Junior Cally

danny

Utente di lunga data
T'ho veduta, t'ho seguita
T'ho fermata, t'ho baciata
Eri piccola, piccola
Piccola così
M'hai guardato, hai taciuto
Ho pensato, beh, son piaciuto
Eri piccola, piccola
Piccola così
Poi
È nato il nostro folle amore
Che
Ripenso ancora con terrore
M'hai stregato, t'ho creduta
L'hai voluto, t'ho sposata
Eri piccola, piccola
Piccola così
T'ho viziata, coccolata
Pane burro e marmellata
Ma eri piccola, piccola
Piccola così
Che cretino sono stato
Anche il gatto m'hai venduto
Ma eri piccola, piccola
Piccola così
Tu, fumavi mille sigarette,
Io, facevo il grano col tresette
Poi un giorno m'hai piantato
Per un tipo svaporato
T'ho cercata, t'ho scovata,
L'ho guardato, s'è squagliato
Quattro schiaffi t'ho servito
Tu mi hai detto, "Disgraziato"
La pistola m'hai puntato
Ed un colpo m'hai sparato
Ah si? Avanti spara
E spara, e spara
E pensare che eri piccola
Ma piccola
Tanto piccola
Così
 

danny

Utente di lunga data
TESTO DELLA CANZONE
Mi dicevano gli amici
apri gli occhi
quella donna
non ti sposa per amore
finge un bene che non prova
pensa solo a sistemarsi
mi dicevano gli amici
Io con loro mi arrabbiavo
tutti porci li chiamavo e
come no
voi parlate per invidia
non vedete che è sincera e
anche se
anche se lei
mi sposasse per i soldi
cosa importa a voi?
ma cosa avete dentro al cuore?
begli amici mi ritrovo
voi parla te e non capite
non mi importa del suo amore
a me basta che rimanga
una vita insieme a me
io l'amo tanto
e l'amerò
Le piacevano i gioielli
le pelliccie di visone
le piacevano i regali
alla lunga i suoi capricci
mi asciugavano le tasche
e rimasi senza soldi
lei mi dice cos'aspetti
vuoi mandarmi sulla strada?
pensa un pò...
l'uomo furbo rischia grosso
tenta un colpo e gli va bene
ma però...
mi andò male il colpo gobbo
una ruota in curva
mi scoppiò...
e mentre
mi portavan via
c'era un uomo alle sue spalle
si faceva accompagnare
mentre
mi portavan via
io guardavo le sue mani
che stringevano altre mani
ed al mio pianto
non si voltò
Stare dentro è un inferno...
uno pensa a tante cose
mi prudevano le mani
ma il mio cuore traboccava
di un amore senza fine
la volevo perdonare
finalmente sono fuori
lei mi dice
delinquente
proprio a me...
lì per lì non ci ho più visto
l'ho afferrata
per la gola e sempre più
la stringevo forte e gli occhi suoi
sembravano
più grandi
e mentre
mi portavan via
eran bianche le sue mani
era fredda la sua pelle
io guardavo e non capivo
e mentre mi portavan via
eran mani le sue bianche
era pelle la sua fredda
c'era il treno sulla nebbia
e mentre mi portavan via
c'era nebbia sulla fredda
era treno la sua bianca
la maestra mi picchiava
e mentre mi portavan via
mi picchiava la maestra
treno pelle bianca nebbia
la maestra sulla tresca
e mentre mi portavan bianca...
e mentre mi portavan via
era pazza la maestra
mi picchiavano i fratelli
mentre mi portavan via...
 

Brunetta

Utente di lunga data
In effetti... Sembra una copia postmoderna e scritta male dell'Armando...
La qualità è fondamentale nelle opere artistiche o che ambiscono a esserlo.
Resta che a me sembra... Tanto rumore per nulla.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Lella

