Il valore di una promessa

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Ci sono casi e casi, certo .Bisognerebbe conoscerli bene e non da fuori. Solo non credo appunto che la discriminante sia se la mamma è buona o, essendo molto anziana, magari ha perso un paio di rotelle ... o forse semplicemente non ha un buon carattere . Si tende a scordare a volte cosa i genitori hanno fatto per noi .
come in tutte le cose ci sono gli eccessi. Non è comunque facile gestire questi due impegni.
Purtroppo credo che anche nel migliore dei casi qualcuno venga sempre penalizzato.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Ci sono casi e casi, certo .Bisognerebbe conoscerli bene e non da fuori. Solo non credo appunto che la discriminante sia se la mamma è buona o, essendo molto anziana, magari ha perso un paio di rotelle ... o forse semplicemente non ha un buon carattere . Si tende a scordare a volte cosa i genitori hanno fatto per noi .
Credo stiate ragionando per estremi, sia tu che [MENTION=6586]Skorpio[/MENTION], e anche [MENTION=6868]Ginevra65[/MENTION].

Vuoi con la mamma che semplicemente si sente sola. Vuoi con quella che non permette un aiuto nel momento in cui è innegabile il suo bisogno, e anche il bisogno del figlio di aiutarla. O quelli che ai genitori anziani dicono "scrivimi", e dimenticano tutto il bene ricevuto.


In casi estremi il voler bene non entra neanche più in ballo.
E' come dire che se ricevo uno sganassone e' perché chi me lo rifila mi vuole un gran bene. (cattiva io a non capirlo).
Perché allora finiamo veramente come i cani non ad essere fedeli (ciao [MENTION=6586]Skorpio[/MENTION] :) ), ma a muoverci per gratitudine o sensi di colpa, o autorità. Non è volersi bene, questo. Nessuno che mi vuole bene mi può mettere in condizione di rendermi autonomo per poi fare il mio male. E se un genitore anziano perde "qualche rotella" lo aiuto per come posso. Anche facendomi aiutare, in ipotesi, se possibile. Ma come e' evidente, visto al fuori, che non è possibile piantare per anni la famiglia per andare a fare compagnia alla madre che si sente sola, altrettanto non è bello per genitori che ti hanno dato tutto sentirsi liquidare con uno "scrivimi".
C'è il volersi bene di mezzo, e il voler bene dando e accettando quello che ciascuno può dare. Non il rovinare la vita a chi hai fatto per vivere. E non il rinnegare la propria parte nella vita di chi te l'ha data. Ma non è un partitario, ne' un bilancio con poste da far quadrare. E' chiaro che se sui bracci della bilancia carichiamo solo macigni non ne esce una vera discussione, ma solo una svariata casistica che credo fuorviante.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
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Credo stiate ragionando per estremi, sia tu che [MENTION=6586]Skorpio[/MENTION], e anche [MENTION=6868]Ginevra65[/MENTION].

Vuoi con la mamma che semplicemente si sente sola. Vuoi con quella che non permette un aiuto nel momento in cui è innegabile il suo bisogno, e anche il bisogno del figlio di aiutarla. O quelli che ai genitori anziani dicono "scrivimi", e dimenticano tutto il bene ricevuto.


In casi estremi il voler bene non entra neanche più in ballo.
E' come dire che se ricevo uno sganassone e' perché chi me lo rifila mi vuole un gran bene. (cattiva io a non capirlo).
Perché allora finiamo veramente come i cani non ad essere fedeli (ciao [MENTION=6586]Skorpio[/MENTION] :) ), ma a muoverci per gratitudine o sensi di colpa, o autorità. Non è volersi bene, questo. Nessuno che mi vuole bene mi può mettere in condizione di rendermi autonomo per poi fare il mio male. E se un genitore anziano perde "qualche rotella" lo aiuto per come posso. Anche facendomi aiutare, in ipotesi, se possibile. Ma come e' evidente, visto al fuori, che non è possibile piantare per anni la famiglia per andare a fare compagnia alla madre che si sente sola, altrettanto non è bello per genitori che ti hanno dato tutto sentirsi liquidare con uno "scrivimi".
C'è il volersi bene di mezzo, e il voler bene dando e accettando quello che ciascuno può dare. Non il rovinare la vita a chi hai fatto per vivere. E non il rinnegare la propria parte nella vita di chi te l'ha data. Ma non è un partitario, ne' un bilancio con poste da far quadrare. E' chiaro che se sui bracci della bilancia carichiamo solo macigni non ne esce una vera discussione, ma solo una svariata casistica che credo fuorviante.
sono d'accordo con te, ma mi don resa conto di quanto gli anziani diventino egoisti se non si ha la cura di correggere certi atteggiamenti.
Spesso le famiglie vanno in crisi per queste problematiche. Il caso estremo arriva quando ci si fa prendere la mano dagli eventi.come dicevo non è semplice saper dosare e gestire.
Ti dico molte persone che conosco stanno vivendo momento difficile, un anziano, nella maggior parte dei casi vuole una considerevole attenzione e spesso anche farsi aiutare da persone esterne diventa un problema, perché non le vogliono, ma vogliono i figli
 

