciare?
La coppia và in una stramaledetta routine, subentrano mille problematiche, ci si immerge in esse, i due fanno fronte compatto a tutto annullandosi lentamente dal punto di vista sentimentale, e un bel giorno spunta l’altro/a che lentamente, dolcemente, fa insinuare un leggero pensiero, se si ha la forza, la lucidità (fate Voi) di tornare a casa prendere il partner e dirgli a chiare lettere che ci si sente trascurati, che si ha una voglia matta di fare l’amore, che avanti così non si può andare, ci si mette in discussione, perché se no quel pensiero diventa infatuazione, per poi trasformarsi in ossessione. Da quell’altra parte c’è seduzione allo stato puro, c’è attenzione (gli apriva la portiera della macchina per farla accomodare, ma come tutti alla sua di moglie nemmeno ci pensava a farlo) c’è il meglio che due esseri umani possano darsi, (e tutti hanno vissuto quello stato d’animo, e proprio col partner ufficiale) nessuna condivisione delle problematiche della vita in comune, nascono nuove sensazioni che erano assopite, il sentirsi di nuovo vivi, e importanti per qualcuno/a (che non si conosce nemmeno). Poi col tempo anche questa relazione và in routine, l’altro/a si rivela per quel che è, con i suoi problemi e i suoi difetti, e ci si accorge che ha, (quando và bene) gli stessi difetti dal deficiente che è a casa, o spesso si rivela anche peggio, e ci si risveglia da un sogno che col tempo si trasforma in incubo, i sensi di colpa sono talmente grandi e devastanti, che per venirne fuori, si và a casa e si confessa il tradimento, raccontando un mare di bugie, (tanto nel frattempo con la pratica si è diventati bravi a farlo) e si lascia la RESPONSABILITA’ della scelta del destino di tutta la questione in mano al povero/a sprovveduto/a che non sapendo che pesci pigliare, a caldo preso/a dalla rabbia e alla delusione, e/o dalla disperazione, spesso decide, che tutto è finito, e inizia una separazione violenta (da quella verbale, fino a quella fisica). Ma se appena si fa trascorrere un po’ di tempo, non si riesce più a farlo, e tra i pentimenti, e tutta una serie di passaggi dolorosi, subentra una sorta di paura di perdere quella persona che si è amata per tanto tempo, e dalla quale diventa difficile separarsi, anche perché una volta che si è resa/o conto (e fatti i dovuti confronti, secondo me anche dal punto di vista sessuale) di cosa stava perdendo, i traditori diventano estremamente comprensivi e affabili, sensuali, delicati, ecc.ecc.
Spesso penso di essere stato un vigliacco a non darle un calcio sul sedere e buttarla fuori di casa, anzi di caricarla in macchina e portargliela, ma come ho già avuto modo di dire, non si può condannare una persona, che ti ha dato molta parte della sua vita, per aver ceduto a una forte tentazione/seduzione, o no? Scusate da ora in poi cercherò di essere meno prolisso (a rileggerlo mi sono rotto anch’io)