Te la ricordi Lella quella ricca
La moje de Proietti er cravattaro
Quello che cia' er negozio su ar Tritone
Te la ricordi te l'ho fatta vede
Quattr'anni fa e nun volevi crede
Che 'nsieme a lei ce stavo proprio io
Te la ricordi poi ch'era sparita
E che la gente e che la polizia
S'era creduta ch'era annata via
Co' uno co' più sordi der marito...
E te lo vojo di' che so' stato io
E so' quattr'anni che me tengo 'sto segreto
E Te lo vojo di' ma nun lo fa sape'
Nun lo di' a nessuno tiettelo pe' te
Je piaceva anna' ar mare quann'è inverno
Fa' l'amore cor freddo che faceva
Però le carze nun se le tojeva
A la fiumara 'ndo ce sta er baretto
Tra le reti e le barche abbandonate
Cor cielo griggio a facce su da tetto
Na matina ch'era l'urtimo dell'anno
Me dice co' la faccia indifferente:
Me so stufata nun ne famo gnente
E tireme su la lampo der vestito...
E te lo vojo di' che so' stato io
E so' quattr'anni che me tengo 'sto segreto
E te lo vojo di' ma nun lo fa sape'
Nun lo di' a nessuno tiettelo pe' te
Tu nun ce crederai nun ciò più visto
L'ho presa ar collo e nun me so' fermato
Che quann'è annata a tera senza fiato...
Ner cielo da 'no squarcio er sole è uscito
E io la sotterravo co' 'ste mano
Attento a nun sporcamme sur vestito.
Me ne so' annato senza guarda' 'ndietro
Nun ciò rimorsi e mo' ce torno pure
Ma nun ce penso a chi ce sta la' sotto...
Io ce ritorno solo a guarda' er mare...
E te lo vojo di' che so' stato io
E so' quattr'anni che me tengo 'sto segreto
E te lo vojo di' ma nun lo fa sape'
Nun lo di' a nessuno tiettelo pe' te?


Credits
Writer(s): EDMONDO GIULIANI, EDOARDO DE ANGELIS, PALLI STELIO GICCA
Lyrics powered by www.musixmatch.com


 

danny

Utente di lunga data
Ma sì, maledetto petulante mondo social...
Potremmo andare avanti all'infinito a cercare testi del passato intrisi di concetti che cantati da un tizio con la maschera e portati a Sanremo scandalizzerebbero una certa parte del pubblico.
Però lo scandalo in fin dei conti piace, attira l'attenzione e questo, diciamocelo, è uno scandaletto, un po' come la Bertè col pancione finto o la tetta di Patsy Kensit o il culo nudo mostrato al pubblico dei Bad Manners.
Ci si ricama un po' sopra, qualche blogger ci fa l'articoletto per i followers simpatizzanti e adoranti, qualche polemica giusto per aumentare i click e poi via, dimenticato tutto, a cercare nuovi argomenti su cui discutere.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Mi è venuto il dubbio che questi testi dei trap facciano tanto scandalo perché sono veri. Mettono le giovani di fronte alla realtà del pensiero di tanti uomini e sono forse più efficaci delle raccomandazioni delle nonne che dicevano che “gli uomini vogliono una cosa sola”.
 

danny

Utente di lunga data
Mi è venuto il dubbio che questi testi dei trap facciano tanto scandalo perché sono veri. Mettono le giovani di fronte alla realtà del pensiero di tanti uomini e sono forse più efficaci delle raccomandazioni delle nonne che dicevano che “gli uomini vogliono una cosa sola”.
E perché piacciono alle ragazzine?
Prendi per esempio questa:

FEDEZ Si muovono le...

Baby vai vai faccio muovere le teste
Dove cazzo vai? Quì non entrano le cesse
Vedo il via vai quì si muovono le tette
Come con il testman, come con il testman
Siete troie, troie non fate le modeste
Guarda come cazzo sono vestite queste
Si muovono le teste, si muovono le tette
Riconosco una bitcha, già da come si veste
Duecento troie si presentano
Ma dopo due minuti i nomi me li dimentico
Non sanno mai in che letto si addormentano
E non è certo colpa della gente che frequentano
‘Sti genitori si lamentano
La mandi in giro vestita da troia poi piangi se la violentano
Ma i genitori certe cose non le sentono
Sono troie e se non lo sono poi lo diventano
Io non parlo con ‘ste babbe
Il tuo tipo le prende, più di un cellulare con cinque tacche
Che quando andava al minibasket
La mia gente lo aspettava fuori per fargli le scarpe
 