Foglia

utente viva e vegeta
sono d'accordo con te, ma mi don resa conto di quanto gli anziani diventino egoisti se non si ha la cura di correggere certi atteggiamenti.
Spesso le famiglie vanno in crisi per queste problematiche. Il caso estremo arriva quando ci si fa prendere la mano dagli eventi.come dicevo non è semplice saper dosare e gestire.
Ti dico molte persone che conosco stanno vivendo momento difficile, un anziano, nella maggior parte dei casi vuole una considerevole attenzione e spesso anche farsi aiutare da persone esterne diventa un problema, perché non le vogliono, ma vogliono i figli
Io credo che un genitore e un figlio che abbiano "lavorato" bene insieme, debbano arrivare all'obiettivo di essere "pari".
Che non vuol dire che si azzerino i ruoli, o peggio manchi il rispetto. E nemmeno che abbiano "lavorato" nel relazionarsi come si fa con gli amici.
Non so... Forse da questa prospettiva e' più naturale chiedere, ascoltare, e anche definire spazi.
Certo e' il frutto di un buon lavoro su DUE lati. Non è concessione del genitore "non egoista", e non è frutto del figlio menefreghista.
Parlo di un principio, come tale astratto. Ma come tutte le cose astratte serve giusto a inquadrare l'ottica possibile nella quale muoversi, non a piangere sul latte versato. :)
 

Skorpio

Utente di lunga data
Credo stiate ragionando per estremi, sia tu che [MENTION=6586]Skorpio[/MENTION], e anche [MENTION=6868]Ginevra65[/MENTION].

Vuoi con la mamma che semplicemente si sente sola. Vuoi con quella che non permette un aiuto nel momento in cui è innegabile il suo bisogno, e anche il bisogno del figlio di aiutarla. O quelli che ai genitori anziani dicono "scrivimi", e dimenticano tutto il bene ricevuto.


In casi estremi il voler bene non entra neanche più in ballo.
E' come dire che se ricevo uno sganassone e' perché chi me lo rifila mi vuole un gran bene. (cattiva io a non capirlo).
Perché allora finiamo veramente come i cani non ad essere fedeli (ciao [MENTION=6586]Skorpio[/MENTION] :) ), ma a muoverci per gratitudine o sensi di colpa, o autorità. Non è volersi bene, questo. Nessuno che mi vuole bene mi può mettere in condizione di rendermi autonomo per poi fare il mio male. E se un genitore anziano perde "qualche rotella" lo aiuto per come posso. Anche facendomi aiutare, in ipotesi, se possibile. Ma come e' evidente, visto al fuori, che non è possibile piantare per anni la famiglia per andare a fare compagnia alla madre che si sente sola, altrettanto non è bello per genitori che ti hanno dato tutto sentirsi liquidare con uno "scrivimi".
C'è il volersi bene di mezzo, e il voler bene dando e accettando quello che ciascuno può dare. Non il rovinare la vita a chi hai fatto per vivere. E non il rinnegare la propria parte nella vita di chi te l'ha data. Ma non è un partitario, ne' un bilancio con poste da far quadrare. E' chiaro che se sui bracci della bilancia carichiamo solo macigni non ne esce una vera discussione, ma solo una svariata casistica che credo fuorviante.
Ciao [MENTION=7069]Cielo[/MENTION]

Chi ha fatto bene i conti con le relazioni del tipo

"Lo faccio per te. ... Con quel che ho fatto per te.. io per te lo farei..." Sa benissimo a cosa ci si riferisce

Chi ha usato usa questa modalità, magari col vestitino dell'amore (lo faccio perché ti amo .. se tu mi amassi lo faresti .. se non lo fai vuol dire che non mi ami..). Farà i conti con questa sua modalità relazionale.

E se non ce li fa, ciò non lo risparmierà dal pagare conti salati, nella vita

Mia madre, nella fattispecie, questa modalità la ha adottata abbondantemente con me, ma per sua "sfortuna" ha avuto un figlio che già a 12 13 anni aveva capito il giochetto.

E non ha sgamato solo perché tutto sommato il "non sgamare" era codice d'onore, reciproco

Quando più in avanti la mia mamma era anziana, si è parlato parlato, e riparlato, su questo.

E pur da anziana mia madre aveva un cervello giovanissimo e vivissimo, e ha riconosciuto tutti questi "ricatti"

Noi siamo stati vicini fino all'ultimo secondo, e abbiamo rantolato insieme nel letto gli ultimi giorni, lei mentre affogava paralizzata, mentre se ne andava, e ce lo siamo pure detti chiaro:

"si fa l'ultima salita insieme"

Lei mi avrebbe risparmiato tutto, ma tutto

Io l'ho fatto con gioia. E lo rifarei ogni mese, Perché è stato intenso, benché dolorosissimo per me.

Quando poteva fare da sola, lei faceva da sola.

