Tebe
Egocentrica non in incognito
Iera sera arrivo a casa di nuovo in situazione embolo emotivo.
Avevo parlato con il commercialista e l'unica soluzione è trasformare il Flap in altro, azzerando ogni spesa possibile.
Quando sono sotto pressione, o incazzata, o ho problemi di lavori vari...divento sessualmente dipendente.
E' la mia valvola di sfogo. Sesso come il tavor.
Non amore. Sesso nudo e crudo.
A Mattia ieri sera è bastata un occhiata per capire che ero pronta per una gang bang dopo avere sentito la parola "commercialista" e.
Si è alzato dal divano. Ha detto solo -Me lo dici dopo- e si è tirato giù i pantaloni scaraventandomi sul divano ( e a momenti sogliolo i gatti)
Stamattina mi sono svegliata come l'uomo di Leonardo. Con i cuoricini negli occhi. La mano di Mattia sulla guest star.
La sua guancia nell'incavo della mia spalla.
-Ciao Tarantola. Vuoi il bis?-
-Beh...-
-Scherzavo. Non riesco a muovere un muscolo.-
Arrivata in ufficio Luca mi dice che.
-Manager nel suo non ufficio. Riunione.-
Ok...questo è lavoro. Lavoro. E lavoro.
Riunione tranquilla. Lui un pò pungente.
-Che occhioni azzurri oggi Tebe che hai.-
-Che flap flap...ma dove vai a prendere il sole? Al parchetto? Non capirò mai quelli che si mettono mezzi nudi in un parco.-
Insomma. Tutto così.
Stavamo per uscire a riunione finita quando mi ha chiamata -Tebe puoi rimanere un attimo?-
Ho guardato l'ora -Solo cinque minuti, poi ha da fare.-
Mi sono seduta sulla sedia dell'ospite. Ho accavallato le gambe e con le mani incrociate sul grembo gli ho sorriso - Dimmi.-
-Qual' il tuo nik del blog?-
-Non te lo dico.-
-Ma se me l'hai scritto quando mi hai mandato quella pagina...e sai che cancello tutto. Mi ricordo solo che mi hai chiamato Marcus...che nome insolito-
-Era finto, ovvio. Ma comunque è no. Non te lo dico.-
-Per sempre?-
-No. Diciamo che quando le nostre strade si divideranno ti dirò tutto, ba bene?-
-Lo sai che sono curioso.-
-Problema tuo.- ho riguardato l'ora. Dovevo proprio andare. I bacetti mi aspettavano.
Anche lui si è alzato, dicendomi -Sei un pò strana Tebe...mi sa che hai bisogno di una bastonata come si deve...- e si è messo a ridere.
L'ho guardato facendo flap flap.
Si è avvicinato. Abbassato per darmi un bacio. L'ho fermato con la mano. Lui mi ha osservata un pò stupito.
E io. Io ero sull'orlo delle lacrime. Mi è venuta la ridarola. Perchè...
Tu. Che dai. Una bastonata. A me?
Tu?
Che me lo dici come se davvero. Davvero fossi in grado di darmela?
Stamattina poi...proprio stamattina. Dopo che Mattia...mmmhhhh
-Immagino tu ti renda disponibile a darmela questa bastonata, vero?- flap flap.
Ero concentrata. Per non ridere. Per...
Deve avere capito il mio tono ironico. E poi. Ho una faccia. Che purtroppo. Non nasconde davvero niente, quindi.
Mi ha baciata lo stesso. L'ho lasciato fare.
Si è allontanato un pò rigido guardandomi come se dovesse codificare qualcosa.
Ho aperto la porta, sono uscita.
Mi ha seguita. -Fai la brava eh?-
Senza fermarmi mi sono voltata appena rispondendo -Mai.-
Rientrata nel mio ufficio ho cominciato a cazzeggiare su tradi e un quarto d'ora dopo ricevo una mail.
Da Manager.
Una canzone. Italiana.
Romantica. Molto nera anche.
Questa canzone.Tu?
No.
Come mai ti dedichi alla musica?
E di questa che ne dici?
Altra musica. Romantica.
No. Nemmeno.
Che hai?
Altre tre mail sue.
Altre canzoni.
Ho di nuovo risposto.
Si può sapere che hai?
Ancora nessuna risposta.