danny

Utente di lunga data
O Marracash:
"
La mia ex era una troia ma se ci penso essere troia non era il peggior difetto,
Se me l'avesse detto io almeno l'avrei pagata chissà perché ha scelto di recitare "l'innamorata"
Certe si fanno pagare, altre invece la danno
Le prime sono puttane le altre che scusa hanno
Troie da strada, troie da lap dance nei locali, troie nei club chic, troie in tv, troie presidenziali
Alcune passano attraverso tutte queste fasi
Vogliono sistemarsi intorno ai 25 anni
Fingono storie, fingono orgasmi
Ma in fondo, fra, al mondo ognuno conbatte con le armi che ha"
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
I testi crudi ci sono sempre stati, certo, niente di nuovo. Sto tizio, a parte che sembra abbia ingoiato l'autotune, ad una dodicenne non lo farei ascoltare.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Intanto non è detto che le troie non siano le altre e non sia consolatorio pensare che quelle tanto ricercate siano in realtà disprezzate dai ragazzi.
Mi ripeto non è un messaggio diverso da quello delle nostre nonne.
”Gli uomini vogliono una cosa sola”, “Non credere che gli uomini apprezzino davvero quelle lì, poi non le sposano”, “Quelle vestite da troie si definiscono da sole”.
Le nuove generazioni cercano sempre di distinguersi dalla generazione precedente e se la generazione delle mamme si voleva distaccare dalle loro madri o dalle nonne che le avevano cresciute, vivendo un sesso più libero e mostrando una sessualità più esplicita (facendo proprio e normale un abbigliamento esterno e intimo che prima era delle “poco di buono”) le adolescenti possono benissimo oscillare tra imitare i modelli adulti (vedi madri e modelli dei media) e cercare di capire come funzionano i rapporti tra i sessi e apprezzare chi spiega, anche con un linguaggio volgare e per questo ribelle e provocatorio, in modo paradossale la morale delle nonne.
 

danny

Utente di lunga data
I testi crudi ci sono sempre stati, certo, niente di nuovo. Sto tizio, a parte che sembra abbia ingoiato l'autotune, ad una dodicenne non lo farei ascoltare.
E' proprio conosciuto in quella fascia d'età.
Io provo anche a mettere Patty Smith o Tori Amos (ma pure i Kaleo per dire) o a discutere di Nick Cave ma non raccolgo interesse.
Per ora. Non parliamo del rock o dei tuoi amati Afterhours.
L'autotune è una iattura della musica attuale, nella pratica ormai lo usa qualsiasi cantante.
Solo che i rapper stonano apposta (credo e spero) per aumentarne l'effetto, che è terrificante.
 

Brunetta

Utente di lunga data
O Marracash:
"
La mia ex era una troia ma se ci penso essere troia non era il peggior difetto,
Se me l'avesse detto io almeno l'avrei pagata chissà perché ha scelto di recitare "l'innamorata"
Certe si fanno pagare, altre invece la danno
Le prime sono puttane le altre che scusa hanno
Troie da strada, troie da lap dance nei locali, troie nei club chic, troie in tv, troie presidenziali
Alcune passano attraverso tutte queste fasi
Vogliono sistemarsi intorno ai 25 anni
Fingono storie, fingono orgasmi
Ma in fondo, fra, al mondo ognuno conbatte con le armi che ha"
Ecco cosa c’è di diverso dalle considerazioni della nonna?
 

Brunetta

Utente di lunga data
E' proprio conosciuto in quella fascia d'età.
Io provo anche a mettere Patty Smith o Tori Amos (ma pure i Kaleo per dire) o a parlare di Nick Cave ma non raccolgo interesse.
Per ora. Non parliamo del rock o dei tuoi amati Afterhours.
L'autotune è una iattura della musica attuale, nella pratica ormai lo usa qualsiasi cantante.
Solo che i rapper stonano apposta (credo e spero) per aumentarne l'effetto, che è terrificante.
Possibile che i genitori non capiscano che i figli si devono distaccare e che per loro Patty Smith è noiosa come Nunzio Gallo?