Purtroppo anche quando non poteva, spesso,

Perché non voleva rompere i coglioni (e non li avrebbe rotti)

E una questione di onore, credo, e anche di amore, per quel che mi riguarda. E la ringrazio ogni giorno perché mi ha insegnato molte cose, che sicuramente mi porto addosso, in tanti gesti della mia vita
 

Foglia

utente viva e vegeta
Ciao [MENTION=7069]Cielo[/MENTION]

Chi ha fatto bene i conti con le relazioni del tipo

"Lo faccio per te. ... Con quel che ho fatto per te.. io per te lo farei..." Sa benissimo a cosa ci si riferisce

Chi ha usato usa questa modalità, magari col vestitino dell'amore (lo faccio perché ti amo .. se tu mi amassi lo faresti .. se non lo fai vuol dire che non mi ami..). Farà i conti con questa sua modalità relazionale.

E se non ce li fa, ciò non lo risparmierà dal pagare conti salati, nella vita

Mia madre, nella fattispecie, questa modalità la ha adottata abbondantemente con me, ma per sua "sfortuna" ha avuto un figlio che già a 12 13 anni aveva capito il giochetto.

E non ha sgamato solo perché tutto sommato il "non sgamare" era codice d'onore, reciproco

Quando più in avanti la mia mamma era anziana, si è parlato parlato, e riparlato, su questo.

E pur da anziana mia madre aveva un cervello giovanissimo e vivissimo, e ha riconosciuto tutti questi "ricatti"

Noi siamo stati vicini fino all'ultimo secondo, e abbiamo rantolato insieme nel letto gli ultimi giorni, lei mentre affogava paralizzata, mentre se ne andava, e ce lo siamo pure detti chiaro:

"si fa l'ultima salita insieme"

Lei mi avrebbe risparmiato tutto, ma tutto

Io l'ho fatto con gioia. E lo rifarei ogni mese, Perché è stato intenso, benché dolorosissimo per me.

Quando poteva fare da sola, lei faceva da sola.

Purtroppo anche quando non poteva, spesso,

Perché non voleva rompere i coglioni (e non li avrebbe rotti)

E una questione di onore, credo, e anche di amore, per quel che mi riguarda. E la ringrazio ogni giorno perché mi ha insegnato molte cose, che sicuramente mi porto addosso, in tanti gesti della mia vita

:)

E io da mamma ti posso dire che sono preparata all'idea che verrà il momento di mollare l'autorevolezza. Ma mi si gelano le budella al pensiero che dovrò anche distruggere certe parti di quella autorità che adesso mi costa tanta fatica. Ma spero al contempo di poterlo fare. :)
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Io credo che un genitore e un figlio che abbiano "lavorato" bene insieme, debbano arrivare all'obiettivo di essere "pari".Che non vuol dire che si azzerino i ruoli, o peggio manchi il rispetto. E nemmeno che abbiano "lavorato" nel relazionarsi come si fa con gli amici.Non so... Forse da questa prospettiva e' più naturale chiedere, ascoltare, e anche definire spazi.Certo e' il frutto di un buon lavoro su DUE lati. Non è concessione del genitore "non egoista", e non è frutto del figlio menefreghista.Parlo di un principio, come tale astratto. Ma come tutte le cose astratte serve giusto a inquadrare l'ottica possibile nella quale muoversi, non a piangere sul latte versato. :)
Ti posso dire, che sono ben pochi i rapporti equilibrati tra genitore e figlio.Di conseguenza è più normale trovare difficoltà che semplicità.Il rapporto genitori e figli dovrebbe essere creato a tempo debito, quando i figli sono piccoli. Noi genitori trasmettiamo valori, spesso l'esempio nelle famiglie è molto lontano da tutto questo idillio.Perchè vedi non basta dire "io ti ho cresciuto e fatto tutto per te", perchè è proprio questo il problema. Se lo hai cresciuto con questo senso del dovere, hai commesso tu genitore l'errore più grosso, gli hai rinfacciato tutto senza il benchè minimo affetto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ti posso dire, che sono ben pochi i rapporti equilibrati tra genitore e figlio.Di conseguenza è più normale trovare difficoltà che semplicità.Il rapporto genitori e figli dovrebbe essere creato a tempo debito, quando i figli sono piccoli. Noi genitori trasmettiamo valori, spesso l'esempio nelle famiglie è molto lontano da tutto questo idillio.Perchè vedi non basta dire "io ti ho cresciuto e fatto tutto per te", perchè è proprio questo il problema. Se lo hai cresciuto con questo senso del dovere, hai commesso tu genitore l'errore più grosso, gli hai rinfacciato tutto senza il benchè minimo affetto.
Già. Conta più quello che si fa di quello che si dice.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Già. Conta più quello che si fa di quello che si dice.
Questo è vero. Diciamo che se mi metto a collezionare francobolli rari e dico a mio figlio che "lo faccio per lui", perché un domani lontano (forse) li avrà non lo sto neppure facendo sentire importante.
 
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