mi sembra di avere capito che lo ha già messo in chiaro lui.
Le intenzioni del belloccio da disco sono state dichiarate, per evitare qualsiasi equivoco sul piano sentimentale.
Quante vere emozioni possano derivare da un simile invito è presto detto: zero. Un momento di trasgressione che dura il tempo di una scopata. Forse due ...
Ai tempi odierni, è poco più dell'equivalente del vecchio fischio di ammirazione o del complimento gridato per strada ("sei bona come il pane", ecc.). Perché oggi il rapporto sessuale è anticipato (funzione di screening) rispetto alla instaurazione di una relazione, come avveniva prima.
Sul piano dell'autostima ricevere quel tipo di offerta può essere incoraggiante, alimentare il piacere di sentirsi attraenti. Ma niente di più.
Roba da farci un sorrisetto e poi tornarsene dal fidanzato, mettendo l'episodio in archivio.
Il fatto che lei abbia risposto chiedendo il contatto, indica, a detta di parecchi forumisti che c'è un problema nella testa, che va affrontato. Condivido: c'è una debolezza che è emersa, della quale va tenuto conto. Spiego dopo.
Esatto. Io manco di autostima da sempre,e attrarre ad un altro al di fuori del mio ragazzo me la fa alzare di brutto. Non è una questione di relazione a rotoli,è un fatto mio personale. Mi fa impazzire che un altro uomo al di fuori del mio mi desideri mi alza la sicurezza in me stessa
La spiegazione fila, ci sta. Il problema è come si concilia con la relazione con il fidanzato e con la progettualità connessa.
Se stai insieme a lui perché ti è stato utile a farti avere un'autostima di default, farti sentire realizzata davanti agli altri, bene, non è l'uomo della tua vita.
È stato ed è un mezzo, un utensile che vale fino a che serve. Poi va buttato nel cestino delle esperienze fatte ed utili alla crescita.
Trovati un altro fidanzato, così cresci e lui sarà libero di trovarsi un'altra donna alla quale legarsi con qualche prospettiva in più. Sarebbe più corretto, ma non lo fa nessun traditore.
Considera che il fatto di essere rimasta insieme per 4 anni con lui ti dimostra che hai la forza di distinguere tra una relazione progettuale (a livello potenziale) ed una dominata dall'istinto (che si brucia nel brevissimo tempo).
Hai bisogno di sperimentare quest'ultima per fare la distinzione o puoi immaginarla ?
Hai ricevuto pareri sufficienti per capire cosa potrebbe succedere: che tu non la prendi come una "botta di vita" e ci soffri. Sei avvisata.
PS: è chiaro che in questo sito troverai opinioni anche nel senso che "ogni lasciata è persa", "la vita è breve e complicata" ecc. Ci stanno, come quelli che ti dicono che ti farai male se coltivi l'attrazione istintiva che hai provato in discoteca, dove eri con il fidanzato, e dove potreste essere persone conosciute, vista la frequentazione abituale che hai indicato.
Poi, ci sta chi ti dirà che sei una zoccola a pensare così. Lascia stare la terminologia e comprendi che dietro le parole ci sono carne, sangue ed emozioni a non finire.
Sto chiedendo dei pareri a chi è più grande di me e ne sa di più. Ho già chiesto un consiglio ai miei genitori,ma io sono una testa di cazzo.
Qui forse hai individuato una delle fonti principali del tuo problema. Se ti senti a 26 anni in una condizione antagonistica con uno o entrambi i genitori, come se avessi 15 o 16 anni, allora non sei ancora diventata autonoma.
Devi lavorare con lo psicologo per chiarirti. Non pensare a metter su famiglia, o a quante belle scopate il futuro immediato ti riserva.
Secondo me, se insisti a costruire un edificio senza curarti della solidità delle fondazioni, l'esito finale, purtroppo, è il crollo.
Prendo sertralina prescritta da psichiatra,sono in psicoterapia e vedo la psicologa una volta a settimana (tra l’altro oggi devo vederla e le racconterò questo)
Il mio ragazzo è un santo,buono,mi piace tantissimo esteticamente e con lui ho fatto mille cose,ci troviamo,siamo in sintonia,è la mia persona.
è la sbandata per un altro che mi sta mandando in caos totale.
Sei venuta qui a cercare di capire cosa possa accaderti. Ecco, contribuisco fornendoti un esempio concreto (che riguarda il mio vissuto) di come si può andare a finire partendo dalle premesse che hai raccontato.
La mia ex moglie era quasi esattamente nelle tue condizioni (rapporti problematici con genitori, depressione, fidanzamento durato 5-6 anni, e matrimonio e formazione di una famiglia con marito e figlio) di ricerca di una soddisfacente autostima.
All'ennesima sbandata, dopo essersi controllata (tranne una volta, in corso di fidanzamento) fino a 36 anni, ha voluto credere che non fosse un palliativo l'uomo che le faceva complimenti e la faceva sentire bene, desiderata, ed ha pensato che così aveva fatto bingo. Era la soluzione, almeno nell'immediato.
Si teneva la famiglia con relativi benefits e pure l'amante. Relazione extra che era nota al cerchio degli amici di mia moglie, che sporadicamente pure frequentavo.
Però, si è innamorata e, quando accade, si fanno più facilmente errori. Poi, c'è il caso che gioca brutti scherzi. Qualcuno mi ha avvisato.
Scoperta la relazione, ho chiesto se intendesse troncarla ed ha risposto no. Ho indicato che per me significava separazione. Ho offerto la consensuale ed ha accettato. Separati in tre mesi.
Poi, ha continuato la relazione con l'amante per sei mesi. Mi avvisa che aveva troncato la relazione e chiedeva che rientrassi in famiglia, per la figlia e per il fatto che mi ero dichiarato innamorato di lei. Lascio una donna con la quale avevo iniziato una relazione.
Breve rientro in famiglia, bene per la figlia, un bel po' di entusiasmo iniziale (sei mesi circa) nella coppia, poi, ritorna la depressione. Lei ricontatta l'amante (o forse non aveva mai smesso, non so) e basta una piccola cosa (una poesia che avrebbe dedicato a lui) per farmi chiudere la relazione.
Ho incontrato altre donne, con una sto insieme da circa 20 anni. Mi sono rifatto una vita.
Apprendo, dopo 25 anni, che lo aveva lasciato perché lui (l'amante) aveva altre avventure.
Però, quando sono andato via definitivamente lo ha ricontattato e lo deve aver perdonato.
Non è andata bene la nuova relazione, dice che è divenuta amicizia. Finché lui è morto.
A >60 anni è rimasta sola e scopre che i suoi problemi derivavano dal cattivo rapporto con i genitori (ormai morti e sepolti), quindi, dall'adolescenza. Non ha mai risolto quei problemi.
Una delle possibili conclusioni di una vicenda che è partita abbastanza come quella che ti angoscia. Ci sono 10 anni in più nella protagonista rispetto a te.
Ti auguro ogni bene, ma pensa a te stessa, davvero.
Il sesso non è il fine della vita ma uno dei piaceri che la rendono gradevole ed accettabile.
Ci sono anche altre cose importanti.