 

Brunetta

Utente di lunga data
Poi ci sono adolescenti così oltre che si buttano sui neo melodici che ci fanno orrore.
Li abbiamo annegati nel cinismo!
 

danny

Utente di lunga data
Possibile che i genitori non capiscano che i figli si devono distaccare e che per loro Patty Smith è noiosa come Nunzio Gallo?

Lo capisco benissimo, ma aprirsi alla vastità dei generi - anche quelli noiosi - accresce la cultura generale.
E un genitore ha il dovere di rendersi anche noioso.
Altrimenti anche a scuola si leggerebbe il Diario di Una Schiappa.
 

danny

Utente di lunga data
Poi ci sono adolescenti così oltre che si buttano sui neo melodici che ci fanno orrore.
Li abbiamo annegati nel cinismo!
Mia figlia conosce e ascolta pure quelli. Questa la sa a memoria. A me diverte, anche se è una canzone banalissima.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Lo capisco benissimo, ma aprirsi alla vastità dei generi - anche quelli noiosi - accresce la cultura generale.
E un genitore ha il dovere di rendersi anche noioso.
Altrimenti anche a scuola si leggerebbe il Diario di Una Schiappa.
Ma ognuno svolge la sua parte.
Un adolescente non è un adulto, vive in una fase di passaggio in cui deve individuarsi in opposizione ai genitori e alla loro cultura che rifiuta in toto proprio perché ogni genitore era un dio fino a pochi mesi prima. Il patrimonio culturale verrà recuperato dopo.
 

danny

Utente di lunga data
Intanto non è detto che le troie non siano le altre e non sia consolatorio pensare che quelle tanto ricercate siano in realtà disprezzate dai ragazzi.
Mi ripeto non è un messaggio diverso da quello delle nostre nonne.
”Gli uomini vogliono una cosa sola”, “Non credere che gli uomini apprezzino davvero quelle lì, poi non le sposano”, “Quelle vestite da troie si definiscono da sole”.
Le nuove generazioni cercano sempre di distinguersi dalla generazione precedente e se la generazione delle mamme si voleva distaccare dalle loro madri o dalle nonne che le avevano cresciute, vivendo un sesso più libero e mostrando una sessualità più esplicita (facendo proprio e normale un abbigliamento esterno e intimo che prima era delle “poco di buono”) le adolescenti possono benissimo oscillare tra imitare i modelli adulti (vedi madri e modelli dei media) e cercare di capire come funzionano i rapporti tra i sessi e apprezzare chi spiega, anche con un linguaggio volgare e per questo ribelle e provocatorio, in modo paradossale la morale delle nonne.
Quei rapper piacciono perché non usano figure retoriche, sofismi, analisi intellettuali proprie del mondo adulto, non fanno la morale, sono diretti, raccontano di un mondo spietato e duro che è quello che si immaginano i ragazzi delle medie e che spesso vivono.
Nel momento più fragile della loro vita trovano nei testi un mondo a tinte forti ma ben delineate, dove se una si comporta così è una troia e quell'altro è un criminale, dove tu che sei nato in un quartiere orrendo con i genitori umiliati da tutti puoi crescere, rinascere, diventare importante, ricco.
Danno voce al bisogno dell'adolescente di essere riconosciuto come tale insieme al suo mondo, di poter emergere e di non venire schiacciato allo stesso tempo.
Gli adulti si scandalizzano perché continuano a voler proteggere i loro figli come se fossero ancora bambini, sperando di escluderli da una vita che a loro è già caduta addosso, dove magari hanno vissuto le stesse esperienze descritte nelle canzoni ma non osano confessarlo.
Probabilmente anche questa musica è un grande imbroglio, però arriva alla testa e al cuore degli adolescenti più di ogni altra, un po' come faceva Vasco 30 anni fa (non più ora), quando descriveva il mondo dei locali, la gente e il modo di pensare di chi li frequentava senza troppi giri di parole e tu ti riconoscevi, vedevi Alfredo, il nero, la troia, il drogato, la strega, Susanna, la secchiona che si masturbava nella stanza, quella con le calze nere che non ti faceva impazzire, e te le trovavi lì, vere, perché erano più credibili di quelle con "la maglietta fina che ti immaginavi tutto".
 
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