Ma che cazzo ha?
Il caldo gli ostruisce le arterie?
Avevo parlato con il commercialista e l'unica soluzione è trasformare il Flap in altro, azzerando ogni spesa possibile.
Quando sono sotto pressione, o incazzata, o ho problemi di lavori vari...divento sessualmente dipendente.
E' la mia valvola di sfogo. Sesso come il tavor.
Non amore. Sesso nudo e crudo.
A Mattia ieri sera è bastata un occhiata per capire che ero pronta per una gang bang dopo avere sentito la parola "commercialista" e.
Si è alzato dal divano. Ha detto solo -Me lo dici dopo- e si è tirato giù i pantaloni scaraventandomi sul divano ( e a momenti sogliolo i gatti)
Stamattina mi sono svegliata come l'uomo di Leonardo. Con i cuoricini negli occhi. La mano di Mattia sulla guest star.
La sua guancia nell'incavo della mia spalla.
-Ciao Tarantola. Vuoi il bis?-
-Beh...-
-Scherzavo. Non riesco a muovere un muscolo.-
Arrivata in ufficio Luca mi dice che.
-Manager nel suo non ufficio. Riunione.-
Ok...questo è lavoro. Lavoro. E lavoro.
Riunione tranquilla. Lui un pò pungente.
-Che occhioni azzurri oggi Tebe che hai.-
-Che flap flap...ma dove vai a prendere il sole? Al parchetto? Non capirò mai quelli che si mettono mezzi nudi in un parco.-
Insomma. Tutto così.
Stavamo per uscire a riunione finita quando mi ha chiamata -Tebe puoi rimanere un attimo?-
Ho guardato l'ora -Solo cinque minuti, poi ha da fare.-
Mi sono seduta sulla sedia dell'ospite. Ho accavallato le gambe e con le mani incrociate sul grembo gli ho sorriso - Dimmi.-
-Qual' il tuo nik del blog?-
-Non te lo dico.-
-Ma se me l'hai scritto quando mi hai mandato quella pagina...e sai che cancello tutto. Mi ricordo solo che mi hai chiamato Marcus...che nome insolito-
-Era finto, ovvio. Ma comunque è no. Non te lo dico.-
-Per sempre?-
-No. Diciamo che quando le nostre strade si divideranno ti dirò tutto, ba bene?-
-Lo sai che sono curioso.-
-Problema tuo.- ho riguardato l'ora. Dovevo proprio andare. I bacetti mi aspettavano.
Anche lui si è alzato, dicendomi -Sei un pò strana Tebe...mi sa che hai bisogno di una bastonata come si deve...- e si è messo a ridere.
L'ho guardato facendo flap flap.
Si è avvicinato. Abbassato per darmi un bacio. L'ho fermato con la mano. Lui mi ha osservata un pò stupito.
E io. Io ero sull'orlo delle lacrime. Mi è venuta la ridarola. Perchè...
Tu. Che dai. Una bastonata. A me?
Tu?
Che me lo dici come se davvero. Davvero fossi in grado di darmela?
Stamattina poi...proprio stamattina. Dopo che Mattia...mmmhhhh
-Immagino tu ti renda disponibile a darmela questa bastonata, vero?- flap flap.
Ero concentrata. Per non ridere. Per...
Deve avere capito il mio tono ironico. E poi. Ho una faccia. Che purtroppo. Non nasconde davvero niente, quindi.
Mi ha baciata lo stesso. L'ho lasciato fare.
Si è allontanato un pò rigido guardandomi come se dovesse codificare qualcosa.
Ho aperto la porta, sono uscita.
Mi ha seguita. -Fai la brava eh?-
Senza fermarmi mi sono voltata appena rispondendo -Mai.-
Rientrata nel mio ufficio ho cominciato a cazzeggiare su tradi e un quarto d'ora dopo ricevo una mail.
Da Manager.
Una canzone. Italiana.
Romantica. Molto nera anche.
Questa canzone.Tu?
No.
Come mai ti dedichi alla musica?
E di questa che ne dici?
Altra musica. Romantica.
No. Nemmeno.
Che hai?
Altre tre mail sue.
Altre canzoni.
Ho di nuovo risposto.
Si può sapere che hai?
Ancora nessuna risposta.
Ma che cazzo ha?
Il caldo gli ostruisce le arterie?