Brunetta
Utente di lunga data
No. Non mi riferivo a qui, dove se ne leggono pochi e prevedibili.Se parli di insulti qui, diciamo che erano alcuni così poveri di contesto, da essere irrilevanti, fatte da persone altrettanto povere.
Per toccarci l'insulto dipende non solo cosa dice, ma anche chi lo fa, se lo consideriamo antagonista ma comunque sensato e preparato, secondo me ci toccherà di più.
Fuori da chi, invece ascolto sempre molti insulti, non hai assistito ultimamente a nessuna partita di calcio amatoriale o scuola calcio, vero?
Credo che li ci sia il peggio del peggio, il problema è che sono i genitori e non i ragazzi a insultare.
Soprattutto vero l'arbitro che si prende di tutto ciccione, buffone e pelato di merda, poi frocio, recchione, cornuto, figlio di puttana...
Io penso che gli insulti, come ho già detto, siano importanti, portano l’aggressività su un piano simbolico.
È come quando i bambini usano le pistole. Non sono pistole vere e quindi non fanno male e sono un passaggio di livello sul piano astratto. Ovviamente non è lo stesso con gli adulti con le pistole vere.
Il calcio è già in sé uno spostamento sul piano del gioco della aggressività tra gruppi. In fondo è sempre meglio che ammazzarsi.
Io, come con gli Orazi e Curiazi e il tempo dell’Iliade, proporrei lo “scontro” tra “campioni”. Una bella partita Ucraina-Russia o un incontro di judo o altra disciplina tra Zelensky e Putin. E la facciano finita!
Quindi non mi stupisco se i genitori caricano le partite tra bambini della aggressività da frustrazioni della vita, così come lo fanno quelli che pretendono che i figli siano sempre i migliori. In questo contesto, un po’ impulsivo, un po’ folle, si collocano gli insulti.
Però anche lì si usano parole che rappresentano ciò che si odia. Gli insulti personali e con riferimento ad aspetti reali, ciccione o pelato, mi sembrano meno gravi di quelli che usano categorie.